La pescheria abusiva prima del blitz avvenuto nel 2019
Blitz al porto di Civitanova, sequestrata la pescheria di Leonardo Annacondia. L’operazione è avvenuta la scorsa settimana ad opera della Guardia di Finanza. Denunciati e multati i titolari, sequestrate l’attrezzatura e 64 chili di pesce. Dopo lo smantellamento dell’attività nel 2019 (leggi l’articolo) era tornato a vendere il prodotto all’interno dell’area portuale di fianco alla Lega Navale ma senza alcuna autorizzazione.
L’attività operativa coordinata dal comando provinciale di Macerata e dal reparto operativo aeronavale, nonché dai finanzieri appartenenti alla Compagnia di Civitanova e alla stazione navale di Ancona, ha permesso di portare a conclusione un complesso intervento di polizia economico-finanziaria nell’area portuale. L’attività individuata è quella del pugliese Leonardo Annacondia, fratello del più noto Salvatore. Per anni Annacondia ha venduto il pesce nei pressi del molo turistico, fino al giugno del 2019 quando è iniziata per la prima volta un’operazione di sanzione e smantellamento dell’attività. Dopo quell’episodio, tempo qualche settimana e il venditore era tornato a fare affari. La scorsa settimana un nuovo blitz: le attività delle fiamme gialle, sono iniziate a dicembre del 2020, nel corso di una strutturata operazione di monitoraggio sulla piccola pesca lungo il tratto costiero maceratese, che ha visto coinvolto anche il dispositivo aeronavale della guardia di finanza della regione Marche.
A seguito dei riscontri in mare nell’area antistante il porto di Civitanova, all’esito dei quali sono stati formulati rilievi amministrativi e penali nei confronti degli occupanti un’imbarcazione intenta ad intraprendere le operazioni di pesca, i finanzieri della Compagnia di Civitanova e della stazione navale di Ancona hanno quindi approfondito il controllo sull’esercizio commerciale di Annacondia constatando l’assenza dell’autorizzazione rilasciata dal sindaco per la vendita al dettaglio e parimenti rilevando anche un’occupazione di area demaniale “sine titulo”. I militari hanno multato i titolari (la sanzione amministrativa può arrivare a 15mila euro) per l’esercizio di commercio su aree pubbliche in assenza dell’autorizzazione comunale. Sequestrato tutto il prodotto ittico presente (64 chili di pesce) e l’attrezzatura. Trattandosi di merce deperibile, i prodotti ittici sono stati interamente destinati, per scopi benefici, alla Caritas. Nel corso della medesima attività è stata constatata l’occupazione non autorizzata di un’area del demanio marittimo, con conseguente segnalazione alla procura dei due titolari denunciati a piede libero.
Blitz al porto di polizia e capitaneria: smantellata la pescheria abusiva di Leonardo Annacondia
I pugliesi nel porto di Civitanova A cena con l’assassino da Manomozza
Ma non era stata bloccata già due anni fà?
ahi ahi
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Non si è vigilato a sufficienza, in questo frangente.
…tanto tra un po’ riapre… gv p.s.: fossi in lui, prenderei cittadinanza tunisina, sbarcherei con un barcone, direi che scappo dalla guerra, dalla carestia e dalle persecuzioni e poi mi metterei a vendere pesce, o magari qualsiasi altra cosa…di sicuro la mia “attività” durerebbe più a lungo!! gv