Interrogazioni parlamentari, mozioni regionali e richieste di ristori per centri estetici, barbieri e parrucchieri costretti a chiudere dalle direttive governative anti Covid. Il tema interessa trasversalmente Movimento 5 stelle e Pd, che si sono entrambi mossi separatamente per intercedere a favore della categoria.
Mirella Emiliozzi
«È stata presentata, da parte dei deputati e dalle deputate del M5s in commissione alle Attività produttive, un’interrogazione per chiedere al Governo quali misure intenda adottare per sostenere anche le tante attività commerciali costrette alla chiusura in zona rossa – dice la deputata civitanovese Mirella Emiliozzi, facilitatrice regionale del Movimento -. Una chiarificazione, in particolare, è necessaria per barbieri e parrucchieri. Nei precedenti decreti del governo Conte II, infatti, questi avevano la possibilità di esercitare, anche in regime di zona rossa, sempre seguendo alle regole di sanificazione e distanziamento. Quello della cosmesi è, infatti, uno dei settori più colpiti dalle conseguenze economiche causate dall’attuale crisi pandemica. Non parliamo solo dell’industria cosmetica, ma anche di quei comparti ad essa collegati: parrucchieri, centri estetici, barbieri. Non dimentichiamoci che questo settore genera un fatturato di 10,5 miliardi l’anno e che aveva già subito una costrizione significativa quando l’apertura era consentita in zona rossa: siamo di fronte ad un calo del 9,6%, ad un miliardo in meno nel 2020 rispetto al 2019. È doveroso per il Governo adottare tutti gli strumenti necessari per preservare la salute pubblica, ma è altrettanto necessario e urgente fornire risposte e azioni concrete anche a sostegno di queste categorie», conclude Mirella Emiliozzi.
Anna Casini, vice capogruppo del Pd Marche
A livello regionale è Anna Casini, consigliera del Pd di cui è anche vice capogruppo, a chiedere invece oltre alle riaperture, «ristori subito». Da parte però della Regione. «Bisogna provvedere a una nuova manovra regionale per dare liquidità e sostegno immediato alle categorie penalizzate dalla pandemia e dalle ordinanze regionali di chiusura e contemporaneamente far capire che sono luoghi sicuri che possono riaprire. Il metodo c’è già: la manovra 210 dello scorso anno che può essere integrata con ulteriori risorse. Le misure imposte, da Acquaroli prima e dal Governo poi, per il comparto dei servizi alla persona, con particolare riferimento al servizio di acconciatura ed estetica stanno generando ulteriori problemi economici a cui la Regione Marche deve dare immediata risposta. Inoltre, proprio per la mancanza di adeguati sostegni e a causa di una zona rossa che non ha le limitazioni del primo lockdown, si diffondono sempre più pratiche “domiciliari” che non rispettano i protocolli approvati lo scorso anno, di cui la Regione Marche era stata pioniera a livello nazionale. Per questi motivi il Pd in una mozione ha richiesto che ci si muova su due binari: immediati ristori economici per il settore, come fatto con la manovra 210 della Giunta Ceriscioli. Una richiesta al governo affinché venga compresa la bontà delle misure di sicurezza già approvate tempo fa, permettendo una possibile riapertura in sicurezza già nei prossimi giorni. Il decreto sostegni – conclude Casini -, non dà risposte sufficienti a molte categorie penalizzate anche dalle diverse politiche regionali, per questo è importante che la Regione Marche faccia la sua parte».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati