di Laura Boccanera
E’ in carcere Pio Massimo Occello, amministratore della 4Srl, deve scontare 3 anni per bancarotta fraudolenta. Il nome forse non dirà molto a chi legge, ma Occello, raggiunto da un ordine di carcerazione per effetto di una sentenza diventata definitiva, è un catanese, domiciliato in Sicilia, che lo scorso 22 marzo è stato arrestato poiché riconosciuto colpevole di bancarotta fraudolenta documentale, nella qualità di amministratore, reato commesso a Fermo nel 2012. Occello è l’ultimo e attuale amministratore della 4Srl, una società comparsa più volte nella lunga e intricata ragnatela delle aziende che hanno orbitato nell’area Ceccotti. La 4Srl è la società che nel tempo ha acquisito le quote delle grandi imprese, dai nomi altisonanti come Terzo Millennio e XXI secolo, per due spicci. La 4Srl comincia la scalata nel 2013 quando acquisisce il 19% delle quote della Cementor in Terzo Millennio per 1.900 euro e dopo qualche mese anche il 37% delle quote che la Fimag, la società finanziaria del gruppo Guzzini aveva in Terzo Millennio per 10mila euro diventando azionista di maggioranza con il 56%. Parallelamente la 4Srl, oggi di Occello il catanese, sempre nel 2013 acquisisce anche le quote che la Fimag aveva in XXI secolo. Il tutto avviene il 29 maggio nello studio del commercialista Luca Ferranti di Tolentino, nome che torna spesso in questa vicenda e che diverrà a sua volta socio unico della 4Srl dopo Marisa Ferri e amministratore della Prica come vedremo più avanti.
Ma tornando al 29 maggio 2013, a Tolentino Adolfo Guzzini, in qualità di legale rappresentante della Fimag (tuttora è il presidente e riveste anche un ruolo di componente della giunta di Confindustria) cede alla 4Srl la quota detenuta in Terzo millennio, del valore nominale di 25.900 euro, per 10mila euro. A distanza di due anni arriviamo ad Occello, che nel 2015 acquisisce la 4Srl e la compra da Luca Ferranti che nel frattempo è diventato socio unico della 4 Srl. Un vero affare per Occello che riesce a spuntare un prezzo di un solo euro. Ma la vicenda della 4Srl non finisce qui: facciamo un passo indietro. Nel giugno del 2013 la Terzo millennio viene improvvisamente trasferita a Roma e cancellata, al suo posto nasce la Prica immobiliare e la 4Srl è il socio di maggioranza con il 56% delle quote. Il 12 giugno 2013 viene nominato amministratore unico della società Luca Ferranti, ma dal novembre 2011 fino al giugno 2013 amministratore era Enrico Calamante e Domenico Guzzini che attualmente ricopre anche ruoli istituzionali come vice presidente del consiglio direttivo di Confindustria e componente dell’organo di indirizzo della fondazione Carima.
Sono i mesi in cui comincia a deflagrare l’affaire Banca Marche e le tempistiche non sono un dettaglio in questa lunga e intricata vicenda. Ma anche la Prica è destinata a fare la stessa fine delle “sorelle” maggiori, è fallita e il tribunale ha messo all’asta tutto il comparto Ceccotti aggiudicato dalla Depositi e vendite, società che ha come ragione sociale il commercio al dettaglio e all’ingrosso di legname. Tutto finito? Non proprio, perchè la Prica figura fra i 50 nomi dei grandi debitori di Banca Marche. La Prica non ha mai restituito 14.027.269 euro alla banca. Ma i milioni di insolvenza salgono a 17 se consideriamo anche quelli della XXI secolo. Un debito che fa guadagnare alle due aziende un posto in classifica fra le prime 30 insolventi di Banca Marche e il primo posto nella provincia di Macerata. Prica e XXI secolo infatti sono le due società verso cui l’istituto bancario è stato ampiamente “generoso” nell’elargizione di credito, nella provincia di Macerata non ci sono altri debitori tanto eccellenti.
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Se Confindustria avesse una dignità (ma dopo le falsità del Sole 24 Ore ne dubito) dovrebbe chiedere un passo indietro al vecchio Guzzini… secondo me lui poveretto ne sapeva poco niente ma far lasciare ad una controllata della finanziaria di famiglia oltre 17 milioni di debiti nei confronti della banca del territorio fa tanta vergogna.
Fa vergogna sapere che parte di quei 17 milioni li abbiano pagati pensionati, padri di famiglia, nonni e massaie che in Banca delle Marche avevano visto la cassaforte ipersicura…
dovrebbe far arrossire questi grandi debitori al solo pensiero di quanta gente si è suicidata magari per 50.000 euro e la macchina pignorata.
Ma l’avidità e il senso di onnipotenza portano anche a questo.
Venendo all’area Ceccotti…
Io predico da anni, ormai quasi otto, scempiaggini finanziarie e urbanistiche, relative allo stupro delle normali leggi civili… ma le istituzioni dove erano?
Questi rubagalline di amministratori locali, i legali delle istituzioni, dove minchia erano? A giocare a tressette? Al night?
Possibile che un semplice giurisperito di trentanni armato di pazienza riesca a ricostruire le porcate, addirittura a prevederle (e le varie Pec inviate al comune sono lì a testimoniarlo), e un intero apparato politico amministrativo sia fatto fesso?
O sono troppo sveglio io o sono dei dementi loro.
Penso che sia più probabile la seconda.
In attesa (vana purtroppo) che qualcun’altro finisca al gabbio… dalla luna passo e chiudo.
Ma vi era già l’amministratore delegato della Fimag e della iGuzzini illuminazione Andrea Sasso quando sono successe tutte queste operazioni? Ne è a conoscenza?
Che faccetta sa onorevole 🙂
Si lavora e si fatica per la pancia e per la Prica.
Questi signori lasciano un buco di 17 milioni a Banca Marche e si vogliono candidare in borsa??? e chi gli da i propri soldi da gestire??
Ha ragione chi dice che dovrebbero solo vergognarsi.
Ma non è una novità.. basti pensare alla questione Teuco, lasciata in mano a gente che sta mettendo in mezzo alla strada centinaia di famiglie..
Hanno rovinato il nostro territorio, saccheggiando, tramite Banca Marche, i piccoli risparmiatori. Prima di quotarsi in borsa perchè non pensano a restituire i 17 milioni a Banca Marche?
Forse vogliono parlarne direttamente con la procura della repubblica?