Le scale del palazzo di via Dalmazia
(foto di Federico De Marco)
Un feto ormai senza vita in una borsa di carta marrone è stato portato da Trodica di Morrovalle fino a Civitanova da due quindicenni. Le ragazzine avrebbero aperto la busta solo una volta arrivate nell’androne di un condominio in via Dalmazia, al civico 176a attorno alle 18. Un passante si è accorto della loro reazione e ha dato l’allarme chiamando la polizia e i carabinieri.
Secondo i primi accertamenti si tratterebbe di una bambina di 4 o 5 mesi. Le ipotesi al momento prese in considerazione sono che si tratti di un aborto o di una nascita prematura avvenuta nelle ultime 24 ore. Il feto si trovava all’interno di tre buste di plastica bianca inserite una dentro l’altra e messe all’interno di una bella busta di carta marrone simile a quelle usate da una boutique. La polizia sta sentendo le due adolescenti.
Una delle due ragazzine ha raccontato di aver notato questa mattina mentre andava a scuola la busta marrone appoggiata alla fermata del bus. Quando è tornata a casa la busta era ancora lì e incuriosita l’ha presa. Poi, sempre secondo le prime dichiarazioni della giovane, avrebbe chiamato l’amica suggerendole di andare insieme a Civitanova per vedere cosa c’era dentro.
Il condominio di via Dalmazia
Le due ragazzine sarebbero quindi arrivate in via Dalmazia e sotto al porticato una delle due avrebbe aperto la busta accorgendosi solo in quel momento cosa conteneva. Si sarebbero quindi agitate parlando ad alta voce. In quel momento si è trovato a passare un cinquantenne che ha sentito le quindicenni parlare tra di loro. Intuendo che era successo qualcosa si è avvicinato e ha guardato all’interno della busta vedendo che conteneva un feto. Sul posto una pattuglia del commissariato di Civitanova e subito dopo i carabinieri. I poliziotti hanno raccolto le prime dichiarazioni delle ragazzine che poi sono scoppiate a piangere. La notizia ha iniziato a diffondersi nel quartiere dove è arrivato anche il 118 che ha constato che il feto era morto. Era pulito ma presentava ancora il cordone ombelicale che era stato reciso.
Avvisati i genitori, le ragazzine sono state poi portate in commissariato. Nel frattempo si sta cercando nei pronto soccorso della provincia per verificare se siano arrivate donne con problemi post parto.
In via Dalmazia sono arrivate la squadra mobile di Macerata e la scientifica. Il feto è stato poi portato via all’interno di una piccola cassettina di metallo e ora verrà sottoposto ai dovuti accertamenti del medico legale.
(Servizio aggiornato alle 22,05)
(CM redazione)
Gli inquirenti a lavoro
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Tanta tristezza
Che tristezza
Speriamo che sia stato un aborto spontaneo. Altrimenti sarebbe un assassinio. Ogni aborto è un assassinio di un essere spirituale pienamente cosciente. della sua condizione. Un aborto procurato impedisce ad un essere spirituale di poter vivere una nuova esperienza in questo pianeta e poter così continuare il suo ciclo evolutivo verso superiori stati d’Essere. Secondo le statistiche, avvengono 300 aborti procurati a giorno. Tutto verrà pagato dalla nostra società per la legge di causa effetto. Ossia, ciò che semini raccoglierai. Semini assassinio, raccoglierai assassinio.
incredibile. ma come gli è saltato in mente di pigliare una busta e portarla a civitanova. questa storia puzza. rapanelli, la prego, un po’ di rispetto per le famiglie in difficoltà costrette ad aborti per vari motivi. o mi vuole sostenere che anche il frutto di uno stupro è da portare a termine?
Che tristezza.
Antonio Pantò ha ragione quando indica la causa che porta ad un aborto voluto. La causa può derivare dal fatto che la donna, a cui vengono riconosciuti diritti paritari con l’uomo, quando aspetta un figlio è in una situazione diversa da prima, ossia da quando non attendeva un figlio. Non le viene riconosciuto il diritto di portare a termine una gravidanza in modo sereno, in quanto viene sottovalutato il nuovo e particolare suo stato. Perciò, la puerpera può avere difficoltà economiche, può perdere il posto di lavoro, può avere problemi di salute, può non avere assistenza, asili nido, e così via… Onde evitare che la donna sia costretta ad interrompere una gravidanza, lo Stato e la collettività dovrebbero riconoscere ampiamente il particolare stato in cui si trova e mettere in condizione la donna di affrontare con serenità e con ogni sicurezza il futuro suo e del figlio. Da tenere conto che l’aborto è un trauma notevole per la donna, non una conquista sociale e di civiltà. Rimane sempre una assassinio di un essere indifeso… Lo dico da ex-abortista, diventato antiabortista dopo aver constatato cosa prova fisicamente e psicologicamente un feto quando viene soppresso
Grandi civiltà come quella romana iniziarono la loro decadenza quando nel periodo imperiale l’aborto cominciò ad essere praticato massicciamente proprio perché la maternità comportava sacrifici che le donne romane non erano più disposte a subire. Attualmente la società cinese sta ripensando alla sua posizione del figlio unico, a cui si è arrivati con l’aborto e l’infanticidio. Da noi, senza più prole, stiamo subendo l’invasione di civiltà, come quella islamica, e di razze, come quella nera, inferiori al livello di consapevolezza politica, economica e sociale a cui siamo giunti. Di conseguenza, scenderemo di consapevolezza a nostra volta, così come capitò alle popolazioni romene con l’invasione dei barbari.
ù§ùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù
Desolazione, tanta tristezza…… ma quanta ….IGNORANZA………….!!!!!
Che crudeltà
non ho parole!!!!!!!!!!!!!!!
Per Rapanelli. La politica del figlio unico è stata abolita dalla Corte Suprema cinese nel 2013.
Rapanelli. Totalmente d’accordo con lei