Mario Pianesi e Loredana Volpi
di Federica Serfilippi
Da riduzione in schiavitù a violenza privata. E’ per quest’ultimo reato che ha patteggiato questa mattina davanti al gup di Ancona Paola Moscaroli il guru della macrobiotica Mario Pianesi, ideatore delle cinque diete Ma.Pi e della catena Upm, gruppo che ha dato vita a ristoranti aperti in mezza Italia. Pianesi, travolto da una mega inchiesta nel 2018 condotta dalla Squadra Mobile dorica e coordinata dal pm Paolo Gubinelli, ha patteggiato un anno e otto mesi, pena sospesa. La moglie Lorena Volpi, per la stessa contestazione, un anno e due. Per entrambi la pena è sospesa. Violenza privata è stata di fatto una riqualificazione di riduzione in schiavitù, reato che aveva sorretto l’inchiesta nata dalla pioggia di denunce sporte dagli ex seguaci della cosiddetta “filosofia pianesiana”. Sostenevano imposizioni e condizionamenti indotti (direttamente o indirettamente) da Pianesi nel loro stile di vita, basati essenzialmente sull’idea salvifica della macrobiotica e sul rifiuto della medicina tradizionale. Nell’inchiesta, inizialmente, erano finiti anche due ex esponenti dell’associazione. I reati in un primo momento ipotizzati a vario titolo andavano dalla riduzione in schiavitù, all’associazione a delinquere passando per fattispecie fiscali.
Mario Pianesi
Ebbene, per tali accuse è arrivata la richiesta di archiviazione da parte del pm. Si è frapposto, con l’opposizione, l’avvocato Francesco Alagna dell’Osservatorio Nazionale Antiviolenza Psicologica di Firenze. Rappresenta una trentina di presunte vittime della “psicosetta macrobiotica”, come ribattezzata dagli inquirenti l’associazione coordinata da Pianesi. Su di lui è anche caduta l’ipotesi che, probabilmente, pesava di più: l’omicidio volontario, riferibile alla morte dalla prima moglie, Gabriella Monti, deceduta nel settembre del 2001 al Lancisi di Ancona per una patologia cardiaca. La procura, nell’avviso di garanzia recapitato circa due anni fa a Pianesi, sosteneva una correlazione tra la morte della donna e una serie di presunte negligenze del marito. Secondo la ricostruzione accusatoria, infatti, era stata la somma derivata da una rigida alimentazione macrobiotica e il rifiuto della medicina tradizionale a far precipitare il quadro clinico della Monti. A spazzare ogni dubbio, e a far archiviare il caso, è stata una perizia medica ordinata dal gip anconetano Sonia Piermartini e redatta dal medico legale Christian D’Ovidio. La relazione aveva sostenuto, in sostanza, la mancanza di una correlazione tra lo stile di vita della donna e il peggioramento delle sue condizioni di salute. Per quanto riguarda la violenza privata di cui si è discusso questa mattina in tribunale: la procura contestava episodi di costrizioni e condizionamenti (verosimilmente in parte elargiti «anche in buona fede») derivati dalla filosofia del “movimento pianesiano” e finalizzati a incidere nello stile di vita delle persone e nel loro benessere psicofisico. Tra le altre cose, Pianesi, avrebbe diffuso (anche in questo caso, in parte, in buona fede) l’idea della macrobiotica come via salvifica dell’umanità. Pianesi e Volpi hanno sempre rigettato ogni contestazione, sostenendo l’insussistenza del quadro accusatorio. Il patteggiamento è stato voluto per evitare un processo lungo e sfiancante. La difesa era rappresentata dagli avvocati Gaetano Insolera e Andrea Soliani.
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Una sera, andando a cena in un Punto Macrobiotico, incontrai Mario Pianesi e gli chiesi: “Mario, sto pisciando sangue. Che dovrei fare?”… Prese da un flaconcino una polvere nera, un composto di polvere di melanzana e di sale marino integrale, la mescolò con un po’ d’acqua e me la fece bere. Aveva un sapore veramente disgustoso… Il giorno dopo mi accorsi che non pisciavo più sangue. Fu quel composto macrobiotico, o un atto di strgoneria da parte di Mario Pianesi, che mi fece smettere di pisciare sangue? Non me lo chiesi allora. Nè me lo chiedo oggi: funzionò…
La vicenda della Macrobiotica mi ricorda quella della Chiesa di Scientology, accusata di plagio, esercizio abusivo della professione medica e di altre nefanezze. Tutto finì in una bolla di sapone, grazie ad un gruppo di difesa capace, noto e costosissimo. La verità è che Scientology, con le sue tesi, rompeva le scatole a psicologi, psichiatri, e a case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci. E al traffico di droga pesante con il suo efficiente Narconon, associazione di recipero per tossici. Qui era la base dell’attacco a Scientology.
Per Mario Pianesi è stata la stessa cosa: dava fastidio a qualcuno. Stava dimostrando ad alti livelli che la sua dieta faceva stare meglio, se ben ricordo, perfino gli uomini delle forze dell’ordine. E con gli alimenti che produceva la sua ditta macrobiotica avrebbe colpito quelle ditte che rifornivano quelle mense. Questione di soldi… E’ una ipotesi. Altra ipotesi è quella che se con la sua dieta fosse riuscito a debellare il diabete, come sperimenti medici stavano dimostrando, le ditte farmaceutiche avrebbero dovuto smettere di produrre farmaci contro il diabete. Questione di soldi.
Io, memore di Scientology, glielo dicevo: “Mario, stai pestando i piedi a lobbies potenti. Rischi di pagarla…”
Le accuse di essere, poi, una “psicosetta” fanno parte di una costante, quando si vuole colpire qualcuno su qualcosa di invisibile e incontrollabile come la psiche. Sarebbe qualcosa di quando io dico che è stata la Madonna a fare vincere Sandro Parcaroli e Acquaroli… E’ una questione di opinioni insondabili.
In questa ottica, allora tutta la psichiatria dovrebbe essere incolpata, salvo eccezioni, per gli insuccessi medici, che spesso aggravano la situazione del paziente. Solo che la psichiatria non cura con l’effetto placebo di uno zuccherino, ma con farmaci prodotti dalle potenti case farmaceutiche.
La brutta storia finisce così? C’è qualcosa da chiarire?
Lascio ad ognuno le proprie considerazioni.
@Meschini giusto: ognuno di noi si sarà fatto una propria idea in merito quindi, alla fine, ad ognuno le proprie personali considerazioni e intime valutazioni. Che è una cosa diversa dalla giustizia ordinaria. E dai patteggiamenti.