Furto al Punto Snai di corso della Repubblica, nel centro storico di Macerata. Questa notte alcuni malviventi sono entrati dopo aver forzato la porta d’ingresso. Una volta all’interno del locale i ladri hanno preso due slot machine portandole via di peso. Bottino di circa 2mila euro, compresi soldi spicci e gratta e vinci. Uno dei titolari, Paolo Mazzoni: «E’ stato creato un centro storico non sicuro, servono le telecamere».
Ladri tornano a colpire nel centro storico di Macerata. I malviventi hanno agito nella notte in corso della Repubblica. Hanno colpito al Punto Snai dove, probabilmente usando un piede di porco, hanno forzato la porta ingresso. All’interno i malviventi hanno avuto tutto il tempo di prendere i contanti che c’erano in cassa, i gratta e vinci e due pesanti slot machine che poi hanno portato via dal negozio. Il tutto nel cuore di Macerata. Il furto è stato scoperto dai titolari questa mattina che hanno chiamato la polizia che è intervenuta per i rilievi. «Dopo aver chiuso il centro storico alle auto, creando un’isola pedonale, avrebbero dovuto mettere le telecamere come avviene in tutte le città – dice uno dei titolari, Paolo Mazzoni –. E’ inammissibile che in centro storico avvengano queste cose. Non mi sta bene e voglio parlarne con il sindaco Romano Carancini». Al Punto Snai è la quinta volta, negli ultimi anni, che viene messo a segno un furto.
(Gian. Gin.)
(Foto di Lucrezia Benfatto)
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Perché non le mette lui le telecamere e gli allarmi? Andrebbe sul sicuro! E poi: il gioco d’azzardo è proprio una necessità per le persone, una necessità come il pane?
Il gioco d’azzardo del tipo di cui trattasi non è un gioco ”equo’: il giocatore ‘mediamente’ perde. Inoltre il ricavato non va in ogni caso allo Stato e quindi non va neanche a integrare sempre il gettito fiscale.
Dal titolare della ricevitoria Sisal, Paolo Mazzoni riceviamo questo commento di risposta ad Aldo Iacobini: “Le ricevitorie Sisal come la nostra offrono servizi ed attivitá perfettamente legali. Si prega quindi il signor Aldo Iacobini di evitare di usare il termine gioco d’azzardo perché trattasi di diffamazione. A Iacobini vorremmo far capire poi che davanti a momenti come questo è quantomeno inopportuno discriminare la nostra attivitá che, come per chi vende il pane, si basa sul lavoro e il sacrificio di chi ogni giorno la manda avanti, offrendo tra l’altro un servizio alla cittá”.
Il gioco d’azzardo è quanto meno nella stragrande maggioranza dei casi un gioco legale, basti pensare al Lotto, all’Enalotto, alla lotteria di Capodanno etc. Io tuttavia non pratico questi giochi perché non li trovo interessanti. Dopodiché mi scuso se ne ho parlato in un momento poco opportuno per il sig. Mazzoni.
Se il gioco d’azzardo e cosi definito per l’aleatoria abilità del giocatore, che pure in qualche gioco può contare per lo meno in probabilità matematiche seppur volatili come l’uscita del rosso o del nero o il massimo ritardo di un numero al Lotto o ad una partita di calcio ad esempio tra la prima e l’ultima del campionato, il gioco delle slot non hanno un qualche riferimento che non sia dovuto esclusivamente alla fortuna. Se parliamo d’azzardo, credo che meriti uno dei primi premi in un ipotetico campionato tra giochi svuota tasche.