di Marco Ribechi
Uomo di politica, cultura e di grande senso civico, ha sempre fatto delle questioni sociali un imprescindibile motivo di lotta. Una vita passata al fianco dei più deboli, dei bisognosi, un uomo capace di unire le divergenze politiche sotto la bandiera del bene sociale. Era Giovanni Lippera, maceratese che si è spento ieri all’età di 81 anni a causa di una malattia. Lippera ha speso la sua vita impegnandosi su più fronti, da un lato la sanità che lo ha visto dirigente per molti anni del centro psichiatrico di Macerata e da lì medico nel centro trasfusionale dell’ospedale. Suo anche il merito per aver istituito il tribunale del malato per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali. Dall’altro lato l’impegno sociale con le battaglie contro le polveri sottili e a tutela delle acque. Infine l’aspetto che forse più colpiva i suoi interlocutori: l’immensa conoscenza storica acquisita da decenni di studi.
«Mio padre era prima di tutto un uomo di valori forti affiancati da una caparbietà nell’azione – lo ricorda Laura Lipperi – non si tirava mai indietro di fronte alle difficoltà, agiva per la giustizia, per i diritti degli ultimi a cui era legato da un sentimento di grande affetto e partecipazione. Faceva parte del Partito Socialista, esattamente come il padre che era un grande uomo segnato a sua volta da una storia particolare, era infatti tornato indietro a piedi dopo la campagna di Russia. Grazie a questa influenza aveva sempre amato la storia, la politica e raccoglieva tutto facendo dossier. Nelle sue letture quotidiane c’era sempre Cronache Maceratesi. Abbiamo una casa con una biblioteca enorme, anzi vorremmo cercare una soluzione per renderla utilizzabile da tutti i cittadini. Soprattutto erano legati a lui i nipoti perchè era una persona originale e anticonformista che faceva molta presa sui giovani».
«Si è sempre battuto per il pronto soccorso – aggiunge l’altra figlia Francesca – diceva che il pronto soccorso è la porta dell’ospedale e deve funzionare al meglio. Suo padre, mio nonno, era un dottore, per questo era stato mandato in guerra. Inoltre mio padre da piccolo viveva sulla linea Gotica dove vedeva passare i soldati e dove viveva da vicino la guerra. Questo lo aveva spinto alla passione per la storia, al sostegno della medicina e forse, anche per emulazione del padre scomparso prematuramente, al sostegno dei valori dell’onestà e dell’integrità morale. Era famoso perchè quando andava a fare le visite nelle campagne non voleva essere pagato, lo vedeva come una vocazione, un dovere». E i valori di caparbietà e azione traspaiono anche dalla lettera di commiato scritta dalla nipote Benedetta di 19 anni di cui riportiamo alcuni passi: «L’altra sera mi stavo domandando cosa realmente mi spaventa della morte, cosa mi pietrifica nel pensiero di non rivedere più una persona. La risposta è arrivata subito: i rimpianti. Il rimpianto di non aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per una certa persona, il rimpianto di non aver chiamato, di non essere stata presente; il rimpianto di non aver sorriso, di non aver abbracciato e baciato nel momento in cui avrei dovuto farlo. […] Ogni volta che prendo una decisione ho la paura che ciò che ho scelto di fare o dire non viene direttamente da me, ma da un momento di non lucidità. […] È assurdo, non trovi? E io non so come fare a capire se qualcosa che ho deciso è veramente quello che voglio. Ho trovato una soluzione, se pur temporanea: rimanere ferma nelle mie decisioni, anche se i momenti in cui vorrei scegliere il contrario arrivano. Questo mi dà libertà, questo mi da stabilità».
«Era una persona straordinaria, che oltre al sostegno politico mi ha arricchita come persona – dice Barbara Arzilli, del coordinamento comunale di Ncd – sono molto dispiaciuta soprattutto per la scomparsa di una memoria storica che non aveva eguali. Apparteneva al vecchio partito socialista ma le sue battaglie, anche se sostenute dalla politica, non erano di partito, agiva per il bene collettivo, in nome della giustizia. Le vicende che più ricordo erano legate alla sanità, alla difesa degli anziani e in favore della creazione di case di riposo, aveva inoltre alzato la voce per il controllo delle polveri sottili, anche in questo caso in difesa della cittadinanza. Leggeva tantissimo, ritagliava molti articoli creando dei dossier, ogni mattina mi passava la rassegna stampa e curiosamente iniziava sempre da Cronache Maceratesi, di cui era un lettore assiduo. Lo saluto a nome del partito ma anche a titolo personale».
Della stessa idea anche il consigliere di Centro Democratico Guido Garufi «Era una persona encomiabile, che possedeva nell’animo una innata allegria e briosità che trasmettevano energia ai suoi interlocutori. La sua casa era una sorta di mausoleo, era un raccoglitore di notizie storiche, un archivio vivente. Nutrivo una grande ammirazione e stima nei suoi confronti, mi unisco al cordoglio per la sua scomparsa».
I funerali saranno celebrati giovedì 13 febbraio nella chiesa di Santa Croce alle 15.
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Sentite condoglianze alla famiglia , grande brava persona sempre cordiale e con il saluto pronto in ogni momento quando ci si incontrava ci lascia un uomo di valore e umanita’.
ciao GIOVANNI RIP
RIP
Che brutta notizia ! Anche il mio amico Giovanni non è più con noi. Ci siamo conosciuti quando eravamo ragazzi, abbiamo condiviso i momenti belli della vita; per di più, essendo io non dalla sua parte politica, quante volte, come è normale, abbiamo discusso sulla validità delle nostre idee, del nostro credo. Giovanni, sempre corretto, elegante, sereno sapeva chiudere la diatriba amichevole, con un sorriso ed una stretta di mano.
La vita ci ha separato, ed ora la notizia della sua scomparsa, mi rende tanto triste ed ancora di più, per non avergli potuto rinnovare i sensi della mia stima, del mio affetto e della mia ammirazione.
Alle gentili figlie, Francesca e Laura, giunga l’espressione vera del mio profondo dolore.
Onorato di averti conosciuto e soprattutto ascoltato Giovanni. RIP
Condoglianze alla famiglia
Giungano alla famiglia di Giovanni i sensi del più sentito cordoglio, a nome mio personale, nonché del coordinamento comunale di FI. Riposi in Pace.
Era il Settembre del 1978, io ero CB e Giovanni essendo uno degli organizzatori dei Campionati di Bocce (sua grande passione) che quell’anno si svolsero a Macerata, venne nella nostra sede e collaborammo per collegare via radio tutti i Bocciodromi della Provincia che ospitavano gare dell’importante manifestazione.
Dalla prima sera nacque un’amicizia e una stima profonda e unica nonostante la differenza di età, mai smarrita nel tempo anche se da anni non ci incontravamo. Grazie Giovanni per tutto ciò che mi hai dato! (7351 Dusty buon QRT da Isola)
Rip
È stato un onore
Ciao Giovanni.
Un abbraccio a Giovanni e condoglianze vivissime alla famiglia.
Lettore instancabile e polemista tenace, si appassionava ad approfondire le questioni prima di lanciarsi nel confronto dialettico: “le cose bisogna saperle, dovete studiare!”. Accompagnava un carattere non facile alla capacita’ di cameratismo e di affetto. Quando individuava un interlocutore che apprezzava, in particolare se giovane, lo spronava e lo tallonava con consigli, telefonate, cartelline di appunti e documenti. La foto scelta non nascondendo gli effetti della malattia ci restituisce un ricordo piu’ vero e caro di Giovanni.
Abbiamo fatto politica insieme nel PSDI quando la Politica era con la P maiuscola. Gli mandavo sempre le mie lettere polemiche come e-mail. A volte le commentava. Ci incontravamo all’ospedale – non ricordo quanto tempo fa. La maggior parte dei Compagni mi hanno preceduto. Me ne devo fare una ragione. E non credo che sia un gran male. Di questi tempi.
Caro Giovanni,sei stato sempre una bravissima persona, sempre disponibile per gli altri. Ricordo con affetto quando svolgevamo insieme i turni di lavoro… Ora sei un angelo che veglia su tutti noi… Ciao Giovanni! Sentite condoglianze alla famiglia. Evangelisti Giuliana e la figlia Elisa
RIP caro Giovanni. Ho avuto il piacere di conoscere una gran bella Persona. Sentite condoglianze alla famiglia.
Ho appreso cinque minuti fa della morte di Giovanni. Sono addolorato e giungano ai familiari le mie condoglianze più sincere.
Conoscevo Giovanni da tantissimi anni, da quando, dalla fine degli anni ’90, provammo a rifondare il Partito Socialista. Giravamo la Provincia e la Regione in ogni dove. Divenni segretario provinciale del Nuovo PSI nel 2002 e Giovanni era sempre con me, come Vincenzo Feroci, Franco Pallotta, il compianto Corrado Fantoni, Claudio Quercetti e tanti altri. Maestri veri e Giovanni – nonostante la grande differenza d’età, era sempre pronto a fornire la sua dose di entusiasmo e di supporti storico-culturali.
Ci siamo sentiti l’ultima volta pochi mesi fa e lui era sempre aggiornato anche sulle vicende di Matelica, ove sono amministratore.
Era caparbiamente “sul pezzo” ed approfondiva ogni argomento, bensì eccellesse nella materia sanitaria.
Gli ideali al primo posto, prima di ogni altra vicenda umana.
Un Socialista vero ed autentico.
Una di quelle persone che, in quella tragedia che è ormai diventata la politica Italiana, ancora danno speranza che un giorno, non si sa quando, gli ideali torneranno a muovere la maggior parte delle azioni degli uomini politici.
Lo ricorderò sempre con immenso affetto e stima infinita.
Ciao Giovanni, mi mancheranno le tante chiacchierate di politica appassionate che abbiamo fatto in tutti questi anni, a volte daccordo e qualche volta in disaccordo, ma sempre sincere e costruttive.
Sempre alla ricerca del movimento, come non ricordare i percorsi politici vissuti insieme.
Un pungolo tra memoria e prospettiva.
Ciao Giovanni, è un peccato che te sia andato… RIP
Sentitissime condoglianze alla famiglia, perdiamo una figura importante della storia politica e civile di Macerata, dalla forte connotazione socialista e democratica.
A nome della mia famiglia ringrazio quanti ci sono vicini e hanno voluto condividere pubblicamente un loro ricordo. In questo momento così triste ci aiuta a riempire il vuoto che nostro padre ci ha lasciato.
Grazie di cuore
Agnese Zappanico, Francesca e Laura Lippera.