Il ministro Paolo Gentiloni incontra gli ospiti di Casa Antonia, il centro gestito dalla Croce Rossa di Macerata (foto di Massimo Zanconi)
di Federica Nardi
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni incontra i richiedenti asilo ospiti della Croce Rossa di Macerata. È successo questa mattina, prima della cerimonia con cui il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha consegnato nell’auditorium San Giacomo la cittadinanza onoraria al ministro, alla presenza delle autorità. «Un piccolo centro che è un esempio da seguire», dice Gentiloni parlando di “Casa Antonia”, il centro accoglienza gestito dalla Croce Rossa al confine tra Tolentino e Urbisaglia. Lì sono ospiti 26 persone, «ivoriani, pakistani e afgani – dice il ministro – Tolentino è da sempre una città di migranti. A livello nazionale noi stiamo facendo il nostro dovere nel soccorso in mare e nei tentativi di accoglienza. Qualche anno fa quella dell’immigrazione era sentita come una questione tutta italiana. Poi l’apertura della rotta balcanica ha cambiato la percezione europea. Purtroppo in negativo, con l’innalzamento di barriere e liti tra Stati vicini. L’Europa ha dato al mondo un bruttissimo esempio. All’Unione oggi diciamo: sulla crisi migratoria bisogna continuare a lavorare, è un fenomeno che durerà ancora anni».
Da sinistra: il senatore Ugo Sposetti, Paolo Gentiloni, il prefetto di Macerata Roberta Preziotti e Giuseppe Pezzanesi
Gentiloni, dopo la visita ai migranti, alle 11, intorno a mezzogiorno è arrivato a Tolentino. Breve passaggio in piazza della Libertà dove ha incontrato il prefetto Roberta Preziotti, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, il senatore Ugo Sposetti, e con loro si è diretto al vicino auditorium di San Giacomo per la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria. Riconoscimento frutto del legame della sua famiglia con il territorio e per la carriera politica. Il ministro ha poi parlato a lungo della città che da oggi è ufficialmente anche la sua, a cui la sua famiglia è legata da «quattro secoli – dice – Da quando Aristide Gentiloni sposò la figlia di Domenico Silveri. Tolentino per me è il luogo dei ricordi dell’infanzia ed è un modello a livello nazionale. Città protagonista della Liberazione, città di partigiani. Poi nel dopoguerra è stata in grado di mescolare cultura e paesaggio, impresa e qualità del lavoro. Questa è l’Italia che come ministro degli Esteri sono chiamato a rappresentare».
La consegna della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Giuseppe Pezzanesi
Tra i temi che Gentiloni ha affrontato durante la cerimonia anche la sfida al terrorismo «che vede l’Italia impegnata nella sicurezza», l’idea che hanno gli altri del nostro Paese «spesso più forte e positiva di quella che abbiamo noi» e la questione della Brexit. «Speriamo – dice – che giovedì prendano la decisione giusta. Quale sia l’esito comunque il tema delle fratture europee resta attuale. Sarebbe necessaria una classe dirigente europea capace di ridisegnare le prospettive». Gentiloni ha anche ricordato brevemente Vittorio Merloni, scomparso questa mattina. E anche Nicolò Gentiloni Silveri, scomparso a gennaio. A introdurre l’intervento del ministro anche il sindaco Giuseppe Pezzanesi, che ne ha lodato «il tono pacato, attento, signorile e incisivo che ci ha fatto e ci fa inorgoglire rendendo ancora più alto il carattere e il prestigio del nostro popolo». Così anche il segretario del Pd regionale Francesco Comi, che lo prende a esempio «per un approccio diverso dalla politica di oggi».
(Servizio aggiornato alle 16,30)
(foto di Massimo Zanconi)
Paolo Gentiloni firma la cittadinanza onoraria
Francesco Comi
A sinistra il presidente della Provincia Antonio Pettinari
Paolo Gentiloni con Francesco Massi
(foto di Massimo Zanconi)
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……..perchè i rifugiati non li ospita nella Villa Massi Gentiloni appena fuori Tolentino?
Le rifugiate non ci sono mai, non esistono proprio: la violenza contro le donne è messa da parte.
E te paria.. Che non c’era l’arpia???
Ha dormito nel palazzo cittadino, o bella residenza di campagna
Tutti a sbavargli dietro.
Ha lasciato qualche cosa di buono per i rifugiati.