Antenna, Sgarbi denuncia:
“Sugli Zoccolanti c’è un reato
si indaghi sulla Sovrintendenza”

CORRIDONIA - Il critico d'arte vuole individuare le colpe dell'installazione dell'antenna che avrebbe violato molti parametri nazionali. Il sindaco si difende. «E' stata autorizzata da Berlusconi e dal consiglio dei ministri. In futuro se avremmo i milioni di euro necessari al restauro del monastero sarà rimossa e posizionata in un luogo più idoneo» . Interrogazione parlamentare della deputata M5S Patrizia Terzoni

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antenna zoccolanti 2

L’antenna e il monastero degli Zoccolanti

di Marco Ribechi

«Sull’antenna sono state commesse irregolarità. Il Comune è parte lesa». Interviene così Vittorio Sgarbi sulla vicenda del Monastero degli Zoccolanti di Corridonia (leggi l’articolo) per il quale il noto critico d’arte chiede un intervento dell’autorità giudiziaria per identificare chi ha violato la legge sull’istallazione del ripetitore Telecom. «Io non ho denunciato nessuno – continua Sgarbi – è il Comune che dovrà farlo in quanto è parte lesa sulla vicenda e potrebbe chiedere un rimborso di milioni di euro. La mia parte è stata quella di segnalare l’irregolarità alla magistratura che ora dovrà individuare le responsabilità della Soprintendenza che ha autorizzato l’installazione dell’impianto inizialmente negata». Sgarbi era venuto a conoscenza della questione domenica, invitato dal Comitato Tutela Zoccolanti a prendere parte al convegno sul futuro della struttura. Poi è andato a vedere con i suoi occhi. Da lì la segnalazione annunciata anche durante il convegno. Sulla vicenda interviene il sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni che chiarisce che non servono denunce.

Sgarbi all'incontro di domenica scorsa

Sgarbi all’incontro di domenica scorsa

«Sgarbi non è bene informato – dice il primo cittadino – oppure ha saltato un passaggio della vicenda. Al momento della richiesta di installazione la Soprintendenza aveva dato un parere negativo. In virtù della legge Gasparri sulle telecomunicazioni, che afferma l’interesse pubblico nell’installazione dei ripetitori, l’autorizzazione era stata rimessa alla presidenza del consiglio dei ministri presieduta da Berlusconi che ha stabilito che le antenne vanno messe dove servono, liberando così anche l’impianto degli Zoccolanti. La vicenda ha superato quindi un iter molto lungo durante il quale sono state rispettate tutte le procedure. L’antenna non poteva essere posta vicino alle abitazioni per pericolo di inquinamento elettromagnetico,  inoltre è rimovibile e in futuro se avremmo i milioni di euro necessari al restauro del monastero sarà sicuramente rimossa e posizionata in un luogo più idoneo». Il sindaco è contrario anche alle modalità con cui il comitato ha agito in merito al convegno pro monastero. «Hanno fissato una data senza chiedere se il primo cittadino fosse disponibile – afferma Calvigioni – così non sono andata all’incontro. E questo non certo per paura di Sgarbi che so che mi ha attaccata ma perché già da ottobre avevo preso un altro impegno inderogabile. Anche il luogo a mio avviso non era idoneo, la chiesa continua ad essere consacrata e certi atteggiamenti non sono propri di un luogo di culto. Infine vorrei sottolineare che l’amministrazione è la prima a desiderare la protezione e la valorizzazione del monastero degli Zoccolanti come dimostra il nostro impegno in ambito culturale con la riapertura di una biblioteca e il restauro di vari monumenti. Il monastero è nel nostro cuore e non appena possibile ci adopereremo ad una sua rivalutazione».

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Patrizia Terzoni

Patrizia Terzoni

Dopo il convegno di domenica sul tema è intervenuta anche la deputata marchigiana del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni: «Il monastero degli Zoccolanti a Corridonia potrebbe rappresentare un polo di attrazione culturale e turistico per l’intera provincia di Macerata e invece è stato trattato come un rudere fastidioso. Giovedì della settimana scorsa accogliendo una segnalazione arrivata dal territorio ho depositato una interrogazione parlamentare con la quale chiedo al Ministro dei beni culturali Franceschini se non ritenga necessario intervenire anche per verificare che tutte le procedure adottate per l’installazione dell’antenna siano conformi alla normativa vigente e soprattutto se non ritiene che sia stato fatto un imperdonabile sfregio, che deve essere risanato, a uno dei beni tutelati nella prima parte della Costituzione: il paesaggio».

Nel testo dell’interrogazione la deputata marchigiana sottolinea ampiamente il mancato rispetto dell’articolo 9 della Costituzione: «La Corte Costituzionale si è espressa più volte affermando che quello dell’ambiente, e quindi quello del paesaggio, è un valore primario e assoluto. Gli interessi dei privati non possono in alcun modo danneggiare quelli di carattere pubblico. Sono questi i beni sui quali la nostra Regione deve puntare  se vogliamo avere un minimo di possibilità di risollevarci dalla situazione in cui siamo precipitati anche a causa di anni di cattiva gestione del territorio e delle risorse da parte della politica regionale.  Invece da palazzo Raffaello non si è alzata nemmeno una voce nonostante l’installazione dell’antenna confligga palesemente con gli interessi legati al  Piano regionale degli interventi di ripristino e restauro del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 1997 all’interno del quale lo stesso monastero è inserito. Il comitato sta facendo un lavoro ammirabile e dopo l’incontro di domenica credo che tacere sarà più difficile per tutti».



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