Abolizione dell’attività venatoria nei giorni festivi e prefestivi. La chiede il Consigliere regionale Sandro Bisonni attraverso una mozione che impegna il Presidente e la Giunta a farsi promotori di un intervento presso il Governo e tutti gli enti istituzionali preposti affinché sia modificato l’articolo 18 della legge quadro n. 157 del 1992, che disciplina il settore a livello nazionale, aggiungendo ai giorni di silenzio venatorio già previsti (martedì e venerdì) anche quelli festivi e prefestivi. «Con la riapertura della stagione venatoria – spiega Bisonni – si assisterà ad una nuova strage di animali selvatici, con la perdita in Italia di almeno 400 – 500 mila esemplari di una fauna che risulta già stremata dall’antropizzazione del territorio e dai mutamenti climatici. In tal senso, teniamo conto che da anni il nostro Paese e le stesse Regioni rischiano condanne per la violazione di norme europee sulla tutela degli uccelli e degli habitat». Secondo il consigliere va considerata, poi, la minaccia alla sicurezza delle persone. In base ai dati dell’Associazione vittime della caccia, nel corso di undici stagioni sul territorio italiano hanno perso la vita 217 persone e 804 sono rimaste ferite. Nella mozione viene ricordato l’ultimo incidente mortale verificatori a Ventimiglia, vittima un ragazzo si 19 anni che stava effettuando un’escursione nella zona dove era in corso una battuta di caccia al cinghiale. «Non è un caso, infatti, – sottolinea Bisonni – se la maggior parte degli incedenti si verifica proprio nei giorni festivi e prefestivi, quando boschi e monti sono frequentati da escursionisti e da chi vuole godersi la natura. Bloccare la caccia in quegli stessi giorni è un atto di buon senso che tutti dovrebbero condividere».
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Non sapete cosa pensare, i giorni festivi e preferivi sono i giorni in cui i CACCIATORI si dedicano un po di tempo. Pensate alle cose più serie, magari fare in modo che ci siano più guardie venatorie x controllare l’operato del cacciatore.
Io aggiungerei le giornate di ponte, facilmente individuabili.
Venti persone l’anno morte per via della caccia è un dato allarmante, veramente allarmante!
a mio avviso sarebbe ora di abolire la caccia perché i cacciatori sono spesso indisciplinati ed agiscono in modo pericoloso… basta solo leggere le cronache locali anche delle altre regioni per rendersene conto
Per dire ste baggianate…….
ma e’ del PD?!
l arte venatoria e’ antica quanto l uomo e praticata nella giusta maniera non penso sia qualcosa da abolire, anche perche i rinnovi delle patenti mi sembrano in discreto calo, piuttosto mi accanirei nell imporre un rispetto ferreo delle regole applcando pene ancora piu severe a chi trasgredisce
A mio avviso direi che ci sono moltissimi altri problemi da risolvere che sono più preoccupanti per il nostro paese.La caccia, secondo me non è e non è stato mai un problema,se praticata attenendosi alle dovute Leggi che la regolamentano. E’ una antica attività che è sempre esistita fino ad oggi, praticata da persone esemplari di fronte alla Legge. I cacciatori sono anche l’esempio del personale che tutelano l’ambiente, non che lo distruggono, come alcuni lo vogliono far credere, strumentalizzando una proposta di chiusura dell’attività venatoria nei giorni Festivi per i propri scopi politici, anzi gradirei che ci siano più controlli di polizia venatoria, non solo tagli di tale personale. Riferendomi agli incidenti che sono successi sulla caccia direi che in proporzione al numero di cacciatori ,è una percentuale Bassissima,sarebbe meglio che non succedesse ,ma l’errore è umano,e chi pratica l’attività venatoria sa benissimo che deve fare molta attenzione.
Il Pesidente Comunale di San Severino M.
dell’Associazione Nazionale Libera Caccia
Veros Bartoloni
Per Bartoloni. Bisonnni scrive che ogni anno in Italia ci sono 20 (venti!) morti e 80 (ottanta!) feriti per errori dei cacciatori (http://www.vittimedellacaccia.org/): questa sarebbe la libera caccia?
ITALIA. DECESSI PER CAUSE TRAUMATICHE
La caccia è l’attivita’ con minor incidenti di tutte le altre attivita’
– 24.000 per cause traumatiche.
(Ultimo dato censito Istat 2009) (Un decesso per ogni 2.500 abitanti= 0,04%).
– 8.000 in un anno per incidenti domestici (15 al giorno). Fonte Inail (altre fonti raddoppiano il dato).
– Nel 2011, 3.860 per incidenti stradali. (Fonte Eurispes).
– Nel 2012 1.180 per cause di lavoro (Fonte Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro).
– Nel 2011, 500 in montagna fra escursionisti e sciatori (con 494 feriti in imminente pericolo di vita). Fonte: Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
– In vacanze al mare, circa 390 annegati all’anno. 5.000 bambini in Europa, 175.000 bambini nel mondo (soprattutto in piscina).
– 129 operatori della pesca su 100.000, ovvero: il lavoro di pescatore è trentacinque volte più pericoloso che andare a caccia.
– Nel 2010, in 50 giorni sono morti 43 cercatori di funghi (Fonte: Soccorso Alpino).
– In bicicletta, in Italia muoiono 300 persone all’anno (dal 2005 al 2010= 1514 morti).
LA CACCIA
– Causa in media una ventina di incidenti irreparabili all’anno. Uno ogni milleduecento rispetto al totale degli incidenti gravi per cause traumatiche. Un caso ogni 35.000 cacciatori in attività, pari a meno dello 0,0030%. I cacciatori sono circa 700.000).
Bartoloni, lei sa bene che la caccia si può abolire e le altre attività no.
La caccia e’ da abolire completamente in quanto passatempo inutile ed omicida..se volete sparare andate al poligono di tiro…oppure armiamo gli animali e vediamo che succede.
Sig. Iacobini, facendo certe affermazioni sembrerebbe che lei già sa quando poter chiudere la caccia. Sappia che chiudendo la caccia si vengono a togliere molti posti di lavoro, causando anche un aumento di disoccupazione che andrà ad incidere sempre più nel bilancio dello stato .MI AUGURO CHE QUELLO CHE LEI STA DICENDO SIA PURA UTOPIA………..
Per il signor Veros Bartoloni. Si tolgono posti di lavoro, è vero, ma, visto il numero dei decessi, restano liberi molti posti al cimitero, e non è poco. Sono per un referendum per l’abolizione della caccia. La pesca no, non si tocca. Secondo me.
Poi lei è o è stato presidente del Tribunale del Malato dell’Ospedale di San Severino Marche, quindi lei conosce la sofferenza meglio di tanti altri.
Chiarisco al Sig.Iacobini ,anche se non è attinente al discorso che si stava facendo riguardo Caccia.In qualità di Presidente del Tribunale per i diritti del Malato di San Severino M., ho sempre Difeso i Diritti del Malato , al punto tale da sostenere parecchie battaglie anche contro personaggi politici e Dirigenziali in modo da difendere sempre più il malato ad non incappare nella malasanità che anche senza fucile fa molte vittime. Riguardo al mio lato di essere umano,deve sapere che sono circa 40 anni che mi dedico nel sociale aiutando persone malate con handicap ecc. sacrificando la mia famiglia perdita di denaro e tempo libero .Non si esprime prima un giudizio se non si conosce la persona……..
Quale giudizio avrei dato su di lei? Se avessi detto che c’è conflitto tra diritti del malato e diritto alla caccia avrebbe pienamente ragione. Se sbaglio mi corregga.
forse è stato un po divagato dalla caccia alla sanità.Resta soltanto il fatto che io sono per la Caccia aperta mentre lei per la chiusura della caccia e la finiamo qui.
I cacciatori che ogni anno vengono a sparare nel mio campo ed in quelli limitrofi lasciano sacchetti di cartucce per terra, pestano senza riguardo dove non dovrebbero distruggendo il mio lavoro (e quello di altri), sparano anche a 20-30 metri di distanza da me e se ne fregano sistematicamente di tutti i cartelli ed avvertimenti. L’anno scorso avvisai i guardiacaccia che, arrivati dopo quasi due ore, mi hanno detto che non possono far niente se non colgono sul fatto chi viola le regole (ovviamente i cacciatori se ne erano andati da un bel po’). Francamente non capisco chi riporta le statistiche sugli infortuni…. se un attività non è indispensabile ma solo un divertimento, fa danni, è pericolosa per chi la fa e per gli altri e per giunta è incontrollabile allora è un puro esercizio di cinismo tenerla aperta.
Infine, i cacciatori che vedo sparare tutti gli anni non si dedicano ai cinghiali ma sparano per lo più a tortore, piccioni, passeri e cornacchie….. sarà che sono un ignorante ma a me sembra più un esercizio simile al tiro al piattello che una tutela della natura.
Per i fautori dell’abolizione della caccia è consolante il fatto che oggi più del 50% dei cacciatori ha un’età superiore ai 65 anni. Inoltre il numero dei cacciatori diminuisce rapidamente nel tempo, infatti secondo alcune statistiche oggi sono circa un terzo dei cacciatori che c’erano nel 1980. Per me la scomparsa della caccia è sinonimo di pace, quindi di progresso e di civiltà. Mi spiace per i guerrafondai, non auguro certo loro di impallinarsi reciprocamente.