Maxitruffa a Banca Marche,
prosciolto ex direttore

TRIBUNALE - Sentenza di non luogo a procedere per Carlo Mugnoz, che dirigeva la filiale di Perugia, e che fu arrestato nel 2012. Ora è pronto a rivolgersi al ministero di Giustizia per i danni subiti dalla ingiusta detenzione e a far valere i suoi diritti anche verso l'istituto marchigiano

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Carlo Mugnoz

di Alessandra Pierini

Sentenza di non luogo a procedere per Carlo Mugnoz, ex direttore della filiale Banca delle Marche di Perugia. Accusato di truffa, è stato prosciolto dal Gup del tribunale umbro.
Mugnoz era stato arrestato nel 2012, nell’ambito dell’operazione “Catch me” della procura di Perugia che riguardava una presunta maxitruffa ai danni di Banca Marche, Medioleasing, Unicredit e Popolare di Spoleto. In sostanza, secondo la ricostruzione degli investigatori, un imprenditore napoletano  aveva ottenuto dalle banche l’accesso al credito senza fornire solide garanzie. Banca delle Marche sarebbe stata particolarmente colpita e avrebbe fornito 10,3 milioni (3,5 per ristrutturare Borgo Baglioni a Collestrada, 1,5 milioni per l’acquisto e la ristrutturazione di una villa a Montemalbe, 2,7 milioni per l’acquisto di alcuni immobili a Corciano e 2,6 milioni per un immobile a Ripa), oltre a finanziare l’acquisto di un elicottero per 200mila euro che l’imprenditore non ha mai acquistato. Medioaleasing Spa è invece coinvolta per 5,1 milioni per la ristrutturazione de Il Perugino. Per quanto riguarda Mugnoz, assistito dall’avvocato Giancarlo Viti, l’accusa sosteneva che fosse parte di un’associazione per delinquere tra i funzionari dell’istituto e che ne avesse dei tornaconti personali. Nel corso dell’inchiesta invece è stato dimostrato che l’imprenditore napoletano si rapportava direttamente con i funzionari, tanto che Carlo Mugnoz una settimana dopo l’arresto fu scarcerato in seguito all’interrogatorio in cui ha dichiarato che l’imprenditore era in contatto diretto con la direzione generale e che la verifica dei bilanci delle aziende dell’imprenditore spettava agli uffici centrali della banca. Mugnoz attende il deposito della sentenza che si dice pronto ad impugnare contro il ministero di Giustizia per i danni subiti dalla ingiusta detenzione e a far valere i suoi diritti anche verso Banca Marche.

 



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