di Marco Ribechi
Fontescodella è veramente il luogo adatto dove costruire il polo natatorio che tanto serve a Macerata? A porre la domanda è una lettrice di Cronache Maceratesi, Annamaria Tamburri, preoccupata dalla imminente cementificazione dell’ultimo vera area verde presente all’interno del nucleo urbano. «In tutta la bagarre pre-elettorale sul polo natatorio di Fontescodella non c’è una voce che parli in difesa dell’ambiente – dice Tamburri – su questo aspetto, così vitale per la comunità cittadina, grava una coltre di indifferenza, soprattutto da parte dell’amministrazione, ma anche da gran parte dei maceratesi, che si fermano all’aspetto utilitaristico senza indagare sulle conseguenze. Tanti a Macerata sono gli esempi di cose fatte male e rattoppate alla meglio: un palazzetto inadeguato, le mura ondeggianti, la galleria non impermeabilizzata, l’ecomostro, la cementificazione dell’Oasi, il parco di Fontescodella spelacchiato, vandalizzato, frastornato dagli skateboards e ridotto ormai a un mini-posteggio».
Il riferimento è all’aumento delle aree urbanizzabili «Con l’ingresso della Fontescodella spa il progetto è diventato l’ennesima piovra di cemento, di cui la città non ha assolutamente bisogno – continua la lettrice – si tratta di soldi dei cittadini amministrati a loro svantaggio». Tamburri allo stesso tempo sostiene la necessità di nuove piscine ma aggiunge: «Ci sono posti già disalberati e diserbati, “pronti all’uso” dove farle; quindi non capisco l’accanimento per Fontescodella, dove in un lontano progetto doveva sorgere un immenso parco». L’area ha una falda sotterranea che potrebbe creare il rischio di smottamenti, così come la zona delle mura di tramontana. A Fontescodella ci sono due fonti ormai chiuse, quella dell lavatoio di Santa Maria Maddalena che ha anche un grande valore storico ma è scomparso sotto la sopraelevata, dove impera una vegetazione completamente trascurata. Nelle vicinanze fa capolino anche il rudere forse irrecuperabile della chiesa di S. Maria in Torregiana o Torresana, dove nel 1.356 sarebbe avvenuto un miracolo eucaristico per l’incredulità di un sacerdote. Ma la zona è di grande importanza anche da un punto di vista ambientale.
«E’ caratterizzata da prato, cespugli, alberi, sia da frutta che altri, piantati quando una volta, prima dello sfacelo ambientale, vi si celebrava con le scuole la festa dell’albero – prosegue Tamburri – La vegetazione è invece interessante per specie particolari, come le orchidee selvatiche. Si tratta di un piccolo ecosistema da salvaguardare e da utilizzare intelligentemente per le potenzialità che offre: passeggiate, ritrovo per tutte le età, giochi all’aria aperta, percorsi ciclabili. Una vera oasi “a portata di gambe”, che filari di alberi proteggono dalla vicina strada di scorrimento. L’area potrebbe essere anche un luogo per tutti gli amanti dei cani che avrebbero uno spazio in cui portare i loro amici. Anche le scuole potrebbero utilizzare l’area per fare osservazione ambientale, non sui pc, ma dal vivo grazie allo spettacolo del cambiamento delle stagioni che la varietà di alberi offre». Annamaria Tamburri conclude il suo intervento auspicando una soluzione condivisa che preservi l’ambiente da ulteriori devastazioni.
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Ma infatti, visto che la Lube se n’è andata, le piscine si potrebbero fare dentro al (od al posto del) palazzetto e il verde andrebbe preservato eventualmente adibendolo a campeggio.
Tranquilli, tanto non se ne farà niente
Voto Federico II
probabilmente è solo propaganda, patetica propaganda, nn se ne farà niente metteranno due paletti per farci credere qualche sempliciotto ma senza soldi dove vogliono andare……….. cmq gli ammonistratori si facciano un giro per vedere come i cittadini potano e curano il verde per piacere ( è tenuto molto meglio dei vari giardini gestiti dal comune) , portano i loro cani in un posto lontano dai disadattati che mettono polpette o protestano per qualche rumore il tutto in totale tranquillità e civiltà in mezzo al verde e alberi da frutto un posto splendido una delle ultime oasi rimaste e quindi……………cementifichiamola ovviamente
La zona intorno alla Piscina della Filarmonica, da più parti, si dice che sia edificabile.
In molti hanno, in passato, avanzato la proposta di ristrutturare la piscine esistente (alla Filarmonica) e fare un paio di nuove vasche nella stessa area, con costi molto probabilmente inferiori, senza avere necessità di regalare (al privato) metri cubi di commerciale (bar e ristorante, perfettamente funzionati, già ci sono!!!).
Una bella convenzione veramente PARITARIA pubblico/privato ( in passato di convenzioni ne sono state fatte molte altre tra pubblico e privato, spesso peggiori -per il pubblico-, sia sotto il profilo dei profitti che sotto il profilo della direzone!!) et voilà in pochi mesi si potrebbe avere un bel polo natatorio…..Senza bisogno di stuprare ulteriormente Fonte Scodella
Lasciamo il verde, ma che venga curato!
Condividendo in pieno le osservazioni, oltre ai vari dubbi riguardanti l’idoneità dell’area ad essere edificata, ritengo che potevano essere prese in considerazione altre possibilità partendo dal presupposto di realizzare un servizio per i cittadini. Ovvero far sì i servizi siano realizzati nell’ area urbana. Io avrei proposto la realizzazione nell’area dello stadio dei Pini. Con una struttura seminterrata in analogia a quanto realizzato nell’area Salesiani. Parcheggio per residenti, piscina e attività annesse e campo di calcio.
Il Comune metteva a disposizione l’area di proprietà e con convenzione tra privati il cittadino aveva la piscina in casa.
Quoto ampiamente la proposta di Gianfranco Cerasi, in precedenza già avanzata dalla dirigenza della Società Filarmonica.
Risponderei il verde acqua.
La riflessione della signora Tamburri sulla necessità di salvaguardare il sistema ecologico della zona in cui dovrebbe sorgere l’impianto natatorio a servizio della città di Macerata e delle zone limitrofe è senza dubbio attenta ed esaustiva. Vi è da dire che le corrette considerazioni sull’importanza delle aree verdi debbono necessariamente essere intermediate, oggi, con il rispetto dei principi dell’azione amministrativa, quindi con gli atti già compiuti in vista della realizzazione delle piscine. In altre parole, laddove effettivamente, in esecuzione di un contratto, cominciassero i lavori, quel che si può fare è di tener da conto i suggerimenti e gli spunti che emergono dall’intervento per fare il possibile nella direzione indicata. Se le cose prendessero un’altra piega, se ne potrà parlare meglio e fare di più, nel quadro di una corretta comparazione degli interessi che privilegi quello pubblico rispetto a quello privato.
Mi giunge notizia (che confermare sarà facilissimo in quanto basterebbe andare a vedere) che alla Filarmonica sono partiti i lavori per rimettere in funzione il polo natatorio
A questo punto le Piscine di Fontescodella NON avrebbero più senso.
Anche perchè la “giustificazione” (del polo Fontescodella) partiva dal presupposto che, in zona attorno a Macerata, NON ci fossero altri impianti attivi di nuoto di un certo rilievo.
A questo punto, invece che inutilmente intestardirsi su Fonte Scodella, sarebbe più intelligente e saggio valutare l’ipotesi di una società mista pubblico/privata e costruire (CON ENOIRMI MINORI COSTI) altre piscine nella stessa area intorno alla sede estiva della Filarmonica in quanto il privato già disporrebbe di strutture ricettive (bar & risotrante) e quindi (AL CONTRARIO DI FONTE SCODELLA) NON ci sarebbe da “regalare” cubatura commerciale al privato…
Inoltre ricordo che, da più parti (e mi sembra anche dentro lo stesso ufficio tecnico, almeno gira questa voce a Macerata), è stasto detto che per ALMENO 2 VOLTE l’amministrazione avrebbe avuto modo (e la legge dalla sua) per poter rescindere il contratto, su Fontescodella, SENZA ONERI, risarcimenti o multe ma che inspiegabilmente NON lo ha fatto…
Per me a Macerata siete un ammasso di arretrati… infatti arrivi e sembra di stare ancora nell’era pontificia.
C’è un’area inutilizzata che è quella della zona industriale/commerciale di Piediripa: c’è una stazione ferroviaria, ci transitano già ora comodamente mezzi pubblici come autobus e corriere da tutta la provincia nonché è facilmente raggiungibile dai privati grazie alla superstrada: prevedere di fare lì finalmente una bella piscina da 50m che in tutta la regione nessuno ha tranne Pesaro, e così avere qualcosa di utile per tutti e non solo per voi 4 gatti e qualche picciò… ah no, voi città di “poeti”, li chiamate pistacoppi… ridicoli!
Quell’altra si candida e propone un Palasport nuovo per primeggiare con Civitanova. Ma chiudeteli quei cancelli che vi stanno montando almeno ci rimanete là dentro rinchiusi.