di Giancarlo Liuti
Su indicazione di Marcello Fiori, coordinatore enti locali di Forza Italia, in ogni città gli esponenti di questo partito dovrebbero promuovere “nella piazza principale o in un altro luogo centrale e anche nelle scuole pubbliche l’istallazione di un presepe, simbolo delle nostre radici cristiane e della tradizione natalizia”. A prima vista parrebbe che tale disposizione possa riguardare solo le città amministrate da maggioranze guidate da Forza Italia, la qual cosa escluderebbe Macerata. Invece accade che la nostra focosa Deborah Pantana ha già iniziato – non nelle piazze ma nelle scuole – a donare presepi o quadrucci di presepi affinché siano posti alla “devozione” di insegnanti e studenti. Che dire di tale indebita mescolanza fra religione e furbastre manovre di partito?
Nelle mie parole, ora, non manca una buona dose di sarcasmo dovuta al basso livello etico, estetico e politico della questione e sono tentato di pensare che la nostra Deborah sia rimasta ingenuamente suggestionata dalla popolare canzone della bambina Alicia: “A Natale puoi … fare quello che … non puoi fare mai …”. Ma probabilmente l’ingenuità è fuori luogo perché non va ignorato il di lei fiammeggiante carattere che la spinge a porsi sempre sopra le righe, ossia molto “iper”, la qual cosa però, come le è accaduto nella recente competizione elettorale per il sindaco, rischia, alla resa dei conti, di ridurla maluccio, ossia molto “ipo”. Pur riconoscendo che il suo ruolo assai battagliero di principale oppositrice – in consiglio comunale, ieri e oggi – delle due amministrazioni Carancini può rivelarsi propizio a una vigorosa e appassionante dialettica democratica, a me pare che lei, stavolta, la stia combinando piuttosto grossa, perché non è decente porre un’immagine religiosa al servizio di un calcolo di partito e renderla simile alle sparate di un comizio di periferia. Esagero? Lo ammetto, e gliene chiedo venia. Ma è stata lei, stavolta, la prima ad esagerare.
Dalle elementari fino alla maturità che presi in anni ahimè troppo lontani frequentai sempre scuole pubbliche nelle cui aule c’era, appesa, la croce come simbolo universale della civiltà d’impronta cristiana, ma nel periodo natalizio non vidi mai alcun presepe. Perché? Semplicemente perché, allora e fors’anche in omaggio a uno spirito di quieta laicità, nessuno ne sentiva l’opportunità. Questo che ora aggiungo non c’entra con le scuole, ma ricordo che negli anni cinquanta il consiglio comunale decise, per Macerata, l’appellativo un po’ ardito di “Civitas Mariae” col voto ovviamente favorevole dei democristiani ma pure di laici come i repubblicani, i socialdemocratici, i socialisti e i liberali, mentre i comunisti non votarono contro e scelsero di astenersi. Un esempio, insomma, di superiore consonanza civica. Ma adesso la situazione è cambiata. Adesso accade che fra gli studenti ci siano fedeli di Allah ed ecco l’astuta trovata della Pantana: si metta un presepe o qualcosa che gli somigli in ogni scuola e speriamo che i musulmani reagiscano, la qual cosa, finalmente, darà luogo a una sorta di “conflitto” che all’apparenza sarebbe religioso (insisto nell’ironia: una “sharìa” cattolica promossa da una “jihadista” cattolica? ) ma nella sostanza sarebbe meramente politico o, peggio, di estremismo partitico, o, peggio ancora, di personale ambizione di consenso.
Ora, a giustificazione della Pantana, si dirà che cose del genere sono in corso, promosse dai “club azzurri”, in altre città italiane. Ed è vero. Ma da noi il “clima” dei rapporti con le comunità dei fedeli di Allah non ha mai dato luogo, finora, a episodi di reciproca e manifesta intolleranza, per cui qualsiasi tentativo di appesantirlo e di estremizzarlo va evitato. E’ sciocco, ad esempio, ignorare che l’imam di Macerata – il moderato Mohamed Tarakji – si batte per la pacifica integrazione civile fra musulmani e cristiani (da notare la sua ammirazione per Papa Francesco) e può darsi che lui sopporti con coranica rassegnazione anche il presepe nelle scuole sforzandosi di convincere i propri fedeli che un semplice presepe non è un affronto alla loro sensibilità religiosa. Ma non è a questo che punta la Pantana. Al contrario, lei sembra augurarsi che una reazione ci sia e la tranquilla Macerata sia percorsa dai brividi del conflitto fra religioni, la qual cosa le darebbe l’occasione di riproporsi come leader – una papessa locale? – del variegato schieramento di destra. Il presepe, dunque, c’entra assai poco, se non per consentirle di raffigurarsi accanto al bue e all’asinello come amorevole ma infida riscaldatrice del neonato Gesù.
Infine la questione ha un aspetto che riguarda i presidi delle scuole pubbliche cui viene donato – “disinteressatamente”, come s’è appena visto – il presepe. Quale dovrebbe essere la loro risposta? Per ora c’è un solo caso, con la foto di lei e di un preside, entrambi sorridenti e lieti di mostrare al pubblico quel “disinteressatissimo” dono. Di altri casi non abbiamo notizia, ma potrebbero essercene, specie se dall’interno di Forza Italia, com’è auspicabile per un partito che si proclama “moderato”, non le giunge il consiglio di lasciar perdere . Ripeto: quale dovrebbe essere la risposta dei presidi? Consapevoli della dignità della loro funzione civile e sociale, dovrebbero sì accettare quel dono (glielo imporrebbe la buona educazione, ed essi sono i principali protagonisti attivi della buona educazione dei giovani), ringraziare la donatrice e, invece di sistemarlo a scuola, portarselo a casa.
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E così, quando nel 1952 si decise di votare l’appellativo di “Civitas Mariae” per Macerata, votarono a favore anche i partiti cosiddetti “laici”, socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali?
In tal caso, iniziative come quelle della Pantana, pur ridicole, sono perfettamente in linea con il “genius loci”.
Nelle scuole, allo scopo di bilanciare il ‘peso’ del presepe, la Pantana potrebbe proporre la preparazione dell’albero di Natale. un’idea buona, quella della consigliera. La politica non c’entra nulla qui, né di destra né di sinistra. Buon Natale a tutti, anche ai contestatori del piffero.
La Pantana cavalca sicuramente il bel populismo..ma in questo caso sono d’accordissimo sul dare un forte segnale ai ns “amici” musulmani facendo capire loro che in Italia la religione prevalente è il cattolicesimo, dunque se a loro nn sta bene,la ns ferma risposta è: e chi se frega!!!
a scuola elementare io ho sempre fatto il presepio mentre alle medie ed alle superiori l’albero ma qual’e’ il problema di avere anche un presepio nelle nostre scuole??? a certo altrimenti qualcuno di cosa potrebbe scrivere????
Personalmente io eviterei qualsiasi simbolo religioso nelle scuole pubbliche (e laiche) e negli uffici pubblici (e laici)…
O, al contrario, darei la possibilità (a chiunque professi un credo religioso diverso da quello cattolico) di poter apporre i propri simboli.
Ed anche per le cerimonie pubbliche (e laiche) io eviterei la presenza dei sacerdoti/vescovi/cardinali cattolici in quanto NON sono cerimonie religiose….
O, al contrario, inviterei anche i religiosi di altre religioni che, anche essi, rappresentano il sentimento religioso di parte della popolazione italiana.
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Matteo 6.5/6.6
E quando pregate, non dovete essere come gli ipocriti; perché a loro piace pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle ampie vie per essere visti dagli uomini. Veramente vi dico: Essi hanno appieno la loro ricompensa.
Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.
scusate ma allora dovremmo rivedere anche i calendari delle festivita’ e quindi i giorni non lavorativi??’ perche’ a dicembre a pasqua ed a novembre ci sono feste cattoliche da calendario segnate di rosso cosi’ come l’otto dicembre…per le scuole per i pubblici uffici e per alcune categorie si sfrutta la festa religiosa per le vacanze….dovremmo rivedere tutto non vi pare??? se si vuole laicita’ non ci possono essere due pesi e due misure.
il progender Liuti cosa vorrebbe mettere quindi nelle scuole a natale?
un bel presepe con pastorelli trans? o un bel compasso con tanti grembiulini?
Voler integrare il Cristianesimo con l’Islam presuppone, errando, che esista un (1) Cristianesimo ed un (1) Islam. Nella realtà come è ben noto a tutti esistono varie Chiese cristiane e vari culti Islamici, quindi prima occorrerebbe che ognuno dei due gruppi si omogeneizzasse per conto suo. Ma è possibile? Basti pensare che i protestanti non riconoscono l’autorità papale e considerano Gesù Cristo come unico capo della Chiesa.
Il tanto caro presepe è formato da giudei,uno pure rinnegato,palestinesi e tre viaggiatori curdi;invece di continuare a contrapporre le varie religioni perchè non mettete un bell’albero cosi accontentate tutti.PS cara Pantana le studia tutte per perdere anche le prossime elezioni.
@ Alberto Poloni
Nel presepe i soggetti, a parte i magi, erano tutti giudei in quanto la provincia romana della Palestina (provincia in cui la stragrande maggioranza erano comunque giudei) è dopo l’anno 100.
fratelli e sorelle, Maria e Giuseppe erano galilei…
Dal Vangelo secondo Marco cap: 6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Il centro d’azione di Gesù fu Cafarnao, il suo tentativo a Nazareth fallì perché la sua famiglia era troppo conosciuta e godendo di poca considerazione ne scapitava la sua autorità. La sacra famiglia non era prestigiosamente sacra ma screditante e conflittuale. Luca IV, 29: i Nazareni volevano ammazzarlo, gettandolo dalla vetta d’un monte.
La melensaggine del presepe mistifica la terribile drammaticità della concezione del mondo cristiana.
semmai mistifica la drammaticità della nascita visto che il presepe quella rappresenta.
ma le assicuro che i musulmani non sono urtati dalla melensaggine del presepe, ma dal presepe in quanto tale e da qualsiasi simbologia cristiana.