Dopo il boom della prima rappresentazione e dell’Anteprima Giovani, con oltre mille under 30 che si sono immedesimati con la storia dei protagonisti del capolavoro di Puccini, domani alle 21 ritorna in scena La Bohème, nell’allestimento diverte e frizzante firmato da Leo Muscato (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini). A dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana è il Maestro David Crescenzi, noto al pubblico dello Sferisterio per aver diretto Cleopatra di Lauro Rossi con la regia di Pier Luigi Pizzi, inaugurando la stagione 2008, e lo scorso anno la serata Nozze d’oro, gala per i cinquant’anni del Macerata Opera Festival. In palcoscenico Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz sono i coloratissimi Mimì e Rodolfo. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Le scene sono di Federica Parolini, mentre Silvia Aymonino e Alessandro Verazzi firmano rispettivamente costumi e luci. Sul palco anche il Coro Lirico “V. Bellini”, il complesso di palcoscenico Banda Salvadei e i Pueri Cantores “D. Zamberletti”. Secondo appuntamento con i Percorsi Tattili che, dopo il tour tra le scene di Rigoletto, tornano per la seconda recita di La Bohème con un viaggio “Alla scoperta degli strumenti”. Piccoli e grandi hanno la possibilità di curiosare tra strumenti musicali, vivendo a pieno l’esperienza dell’opera e dei suoi tanti protagonisti. Degli esperti accompagnano con vivaci narrazioni di tutto ciò che si nasconde davanti e dietro le scene, svelando curiosità e aneddoti che rimangono solitamente nascosti anche al pubblico più attento. Il percorso inizia alle 18.45 ed è organizzato dal Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Università di Macerata e il Museo Tattile Statale Omero. Oltre al viaggio dietro le quinte, previsto per La Bohème il servizio di audio descrizione in italiano e in inglese, suddivisa in due grandi sezioni principali: la prima precede l’inizio dello spettacolo, mentre la seconda accompagna l’ascoltatore durante le pause. L’andamento generale dell’opera è invece seguito da descrizioni più brevi che, in maniera precisa ma discreta, guideranno l’ascoltatore senza distrarlo dal piacere della musica. Alle 12 agli Antichi Forni gli Aperitivi Culturali ospitano Alessandro Alfieri in “Illusioni perdute”, mentre alle 17 Cesarina Compagnoni riporta i suoi delicati Fiori Musicali nel Parco di Villa Cozza.
Alle 19 appuntamento con Pomeridiana nel Cortile Municipale in Piazza della Libertà: trio d’archi con Andrea Esposto al violino, Fabio Cappella alla viola e Elena Antongirolami al violoncello per volare nell’elegante mondo del Regno Unito.
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Vorrei sapere che cosa hanno in comune gli scapestrati,allegroni Pucciniani con gli incazzati, politicizzati e poco artistici sessantottini. Se il regista è così che li vede, si sbaglia di grosso.
Poi la buffonata nell’ultimo atto, dove la sensibilità, l’armonia del maestro Puccini e l’accorato urlo di Rodolfo viene annullato, distrutto, affossato con un “andare e venire” di infermieri, paramedici e medici e relative flebo, ad una povera Mimì in una lettiga del pronto soccorso sofferente ma ancora in grado di ricordare i tempi migliori. Che tristezza!! Non per l’opera ma per la regia che vuole essere al passo con i giovani, quegli stessi che accettano tutto non avendo un punto di riferimento e di paragone.
se ne puo discutere ma considerato che quest’allestimento si e’ aggiudicato nel 2012 ill prestigioso premio Abbiati…penso vi sia ben poco da dire…..