LA VIGNETTA inviata dal nostro lettore Andrea Seri
«Sconfitta netta, chiara e indiscutibile per il Pd». Francesco Vitali, segretario provinciale dem, tira le somme di un voto che ha chiaramente bocciato il Partito democratico e annuncia un’iniziativa pubblica per il 18 marzo per «raccogliere gli umori della base locale. È evidente – dice Vitali – che gli elettori si sono sentiti meglio rappresentati da altre forze politiche come la Lega e M5S, le quali sono riuscite meglio ad intercettare un sentimento di rabbia e di protesta sempre più presente sul territorio. La sconfitta, soprattutto nelle sue dimensioni è terribilmente dolorosa ma, come tutti gli esiti elettorali, va rispettata». Nei prossimi giorni sarà convocata anche la direzione provinciale.
Francesco Vitali
C’è stato «un travaso di voti – dice il segretario – dalle forze che rappresentano il centro sinistra ai partiti e movimenti, come M5S e Lega, lontani dai valori etici e sociali fondanti della tradizione progressista e riformista. L’esito delle votazioni è stato chiaro ed incontestabile e nessuno può sottrarsi a ciò che il popolo ha deciso. Da un lato il Centro Destra ed il M5S, nelle modalità che il Presidente della Repubblica potrà individuare, sono chiamati a tentare di formare il nuovo esecutivo, misurandosi con la prova di governo della Nazione nel pieno rispetto che gli elettori hanno loro consegnato. Dall’altro il Partito democratico sarà all’opposizione ed allo stesso tempo dovrà tentare di recuperare l’evidente attuale distacco dai propri elettori ripartendo dal territorio e tornando ad essere quel il partito inclusivo, in grado di interpretare le necessità e le aspettative dei cittadini. Ogni altro scenario rappresenterebbe una forzatura rispetto all’esito elettorale e pertanto non condivisibile».
Conclude il segretario Vitali: «Mi corre infine l’obbligo di ringraziare di cuore i candidati maceratesi ma anche tutti i militanti, volontari e simpatizzati del Pd locale per il grande lavoro svolto con generosità e passione, durante le settimane di campagna elettorale. Sono consapevole che questa è la vera forza del nostro partito che dobbiamo mantenere con tenacia per ripartire con rinnovate energie positive».
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Lontani da valori etici e sociali.. Non capisco bene o il Vitali vuole dire che sono usciti, anzi fuggiti gambe alla’aria dal Pd per votare un branco di delinquenti? Ma che analisi vuoi fare? Ma qui siamo al limite tra ragione e follia. Io ci penserei bene a voler tastare l’umore della gente per evitare di essere ” tostato ” e pure bene. Ma che c’è da ricucire? Quale strappo? Ma perché non si impara mai che a volte è meglio tacere per non esasperare una situazione già di per se pesante come un macigno sullo stomaco in fase di digestione di batoste elettorali incommentabili, da non parlarne proprio più per qualche anno per far si che la gente dimentichi e poi magari un po’ alla volta si tira fuori il naso, si comincia a sentire che aria tira, qualche plastica facciale, un nome nuovo al partito e si riparte ma molto molto in sordina, sperando che il tempo sia galantuomo e vi faccia sparire prima dei miei suggerimenti. Dopo una figuraccia così, se non ci si vergogna nemmeno a uscire di casa, la cosa è grave, denunciante uno stato aberrante di distacco totale dalla realtà.
Vitali offende profondamente gli elettori e – mi auguro per lui – non se ne rende minimamente conto. Se vuole recuperare per la sinistra credibilità e reputazione deve fare un bagno di umiltà, togliersi dalla testa quello che pensa e testare, non ‘tastare’, gli umori della base. Democrazia è ‘governo del popolo’, partitocrazia è un’altra cosa. Lo capirà? Mah!
Se fosse errata la tesi di Vitali che M5S e Lega sono ” lontani dai valori etici e sociali fondanti della traduizione progressista e riformista ” bisognerebbe dimostrare in termini inoppugnabili e convincenti che dette formazioni sono vicine a quei valori,cosa che a me non sembra così facile.A parer mio il PD,piuttosto,dovrebbe capire e,semmai,spiegare quanto di quei valori giustamente rivendicati come patrimonio fondante della corrente di pensiero politico del quale è erede sono stati trasferiti nell’azione di Governo.Azione,non escludo,magari per certi aspetti giudicata un po’ troppo frettolosamente con conseguente esito elettorale eccessivamente penalizzante.