Da sinistra: Manuel Broglia segretario regionale Uiltec, Giuliano Caracini Femca Cisl Marche e Vincenzo D’Alessandro Filctem Cgil Macerata
Giuliano Caracini e Vincenzo D’Alessandro
di Marco Ribechi
La Teuco di Montelupone è ufficialmente in vendita. Lo storico marchio all’80% di proprietà della Certina Holding non è riuscito a far fronte ai problemi di liquidità che da mesi hanno paralizzato la produzione ed stata messa sul mercato. A comunicarlo sono i rappresentanti sindacali dei circa 160 lavoratori impiegati dall’azienda annunciando anche un incontro pubblico al Salone del Popolo di Recanati fissato per giovedì 7 settembre alle 18. L’assemblea ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione critica in cui riversa la Teuco e allo stesso tempo di trovare la collaborazione delle istituzioni locali e degli industriali del territorio. «Sembra che non ci sia la reale percezione di quanto sia importante che la Teuco continui ad operare – spiega Vincenzo D’Alessandro, Filctem-Cgil Macerata – per questo chiediamo l’intervento della politica, in primis dei sindaci dei comuni interessati e della Regione. Ma vogliamo anche sperare che gli imprenditori che hanno a cuore il Maceratese si uniscano per risollevare le sorti dell’azienda e creare quella sinergia di cui tanto si parla».
Attualmente sembrerebbe che l’azienda abbia un portafoglio d’ordine di oltre 3 milioni di euro che però non vengono messi a produzione. «Il problema è che mancano alcuni componenti – spiega Andrea Marincioni, delegato Filctem – cioè ci sono vasche che costano alcune migliaia di euro che non vengono consegnate perché mancano dei pezzi di valore irrisorio, ma necessari per il completamento. Questo perché l’azienda non paga i fornitori che quindi non ci consegnano la componentistica. Andiamo avanti da fine anno così e molti clienti annullano gli ordini». Attualmente sembra che ci siano due gruppi industriali interessati all’acquisto, uno disposto a continuare con Certina e l’altro invece senza. «Abbiamo incontrato l’assessore regionale Loretta Bravi – spiega Giuliano Caracini Femca-Cisl Marche – per avere certezze sui pagamenti e capire se c’è la possibilità di continuare l’attività. Purtroppo non abbiamo certezze e per questo vogliamo continuare ad accendere i riflettori proprio con l’iniziativa di giovedì. La Teuco coinvolge tanti lavoratori e famiglie che hanno bisogno di risposte».
Manuel Broglia e Giuliano Caracini
L’ingresso di Certina Holding in Teuco doveva servire come operazione di rilancio ma i risultati non ci sono stati. «C’è stato l’accordo ma non ha prodotto alcun effetto – continua D’Alessandro – Quando è entrata i lavoratori si trovavano con il sostegno degli ammortizzatori sociali, esattamente come oggi. La differenza è che prima c’era il ritardo della tredicesima mentre oggi siamo entrati nel quarto mese di stipendio arretrato». Una data importante dovrebbe essere quella del 15 settembre quando si capirà se effettivamente ci saranno dei compratori. «E’ la dead line per conoscere il futuro della società – conclude Manuel Broglia segretario regionale Uiltec – sarà importante capire se ci saranno i presupposti per far continuare questa azienda che ha una storia molto importante sul territorio».
Andrea Marincioni, delegato Filctem
Mi dispiace per i dipendenti . Facendo il ragionamento o meglio i conti della ser
Mi dispiace per i dipendenti . Facendo il ragionamento o meglio il " conto della serva" , un'azienda e' un investimento finanziario sostenuta dai quattrini della : (1) proprieta' , (2) banche , (3) fornitori , ( quest' ultimi concedendo dilazione di pagamento all'impresa ) . Vedendo i bilanci degli ultimi 5 anni , ( sono scaricabili come per tutte le societa' di capitale da internet) , mi sembra difficile , (mi vorrei tanto sbagliare soprattutto per chi purtroppo perde il lavoro ) , che qualcuno dei 3 soggetti menzionati metta i suoi danari in questa azienda .
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Molto spiacente ma , siccome non siete fornitori di servizi essenziali, se non siete in grado di restare sul vostro mercato, saranno affari dell’azienda Teuco, cioè vostra. Gli operai, quindi gli ultimi in ordine secondo logiche aziendali, troveranno, troveranno, e anche meglio di un vostro primo manager fallimentare. Cavoli vostri, per il resto, signori Teuco, che d’altra parte, quando gli affari vi andavano bene e vi arricchivate, mica siete venutiqui a piangere miseria per i vostri operai, o sbaglio?
Voglio adesso spiegarmi meglio. La Teuco, che faceva capo a Guzzini, gruppo ancora ben in piedi in altri settori, non è che una delle tante realtà industriali in crisi delle Marche, quindi non vedo perché ad essa tante attenzioni, mentre altre imprese locali non godono, non hanno goduto , delle stesse. Forse, e ad esempio, la storica fornace Morresi, a Vallecascia, non tanto distante dalla Teuco, è figlia di un Dio minore, dato che ha chiuso lasciando a spasso numerosi operai con relative famiglie a carico e senza tanto clamore di cronaca e sindacati al seguito ? perchè , ora, questo loro appello ai politici: vogliono aiuti di Stato ? Non si può. Non si danno neanche ad aziende a marchio nazionale che svolgono servizio pubblico, figuriamoci per le loro vasche idromassaggio con marchio , a suo tempo e loro vantaggio, ceduto dalla Guzzini ,2015 , ad un’azienda tedesca: la Certina Holding, per l’appunto.
il problema penso sia proprio quello dei dipendenti non credo,infatti che qualcuno si preoccupi per le sorti della proprieta ‘
Ma mi chiedo, il Gruppo Guzzini, che non ha ceduto interamente la propria partecipazione a Certina Holding, ma detiene ancora il 20% della Teuco, cosa sta facendo? Guarda mentre decine di lavoratori sono da mesi senza stipendio? Perchè non intervengono loro invece di far intervenire lo Stato? visto che sono ancora soci…
https://www.cronachemaceratesi.it/2017/04/18/ceccotti-in-cella-lamministratore-della-4srl-i-17-milioni-che-xxi-secolo-e-terzo-millennio-devono-a-banca-marche/949149/
tutta una manovra programmata al momento della vendita dare credibilità per un paio di anni poi il grande botto, la cosa triste che in mezzo a tutti questi complicati intrallazzi ci sono loro, quelli che in trent’anni anno gonfiato i portafogli dei loro padroni
anche questo probabilmente è vero
MA… NON SIAMO FUORI DALLA CRISI, ED IN RIPRESA..??? CHE SI RENDANO CONTO QUELLI CHE SI SONO “INGOZZATI” ALLE SPALLE DI ONESTI LAVORATORI…!! UN MINIMO DI CHIAREZZA E MENO “INGORDIZIA”..! STIAMO TOCCANDO IL FONDO.!