di Fabrizio Cambriani
Quella delle magliette gialle si è rivelata non solo una pessima idea, ma anche un significativo calo di consensi per tutto il Pd, come testimoniano i sondaggi settimanali in tv. Per risalire un po’ la china ci voleva solo un miracolo e il miracolo è avvenuto in men che non si dica. Ci ha pensato il coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Remigio Ceroni a realizzare questo straordinario prodigio. Soprattutto in vista delle prossime, future alleanze che, in nome della responsabilità e contro ogni becero populismo, vedrebbero eccezionalmente assieme il Partito Democratico e Forza Italia. Due forze politiche distinte e distanti che hanno governato l’Italia singolarmente e in tempi diversi portandola, come è evidente, sull’orlo del precipizio. Se tanto dà tanto, l’unione di questi due partiti – beninteso sempre in nome della responsabilità e del bene comune – dovrebbe riuscire nell’intento di dare la spallata finale e far così fallire l’intera nazione.
Ma torniamo a noi: visto il gravissimo momento di difficoltà dei futuri alleati del Pd, il senatore Ceroni, che una ne fa e cento ne pensa, ha tentato il tutto per tutto giocando la carta Mussolini. Ha invitato infatti, in visita nelle zone dell’epicentro, l’europarlamentare Alessandra Mussolini. Ora, bisogna sapere che con la Mussolini si va sempre sul sicuro. Basta semplicemente farla parlare e come per incanto ogni suo avversario o anche interlocutore critico – fosse anche Jack lo Squartatore – diventa improvvisamente simpatico ad ogni genere di pubblico, senza distinzione alcuna.
Appresa la lieta notizia, un profondo sospiro di sollievo lo hanno tirato dalle parti del Pd. In particolare il segretario regionale, Francesco Comi, che ultimamente si muove con cautela, sotto il fuoco incrociato di stampa e avversari interni. Si dice pure, ma la notizia non è confermata, che qualcuno particolarmente credente e devoto abbia fatto officiare, per la fausta circostanza, un triduo a San Remigio, protettore delle scolaresche.
Ad onor del vero va ricordato che c’era già stata in precedenza un’altra occasione in cui il governo regionale era in palese difficoltà per i ritardi sulla realizzazione delle stalle. Sempre Forza Italia lo tirò fuori dai guai invitando nei paesi disastrati il proprio capogruppo alla Camera, onorevole Renato Brunetta. In quell’episodio l’onorevole Brunetta ci comunicò la sua brillantissima e stupefacente idea che avrebbe salvato per il futuro e nei secoli dei secoli, tutte le zone sismiche: una assicurazione obbligatoria sulla casa contro i terremoti e le catastrofi naturali. I presenti tutti (pochi in realtà) apprezzarono e applaudirono, avendo cura di annuire visibilmente con il capo in favore di telecamere. Il fatto che poi anche un misero capanno per gli attrezzi ai Cupi di Visso venisse a costare quanto un attico di duecento metri a Piazza di Spagna era, per l’economista Brunetta, un dettaglio irrilevante.
La visita della Mussolini che ha fatto da contraltare alle magliette gialle ha dunque tutti i titoli per poter essere definita: “operazione camicette nere”, anche in onore delle donne ivi presenti in gran forze. Anche noi poveri terremotati che ormai siamo assuefatti a sfilate e passerelle della fauna politica di ogni ordine e grado, stavolta abbiamo provato un sentimento di sincero stupore. Più che una delegazione politica, quella dell’altro giorno sembrava il cast della fiction “Don Matteo e il terremoto” in posa per gli scatti di scena. Solo che mancava don Matteo. Bisogna tuttavia riconoscere che, tra gli sfollati, ha suscitato molti apprezzamenti la casacca blu elettrico della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Barbara Cacciolari. Una giacca di seta indossata con straordinaria eleganza e nonchalance sopra un tailleur nero e un sobrio tacco dodici con tanto di collana di perle bianche, dai grani grandi come le ciliegie durone di Vignola, che faceva pendant con un grazioso caschetto bianco. Il classico abbigliamento che fa tendenza oggi in tutti i post sisma del globo terracqueo, pubblicizzato, peraltro dalla prestigiosa rivista Vogue. Mica pizza e fichi! Molto più sportiva e informale la Mussolini in jeans attillati e una comoda camicia con larghi spacchi laterali.
Ma il pezzo forte sono state le dichiarazioni che la Mussolini ha avuto l’accortezza di selezionare con estrema oculatezza e particolare misura. Dopo essersi resa conto che Visso è distrutta (vorrei vedere quale paese avrebbe resistito essendo epicentro di quattro terremoti uno più forte dell’altro), l’europarlamentare ha scoperto che non c’è nessuno che lavora, mentre viceversa dovrebbero esserci centinaia di immigrati, a togliere carriole di macerie. Poi ha aggiunto che riferirà di questo lassismo al presidente dell’europarlamento, Antonio Tajani. Quindi ha continuato dicendo che bisogna smettere di preoccuparsi dei beni culturali (inutile catalogare sassi). Che delle chiese, infine, se ne occupasse il Vaticano una volta per tutte.
Tutti concetti profondi e per certi versi anche innovativi, che mai e poi mai lascerebbero spazio alla demagogia che viceversa va combattuta in ogni situazione. Un parlare chiaro che ci piace e in qualche misura ci ammalia. Basta con questi cocci di epoca romana, basta con le incisioni medievali sulle pietre squadrate. E basta pure con le chiese romaniche e quelle gotiche, che in caso di terremoto sono le prime a cadere. Al loro posto bisognerebbe costruire solide e robuste case popolari. Ovviamente a negri e immigrati andrebbe precluso qualsiasi accesso alla graduatoria.
Pane e lavoro per tutti dunque e avanti popolo…
Nel mentre l’europarlamentare comunicava al cratere, ma anche al mondo questi suoi alti e nobili pensieri, il senatore Ceroni con fare curiale e un ghigno appena accennato si stropicciava soddisfatto le mani. L’obiettivo dell’operazione camicette nere è stato ampiamente raggiunto. E questo era quello che realmente interessava a Forza Italia: l’intero popolo dei terremotati, pur vivendo dentro questa fiction – senza tuttavia poter cambiare canale come si fa con la televisione quando il programma non ci piace – dopo la performance della Mussolini si è definitivamente convinto che è meglio tenersi stretto perfino uno come il presidente Ceriscioli.
P.S. Ve lo dico molto sommessamente: se la cifra di questa vostra innaturale alleanza sono le magliette gialle e le camicette nere, lasciate perdere che Grillo, alle prossime elezioni, vi fa cappotto…
La Mussolini visita il cratere: “Qui è tutto bloccato Dirò a Tajani che è un disastro”
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Se la questione non fosse tragica, il sentimento più spontaneo sarebbe un misto di … patetico sarcasmo!
Sono d’accordo su quasi tutta la stesura dell’articolo, in special modo per la descrizione degli abiti indossati per l’occasione, nonché per le scarpe con tacchi molto alti che andrebbero sempre indossati in ogni circostanza, anche in disastrate strade da dopo terremoto. Femminilità ed eleganza non devono mai mancare in ogni occasione come già abbiamo potuto vedere dalla signora Boldrini e da un Prefetto di cui meglio non fare il nome, stupendamente elegante tra le macerie. Peccato non abbia il vezzo di rispondere ai cittadini che gli scrivono, fosse anche per sentirsi sì abbandonati, ma almeno ascoltati. In fondo come avviene per i terremotati. Qui terremoto o no, siamo in tanti a trovarci nelle medesime situazioni. Fa un po’ specie che la Grecia e L’Italia, culla delle due maggiori civiltà, fatta eccezioni per quelle sponsorizzate dagli alieni ( Vedi Focus e poi rimani a bocca aperta, sguardo ebete e con la testa piena di domande tipo: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perché poi ci stiamo andando o siamo ancora fermi perché non riusciamo a trovare la risposta a domande più vicine alla nostra filosofica vita, del tipo: che cucino oggi, che palle, perché le chiamano bollette e soprattutto perché danno l’impressione di non rispettare i tempi di consegna dato che l’ultima dà la sensazione di essere appena arrivata anche se giace triste e sconsolata da più di un mese insieme alle altre che aspettano che si decida del loro futuro. Ma bando alle tristezze provocate da questo girarci attorno come trottole per poi cadere, subito ricaricate e di nuovo in giro insieme a tutto l’universo senza sapere quale sia l’ente ultimo a cui giriamo attorno. Ho riletto quest’ultima osservazione, ma anche quella prima e non c’ho capito un tubo. Comunque volevo solo dire, che a differenza dei precedenti “Une journée passée avec les victimes de catastrophes ” piccola vacanza organizzata dall’ agenzia specializzata “TFR” (Truffe Imbrogli e Raggiri ), mia impressione è stata che la Signora Mussolini a differenza dei suoi predecessori che forse scambiavano i pompieri per muratori, si sia finalmente accorta che non c’è nessuno a lavorare. Adesso se le chiese le rimettono su i preti, se le case lo stato, si vedrà, comunque come si dice dalle nostre parti ” Voglia de fatigà sardeme addosso, fatiga tu per me che io non posso “. Chiudo con una buona notizia appena arrivata dal fronte. I tacchi 12 hanno resistito e non si sono verificati incidenti. Ps, con una modica cifra, sono disposto a comunicare sia il fabbricante della calzatura, il nome del mastice e dei fabbricanti del tacco.