“I colori dello sport” saranno il tema della prossima edizione di Overtime. Il Festival nazionale del racconto e dell’etica sportiva ha chiuso ieri sera l’edizione del primo decennale, annunciando le date (dal 6 al 10 ottobre 2021) e il leitmotiv. Va in archivio un’edizione importante perché testimonia la crescita della manifestazione maceratese, ideata da Pindaro Sports & Events dei fratelli Angelo e Michele Spagnuolo, in termini di contenuti e tematiche affrontate, e partecipazione della città e delle sua realtà istituzionali, associative, economiche, a partire dalla Regione Marche, dal Comune di Macerata, dall’Università di Macerata, anche in un anno fortemente condizionato dalle limitazioni dovute alla pandemia.
Riccardo Sacchi, Sandro Parcaroli e Michele Spagnuolo
«È stata un’edizione da ricordare per i tanti ospiti arrivati a Macerata e perché abbiamo fatto rivivere la piazza, con un allestimento meraviglioso – ha dichiarato il sindaco Sandro Parcaroli -. Sono state cinque giornate interessanti con contenuti e temi rilevanti. Il Comune sarà sempre presente per Overtime». «È il festival che più di ogni altro legge lo sport come fenomenologia della vita e lo racconta attraverso i protagonisti e i giornalisti – ha aggiunto l’assessore allo sport, turismo ed eventi Riccardo Sacchi -. Overtime rende più ricco il palinsesto della nostra città e sarà una delle manifestazioni di punta di questa amministrazione comunale».
Filippo Solibello, Michele Spagnuolo e Marco Ardemagni
Overtime Festival ha ospitato sette prestigiose anteprime nazionali e tanti protagonisti, tra cui Federico Buffa, Antonio Cabrini, Pif, Pierluigi Pardo, Cristiano Militello, Filippo Roma, Urs Althaus – l’Aristoteles de L’allenatore nel Pallone – Marco Ardemagni, Filippo Solibello, Omar Pedrini, Alberto Cova, Nevio Scala e Alessandro Abbio. Si è parlato e si è celebrato anche lo sport paralimpico e, novità di questa decima edizione, è stato assegnato il premio Etica sportiva, consegnato a Maxime Mbandà (rugbista della nazionale italiana che durante il lockdown si è messo a disposizione della Croce Gialla di Parma) e a Raffaele Kohler (il trombettista che con le note di O mia bela Madunina ha lanciato un messaggio di speranza a tutta la nazione nel periodo più difficile della recente emergenza sanitaria).
Il premio Kholer
E poi i riconoscimenti che Overtime conferisce ai numerosi mezzi multimediali, a partire dai documentari e dai cortometraggi sportivi che quest’anno sono arrivati, per partecipare, da tutto il mondo. Ha vinto Gianmarco Menga, volto di Mattino 5, con il suo lavoro Sportivamente D’Annunzio, per aver messo in luce aspetti non particolarmente conosciuti sul personaggio. GEOpard, invece, si è aggiudicato il premio di Overtime Festival, per avere lo stesso obiettivo comune di Overtime, ovvero fare dello sport parte integrante della vita di ognuno di noi. Mentre Angelo Carotenuto ha la miglior newsletter con il suo progetto Slalom, un notiziario sportivo che usa il web per fare un resoconto delle vicende sportive più interessanti, trattando argomenti apparentemente di nicchia. Dario Ronzulli è stato premiato come miglior podcast di storytelling, Daniela Calisti per la piattaforma specializzata Sport su Sport, il programma Gli Elefanti di Dario Ronzulli e Dario Costa è stato nominato per la miglior radio, per mantenere viva la memoria di gesta sportive, trovando spazio anche per l’ironia; e infine il sito OAsport.
Piazza della Libertà
In tutti coloro che hanno frequentato il Festival rimarrà impressa piazza della Libertà, completamente allestita in tono green, trasformata in un bosco e che, ogni sera, alle 22, ha aperto un gate sul futuro con uno spettacolo mozzafiato di videomapping realizzato da Luca Agnani con il contributo di MedStore e Pellegrini Garden.
«Per noi è stata una edizione record – ha concluso Michele Spagnuolo, direttore artistico del Festival – che testimonia l’affetto che c’è per la manifestazione e che ha visto un allestimento molto importante in piazza. Tanti contenuti, tanti spunti che ci danno la spinta in quello che facciamo, nella vita, nello sport, nella cultura. Un ringraziamento a chi ha creduto e crede in questo progetto, ma in primis allo sport: grazie all’Amministrazione comunale, all’Università, alla Regione e a tutte le aziende private che ci hanno sostenuto e hanno permesso di mantenere tutti gli eventi gratuiti, a conferma che lo sport deve essere popolare».
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Allestimento meraviglioso?Ha tolto le catene per mettere un muro verde per rendere la manifestazione elitaria.Gratis?Diversi pass a pagamento e oltre al muro verde una dogana austriaca!Video mapping pubblicitario fuori luogo visto che non era un veglione di fine anno ma una rassegna stampa su aneddoti sportivi.Se togliamo la serata con Buffa per il resto c’erano più persone(come al solito)a mangiare che interessate agli eventi anche perchè disincentivati dalle barriere.Grazie a Carancini ho ascoltato comodamente seduto in un palco del Teatro L.Rossi una lectio del Prof.Cacciari,mentre per lei avrei dovuto pagare per ascoltare Cabrini o Aristotele,il che è tutto un dire sul nuovo corso culturale della città!Spero che il tanto decantato DreamTeam abbia di meglio da offrire in futuro altrimenti si trasformerà nell’Armata Brancaleone!Caro Steve accetti una dritta:si defili insieme alla sua azienda il troppo stroppia!
Non siamo abituati a intervenire nei dibattiti social e a rispondere ai commenti in calce agli articoli, ma questa volta la gravità e l’assoluta infondatezza delle parole del signor @Alberto Poloni ci costringono a far sentire la nostra voce.
Cominciamo con il ricordare che il nostro Festival è organizzato a Macerata dal 2012. E’ quindi decisamente fuori luogo ogni strumentalizzazione politica.
Nel commento del signor @Alberto Poloni vengano scritte cose false: tutti ma proprio tutti gli eventi del Festival sono stati assolutamente gratuiti come potranno testimoniare le centinaia e centinaia di fruitori e partecipanti che non hanno tirato fuori un solo euro per ascoltare Antonio Cabrini e Urs Althaus, Federico Buffa, Pierluigi Pardo, Omar Pedrini, le commoventi storie degli atleti paralimpici, la generosità della piccola Paoletta di Potenza Picena, le tante storie di vita, sport, cultura che il nostro format propone. Fruitori del Festival che accorrono assai numerosi a tutti gli appuntamenti e da ogni parte d’Italia. Ci riempie d’orgoglio l’affetto ricevuto dai tanti appassionati di Overtime e il fatto che da tanti anni ormai raggiunga Macerata nella seconda settimana di ottobre il gotha del giornalismo (non solo sportivo) italiano. Abbiamo ancora nel cuore e nella mente l’intervento all’edizione 2019 del Festival di Gianni Mura, una delle sue ultime apparizioni pubbliche.
Non sappiamo se il signor Poloni si sia ancora accorto della situazione sanitaria emergenziale che l’Italia e tutto il mondo stanno vivendo. E se abbia mai sentito parlare di Covid19 e soprattutto delle misure legislativamente predisposte per contenerlo. Quelle che lui chiama barriere erano dei varchi assolutamente necessari per permettere la registrazione di tutti i partecipanti e consentire la misurazione della temperatura corporea. Quello che lui incredibilmente chiama intento di “rendere la manifestazione elitaria” non è nient’altro che rispetto della legge, legalità. Principi che regolano da sempre le nostre esistenze.
Di questi tempi organizzare un Festival del genere è una impresa titanica ma noi non ci siamo arresi, volendo assicurare i più ampi standard di sicurezza. Per garantire la quale occorre attenzione, disciplina e qualche piccolo sacrificio da parte di tutti.
Non finiremo mai di ringraziare i nostri volontari che, tra un evento e l’altro, sanificavano tutte le sedie, ma proprio tutte, una ad una. Uno sforzo immane. Apprezzato da tutti. E che fa di Overtime e del civilissimo e rispettoso pubblico di Macerata un esempio di come si possano organizzare degli eventi in tempi di Covid.
Infine ascoltiamo sempre pareri e consigli per migliorare ma pretendiamo rispetto. E non possiamo accettare che venga definito “un video mapping pubbliciatrio fuori luogo da veglione di capodanno” la stupenda opera di Luca Agnani, una grande eccellenza culturale e artistica di Macerata e di tutta Italia, riconosciuta a livello internazionale.
Ovviamente provvederemo a far valutare queste dichiarazioni dai nostri legali e ne metteremo a conoscenza i manager e gli avvocati degli artisti che vengono tirati in ballo.
Overtime Festival
Si preannuncia un processo senza imputato e con una trentina di avvocati.
Ascoltare pareri e consigli e poi fare valutare a degli avvocati commenti di chi segue la manifestazione con interesse fin dalla sua nascita mi sembra un controsenso.1 Falsità:dalle pagine di questo giornale abbiamo appreso dei vari Pass al costo di 50 euro per assicurarsi posti in prima fila e partecipazioni ad eventi particolari.2 Covid:un conto è coinvogliare gli accessi per rilevare la temperatura,un’altro allestire barriere non di distanziamento sociale ma semplicemente delimitative per contornare la manifestazione dando la netta sensazione di voler creare un circolo chiuso tipo quei cartelloni e quel muro verde contravvenendo proprio allo spirito libero della manifestazione dove chi arrivava si fermava anche se li per caso.Le persone che sbirciavano dai pochi varchi per poi andarsene hanno avuto questa sensazione grazie anche alle notizie delle prenotazioni.3 Video Mapping:per voi sarà stata stupenda per me era inopportuna e il che non sminuisce il suo valore artistico.4 Pubblicita’:La presenza del nuovo Sindaco,del suo coinvolgimento,delle sue attività,delle sue sponsorizzazione sono del tutto nuove a questa Manifestazione se relativizzate agli anni passati che si riflettono forse anche sul nuovo corso politico che forse non riguarderà l’Overtime Festival ma sicuramente la città e i suoi cittadini.5 Avvocati:…………………..!