Promette a Barbara Giuggioloni
una cura per la Sla
Rinviato a giudizio per truffa

MACERATA - Un romeno di 66 anni aveva detto di essere un medico di origine ebraica e che era possibile sottoporsi ad una terapia a Gerusalemme. In questo modo si era fatto consegnare dalla famiglia della maceratese 4.700 euro

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Barbara Giuggioloni

Barbara Giuggioloni

 

di Gianluca Ginella

Una terapia che l’avrebbe curata dalla Sla in cambio di 4.700 euro. Così Barbara Giuggioloni, che da anni combatte contro la sclerosi laterale amiotrofica, sarebbe stata truffata da un romeno di 66 anni, che vive a Montecassiano (ora irreperibile) che le avrebbe fatto credere, nel 2012, che poteva essere curata sottoponendosi ad una terapia in un centro specializzato che si trova a Gerusalemme. L’uomo questa mattina è stato rinviato a giudizio dal gup Domenico Potetti del tribunale di Macerata.

Una truffa giocata sul dolore di una famiglia per spillare denaro: di questo è accusato il romeno Alexander Lazar, 66 anni. Secondo quanto gli viene contestato dal pm Claudio Rastrelli, l’uomo nel 2012 si sarebbe presentato a Barbara Giuggioloni, la 41enne maceratese che dal marzo del 2011 è malata di Sla e al marito Carlo Ranzuglia.

L'avvocato Stefano Nascimbeni

L’avvocato Stefano Nascimbeni

L’uomo avrebbe detto loro di essere un medico di origine ebraica e che esisteva una terapia per la Sla a base di cellule staminali. Bisognava però andare a Gerusalemme, all’Hadassah medical center e aveva assicurato la completa guarigione. L’uomo, continua l’accusa, avrebbe detto che era in grado di far entrare Giuggioloni tra i pazienti della cura sperimentale. Per aiutarla avrebbe chiesto 4.700 euro che gli erano stati consegnati.

L'avvocato Massimo Nascimbeni

L’avvocato Massimo Nascimbeni

In seguito Giuggioloni e il marito avevano «fatto una raccolta fondi con i parenti per fare un viaggio in Israele dove credevano si sarebbero fermati anche diverso tempo per sottoporsi alla cura – spiega l’avvocato Stefano Nascimbeni che insieme al legale Massimo Nascimbeni assiste Giuggioloni e il marito che questa mattina si sono costituiti parte civile –. Erano partiti, ed effettivamente la nostra assistita era stata visitata. Ma si era trattata di una normale visita. E’ poi risultato che era impossibile poter accedere la programma di cura come promesso dall’imputato». Quando Giuggioloni e il marito avevano compreso che era stata una truffa avevano contattato Lazar che aveva promesso di restituire il denaro, ma poi era sparito. L’uomo questa mattina è stato rinviato a giudizio.

(Servizio aggiornato alle 17)

 



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