Due sindaci in due piazze diverse per ricordare, anche a distanza, le vittime del Covid. A Macerata e Civitanova Sandro Parcaroli e Fabrizio Ciarapica hanno entrambi aderito al minuto di silenzio davanti ai rispettivi municipi per commemorare chi ha perso la vita dall’inizio della pandemia. Le bandiere sono state tenute a mezz’asta e un trombettiere ha intonato “Il silenzio”
«Alle 11, come tutti i sindaci delle città italiane, ho osservato un minuto di silenzio per ricordare, in occasione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus, tutte le persone che sono decedute a causa di questo nemico invisibile – dice Parcaroli -., Vi chiedo nuovamente di rispettare scrupolosamente le norme per far sì che nessuno corra il rischio di dover contrarre il virus».
Il minuto di silenzio a Civitanova
Fabrizio Ciarapica aggiunge che «in questa giornata il mio pensiero va a tutte le concittadine e ai concittadini che ci hanno lasciato e ai loro familiari che sopportano con sofferenza assenze incredibili e incolmabili. Anche Civitanova partecipa, insieme a tutti i comuni d’Italia, con un minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta in segno di lutto, alla cerimonia in ricordo delle oltre 100 mila vittime di coronavirus del territorio nazionale. Il ‘silenzio’ riecheggia nella solitudine della nostra piazza principale e il mio pensiero va a tutte le concittadine e ai concittadini che ci hanno lasciato e ai loro familiari che sopportano con sofferenza assenze incredibili e incolmabili. Troppo dolore ha flagellato quest’anno terribile, ognuno di noi vorrebbe già alle spalle questa drammatica tragedia che ci accomuna tutti. Ma ancora non è tempo».
Ad accompagnare Ciarapica è intervenuto, dopo il minuto di silenzio, anche il parroco di San Gabriele, don Piero Pigliacampo, vicario della dicaria del Comune di Civitanova e Potenza Picena, per una benedizione in suffragio dei deceduti del territorio. «Insieme, autorità civile e autorità religiosa, hanno quindi rappresentato, in questo momento, tutti i cittadini rispettando le differenze e le scelte, sia di credenti che di non credenti», spiega il Comune. Presenti anche l’assessore Ermanno Carassai, il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e la comandante della municipale Daniela Cammertoni.
L’iniziativa promossa dal presidente dell’Anci, Antonio De Caro e che il Senato ha approvato con una legge che istituisce la ‘Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid’, si celebrerà ogni 18 marzo alle 11. Lo scorso anno si era celebrata il 31 marzo su invito dell’Anci e anche in quella occasione Ciarapica aveva voluto officiarla. Si ricorda che la data del 18 è il giorno del 2020 in cui, a Bergamo, i camion dell’esercito portarono via centinaia di bare con morti destinati alla cremazione fuori città. Un’immagine scioccante che rimarrà nell’immaginario collettivo per sempre. Oggi, infatti, proprio a Bergamo è intervenuto il presidente del Consiglio, Mario Draghi per dare l’avvio ufficiale di questa commemorazione.
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C'è un modo splendido per ricordare le vittime del Covid: evitare iniziative che spingono la gente fuori di casa e che causano assembramenti ed uno ancora migliore, vigilare e fare in modo che chi di dovere vigili attentamente sul rispetto delle norme da parte della gente, controllare, anche in periferia , che la gente usi la mascherina.
Complimenti Signor Parcaroli ️️. Una bella iniziativa Umana️. Lilly e Zio Carlo ️
Vero Giuseppe, anch'io noto che i controlli sono all'acqua di rosa e pochi. In questo momento di emergenza bisogna essere più decisi altrimenti non se ne esce.
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A mo’ d’introduzione, riportiamo una simpatica descrizione del coccodrillo redatta da Manlio Cecovini: “Coccodrillo – dicono i vocabolari – è parola di etimo incerto, a significare quel grosso rettile tropicale, dal corpo lungo e poderoso e lunga robusta coda, il tutto ricoperto da una salda corazza di scudi ossei. L’enorme bocca è piena di denti aguzzi che gli servono per mangiare gli incauti che gli capitano a tiro. Dopo colazione si mette a piangere: dal che, la locuzione “lacrime di coccodrillo”, a indicare che non si salva l’anima facendo il male e poi pentendosene. Comunque è di bocca buona e democratica, perché mangia neri e bianchi senza discriminazioni e non rigettando neppure le scarpe, quando ci sono. È anche servizievole e galante, considerando che, dopo ammazzato, consente che dalla sua pelle si traggano borsette e scarpe per signora. [Dizionarietto di filosofia quotidiana, 2002].
Bella foto Macerata – Civitanova Marche.
Dobbiamo creare un insieme di idee per fare grande il nostro stupendo comprensorio Mare – Monti.