Il sabato sera di Vita Vita fa centro con quaranta spettacoli che hanno animato le 14 postazioni, dove si sono alternati i vari artisti tra musica, danza, teatro, arte con performance per grandi e piccoli. E Civitanova ha risposto: le piazze e le vie del centro dove si tenevano gli spettacoli hanno raccolto singolarmente più di mille persone. Ogni location potrebbe vivere in modo proprio, a testimonianza della bontà delle esibizioni proposte. Tanta l’energia positiva, un’atmosfera unica. È la consacrazione per il festival, manifestazione che caratterizza la città e che si rende riconoscibile in tutto il territorio per l’alta qualità artistica.
«Abbiamo trascorso una estate meravigliosa – dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica – che dimostra quanto Civitanova sia viva e vivace. Un ringraziamento a tutti coloro che prestano la propria opera e aiuto per realizzare questa manifestazione; sono orgoglioso di rappresentare questa città e il mio impegno è farla crescere. Grazie anche al direttore artistico Sergio Carlacchiani, senza di lui, senza la sua passione, VitaVita, giunta alla quindicesima edizione, non esisterebbe». L’assessore alla Cultura, Maika Gabellieri si è rivolta al pubblico: «Una serata magica grazie anche alla vostra presenza, a voi che questa sera avete scelto Civitanova per partecipare ad un festival che sa emozionare, tutti insieme». Spettacolare la parata VitaVita che ha condotto, incantandole, le migliaia di persone sino in piazza, frutto di un’intuizione del sempre geniale Carlacchiani. Il gran finale in piazza XX Settembre con White and Balloons del Nuovo Piccolo Teatro e migliaia di persone che hanno partecipato attivamente, gonfiando i giganteschi palloni bianchi di circa tre metri e lanciandoli in aria a ritmo di musica, regalando un colpo d’occhio davvero unico.
Una partecipazione ed emozione che è continuata fino a notte inoltrata, con il pubblico che non ne voleva sapere di lasciare la piazza e che alla fine poi si è riversato lungo tutto il perimetro centrale di Civitanova, lungo le postazioni musicali rimaste attive. «Ci teniamo tantissimo a questo finale – afferma Carlacchiani – perché permette a grandi e piccoli di giocare insieme, saltare e divertirsi. È una grande festa alzata al cielo, a mo’ di gioiosa preghiera. Tante le collaborazione, fra le quali spiccano quelle con le associazioni cittadine, e non, realtà culturali e artistiche che hanno contribuito al successo di questa edizione, a loro va un grande ringraziamento». Tra i numerosi spettacoli, in queste ultime due giornate la manifestazione ha consegnato anche il Premio alla Carriera a Tosca, una delle voci più eleganti del panorama italiano, impegnata in una tournée mondiale, e quello al Giovane Talento a Walter Ricci, artista ancora giovane ma da anni ormai affermato a livello mondiale.
VitaVita è stato organizzato da Comune e Azienda dei Teatri e viene realizzato grazie anche agli sponsor BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, Atac e Miramare; e ai partner tecnici Adriatica Pubblicità, Nerea, Targhe Celaschi e Galleria D’Arte La Tavolozza.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Citano’ sempre bella affascinante seducente strepitosa e come sempre la numero uno!!!!!
VITA VITA ED ESTATE CIVITANOVESE DA RIPENSARE
Il festival di fine estate Vita Vita ha dimostrato che due giorni consecutivi negli stessi spazi non li regge e perciò è inutile insistere, si risparmierebbe nelle spese. Se due giorni devono essere, uno si deve tenere, magari non di seguito, nella Città Alta. Curioso, poi, che da anni si assegni il “premio alla carriera” ad artisti ancora giovani (Annalisa Minetti, Tosca). In più stavolta a generare confusione ci si è messa l’Amministrazione Comunale sbagliando l’ordinanza sul traffico. A fine serata, come in altri eventi, a salire sul palco è, con il sindaco, l’assessore alla Cultura e al Turismo Gabellieri, a “raccogliere meriti” di progetti proposti da altri. Toccherà assistere ad un altro quinquennio nello stile Silenzi, con un assessore incapace di proporre Cultura “farina del proprio sacco”. Chi ha seguito il lavoro di Antonio Luccarini, assessore ad Ancona negli Anni ’90, può comprendere come si gestisce la Cultura. In generale tutta l’estate civitanovese ha lasciato a desiderare. Con festival come Popsophia che non hanno risposto alle attese (partecipazione e ritorno economico non esaltanti) e ai fasti del passato, ma con costi sempre elevati. La piazza centrale, grave per una località turistica, è rimasta spesso vuota. La scrittrice treiese Dolores Prato avrebbe commentato: “Giù la piazza non c’è nessuno”! Si è spesa una cifra enorme, senza cercare sponsor, per uno spettacolo di una sola sera, più volte proposto in città (Deejay-time). E’ saltato uno dei pochi eventi di rilievo dell’estate (l’olimpionica Carolina Kostner al Palas) senza darne informazione. In più si è aggiunta la “figuraccia” del festival per bambini, organizzato dal cugino dell’assessore proponente (assente alla Giunta che deliberava l’evento). Troppe “feste della birra” diseducative, con giovani che abusano di alcool. Tagliati i pochi fondi al Teatro di Comunità, quasi costretto alla “colletta”, che svolge una lodevole azione sociale. Cancellato, dopo animata polemica (l’assessore alla Cultura che non riceve è una intollerabile costante), il festival Futura con marchio rinnovato. L’evento aveva maturato una esperienza quinquennale e portato in città ospiti internazionali. Il premio alla traduzione “Annibal Caro”, di cui l’assessore Gabellieri si vantava, bloccato alla prima edizione. Ciò che manca, su questo l’opposizione non può criticare (in maggioranza teneva lo stesso comportamento) è il resoconto degli eventi, con tanto di cifre su spese e ritorno economico. I contribuenti civitanovesi desiderano conoscere, per cominciare, quanto viene corrisposto ai direttori artistici dei vari festival: Popsophia, Vita Vita
Ma chi è quel signore con gli occhiali, maglietta scura e pantaloni bianchi, vicino alla Signora Gabellieri?
..certo che stare all’opposizione è più facile che governare, da sempre, e poi starci sempre, in ogni caso, è ancora più facile eh eh..!! gv
PROPAGANDA PARTITICA E GIUDIZI POLITICI
“Certi ‘sinistri’ nostrani sono molto bravi e convinti nel giudicare chi non la pensa come loro o hanno letto qualche pagina di storia in più, che sono altrettanto bravi nel non voler essere in alcun modo giudicati…”.
I lettori stenteranno a crederci ma il commento appartiene allo stesso soggetto che precede. Ci sono persone tanto succubi della propaganda partitica (la confondono con la cultura politica), che non tollerano che qualcuno possa esprimere delle idee senza essere legato ad un “carro politico”. Come non accettano che errori politici possano essere compiuti da qualsiasi schieramento, quello loro credono ne sia immune. Prima tentano di affibbiare una etichetta politica (‘sinistri’), poi accorgendosi di essere fuori strada rimproverano di non essere collegati ad alcuna parte politica. Come se non si potessero avere idee se non facendo riferimento a Renzi, Salvini o altri “fanfaroni” del panorama politico nostrano. In questo caso può essere utile il confronto di Togliatti con Elio Vittorini, grande intellettuale del Novecento, a cui rimproverava di non essere “vicino al Pci”. Vittorini, padre del Neorealismo lettarario, rispose: “Non farò mai il suonatore di piffero”! C’è a quanto pare chi a “suonare il piffero” (per povertà intellettuale propria) ci si trova benissimo e rimprovera gli altri di non fare altrettanto! Ha quattro “pseudopinioni nella zucca”, giudica secondo i parametri della politica-politicante (destra/sinistra, comunista/fascista, italiano/straniero), e ripete per giornate intere queste assurdità. Pretende che gli altri (che uomini liberi obiettivamente li spiazzano) si uniformino a tale logica aberrante. Sbagliava Umberto Eco (il discorso ora diventa generale) grande esperto di “Comunicazione e culture dei media”, nella sua prolusione all’Univerità di Torino del 2015? Affermò: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli, che prima parlavano solo al bar, senza danneggiare la collettività. Il dramma di Internet è che ha promosso lo ‘scemo del villaggio’ a portatore di verità”. Silenzio, parla Umberto Eco!
..Silenzio, parla l’Eco Umberto.. gv