Il senatore Mario Morgoni
Mafia nelle Marche: l’isola felice non c’è più, la favola è già da tempo ai titoli di coda. Ma mentre l’opinione pubblica sembra prendere sempre più coscienza di questo preoccupante fenomeno, dall’alto è come se non si fossero ancora accorti che la nostra è diventata ormai terra di conquista di diversi clan. E’ questo, in estrema sintesi, il senso dell’interrogazione presentata dal senatore dem Mario Morgoni ai ministri dell’Interno e della Giustizia sul tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio. “Se in questi anni, grazie all’impegno e alla perseveranza encomiabili di una persona come l’avvocato Giuseppe Bommarito e all’attenzione di testate giornalistiche come in particolare Cronache Maceratesi – premette Morgoni – il tema ha visto la necessaria sensibilizzazione dell’opinione pubblica, credo sia necessario porre oggi la questione dell’adeguatezza in termini qualitativi e quantitativi, dell’attività della Direzione Distrettuale Antimafia delle Marche. L’obiettivo dell’interrogazione è pertanto quello di attivare il governo affinché promuova tutte le misure possibili per tutelare i cittadini e le attività, ma anche per fare in modo che la qualità della convivenza della nostra comunità non venga pregiudicata. In tal senso sarà molto utile, per valutare la situazione e formulare proposte e correttivi, l’imminente visita nelle Marche, prevista tra il 5 e il 7 giugno, della commissione parlamentare antimafia”.
Il magistrato Raffaele Cantone e l’avvocato Giuseppe Bommarito durante un incontro a Macerata
Già nel 2015 la relazione della Direzione Nazionale Antimafia aveva messo in luce la “presenza massiccia e incisiva della ‘Ndrangheta nelle Marche “, così come in più occasioni l’ormai ex procuratore generale della Corte d’Appello di Ancona Vincenzo Macrì aveva denunciato la crescente attenzione della criminalità organizzata per la nostra regione. “La simultanea presenza a Civitanova e dintorni di esponenti di rilievo e di notevole spessore criminale delle cosche ‘ndranghetiste Vrenna-Bonaventura, Farao-Marincola e Ferrazzo, tutte del crotonese, tra di loro collegate e tutte facenti riferimento alla famiglia madre del clan De Stefano di Reggio Calabria – spiega Morgoni nell’interrogazione – evidenzia un’intesa tra le stesse nel considerare Civitanova e tutta la costa limitrofa come un’importante base logistica di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, di supporto ai latitanti e di riciclaggio di capitali illeciti”. Il senatore sottolinea quindi come sia stato proprio un pentito eccellente della cosca Vrenna-Bonaventura a confermare questo collegamento, Luigi Bonaventura. “All’epoca – ricorda Morgoni – era residente con la famiglia a Termoli in regime di protezione, ma venne presto individuato da esponenti del clan Ferrazzo che, secondo diverse ricostruzioni giornalistiche, erano pronti ad ucciderlo.Dopo che gli venne proposta una nuova sede di residenza nelle Marche, Bonaventura la rifiutò pubblicamente perché, a suo dire, nel territorio marchigiano erano presenti un numero considerevole di esponenti di cosche della ‘ndrangheta, attirati sia dalla scarsa consapevolezza sociale e istituzionale del fenomeno criminalità organizzata, sia dalla presenza del porto di Ancona, importante scalo per l’approdo della droga”.
Nonostante questa serie di conferme sulla presenza sempre più massiccia di esponenti di cosche e clan mafiosi, nelle Marche la Direzione Investigativa Antimafia non è presente né con un centro operativo né con una sezione operativa. Non a caso tutti gli arresti degli ultimi anni di personaggi legati alla criminalità organizzata, in particolare alla Camorra, sono stati disposti dalle Dda di altre regioni. Per questo Morgoni chiede ai ministri competenti “quali siano le loro valutazioni circa i fatti indicati, nonché in merito ai ritardi delle attività di indagine da parte delle autorità inquirenti; quali iniziative essi intendono intraprendere per arrivare velocemente ad una piena consapevolezza, anche da parte delle istituzioni, della situazione descritta e quali azioni intendano adottare; se non ritengano opportuno verificare la situazione della Dda marchigiana in termini di adeguatezza numerica dei magistrati”; e quindi se non sia opportuno “procedere all’istituzione nelle Marche di almeno una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia”.
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persino i pentiti non vogliono abitare a Civitanova!
se la gente non si sveglia siamo al punto di non ritorno.
ottimo intervento del sen. Morgoni (che ho sovente criticato aspramente per i suoi interventi sui migranti, ma in quest’occasione è giusto apprezzare il suo interessamento).
Interrogazione fatta da uno con gli attributi che non si nasconde e non si limita a vivacchiare di politica!!
Finalmente un’iniziativa del senatore Morgoni che condivido ed apprezzo molto come d’altronde tutti gli interventi coraggiosi dell’avvocato Bommarito sulla criminalità insediata nel nostro territorio; continuerò a contestare Morgoni e la parte politica che rappresenta sul tema immigrazione perché il sistema dell’accoglienza è del tutto negativo ed anche pericoloso per ciò che sta accadendo in Europa.
Bene la denuncia del senatore Morgoni. Ma se i cittadini non si rendono conto in massa, che la responsabilità ricade esclusivamente sui governi e parlamentari degli ultimi venticinque anni, per aver votato tutte le leggi vergogna che difendono la criminalità organizzata, la denuncia del senatore servirà solo a portare qualche voto in più a chi dovrebbe combattere la mafia, ma che non ha assolutamente voglia di farlo.
Finalmente qualcosa si muove, dopo tanti tentativi di negare o minimizzare la presenza della criminalità organizzata nella nostra provincia e nella nostra regione. D’altra parte, l’imminente arrivo nelle Marche della Commissione Parlamentare Antimafia non è certo casuale ed è un segnale forte di consapevolezza della gravità della situazione.
Ringrazio di cuore Mario Morgoni, che ha avuto il coraggio di esporsi in prima persona su tale determinante problematica, probabilmente mettendosi anche in contrasto con diversi esponenti del suo stesso partito.
https://www.youtube.com/watch?v=f5cOfF9ZDAM
Purtroppo per a questa malattia non c’è nessun rimedio, sono 50 anni che si cerca una cura a questo cancro subdolo,quando chi ha il potere riesce a governare solo se c’è il caos!!!Il potere non è dei politici loro sono solo i servi!!!!!Quando il Conte Ugolino finirà di mangiare il cervello dei suoi figli,allora si troverà la cura………
Dopo tutte le craccate sui denti prese, sembra che qualcuno abbia preso una strada diversa. Ho studiato a lungo il personaggio e troppo Purgatorio si deve ancora fare. Se non cambiare idea,dicono sia sinonimo di stupidità, cambiarla senza lunga e provata ponderazione non è certo meglio.
Bella la scelta di Pavoni per festeggiare l’evento. Però prima del passaggio all’ Agnus Dei farei fare una bella pausa all’ orchestra per evitare la solita italica figuraccia di chi troppo velocemente grida al miracolo.
Ora la mafia trema.
si sono svegliati presto quelli del PD. Civitanova doveva diventare Cutro prima che un piddino osasse alzare una vocina. comunque meglio tardi che mai. bisogna inoltre ricordare che a parte i pezzi del Bommarito, da ringraziare per il coraggio e il senso civico, la stampa locale risulta non pervenuta sul tema. omertosa
Un avvocato con gli attributi
Non capisco tutto questo plauso per il sen. Morgoni. E’ vero che è meglio tardi che mai ma è pur vero che viene spontaneo chiedersi in quale iperuranio platonico è vissuto fino ad ora. Se l’avv.to Bommarito non fosse stato quell’uomo coraggioso e onesto qual è, il senatore non avrebbe ancora visto i ragazzi morti per droga,tanti genitori sofferenti e pieni di rimpianti, con l’angoscia a vita di non aver fatto tutto quello che potevano e dovevano per i loro figli vittime della droga e della mafia.
Qualcosa si muove, i commentatori che hanno scritto di sopra sono troppo pessimisti. Questo Senatore ha preso una iniziativa coraggiosa come si può criticarlo tirando in ballo non si sa quali motivazioni ..