Piano della mobilità, ore di polemiche
e ancora un nulla di fatto

MACERATA - Decisione sul Pums rimandata al prossimo Consiglio comunale dopo un'assise fiume. Discordanti anche parti della maggioranza come Udc e Paolo Micozzi (Pd) che si asterrà

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Il Consiglio comunale di Macerata online

 

di Federica Nardi

Il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) di Macerata ci ha messo anni ad arrivare in Consiglio e dopo cinque ore di discussione ancora non si trova la quadra. Tra posizioni favorevoli e contrarie (tra cui anche Paolo Micozzi del Pd che si asterrà dal voto), l’assise fiume di ieri non ha ancora toccato le decine di emendamenti e ordini del giorno proposte dai consiglieri per modificare il testo, di oltre 300 pagine. Tutto slittato al prossimo Consiglio, tra almeno un paio di settimane, e sempre online. Ieri inoltre è stato il primo Consiglio comunale per il neo segretario Paolo Cristiano, collegato anche lui in videoconferenza.

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Mario Iesari illustra la parte del Pums relativa a corso Cavour

A presentare il piano, di cui comunque da mesi si conosce il contenuto a cura della Sintagma (in primis la fantomatica seggiovia da 6 milioni di euro che dovrebbe collegare Fontescodella ai Giardini Diaz e poi la riduzione a due corsie di Corso Cavour con più spazio per parcheggi e pedoni), l’assessore Mario Iesari. Inevitabile un riferimento all’emergenza Covid. «Il distanziamento fisico rende meno fruibile in questo periodo il trasporto pubblico. Qual è la situazione che vogliamo pensare per le nostre città? – dice Iesari – Abbiamo bisogno di trovare più spazi, cercando di farlo a scapito delle auto. Già sta succedendo rapidamente in molte città, anche italiane. Si cercano zone, soprattutto di viabilità, per permettere ad altre forme di mobilità sostenibile di recuperare spazi che il trasporto pubblico non riesce a utilizzare. Come le bike-lane. Si modifica anche il Codice della strada. L’emergenza Covid rende indispensabile la mobilità sostenibile per recuperare aree della città». Il Pums comunque non è un progetto esecutivo ma un atto di indirizzo: «Si tratta di scelte strategiche e di indirizzo che poi troveranno concreta esecuzione nelle attività dell’amministrazione», precisa Iesari.

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Andrea Marchiori

Molto critico Andrea Marchiori (Lega) che inizialmente ha anche chiesto una sospensiva della delibera per inviarla ai Revisori dei conti. Il motivo: «I 38.200 euro di incarico a Sintagma per la redazione della brochure e non per il piano completo». Tanto che poi c’è stato un altro incarico «per altri 12mila euro più Iva». In totale quindi oltre la soglia di 40mila euro che avrebbe dovuto prevedere una gara. «Chiedo che l’esame della proposta venga sospeso in attesa che sulla legittimità dell’affidamento sia richiesto il parere ai revisori dei Conti». Ma la proposta non è passata. Per Marchiori (e non solo) non va bene nemmeno la tempistica con cui si chiede l’approvazione, in un mandato prolungato dall’emergenza Covid e poi un problema condiviso non solo dall’opposizione anche da alcuni della maggioranza (come Marco Foglia, Udc), cioè l’istituzione delle zone 30. «Mettere il limite di 30 chilometri sulle vie principali della città vuol dire renderla inaccessibile», dice Marchiori.

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Roberto Cherubini con il fotomontaggio sullo sfondo

Critico anche Roberto Cherubini che (esibendo sullo sfondo un fotomontaggio del sindaco Romano Carancini e di Narciso Ricotta in funivia) ha definito il Pums il «Piano urbano della mediocrità sostanziale», e ha chiesto piuttosto di utilizzare «una figura come il Mobility Manager aziendale che, con la redazione dei piani degli spostamenti casa lavoro del personale dipendente sia di aziende pubbliche che private, sia di aiuto alla “riduzione dell’uso dei mezzi privati individuali e una migliore organizzazione degli orari degli uffici per limitare la congestione del traffico». Cherubini rimarca la necessità di trasparenza e puntualità riguardo le polveri sottili, portando ad esempio un’esperienza fatta nel Frusinate: «La centralina spostata a Collevario non può dare indicazioni serie sulla qualità dell’aria maceratese ed il fatto che nessuno abbia preso provvedimenti dimostra che la sensibilità non esiste. Non possiamo preoccuparci delle polveri sottili quando ci diagnosticano un tumore ai polmoni ma dobbiamo avere la stessa allerta che abbiamo col coronavirus perché procura più morti ed ogni anno».

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David Miliozzi

David Miliozzi di “Macerata insieme” sottolinea invece le potenzialità del Pums che, pur restando un documento programmatico, «consente un accesso facilitato ai fondi europei», ricorda il consigliere. Che poi aggiunge: «La mobilità è un fattore centrale per tornare a essere capoluogo di provincia. Chiedo di valutare la possibilità con Ferrovie dello Stato di un tronco ferroviario che colleghi Sforzacosta a Piediripa e lasciare il binario che passa a Macerata come metropolitana di superficie».

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Romano Carancini

Il sindaco Romano Carancini, sottolinea il valore del Pums anche come «percorso di partecipazione» e punta il dito contro Marchiori che in un emendamento (ancora da discutere) chiede che venga inserito il sottopassaggio all’ingresso di Collevario: «Dice di farlo ma non spiega poi come si passano i mezzi troppo grandi. E poi non sa che ci vuole almeno un anno, come ci hanno detto i tecnici di Ferrovie. Questo – dice Carancini – per far capire la superficialità. Marchiori “teorizza” ma ci dovrebbe spiegare dove il flusso delle auto che viene da est dovrebbe andare se non c’è la bretella di via Mattei. È una filosofia del banalismo becero, che si ciba delle offese agli altri».

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Paolo Micozzi

Tra gli ultimi interventi Paolo Micozzi (Pd) che ha annunciato l’astensione al voto, non essendo d’accordo con alcuni aspetti del Pums («le zone 30 vanno ricalibrate») né con la tempistica con cui viene votato.

 

 

 

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