di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Famiglie, bambini, ex allievi dell’accademia areonautica, consiglieri comunali e sindacalisti oggi hanno avuto la possibilità di toccare con mano i lavori in corso nell’area delle ex Casermette di Macerata. Qui a settembre, se tutto procederà come da programma, apriranno le nuove scuole Mestica e Dante Alighieri dopo che il terremoto ha reso inagibili le sedi originarie. Ma in questa porzione ampia e lungamente dimenticata della città non troverà spazio solo il campus scolastico (finanziato con 16 milioni di euro e con un investimento comunale di circa 2 milioni). Le scuole saranno circondate infatti da un’area verde su entrambi i lati, con in mezzo una piazza di raccordo. Davanti è in corso di realizzazione un’altra strada con rotonda («finirà entro fine luglio», dice il sindaco Romano Carancini), sul lato opposto alle scuole ci sarà un supermercato e in fondo alla zona, sul lato che si collegherà a via Prezzolini, troveranno spazio le famigerate piscine (per 10 anni in ballo a Fontescodella) e anche la Questura, che traslocherà quindi dal centro storico. I parcheggi saranno su entrambi i lati della zona.
Romano Carancini e Tristano Luchetti
Oggi pomeriggio a illustrare l’avanzamento dei lavori, che appaiono a buon punto, oltre a Carancini anche il dirigente Tristano Lucchetti, accompagnato dall’ingegner Andrea Fornarelli e Ippolito Germanese, responsabile della sicurezza del cantiere. Assente invece Piero Farabollini, commissario alla Ricostruzione, trattenuto altrove per un altro impegno. Carancini l’ha comunque ringraziato per aver «aperto il cantiere, perché pensavamo che far conoscere e vedere direttamente quanto fatto per questo discusso campus scolastico fosse un modo per rendersi conto. L’abbiamo fatto per due motivi. Il primo è che le persone potessero rendersi conto direttamente. Il secondo è trasmettere alla ditta la spinta emotiva che la città ha verso questa opera pubblica. Quando il progetto sarà completato si capirà meglio l’attraversabilità tra il campus e il quartiere di San Francesco e Collevario». Carancini ha tenuto a sottolineare la rapidità dei lavori in corso rispetto invece a un procedimento burocratico più lungo e complesso.
Il cantiere della Dante Alighieri
Le scuole, realizzate in legno, appaiono già a buon punto e le strutture, di settimana in settimana, crescono a vista d’occhio. «I lavori per la Dante Alighieri ad esempio in maniera formale sono iniziati più o meno a novembre – spiega Carancini -. Quelli della Mestica un po’ prima, a luglio 2018. Questo anche per comprendere che le tecniche utilizzate ci consentono di arrivare alla costruzione molto rapidamente. Non più tardi di una settimana fa questa parte di scuola della Dante non c’era – dice, indicando un’ala della struttura -. Le ditte lavoreranno per aprire a settembre. Non so se ci riusciamo, ma siamo vicini alla conclusione. Questo non ci deve entusiasmare, perché gli inconvenienti sono dietro l’angolo. Del resto – ricorda il sindaco -, fino al 31 di maggio ha piovuto, il che contribuisce a rallentare. Ma già ora chi prova a immaginare può vedere l’importanza e la bellezza dei due progetti. Siamo in una fase molto avanzata anche se c’è da lavorare di gran lena». A prescindere dalle tempistiche dell’una e dell’altra, Carancini ci tiene a specificare che «le due scuole si apriranno insieme. Abbiamo già avviato i bandi per arredi scolastici e contiamo per l’inizio della scuola di avere tutto quanto. Le scuole inoltre saranno collegate tra di loro da un tunnel che consentirà di non uscire. Idem per le rispettive palestre che avranno un accesso dall’interno. E per la Mestica sarà esattamente nello stesso posto dall’altra parte».
L’area dove sorgeranno le piscine
Capitolo a parte la piscina, che ha scatenato anche un po’ di ilarità quando è stata nominata dal sindaco (dato che sono più di 10 anni che la città attende la sua realizzazione). «Quanta gente ride giustamente», ha osservato Carancini, per poi spiegare che sarà «un’infrastruttura coerente con le altre due. A breve presenteremo il progetto». Il cantiere del campus ha anche un’altra peculiarità. Prima dei lavori infatti è stato firmato un protocollo con i sindacati per garantire gli operai e quindi anche una maggiore qualità del lavoro. «Qui è stato fatto accordo molto importante alla luce anche di quello che è successo nei cantieri nelle zone di montagna – ha spiegato il sindaco -. Qui abbiamo sperimentato un lavoro di squadra e fatto un accordo con i sindacati e le aziende per collaborare, comunicare, e costruire ogni giorno questo percorso. Dopo il terremoto si è aperta una discussione sulle opere pubbliche e in particolare sulle scuole: ricostruiamo dov’era e com’era? Questa scelta, non solo dell’amministrazione ma dell’intero consiglio comunale, indica una risposta a quella domanda. E’ stata una scelta a favore dei cittadini, dei bambini e del quartiere. C’era scetticismo ma il cantiere si è aperto da pochi mesi. Lo dico perché dobbiamo avere fiducia. Tanti mi chiedono del traffico: ci sarà ma è quasi naturale in qualsiasi scuola voi andiate. Ci piacerebbe che i bambini possano raggiungere il campus con il trasporto pubblico urbano e ci stiamo lavorando«.
Il cronoprogramma per il momento è questo: «Prima la strada di collegamento entro luglio – prosegue Carancini -. Poi il completamento delle due scuole. Poi partiranno i lavori della Cassa depositi e prestiti per la piazza, le aree verdi attrezzate e il parco in fondo». Tristano Luchetti ha spiegato che le due scuole «sono simmetriche e hanno spazi identici. Ricalcano lo schema della caserme d’origine, con una pianta quadrata di 50 per 50. Avranno oltre alle palestre anche una sala grande per convegni e incontri, gli uffici amministrativi al piano terra e la mensa. Saranno dotate anche di impianto fotovoltaico che consentirà di generare quasi tutta l’energia che manda avanti le scuole. Ci saranno anche altri spazi attrezzati, come quelli per persone con disabilità. Sarà una vera sorpresa». Il microfono poi è passato a chiunque avesse domande. Tra di loro Eligio Appolloni, ufficiale dell’areonautica che ha lavorato nella zona, ai tempi della scuola militare: «Prima entrare qui dentro mi faceva un po’ male. Ma oggi sono venuto volentieri. Era una scuola ed è diventata una scuola. Per me è una fonte di gioia». Diverse le richieste di ricordare la presenza dell’areonautica, magari spostando nel piazzale il monumento a forma di ala. Ma su questo punto non c’è ancora certezza che si riuscirà a fare.
Stefania Monteverde e Narciso Ricotta
Mario Iesari
Alessia Scoccianti e Stefania Monteverde
I lavori in corso per la Mestica
La nuova Dante Alighieri
Una delle aree per i parcheggi
L’ingresso alle ex Casermette
L’area dove sorgerà la Questura
L’area dove sorgeranno le piscine
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Dove sta sorgendo un campus, nel passato dal 1958 vi era una Caserma dell’ Aeronautica Militare, nacque come CIRAM, poi SSAM e per finire SARAM, sono stati addestrati 100 e 100 di Giovani al servizio Militare come Sottufficiale e di Leva, una grande storia, spero che qualcuno si ricordi e faccia sorgere un piccolo monumento per ricordare il passato che deve vivere e non sopprimerlo, GRAZIE
Questo desiderio del monumento possa diventare un punto di riferimento per i vari raduni di giovani del passato, ora quarantenni a salire, come quello che ci sarà il 23 Giugno, ragazzi ora 65/70 enni, che si troveranno a Macerata per ricordare il periodo trascorso a Macerata
Il Supermercato mi sembra fondamentale: in effetti, in città, un supermercato manca.
Sig. Vita, allego il testo dell’ordine del giorno presentato unitamente alla Delibera sulla edificazione delle scuole. Spero, anzi sono certo, che il Sindaco manterrà fede all’invito rivolto dal Condiglio.
Premesso che
– l’area in proprietà di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare srl ubicata nella zona di Via Roma (Ex Casermette),
su cui verranno edificati i due plessi scolastici, sin dal 1948 è stata destinata ad ospitare l’Aeronautica Militare, che
la utilizzò inizialmente come Centro di addestramento reclute (CIRAM) poi, dal 1952, come Scuola Specialisti
(SSAM) e ancora, dal 1977, come Scuola di addestramento reclute (SARAM). Si stima che, sino al 1995, anno della
chiusura della Scuola aeronautica, siano stati oltre centomila i giovani provenienti da tutta Italia che l’hanno
frequentata naturalmente acquisendo un ricordo indelebile della stessa e della città di Macerata;
– la storia della città è indubbiamente legata anche a quella della Scuola ed è connotata dalla condivisione di
valori, di tradizioni e di sacrificio al servizio della collettività che le Forze Armate rappresentano per l’intero Paese
e che si pongono in connubio con l’educazione scolastica dei ragazzi;
– a ricordo di tali tradizioni ed a conferma di questi sentimenti potrebbe procedersi alla realizzazione all’interno
dell’area, preferibilmente in uno degli spazi verdi a servizio dei plessi scolastici, di un piccolo monumento arricchito
da un significativo simbolo aeronautico mediante installazione di una interessante e caratteristica elica custodita dall’Associazione Arma Aeronautica di Macerata (che ha già dato conferma di disponibilità per questo), nonché
con l’intitolazione di uno spazio, come ad esempio il piazzale di aggregazione, alla Medaglia d’oro al valor militare
Armando Di Tullio cui era intitolata la stessa Scuola;
ciò premesso, il Consiglio Comunale invita l’Amministrazione ad installare all’interno dell’area che ospiterà i
plessi scolastici di cui in delibera un ricordo della Scuola aeronautica.
VOTAZIONE palese dell’ordine del giorno prot. n. 16779 del 04/03/2017, così come modificato
Consiglieri presenti e votanti n. 29
Voti favorevoli unanimi n. 29
La ringrazio di cuore Signor Andrea Marchiori e un Grazie a tutti coloro che riusciranno a realizzare quanto da Lei scritto.
Tutto bene e tutto bello. Ma nessuno pensa che sia un po’ assurdo collocare due scuole dello stesso ordine e grado una accanto all’altra e lasciando invece sguarnito dello stesso tipo di scuola il centro storico e la zona limitrofa?
Come al solito, il Sindaco sparge ottimismo a piene mani ben sapendo che le cose stanno in maniera abbastanza diversa. Ad esempio perchè non ha detto ai cittadini presenti che il cantiere rischia lo stop da un momento all’altro perchè gli operai di una delle ditte lì impegnate (la ditta Albertani) sono in ritardo di ben cinque mesi nel pagamento della retribuzione e minacciano giustamente di incrociare le braccia?
Eppure Carancini è ben consapevole di ciò, così come è consapevole del fatto che la piscinetta appiccicata all’ultimo minuto nel progetto (ben diversa dalle megapiscine di cui ha straparlato a vanvera per dodici anni, nella piena consapevolezza della loro irrealizzabilità), quella che suscitato l’ilarità dei presenti, rischia a sua volta di ritardare i lavori del cantiere.
Carancini è un vero sindaco all’italiana. Dice, promette, prospetta e poi i risultati si vedono. Ciarapica invece non promette, non dice, non prospetta però i risultati, negativi come quelli di Carancini si vedono lo stesso.
Sta nascendo uno spazio bello e funzionale per ragazzi. Questa è stata una scelta; avrà i suoi pro e i suoi contro. Ma la città si evolve, deve farlo e uno spazio vuoto torna ad avere un senso (c’è da dire però che perdere la caserma è stato un qualcosa di molto, ma molto spiacevole e un danno per la città, avvenuto con assordante silenzio).
Detto ciò c’è un evidente problema da affrontare: il centro storico. Si ha uno spazio enorme, bello e chiuso (l’ennesimo, vedi ex convento monachette o l’ex upim). Quello della ex mestica (quanti ex che pesano) è un edificio di valore che DEVE portare persone in centro. Quali progetti per quel polo? Commerciali? Servizi? altri 20 anni di niente?
L’assenza della scuola va contro la residenzialità in un quartiere che non è attrattivo, che si sta svuotando di servizi e che non può essere solo una mangiatoia (non è il centro di Siena, non muoveremo mai tanti turisti).
Lavorare per brandizzare questo centro, diversificare le merci, riportare i servizi e i maceratesi. Ci vuole un lavoro enorme e la perdita di una scuola è l’ennesimo colpo. Quali progetti? Quali intenti?
Signor Alessandro Perri, la perdita della Caserma AM purtroppo la devo ai politici Marchiggiani e alla cittadinanza maceratese, le caserme di Caserta e Taranto dovevano chiudere molto prima di Macerata, i cittadini e politici di queste località si sono saputi muovere, come anche Viterbo. Diamo sempre la colpa al Sindaco, ma i cittadini dove sono? guardano solamente il proprio orticello?
Carancini non continuare a comportarti come il tuo mentore Matteo Renzi-Pinocchio .
Ha ragione il Signor Vita quando parla della “scomparsa” delle Casermette che tanto e concreto indotto portavano a Macerata. Ovviamente l’attuale Amministrazione è del tutto estranea agli antichi “ratti delle Sabine”. L’indolenza cittadina è la “malattia” da cui si genera il tutto.