Karrer pronto a ricostruire Camerino:
«Tempi stretti, è un corpo a corpo
Ripartiamo dall’ascolto della società»

INTERVISTA all'architetto a capo del team che si è aggiudicato i piani attuativi della città ducale e delle frazioni: «Amo molto questa zona d’Italia, me ne occuperò in modo molto diretto. Saremo concreti per arrivare dritti all'obiettivo»

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Francesco Karrer oggi a Camerino

 

di Monia Orazi

E’ arrivato in piazza Cavour a Camerino all’ora di pranzo, l’architetto Francesco Karrer, insieme al sindaco Sandro Sborgia sulla vecchia Panda di proprietà del primo cittadino. La visita per un sopralluogo nella città ducale avviene a pochi giorni dall’aggiudicazione definitiva al gruppo di professionisti da lui guidato, dei piani attuativi delle sette zone perimetrate di Camerino, la parte di Santa Maria in via in centro storico e Borgo San Giorgio e cinque frazioni. Ad accompagnarlo tutti i suoi più stretti collaboratori, l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli, il consigliere comunale delegato alla ricostruzione Luca Marassi, altri amministratori camerti, tecnici. L’ex presidente del consiglio nazionale dei lavori pubblici e professore ordinario di Urbanistica alla Sapienza di Roma, si è soffermato a lungo in piazza Cavour, ammirando le linee dei palazzi e della cattedrale, seppur imprigionati nelle assi di legno delle messe in sicurezza.

Professore, un bilancio di questa mattinata?

«Lo dico in modo informale, è molto piacevole essere tornato in un posto così bello. Questa è stata una mattinata molto piacevole. Siamo felici di poter contribuire a migliorare la situazione, in un territorio che ha sofferto tanto, sta soffrendo ancora tanto. Conoscevo già Camerino, me ne sono occupato in vario modo, amo molto questa zona d’Italia, questa volta me ne occuperò in modo molto diretto».

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Il sopralluogo di oggi a Camerino

Quale sarà il punto di partenza per predisporre la redazione dei piani attuativi?

«Il punto di partenza per impostare la pianificazione è il riconoscimento del coraggio che ha avuto l’amministrazione comunale nel semplificare il problema. Questo è un punto di partenza che è già un mezzo arrivo, perché in questa vicenda della ricostruzione riuscire a semplificare è la sfida maggiore. Siamo riusciti come paese a complicarci la vita con un quadro normativo complesso, abbiamo ancora un po’ di adempimenti formali da effettuare, ma superati quelli essendo il nostro un gruppo interdisciplinare, questa integrazione sarà molto facilitata dalla questione che ciascuno ha la sua competenza, io cercherò di fare il direttore d’orchestra».

Nell’ottica di un team di professionisti di diversi settori, come intendete affrontare il lavoro che vi attende? Quale la visione di insieme?

«E’ un lavoro nuovo, oltre agli aspetti di pianificazione, si riparte dall’ascolto della società e dei cittadini di Camerino, in parte già fatto e che va aggiornato. Dunque è una cosa molto composita, una sfida anche culturale, non solo professionale. Dare concretezza è molto difficile, ma a volte non è neanche nell’orizzonte della pianificazione, invece qui è un corpo a corpo diretto. Non è un esercizio di pianificazione che si cerca e poi nel tempo si sviluppa, va fatto tutto in tempi molto accorciati e con una concretezza forte. La visione di insieme ce l’abbiamo e a volte ci blocca, ma c’è una dimensione concreta ed operativa quindi questo sarà un piano del fare, della concretezza per arrivare direttamente all’obiettivo».

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L’incontro in Comune a Camerino con l’architetto Karrer

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