di Marco Ribechi
Il suo negozio brucia e lei è in Nigeria. Era partita da alcuni giorni, insieme al fratello, Freden Bleas, titolare del negozio alimentare etnico in via Morbiducci 7 colpito all’alba da un incendio doloso (leggi l’articolo). La cognata, che porta avanti l’attività in sua assenza, l’ha subito avvisata. Anche alcuni amici hanno provato a mettersi in contatto con lei. Ora si dispera. «Sono tornata nel mio paese – commenta la donna raggiunta telefonicamente – tutto quello che so me lo hanno raccontato al telefono. Sono scioccata, mi mancano le parole e anche il fiato. Tornerò a fine mese a Macerata, non so come fare così da lontano per sistemare l’attività. Bisogna cambiare la vetrina perché mi hanno riferito che è andata distrutta. Farò tornare mio fratello in Italia ma non è così facile con i voli. Ora ci sono i miei amici a prendersi cura del negozio, è una notizia molto brutta, che mi ha lasciato di pietra, non me lo sarei mai aspettato».
A detta della titolare non ci sarebbero mai stati problemi con i condomini, niente di rilevante: «E’ un’attività a conduzione famigliare, vendiamo prodotti tipici nigeriani, che non si trovano nei supermercati – continua Bleas – per questo i nostri clienti sono quasi tutti africani, cercano i sapori della loro terra. Gli italiani di solito vengono a comprare il tè o altre spezie, ma non sono molti. Non abbiamo dato fastidio e non sappiamo chi possa essere stato».
A vedere e fare la conta dei danni ora toccherà alla cognata della titolare, Christabel, svegliata dalle forze dell’ordine all’alba: «Noi non viviamo in questa zona – dice la giovane – ci ha chiamato la polizia e quando siamo arrivati era già tutto spento. Certamente siamo sconvolti, ma non sappiamo perché sia successo, non è la nostra attività quindi non abbiamo alcuna idea, siamo venuti a sistemare e pulire». La ragazza è affranta, con una bambina in braccio, stanca e infreddolita. La piccola ha seguito la madre che è stata costretta a correre sul posto insieme ad alcuni amici connazionali per mettere in sicurezza il negozio e ripulirlo dai vetri e dal fumo nero che ha invaso il locale. Probabilmente è stato usato del combustibile per dar fuoco ai cassonetti.
Né la giovane né gli amici della titolare erano a conoscenza del cartello lasciato vicino al negozio, sequestrato dai carabinieri, con la scritta “Immigrati go home !” (immigrati andatevene a casa). L’inglese è proprio la lingua coloniale utilizzata in Nigeria. La scritta probabilmente era rivolta proprio a loro. «Non sapevamo di questo foglio – continua Christabel – lo abbiamo visto in foto su Cronache Maceratesi. Questo è razzismo ma non sappiamo chi lo possa aver lasciato». I carabinieri hanno controllato la via per vedere se c’erano delle telecamere di attività ma senza nessun esito.
A chiamare i vigili del fuoco, questa mattina, è stato Ulderico Orazi, consigliere comunale e titolare del bar Cavour, distante circa un centinaio di metri dal luogo dell’incendio.
«Ero qui nel bar che sistemavo e pulivo prima dell’apertura – racconta Orazi – Non mi ero accorto di niente fino a quando un cliente mi ha avvisato dicendo che il cassonetto andava fuoco e sarebbe stato meglio avvisare i pompieri. Ho visto il fumo e ho chiamato subito il 115, ma nel frattempo le fiamme erano aumentate. Mentre ero al telefono ho sentito un’esplosione, la deflagrazione del vetro che probabilmente ha ceduto per il calore. Le fiamme erano molto alte, fino alla finestra del primo piano, era un gran fuoco».
Gli abitanti del condominio sembrano non essersi accorti di nulla nonostante ci fosse un incendio al piano terra con un’esplosione che si è sentita a un isolato di distanza. «Noi stavamo dormendo – raccontano due studentesse al primo piano – la finestra bruciata è del nostro appartamento, noi eravamo dentro che dormivamo e ci hanno svegliato a incendio finito. Non passiamo molto tempo a casa ma non ricordiamo di aver mai sentito episodi che potessero far immaginare questo. Anche la sera quando torniamo a casa la zona sembra tranquilla, non abbiamo paura quando siamo sotto casa, non sappiamo perché sia stato innescato l’incendio». Eppure la zona conosce anche dei precedenti come racconta Ulderico Orazi: «Ho sentito e letto di altri episodi – dice il consigliere – persone che bevono in strada, nel piazzale tra l’agenzia di scommesse e il negozio bruciato». Nella notte è stato registrato anche un altro episodio di vandalismo: la bacheca del negozio di fotografia di via Garibaldi è stata mandata in frantumi.
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Vergognosi Episodi da Ku Klux Klan ..
Personalmente mi sento di chiedere scusa .
Freden, ti chiedo scusa a nome di tutti i maceratesi dotati di un minimo di senno e di intelligenza. Purtroppo anche qui – come in ogni paese cosiddetto civilizzato – ci sono idioti che non meritano neppure di essere considerati come cittadini italiani. Mi auguro che tu riesca a rimettere in piedi la tua attività e, soprattutto, la tua dignità offesa da uno o più imbecilli. Mi aspetto una dichiarazione pubblica di solidarietà dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale di Macerata. Vai avanti e non ti arrendere di fronte ad un vero e proprio episodio di criminalità di cui Macerata intera dovrebbe vergognarsi.
I maceratesi danno segno di sdegno. I cattocomunisti hanno venduto la città, minato la loro sicurezza e stroncato il futuro dei giovani. Questo è il risultato. Rimane la mia solidarietà al proprietario del negozio.
il sindaco deve chiedere scusa di che?
hanno sparato ad un benzinaio a macerata poco tempo fa ma nessuno gli ha chiesto scusa,ogni giorno ci sono furti su abitazioni e negozi ma nessuno ha chiesto scusa perche si dovrebbe cominciare ora?diciamo che sono atti incivili di delinquenti e non strumentalizziamo questi fatti per logiche politiche!
Purtroppo ci sono ancora molti bulli cretini in circolazione
Atto ignobile.
Se qualcuno ha lamentele da fare, rivendicazoni o quant’altro ci sono i canali istituzionali e politici per portare avanti le proprie proposte.
Incendiare un cassonetto e danneggire un’attività (per esternare le proprie ragioni, paure, logiche, angosce) non è solo stupido, è del tutto inutile
Un gesto da delinquente viene gia strumentalizzato dalla sinistra. Aumentate la vigilanza in città!!!
Bravo Paolo….concordo……è un atto di delinquenza comune da condannare…….AL PARI DI TUTTI
GLI ALTRI ATTI DI DELINQUENZA ……..furti negli appartamenti…….scippi……..rapine……..non vedo
la necessita’ delle scuse………scusarsi di cosa????………..Perché quando ci sono TUTTI gli altri episodi
di criminalita’…..c’è forse qualcuno che si scusa ?????………MA PER PIACERE !!!!!!
Sono solo ragazzate di imbecilli che credono di cavalcare l’onda dell’intolleranza. Chiedo loro: perchè accanirsi su un “umile negozietto”?….. Siete così idioti che non vi rendete conto che il nemico è la vostra città.