di Fabrizio Cambriani
Gianni Maggi, il coordinatore regionale del Movimento Cinque Stelle è un politico decisamente sprovveduto e ingenuo. Infatti, immediatamente dopo lo “zero tituli” raccolto dal Partito Democratico domenica scorsa, ha chiesto le dimissioni del governatore Ceriscioli. Una richiesta cervellotica e inaccettabile. Se si andasse subito alle elezioni regionali, il M5S raccoglierebbe solo un misero 40% dei consensi. Se viceversa lasciasse Ceriscioli al suo posto, fino alla naturale scadenza della legislatura, potrebbero arrivare fino al 70% per due oggettive ragioni: la prima è che l’intera giunta è talmente inadeguata e pasticciona (e questo lo hanno fin qui dimostrato); la seconda è che il Pd è in totale disfacimento e, da qui a due anni, di loro non resterà che cenere. Piuttosto Maggi dovrebbe – attraverso un disegno di legge regionale – erigere un monumento equestre a quell’invincibile condottiero di popolo che è il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. Il vero regista, nemmeno tanto occulto, di tutta l’oculata e sapiente “Operazione Marche.” Il proconsole renziano si è rivelato un fine stratega – che Napoleone scansati – riuscendo, in soli quattro anni, ad azzerare un patrimonio di voti e di classe dirigente. Consegnando, su di un vassoio d’argento, l’intera regione al M5S. Arrivando addirittura terzo su tre concorrenti. La coppia Ricci-Ceriscioli ha, in solo trentasei mesi, combinato tanti e gravi danni che, volendo andare indietro nel tempo, bisognerebbe arrivare alla combinazione prima guerra mondiale e epidemia di spagnola.
Prima venne la sanità con le chiusure di ospedali e punti nascita. Con i risparmi si sarebbero dovuti costruire mega ospedali. Naturalmente a babbo morto. E per la loro ubicazione, il matematico Ceriscioli, minacciava e minaccia ancora i sindaci, con il ricorso all’algoritmo. Roba che manco nei film con Alvaro Vitali. Intanto nei territori montani si cassavano con un tratto di matita presidi sanitari fondamentali. Poi, lo stesso governatore, con tutta la sua accozzaglia di classe dirigente salutò con entusiastica soddisfazione la risoluzione di Banca Marche operata dal governo Renzi. Centinaia di milioni di euro in crediti di piccoli risparmiatori marchigiani trasformati in semplici e inutili pezzi di carta. Oltre che cornuti, i poveretti, si ritrovarono pure mazziati dalle incredibili spiegazioni che il Pd, come un sol uomo, portava a difesa di un provvedimento iniquo e incomprensibile. Soprattutto a loro stessi. Finì che Banca Marche venne venduta a Ubi Banca al prezzo di 1 (uno) euro. Il costo di un caffè, nemmeno corretto al Varnelli. Di quella che era una solida e media banca restano solo le sporte di tela in cui qualche massaia ripone pomodori e sedani quando va a fare la spesa.
Quindi venne il capitolo delle consulenze. Alla ex assessora Sara Giannini quello di consigliera speciale in economia. Pare che nella Politecnica delle Marche – tanto per dire – non ci fosse nessun professore ordinario, né associato, ma nemmeno a contratto più qualificato e competente in materia, della ragioniera Giannini. E infatti, grazie alla sua scienza e profonda competenza, da tre anni a questa parte, è un continuo fiorire di fabbriche e opifici per ogni dove. Soprattutto nel fabrianese. Per la cronaca, domenica scorsa a Morrovalle (città della Giannini), il Pd ha raccolto un misero 17%. Nonostante le centinaia di tessere registrate pochi mesi fa, in occasione del congresso provinciale.
Il terremoto merita un capitolo a parte. Mi dicono che in diverse facoltà di Scienze Politiche di tutta la nazione si stiano elaborando tesi di laurea dal titolo: “Il sisma nelle Marche: un concentrato di inefficienza, iperburocrazia e arroganza politica mai visti prima.” Con il sisma arrivarono tante risorse destinate naturalmente tutte altrove, rispetto ai territori disastrati. Ma arrivarono pure quattrini per altre nomine e consulenze. E allora Ceriscioli pensò bene di assumere nella sua segreteria particolare di vice commissario straordinario – che si sommava a quella di presidente e assessore alla sanità – la mamma del deputato Emanuele Lodolini. Che incidentalmente è stato rispedito a casa dai suoi affezionatissimi elettori.
Passiamo a Aerdorica. Un pozzo senza fondo gestito in maniera demenziale. Con l’amministratrice unica che, non avendo voli, ha pensato bene di minacciare l’unica compagnia aerea che qualche soldo, anche se in ritardo, almeno lo portava: Alitalia. Sono seguiti pianti, alti lai e interrogazioni parlamentari quando poi Alitalia se ne è andata per davvero cancellando tutti i sui voli. Oggi siamo al concordato preventivo, con ricorsi pendenti da parte di altri aeroporti sugli aiuti di Stato.
Nel frattempo, però, il Pd ha sempre mantenuto fermo e costante il suo ruolo di partito balcanizzato e incapace di perseguire una linea comune. Memorabile la rissa tra alleati sfiorata in sede di presentazione delle liste per l’amministrazione provinciale di Macerata. Fu solo per caso che, passando di lì due guardiapesca in divisa, si misero in mezzo alle parti in causa e li riportarono tutti a più miti consigli. Ad oggi, quando abbiamo notizie delle dimissioni del segretario regionale Comi, è già partita l’ennesima faida interna (mi auguro sia definitiva) che vede protagonisti l’ormai ex parlamentare Emanuele Lodolini, l’assessora regionale a nonsisabenecosa Manuela Bora e tale Bartolomeo Pellegrini di Offagna. Quest’ultimo è un passante che transitava sotto piazza Stamira per acquistare un pacchetto di sigarette. Sembra che tra il ventaglio di ipotesi sia stata presa in considerazione pure quella di fare segretario regionale il primo che passasse di lì. Tanto peggio di così il Pd non potrebbe fare. Invece, dopo lungo e articolato dibattito, i maggiorenti del partito hanno stabilito che una volta toccato il fondo, si dovesse scavare ancora. Quindi per la futura, prossima segreteria restano in campo i nomi di Lodolini e della Bora.
Bravi ad aver fatto una sintesi delle mostruosità combinate da questa banda....
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Troppo forte Cambriani …… ahahah ahahah !!!
Fabrizio Cambriani sei un mito! Ti lovvo direbbero quelli moderni
Grande Fabrizio…
Al posto di un ipotetico segretario regionale del PD io prenderei quest’articolo e lo sottoporrei all’analisi della direzione regionale del partito.
Tuttavia non credo che nel PD si avvierà alcuna riflessione sulle cause della sconfitta. I partiti, soprattutto di sinistra, un tempo erano quelli in cui forse si discuteva di politica più degli altri, i più organizzati, i più strutturati.
Ora quest’attitudine si è persa. Gramsci teorizzava l’egemonia culturale; i suoi successori invece praticano la subalternità culturale, che consiste nel criticare Berlusconi perché ha creato un partito personale per poi emularlo.
Quindi, Cambriani può stare tranquillo: il PD continuerà tranquillamente per la sua strada. Del resto, la sua dirigenza non viene selezionata per meriti politici o culturali, ma solo per capacità di maneggio.
Non si può pretendere che chi non ha mai avuto uno straccio di un’idea cominci ad averne una ora.
Elezioni 4 marzo,il partito democratico all’inferno!!!!questi signori,sono riusciti a consegnare agli altri partiti,una regione ROSSA DAL 1968 perdendo in 50 anni la metà dei voti!!!!!!VERGOGNA…..
Al prossimo turno elettorale se Cambriani pubblicasse un articolo dall’ironia devastante come questo, però prima del voto e non dopo come stavolta, penso che perfino le “truppe cammellate”, come minimo, diserterebbero le urne per la vergogna ……
In un Paese ed in una regione in questo momento messi male come mai in passato di certo servirebbe,sarebbe indispensabile,una sinistra ben diversa di quella che oggi occupa la scena,che,beninteso,non può scaturire dal richiamo della foresta,ma da un severo sforzo di aggiornamento progettuale rapportato alle realtà attuali del tutto inedite,mai privo,però, di un altissimo contenuto etico che deve restare un costante elemento di fondo della sinistra,purtroppo con il tempo finito troppo trascurato.
https://www.youtube.com/watch?v=7oWIZmIziBM
Cambriani sei un mostro. Pensa alle sofferenze di una povera mamma che vede il suo pargolo rispedito a casa e per nulla dimagrito seppur rimasto a digiuno del posticino a Roma. La povera madre, senza più l’appoggio morale del figliolo, potrebbe scatenare la parte migliore di Ceriscioli, che senza dover più render conto al grosso personaggio di ritorno da Roma, potrebbe licenziare la mamma non solo in tronco ma con tutti i rami. E poi prendersela con Comi e soprattutto con la Giannini, bocciata addirittura dallo stesso Renzi che non vedeva in lei quella valanga di voti che ci si sarebbe aspettata, da parte di chi non lo so. Di sicuro c’è che con la Giannini, il Pd, primo nelle Marche sarebbe sparito definitivamente, con Comi poi si sarebbe dovuto fingere che dalle nostre parti non ci fosse mai stato un partito denominato PD, forse a Pesaro, dove ha trionfato e la notte si vedono strani movimenti di autocarri che caricano mobilia e il giorno dopo dalla casa da cui e stata asportata, rimane difficile stabilire anche chi ci abitasse, senza più nomi né su i campanelli e né sulle cassette postali. Diretti poi dove, tutti a Firenze? Tutti a Bozen? Le ultime roccaforti una con Renzi, l’altra con la Boschi, ma quest’ultima sembra il risultato di una intrigante storia di fantapolitica, passioni, simpatie misteriose ai confini della realtà e che è al vaglio di etologi e antropologi che si chiedono come sia stato possibile che passando dal Sahelanthropus tchadensis ( Toumai ), l’Ardipithecus ( Ardi ) , gli Australopiteci ( Lucy ), L’ Homo habilis, l’Homo ergaster e l’erectus ( Berlusconi ), il Neanderthal, e poi l’Homo sapiens tutto io ( Renzi ) per concludere con il l’Homo Bolzoboschi . Va immediatamente fatto presente che alla comparsa dell’Homo Bolzoboschi, ci sia stata subito una rivoluzione degli esperti in materia per studiare se l’Homo sapiens è ancora da considerare tale, vista la sua ultima trasformazione in Homo Bolzoboschi. Comunque la leggenda vuole che il prossimo sia Ceriscioli, ma che sta ancora seduto lì, rode un po’. Va beh, com’è che si dice: ” Più è lunga l’attesa. più piacevole sarà la fuga ( sua ). Sciabbicchetti, andò sta, in montagna ad aspettà a Renzi o bisogna cominciare a preoccuparsi. Non vi siete accorti che da giorni non si vede, non si sente, io comincio a preoccuparmi? Lui vive in famiglia sì? Non è che con un gesto sconsiderato è passato in qualche groppo misto in attesa di definirsi per le prossime elezioni regionali? Del resto bisogna dargli atto che come protettore civile è stato meritoriamente e con tante lodi, ancor più tartassato del Ceriscioli. Certo che una coppia così affiatata, non l’avremo più. Quindi godiamoci ancora la loro presenza fino all’oblio, quello vero, totale, non quello così tanto per dire!!!
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/lsquo-ciao-tutti-me-ne-vado-sciare-rsquo-che-renzi-rsquo-abbia-168831.htm
Qui in Italia è successo ciò che era già avvenuto in USA: la distruzione di Obama e della Clinton e la rivelazione dell’inaspettato Trump. In Italia le logge angloamericane e l’Alta Finanza e Soros sono stati più fortunati. Al PD distrutto è sorto l’astro del Movimento 5 Stelle, che è l’altra faccia della medaglia di quelle centrali di potere mondiale. Grillo è stato solo “il gancio”per raccogliere le masse verso M5S. L’ideologo era Gianroberto Casaleggio, ideatore di teorie allucinanti nella galassia del Nuovo Ordine Mondiale. M5S prenderà il posto del PD, da cui avrà manforte per organizzare nella pratica il 10 per cento dei suoi deliri elettorali. Consiglierei Salvini, la Meloni e Berlusconi di non mischiarsi con M5S. Lasciateli andare verso il baratro. E poi M5S fa parte del Nuovo Ordine Mondiale, quello della globalizzazione, del multiculturalismo, di LGBT, della nuova razza meticcia in Europa. M5S prende in effetti ordini dalle logge massoniche e dall’Alta Finanza. Il centrodestra rimanga a difendere la nostra vecchia civiltà millenaria, quella che difende l’individuo e non lo comprime nella “massa”. I tempi del marxismo teorico e applicato sono morti. Torniamo all’individuo ai suoi diritti umani.
Pur non conoscendolo debbo interloquire con Rapanelli per affermare che se il marxismo è morto nella teoria e nella pratica non si può considerare morto il problema della giustizia sociale,per il quale il marxismo ha tentato di trovare risposte,ma al quale mai potrà rispondere in termini accettabili il singolo,da sempre e fino ad oggi governato dal suo egoismo.La sinistra dovrà modificare il suo profilo per non restare superata dai tempi,ma della stessa ci sarà sempre bisogno fino a che il problema della giustizia sociale resterà,probabilmente per sempre.Di sfuggita dico che sul M5S,che poco mi convince per molteplici aspetti,non posso esprimere un giudizio tanto drastico come il Suo.
Il centrodestra difende la civiltà? Vedendo le TV del cavaliere non si direbbe, magari si difende un tipo di liberismo che in molti casi calpesta i diritti (umani) a favore dei dritti. L’M5S? Stiamo a vedere che cosa combina, senza pregiudizi.