Il Rubens di Matelica
L’esposizione del dipinto “La carità del duca Rodolfo” del pittore Pieter Paul Rubens volge a chiusura. Un successo consacrato dai numeri, quello dell’esposizione “Pieter Paul Rubens. Un capolavoro ritrovato”. Fin dal giorno dell’ inaugurazione del 28 giugno, lo splendido dipinto la “Carità del Duca Rodolfo”, del celebre pittore fiammingo, ha attirato nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Agostino moltissime persone e sollecitato grande interesse e curiosità. L’afflusso di presenze è andato progressivamente aumentando nei mesi di luglio e agosto dimostrando che questa iniziativa, di particolare rilievo dal momento che potrebbe costituire un’occasione unica per vedere quest’opera a lungo considerata perduta, ha avuto fin da subito un significativo riscontro del pubblico. I commenti lasciati dai visitatori confermano che la visione di questo quadro di inestimabile valore e la fama indiscussa del suo autore esercitano un grande fascino e trasmettono emozioni, non solo in chi è esperto o appassionato di arte. Hanno visitato la mostra persone di ogni età e di varia provenienza: studenti, gruppi di amici, famiglie, coppie, turisti, molti dei quali stranieri. A poche settimane dalla chiusura, il numero di ingressi che si registra quotidianamente è ancora in crescita.
È importante ricordare che la “Carità del Duca Rodolfo” rimarrà esposta al pubblico ancora solo poche settimane, fino al 17 settembre, perciò tutti coloro che desiderino ammirarla possono recarsi tutti i giorni a Matelica nella Chiesa di Sant’Agostino, via Umberto I 27. Orari di apertura: 10:0013:00 e 16:0019:30. Negli stessi orari, fino alla chiusura dell’esposizione, è possibile visitarla anche in abbinamento alla mostra “Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche”, allestita nelle sale del Palazzo Piersanti, a pochi passi dalla Chiesa.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Mi chiedo come è possibile che ancora si sponsorizzi un’iniziativa simile. Eppure la storia del Van Gogh di Recanati (recentemente smascherato come un falso) avrebbe dovuto insegnar la prudenza. Mah.
Al di là di qualsiasi analisi storico-pittorica (che lascio agli esperti, i quali però sembrano essersi completamente disinteressati della cosa) già nell’annuncio ufficiale sul sito http://www.rubensospiteamatelica.com si rilevano degli svarioni storici e di persino di logica (e buon senso).
[…] Nel 1636, Don Diego Leganés, marchese della Corte di Filippo IV di Spagna, commissionò direttamente a Pieter Paul Rubens due tele NON ESISTE NESSUNA DOCUMENTAZIONE A RIGUARDO NELLE LETTERE DI RUBENS NE’ NEI DOCUMENTI DI LEGANES: una fu regalata all’Imperatore ed è oggi esposta al Museo del Prado di Madrid, mentre l’altra si è a lungo ritenuta perduta. NESSUNO HA MAI RITENUTO PERDUTA QUESTA PRESUNTA SECONDA COPIA. NESSUN DOCUMENTO LO ATTESTA Sappiamo che è appartenuta alla famiglia di Winston Churchill fino al 1964, quando suo figlio, il capitano E.G. Spencer-Churchill NON ERA IL FIGLIO DI WINSTON CHURCHILL MA UN CUGINO QUASI COETANEO CON CUI I RAPPORTI ERANO SPORADICI, l’ha ceduta alla casa d’aste Christie, Manson & Woods di Londra e se ne sono perse le tracce.MA COME ? SOTTO SI DICE CHE IL NONNO DEI FRASCIONE ACQUISTO’ IL DIPINTO ALL’ASTA (DEL 1965) E QUI CHE SE NE ERANO PERSE LE TRACCE. CONTRADDIZIONE LOGICA EVIDENTE. PRESUMO CHE L’ACQUIRENTE, NOTO ANTIQUARIO ED ESPERO D’ARTE, LO AVESSE COMPERATO SAPENDO COSA ACQUISTAVA. E VI SEMBRA LOGICO CHE UNA FAMIGLIA DI ANTIQUARI CHE HA A CHE FARE DA SEMPRE CON OPERE D’ARTE NON SAPESSE CHE IL NONNO AVEVA ACQUISTATO UN RUBENS E CHE ASPETTASSE UN CRITICO D’ARTE MARCHIGIANO PER SCOPRIRE UN TAL CAPOLAVORO ? NON QUADRA.Il prezioso ritrovamento si deve ad Alessandro Delpriori, sindaco della città di Matelica e storico dell’arte, che ha individuato il quadro durante uno studio sulla collezione privata della famiglia Frascione di Firenze. La “Carità del Duca Rodolfo” era stata acquistata dal nonno degli attuali proprietari […]
Sarei curioso di sapere cosa ne pensano critici come Papetti e Sgarbi di tutta questa faccenda e, soprattutto, del dipinto.