Una mela rosa al giorno
contro depressione e diabete

CAMERINO - Lo studio coordinato da Filippo Maggi, della Scuola di scienze del farmaco, sulla rivista internazionale Plants. «Il suo estratto - spiega il professore - combatte l'insorgere di patologie neurogenerative e metaboliche»

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Filippo Maggi

Continua la ricerca Unicam volta alla promozione e al recupero della coltivazione della mela rosa dei monti Sibillini. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto di ricerca Eureka, promosso dalla Regione Marche, dal titolo “I fitonutrienti della mela rosa dei Monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche”, giunto ormai al secondo anno e coordinato da Filippo Maggi, della Scuola di scienze del farmaco e dei prodotti della salute. Uno studio svolto in collaborazione con Indena, azienda di livello internazionale specializzata nella produzione di principi attivi ed estratti di origine vegetale di valore farmaceutico, nutraceutico e cosmetico, ha consentito di ottenere dai prodotti di scarto della mela rosa un estratto purificato e standardizzato con un contenuto di polifenoli e antiossidanti circa 25 volte superiore ad un estratto normale. Questo studio, dal titolo “Antioxidant and enzyme inhibitory properties of the polyphenolic – Rich extract from an ancient apple variety of central Italy (Mela Rosa dei Monti Sibillini)”, è stato pubblicato nella rivista internazionale Plants ed ha visto la partecipazione oltre che di ricercatori di Unicam e Indena anche di quelli dell’università San Jorge di Saragozza. «L’estratto di mela rosa – sottolinea Maggi – ha dimostrato di avere un’attività paragonabile a quella del Trolox, una sostanza di sintesi, ritenuto l’antiossidante più potente e utilizzato per misurare la capacità antiossidante di sostanze ed estratti naturali. Si è inoltre rivelato migliore di quello purificato dalla mela annurca, una varietà di mela campana che già da tempo è utilizzata per la produzione di integratori alimentari». Lo studio ha messo in luce anche la capacità inibente dell’estratto di mela rosa nei confronti di enzimi coinvolti nell’insorgenza di alcune patologie neurodegenerative e metaboliche come depressione e diabete. Questi risultati aprono le porte ad un futuro utilizzo industriale della mela rosa e dei suoi derivati nel settore degli integratori alimentari e cosmetici, incentivando la crescita della sua filiera produttiva e commerciale nel territorio regionale.



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