L’arte salvata dal sisma torna a “casa”,
inaugurato il deposito-mostra:
«Una gioia vedere le opere esposte»

CAMERINO - Il taglio del nastro nella città ducale segna il "rimpatrio" di alcune opere scampate al terremoto. Moriconi, storico dell'arte del Mibac: «Solo in questa diocesi ne abbiamo recuperate più di ottomila». L'arcivescovo Massara: «Ritroviamo la speranza». (Le foto)

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di Monia Orazi

L’arte restituita a Camerino dagli “angeli del terremoto” torna a fare bella mostra di sé nella città ducale, per volontà dell’arcidiocesi di Camerino e del Comune, con il fondamentale supporto della Soprintendenza ai beni culturali e della Regione. E’ stata inaugurata ufficialmente ieri pomeriggio la mostra “Dalla polvere alla luce: l’arte recuperata”, curata da Barbara Mastrocola, che raccoglie statuee lignee, dipinti, provenienti dalle chiese del territorio devastate dal sisma, dal museo diocesano Giacomo Boccanera, dalla pinacoteca civica. La mostra è aperta dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 ed è visitabile nella chiesa del seminario diocesano e ad una cinquantina di metri di distanza, nel nuovissimo deposito attrezzato “Venanzina Pennesi”, realizzato dal ministero ai Beni culturali, con i fondi raccolti da biglietti di ingresso ai luoghi della cultura.

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Il taglio del nastro

Un intervento seguito come responsabile dei lavori da Pierluigi Moriconi, storico dell’arte della Soprintendenza ai beni culturali delle Marche, la cui realizzazione per un importo complessivo di 37mila euro, è stata realizzata dalle ditte Lapucci di Pieve Torina e Metalsistem di Osimo. L’apertura della mostra ha segnato il ritorno ufficiale in diocesi della “Nuvola” di Santa Maria in via, che si trova nella chiesa del seminario, scoperta da un emozionato parroco monsignor Mariano Ascenzo Blanchi. E’ stata restituita nel suo massimo splendore, dopo il restauro accuratissimo, eseguito al museo diocesano “Monsignor Aurelio Sorrentino” di Reggio Calabria, che ha contribuito al restauro, eseguito con grande maestria da due restauratori calabresi, Sante Guido e Giuseppe Mantella. La macchina processionale sarà presente alla messa che celebrerà il Santo Padre in piazza Cavour, durante la sua prossima visita il 13 giugno. «Momenti come questi servono a ciascuno per ritrovare la speranza – ha detto l’arcivescovo di Camerino Francesco Massara – con la rinascita delle opere d’arte, a cui seguirà la rinascita della comunità diocesana e di ognuno di noi. Ringrazio chi ha lavorato a questa mostra, coloro che hanno recuperato le opere d’arte dalle chiese, i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, il personale della Soprintendenza e del ministero dei beni culturali, i vigili del fuoco ed i volontari della Protezione civile, gli addetti della diocesi, che ancora oggi continuano a recuperare beni lontani da noi». E’ intervenuto poi per conto dell’amministrazione comunale il sindaco Gianluca Pasqui, che ha spiegato la volontà di tenere a Camerino le opere d’arte, per renderle al più presto fruibili per i cittadini.

mostra-polvere-luce-opere-sisma-camerino7-325x183Pierluigi Moriconi, lo storico dell’arte del ministero dei Beni culturali, in prima linea nel recupero delle opere ha detto: «Subito dopo il terremoto mi sono trovato catapultato in un inferno, c’erano circa quattrocento tra chiese e monumenti devastati dal terremoto, nella sola diocesi di Camerino abbiamo recuperato più di ottomila opere d’arte, in due anni siamo stati impegnati quasi tutti i giorni. Abbiamo scelto di portare le più ferite alla Mole Vanvitelliana, dove è stato il pronto soccorso delle opere più rovinate, con il pronto intervento, presto inizierà il recupero. Sono stati allestiti poi altri sette depositi, di cui uno a San Severino e due a Camerino. Questo appena realizzato a Camerino, presenta uno spazio espositivo, è un segnale di speranza, è una gioia vedere le opere esposte». Il maggiore dei carabinieri tutela nucleo patrimonio culturale Carmelo Grasso ha portato i suoi saluti, ricordando tutto il gruppo di lavoro in prima linea nel recupero delle opere, ringraziando per la diocesi di Camerino l’allora responsabile dei beni culturali architetto Luca Maria Cristini ed il responsabile dei beni archivistici Luca Barbini.

mostra-polvere-luce-opere-sisma-camerino18-325x183Per la Regione è intervenuto l’assessore regionale Angelo Sciapichetti: «Questi sono momenti toccanti e sentiti per la comunità, un segnale di speranza concreta per il territorio, a cui restituiamo nei limiti del possibile delle opere d’arte. Voglio ricordare chi ha lavorato in silenzio, togliendo dalla polvere e dalle macerie, le opere d’arte, non finiremo mai di essere grati». Barbara Mastrocola ha illustrato l’idea alla base della mostra: «L’amore per le opere d’arte e per questa città, mi ha portato a non mollare mai e a volere uno spazio fruibile per esporre le opere. Questa mostra vuol far vedere le eccellenze dell’arte». Ci sono i due Valentin De Boulogne che erano finiti al museo di New York per una importante mostra, scampando alle scosse del sisma, prestigiose statue lignee della Vergine utilizzate in mostre e soggette alla secolare venerazione popolare, opere di Luca Signorelli, due gioielli della pinacoteca civica come Giovanni Angelo d’Antonio, Girolamo di Giovanni. Spicca un’Assunzione della Vergine di Simone De Magistris, la calma compostezza della Madonna Di Macereto, un pregevole Crocefisso ligneo, a ricordare secoli di storia, devozione popolare e sguardi ammirati in diverse mostre che si sono svolte in passato. E’ stato illustrato nei dettagli anche il restauro della Nuvola di Santa Maria in via, da coloro che a Reggio Calabria le hanno restituito nuova vita.

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