Il tempo stringe e per concludere l’accordo bisogna prima risolvere il rebus sul nome del candidato governatore. E il più accreditato, ad oggi, per la corsa di Marche 2020, sembra essere quello dell’ex rettore Univpm Sauro Longhi, un candidato civico sul quale potrebbe convergere il consenso di tutte le anime del centrosinistra. E non solo.
Dopo le consultazioni di ieri tra il segretario regionale dei dem Giovanni Gostoli e gli alleati, è emersa la volontà di puntare su un civico e di chiudere ad esponenti di partito e quindi al governatore uscente in primis (leggi l’articolo). Quattro i nomi che sarebbero sul tavolo: oltre a quello di Longhi, Roberto Oreficini, vicepresidente della Grande Rischi, Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità portuale e Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche. E tra questi, l’unico ad essere già “operativo” è il prof Longhi, 64 anni, lauretano, già direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Univpm. Longhi piace ad Art 1, potrebbe attrarre l’elettorato grillino ed è gradito anche a buona parte del Pd, compresi i “ceriscioliani” che sul suo nome potrebbero convergere. D’altronde lo stesso Ceriscioli si era già detto pronto a fare un passo indietro se fosse maturata una larga convergenza su Longhi. E così l’ex rettore da settimane continua a presentare il suo manifesto ‘Le Marche ideali’ negli incontri pubblici organizzati in tutta la regione. Un percorso di ascolto e dialogo tra la gente, un progetto politico che parla di giovani, produttività delle aziende, assistenza sanitaria, ricostruzione e rilancio economico, Green New Deal, e che ieri sera ha fatto tappa nella sala convegni dell’Hotel La Fonte di Osimo.
Professor Longhi, perché crede di essere il candidato ideale per il centrosinistra?
«Perché ho tutte le caratteristiche: riesco a parlare alla persone, molti che non appartengono a quest’area vedono nella mia persona la capacità di rappresentarli e tanti che non vanno più a votare vedono in me la speranza di qualcuno che li possa rappresentare. Le Marche Ideali sono fatte di idee e persone , come queste che stasera ho incontrato. Credo insomma che ci siano tutti i presupposti per riuscire a convincere tante persone e soprattutto dar loro risposte per i tanti problemi e le necessità.
Sauro Longhi
Verdi e Civici di Uniti per le Marche, Socialisti, Art.1, Italia Viva, Azione, Più Europa, la lista civica Presenza Popolare e Le Nostre Marche (Demos, Popolari e Italia in Comune). Chi avrà più voce in capitolo tra i partiti più piccoli della coalizione per scegliere il candidato governatore?
«Non lo so. Il segretario del Pd Giovanni Gostoli oggi pomeriggio (ieri per chi legge, n.d.r.) ha affrontato l’incontro con tutte le componenti di questa ampia coalizione di centro sinistra ed ha raccolto tutte le ipotesi. Le porterà in discussione al partito di maggioranza, il Pd appunto, lunedì prossimo. Per questa data è stata convocata dalla presidente regionale Silvana Amati la direzione del Partito democratico e forse quella sarà la sede nella quale si risolverà tutto quanto. Aspettiamo con fiducia».
La vicesindaca di Osimo Paola Andreoni
La rosa dei candidati in questi ultimi giorni continua a dilatarsi e dopo la svolta Pd sui civici se ne sono aggiunti altri: non crede che aver continuato ad estendere l’elenco dei papabili possa essere stato un segno di debolezza agli occhi degli elettori e nel rapporto con il centrodestra?
«No, non credo, anzi. E’ un modo di partecipare. Nella lista sono entrate tutte persone di spicco che possono davvero dare valore a questa regione. E’ un modo aperto di raccogliere disponibilità, molto positivo»
La sindaca Mancinelli è davvero fuori dai giochi?
«Bisognerebbe chiederlo a lei. L’ho incontrata un paio di ore fa ma abbiamo soltanto presentato insieme un libro. Abbiamo parlato di immigrazione, dei problemi dell’Africa e delle opportunità che questo continente può offrire. Il libro ‘Love Africa’ ci racconta che anche in Africa, tutto quello che fa parte della vita anche di noi occidentali esistono. Molti di noi pensano che sia ancora terra di zebre e leoni, invece è entrata nella globalizzazione grazie alla tecnologia».
(Redazione CA)
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Non va bene, occorre un candidato reale!