Macerata Pedonale boccia questa Ztl
«Si naviga a vista,
così il centro resterà vuoto»

IL DIBATTITO - Anche il gruppo che fin dal primo momento ha sostenuto la pedonalizzazione critica l'amministrazione: «Non abbiamo visto nessun ulteriore sviluppo dopo la chiusura alle auto. Manca un piano strategico che ridisegni la città. Sono rari i luoghi della città dove è piacevole passeggiare, anche i Giardini Diaz sono stati abbandonati»

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Polemiche sul centro storico di Macerata, la ferita si riapre. Dopo le discussioni degli ultimi giorni sul calo di presenze dei cittadini per lo shopping natalizio anche i gestori della pagina facebook Macerata Pedonale esprimono il loro disappunto sulla situazione attuale. «Non possiamo che rilevare quello che è sotto gli occhi di tutti – spiegano i membri del gruppo – cioè che il centro negli ultimi mesi è poco frequentato a qualsiasi ora. Sinceramente facendo un bilancio su quello che è stato fatto negli ultimi due anni e mezzo ci stupiremmo del contrario». Ferrei sostenitori della pedonalizzazione fin dal primo momento i membri del gruppo restano però perplessi sull’operato dell’amministrazione comunale. «Non abbiamo visto nessun ulteriore sviluppo dopo la chiusura di piazza della Libertà al traffico – continuano- I risultati mostrati dall’assessore Mario Iesari sono un pedibus, progetto che già esisteva da alcuni anni affidato a una cooperativa, e l’acquisto del Parksì, un’azione che non vogliamo valutare da un punto di vista economico ma che comunque è rivolta alle auto e non ai pedoni. Troppo poco. Siamo molto delusi. Una volta avviato il processo di pedonalizzazione, che dopo le mille polemiche iniziali era stato ben recepito, non si è fatto più nulla per restituire gli spazi alla cittadinanza. Quello che evidentemente manca è una programmazione a lungo termine, un piano strategico che ridisegni la città da qui a cinque o dieci anni. Senza questo tipo di visione ogni azione è uno spot, si naviga a vista senza sapere dove si vuole arrivare».

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Telecamere in centro per la ztl

Secondo i membri del gruppo, fondato il 20 giugno 2014, la colpa non è però della chiusura del centro. «Avere automobili in piazza non significa avere un centro vivo, la pedonalizzazione è un processo inarrestabile che sta avvenendo in tutta Europa e a maggior ragione deve esserci in città che hanno un patrimonio antico da difendere. La battaglia con i centri commerciali sul tema dei parcheggi è persa in partenza. Le caratteristiche dei centri storici sono la bellezza, la storia, l’identità culturale. Sarebbe più importante richiedere arredi urbani adeguati, spazi per bambini, servizi per anziani, iniziative in cui i cittadini possano essere attivi. In altre parole non è sufficiente chiudere una piazza per far vivere un centro. Va organizzato in maniera organica ma fino a quando ci saranno scelte imposte dall’alto da una parte e ostruzionismo dall’altra questo difficilmente avverrà. Far rinascere il centro non deve essere una battaglia politica perchè riguarda tutta la cittadinanza, ovviamente chi se ne occupa deve essere competente in materia, basterebbe anche saper imitare le esperienze di successo delle altre città italiane, ce ne sono anche qui in regione».

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Piazza della Libertà senz’auto e senza persone

La pedonalizzazione però è solo la punta di un iceberg, la parte più evidente di un progetto urbano da trasformare. «Mobilità alternativa, accessibilità, riapertura e valorizzazione degli spazi urbani sono solo alcune delle direttive da seguire – continuano i membri del gruppo – servono presupposti per modificare il comportamento dei cittadini, trasformarli da automobilisti a pedoni e questo non avviene di sicuro da un giorno all’altro con azioni miracolose. Il pedone non è solo quello che va in centro. I percorsi pedonali a Macerata, i marciapiedi, sono pochi e mal tenuti, sono rari i luoghi della città dove è piacevole passeggiare. Usare la bicicletta può essere un pericolo per la vita. Gli spazi verdi non sono organizzati. Esiste un progetto di una via verde di oltre dieci chilometri che attraverserebbe mezza città e realizzabile con un modesto investimento (leggi l’articolo) ma nessuno se ne vuole prender carico se non un’associazione di nordic walking. Dicono che non ci sono soldi però per barricare uno stadio ad uso esclusivo di una società fallimentare i soldi sono stati trovati in un mese. La mobilità ciclabile non è stata mai presa in considerazione al contrario delle belle parole dell’assessore Iesari. In tutta la città non ci sono stalli per parcheggiare le bici, eppure con dei mezzi elettrici le salite di Macerata si possono fare senza fatica. A Treia e Recanati ad esempio questa attenzione esiste, hanno anche colonnine pubbliche per ricaricare le batterie, perchè nel capoluogo invece sembra di parlare un’altra lingua? Se non si danno i mezzi ai cittadini di sicuro non cambierà mai nulla. Tra l’altro proprio in questi giorni è stata approvata in Senato la nuova legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, ora la bicicletta viene considerata dal legislatore un mezzo di trasporto serio, di importanza strategica, e non solamente un mezzo ricreativo. Aspettiamo delle iniziative per seguirne le direttive».

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I Giardini Diaz

Un’altra parte della città un tempo molto frequentata oggi è abbandonata a se stessa: «Si parla dei problemi del centro ma anche i Giardini Diaz sono fuori dalla vita maceratese mentre una volta insieme alle mura ne erano il cuore del passeggio, forse ancor più che la piazza – dice Macerata Pedonale – un giardino pubblico senza bar è una rarità, sappiamo che il bellissimo spazio della rotonda dovrebbe diventare uno spogliatoio ad uso esclusivo dell’Apm mentre potrebbe essere un luogo strategico per associazioni che si occupano di ambiente e mobilità alternativa. Tra poco vi saranno riportati gli autobus, un’altra decisione discutibile. Noi non la appoggiamo, vorremmo estendere lo spazio dei giardini per i pedoni e non per un parcheggio dei bus».

Insomma di lavoro ce ne sarebbe molto da fare. «Dire quello che si può fare è sempre più facile che farlo – concludono i membri di Macerata Pedonale – per questo sarebbe bello che le discussioni sull’uso degli spazi pubblici fossero fatte in maniera costruttiva invece che sponsorizzare solo i progetti dell’amministrazione e per tutto il resto dire che non ci sono i soldi. Nella nostra pagina ci sforziamo proprio di mostrare i progetti di successo che potrebbero essere applicati anche nella nostra città, di solito spingiamo su cose a basso costo o che comunque possono essere finanziati anche con fondi europei ma non vediamo neanche grandi iniziativa nel tentare di intercettarli. Ci dispiace molto che si riapra il dibattito sulla pedonalizzazione che sembrava essersi chiuso. In futuro non vorremmo ritrovarci con una nuova battaglia politica su temi di civiltà e non vogliamo che una nuova amministrazione torni indietro su queste scelte. E’ importante ascoltare anche chi la pensa diversamente perché la città è di tutti, non si può sempre interpretare le critiche come attacchi personali».



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