di Marina Verdenelli e Marco Ribechi
(foto di Lucrezia Benfatto)
«Non voleva che i nostri figli la guardassero in faccia». Suona l’ultima campanella all’istituto comprensivo Lucatelli di Tolentino e fuori dalla scuola, alle 13 di oggi, i genitori si sfogano così sul caso dell’insegnante denunciata dalla mamma di un’alunna di seconda media perché avrebbe aggredito la figlia spingendole addosso un banco durante la lezione (leggi l’articolo). Il clima è teso. Le mamme e i papà parlano tra loro. «In classe di mio figlio – dice un genitore – non è mai successo niente perché stavano sempre tutti buoni e non la guardavano mai negli occhi per evitare reazioni impreviste». Alcuni genitori sostengono si tratti di «una professoressa irascibile». Nella classe dell’alunna aggredita avrebbe rotto ad una studentessa, sempre secondo quanto riferiscono alcuni genitori, la matita con un gatto perché non le piaceva. Il 9 aprile la docente denunciata sarà sentita dall’ufficio scolastico regionale di Ancona dove dovrà riferire del caso al dirigente dei contenziosi. Al momento non è stata sospesa dall’incarico di supplente annuale. «E’ in servizio – conferma Mara Amico, preside dell’istituto comprensivo Lucatelli – non mi è stato notificato nessun provvedimento. Il fatto è tutt’ora al vaglio di coloro ai quali sono affidati i poteri di adottare i provvedimenti opportuni. Provvedimenti che non rientrano nella facoltà del dirigente scolastico. L’informazione agli organi competenti, in merito all’ accaduto, è avvenuta appena è arrivata la notizia certa, cioè il giorno successivo». Il fatto risale al 4 marzo.
Il massimo della decisione che il provveditorato regionale, diretto da Maria Letizia Melina, potrà attuare nei confronti dell’insegnante, per lo specifico caso della denuncia di aggressione inoltrata dalla mamma dell’alunna ai carabinieri di Tolentino, è la revoca del contratto annuale che la professoressa ha fino al 30 giugno. Una sorta di sanzione disciplinare. Se fosse stata di ruolo avrebbe rischiato il licenziamento. Se ci saranno elementi si potrebbe contestare all’insegnate la non idoneità alla professione e quindi una fine carriera per lei ma in questo caso è prevista la convocazione di una commissione medica che dovrà pronunciarsi. Intanto tra i genitori, la docente insegna in più classi e non solo in quella dove sarebbe stata aggredita l’alunna, c’è preoccupazione e già si sta pensando a come comportarsi alla prossima lezione. Sabato le famiglie della classe della ragazzina aggredita hanno fatto uscire i figli prima, con tanto di permesso scritto, in segno di protesta, per non farli stare con l’insegnante denunciata. Oggi la docente non era a scuola perché non aveva lezione. La professoressa non era nuova a comportamenti particolari e inaspettati tanto da spingere già ad ottobre i genitori a riunirsi per chiedere la sospensione dall’incarico. La procedura non è però stata portata a termine perché la preside avrebbe potuto sospenderla solo per dieci giorni e ha ritenuto opportuno rivolgersi direttamente all’ufficio scolastico regionale per un’azione più incisiva perché è l’organo più alto in grado. Al provveditorato è stata inviata tutta la documentazione del caso e la scuola aspettava un’ispezione a sorpresa dopo la denuncia della madre dell’alunna aggredita. Sempre i genitori parlano di una professoressa poco propensa al sorriso.
La preside Amico, come già sottolineato ieri a Cronache Maceratesi, ribadisce che «Sono state tempestivamente attivate tutte le procedure del caso negli organi competenti. Pur comprendendo le preoccupazioni di tutte le persone coinvolte ci sentiamo di affermare che la giustizia sta facendo il suo corso. Da parte nostra abbiamo vigilato e vigiliamo costantemente. Non appena l’iter sarà concluso con l’adozione dei provvedimenti necessari, saremo in grado di chiarire la posizione assunta dall’istituto in tutta la vicenda. Al momento il nostro pensiero va ai minori coinvolti e della cui tutela siamo, insieme alle loro famiglie, responsabili».
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Sempre più spesso si sentono casi di violenza sui minori nelle scuole e penso che ciò sia pazzesco! Non ci dovrebbe essere un controllo maggiore sulle figure educative che sono a stretto contatto con i bambini e ragazzi? La riforma Buona Scuola prevede una tutela in questo senso? E’ inammissibile che gli insegnanti ( di ruolo e non) non vengano sottoposti a test psicologici periodicamente, è inammissibile che non ci sia un controllo preventivo per far sì che non accadono questi episodi, è inammissibile che non ci sia un immediato provvedimento nei confronti dei responsabili di tali episodi!
Oftalmofobia
È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di essere guardato o di essere fissato. E’ conosciuta anche come eskopofobia o scoptofobia.
Non si tratta di una paura comune, però per quelli che la patiscono è molto severa. Se non lo si tratta, il fobico può diventare paranoico e finire per essere prigioniero in casa propria.
E’ evidente che questa persona ha bisogno di cure e un bisogno drammaticamente urgente e spetterebbe alle autorità sanitarie e all’amministrazione comunale farsene carico e invece sembra che il problema sia emarginarla ancora di più, isolarla ancora di più, abbandonarla a se stessa ancora di più, pur mantenendola nel demenziale mondo della scuola, probabilmente responsabile della sua follia…
Sì la lucatelli
Se un matto puo’ pilotare un aereo …..
Episodi del genere vanno condannati senza se e senza ma, speriamo però che non si faccia di tutt’erba un fascio…in generale la classe insegnate della scuola italiana è validissima e meritevole di rispetto.
Proprio sul tema della scoptofobia Samuel Beckett nel 1965 ha realizzato uno straordinario brevissimo film che sarebbe opportuno far visionare in quella scuola:
https://www.youtube.com/watch?v=aZtV-iHeQd0