Il sisma distrugge la casa
ma si sposano lo stesso:
fiori d’arancio a Muccia

Enrico Cola e Mery Turchetti si sono sposati ieri nell’eremo del beato Rizzerio

Le nozze sono state celebrate da monsignor Giovanni Fabbrizi

“Questo matrimonio s’ha da fare”. Più forti del terremoto, che come il bravo avvertiva Don Abbondio che i promessi non sarebbero mai dovuti divenire sposi, Enrico Cola e Mery Turchetti hanno rovesciato il motto manzoniano e ieri hanno detto sì andando avanti oltre il sisma e la paura. Lui di Camerino, lei di Muccia sfollata dall’abitazione della Maddalena dove viveva con i suoi genitori, hanno incontrato sulla strada per l’altare la distruzione portata dal terremoto. A luglio dell’anno scorso tutto era programmato. Enrico e Mery avevano deciso la data e immaginato il loro futuro in un grazioso appartamento a Muccia. Ma quella fatidica sera di ottobre la casa è stata smembrata. Insieme da 7 anni e forti del loro amore i due promessi non si sono dati per vinti e non hanno cambiato la data delle nozze decisi a coronare il loro sogno nei modi che avevano stabilito insieme. “Avevamo già deciso l’anno scorso – racconta il novello sposo – poi è arrivato il terremoto e per molto tempo siamo stati indecisi sul da farsi. Alla fine lo abbiamo fatto comunque nei tempi che ci eravamo prefissati”. Ieri i due sono stati uniti nel sacro vincolo dal parroco di Muccia, monsignor Giovanni Fabbrizi, nel suggestivo eremo del beato Rizzerio. Poi il ricevimento di parenti e amici nel ristorante Villa Quiete. Enrico e Mery hanno riprogrammato la loro vita insieme. E ieri dopo, la festa, gli auguri e le forti emozioni hanno chiuso il loro giorno indimenticabile in una nuova sistemazione, una casa a Camerino. Perché l’amore vince tutto, anche il terremoto.

(Cla.Ri.)