Quando Maradona deliziò l’Helvia Recina
«Gol anche da dietro la porta»

CALCIO IN LUTTO - L'avvocato Giancarlo Nascimbeni, all'epoca direttore sportivo della Maceratese, rivive il ritiro del Napoli nell'agosto 1985, dieci giorni tra Macerata e Montecassiano. «Facemmo un abbonamento per gli allenamenti, fu un grande successo di pubblico, tutti volevano vedere il "Pibe de Oro"». Da Ascoli il ricordo dei gol al Del Duca dove poi giocò il fratello Hugo

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Maradona all’Helvia Recina (foto concessa da Liberato Giorgetti)

 

di Luca Patrassi 

«Era l’agosto 1985 quando Diego Armando Maradona e il Napoli vennero in ritiro, dieci giorni di allenamenti all’Helvia Recina e base all’Hotel Villa Quiete di Montecassiano. Feci io l’accordo con Italo Allodi, allora general manager del Napoli, nel corso di un incontro in in hotel a Fabriano».

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L’avvocato Giancarlo Nascimbeni

A parlare è l’avvocato Giancarlo Nascimbeni, all’epoca anche direttore sportivo della Maceratese, poco dopo aver appreso della scomparsa del “Pibe de Oro”: «Il Napoli aveva svolto la prima fase della preparazione sulle Dolomiti, mi pare a Madonna di Campiglio ed organizzai io, per la Maceratese, il ritiro. Il Napoli ci dette la possibilità di far pagare gli ingressi agli allenamenti ed organizzare infine un’amichevole: facemmo un abbonamento per seguire gli allenamenti perché sapevano che Maradona non avrebbe giocato poi l’amichevole, essendo in ritardo sulla preparazione. Fu un grande successo anche di pubblico, gli allenamenti erano seguitissimi e stadio gremito per l’amichevole. Peraltro fu una partita vera, il Napoli vinse 3-1, Gabban parò un rigore mentre Bagni si fece espellere per un fallo di reazione».

 

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Un’immagine di Diego e Hugo Maradona avversari: è Napoli-Ascoli del 1987-1988

Al Villa Quiete il direttore era l’indimenticabile Bernardo Cherchi, «il Napoli al termine del ritiro definì ottimo il trattamento  ricevuto». Quanto a Maradona, l’avvocato Nascimbeni ha un ricordo particolare: «E’ l’unico calciatore che nella mia vita ho visto calciare e segnare, con quell’effetto che solo lui sapeva dare al pallone, dalla pista di atletica molto indietro rispetto alla linea della porta. Credo che non ne vedrò un altro nella mia vita». Il ricordo di Maradona, ma anche il ricordo di grandi annate e di grandissime amichevoli: «In quel periodo abbiamo organizzato amichevoli con il Milan di Liedholm, due volte con il Toro, con la Juventus di Anastasi, con il Pisa di Anconetani, con il Perugia quando erano in serie A».

 

 

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Maradona in Comune a Macerata (foto concessa da Liberato Giorgetti)

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IL RICORDO DA ASCOLI – di Andrea Ferretti

E’ morto Diego Maradona. Lo ha annunciato il “Clarin”, il più importante quotidiano, secondo cui il “Pibe de oro” è deceduto in seguito a una crisi cardiorespiratoria mentre si trovava nella sua casa di San Andres, nella periferia di Buenos Aires. Viveva lì dopo essere stato dimesso dalla clinica dov’era stato recentemente operato al cervello.

Maradona aveva compiuto 60 anni pochi giorni fa, il 30 ottobre, e nell’occasione gli erano giunti gli auguri di tutto il mondo, sportivo e non.

Tra questi quelli di tutti i suoi ex compagni di squadra con cui aveva giocato nel Napoli tra il 1984 e il 1991, vincendo due scudetti nel 1986-1987 e nel 1989-1990.

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Napoli-Ascoli 1986-1987: al “San Paolo” scambio di gagliardetti tra Maradona e Liam Brady capitano dell’Ascoli

Aveva affrontato, anche segnando, più volte l’Ascoli che in quegli anni militava in Serie A. La maglia bianconera dell’Ascoli l’hanno indossata alcuni suoi ex compagni, campioni del calibro di Bruno Giordano e Pedro Troglio, con i quali aveva giocato insieme nel Napoli, vincendo anche lo scudetto nel 1987, e nella Nazionale argentina, conquistando il secondo posto a Italia 90.

Di Diego Armando Maradona – insieme a Pelè il più grande calciatore di tutti i tempi – c’è un ricordo che lo lega ad Ascoli e all’Ascoli Calcio. Vestì infatti la maglia del Picchio il fratello Hugo, di nove anni più piccolo.

Era la stagione 1987-1988 e Huguito affrontò con l’Ascoli proprio il fratello fresco di scudetto col Napoli. A fine stagione 13 presenze. Fu quella la sua unica esperienza nel calcio italiano.

Ricordi indimenticabili e il grande orgoglio, per chi ha vissuto quell’epopea del grande Ascoli del presidente Rozzi, di aver visto all’opera – dal vivo – Diego Maradona sul terreno di gioco del “Del Duca”.

Uno stadio che ha ospitato tutte le big storiche del calcio italiano, tutti i più grandi campioni, sia italiani (Mazzola, Rivera, Riva giusto per non far torto nessuno) ma anche star mondiali del calibro di Gullit e Van Basten solo per citare il Milan che vinceva tutto.



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