False fideiussioni,
indagato dirigente comunale
“Lui è una vittima”

CIVITANOVA - A Maurizio Scarpecci, dirigente dell'ufficio urbanistica, la procura contesta l'abuso di ufficio. Il suo legale nega ogni addebito: "Abbiamo chiesto l'archiviazione"

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Fabrizio Cesetti

Fabrizio Cesetti

Chiuse le indagini della Procura sulle false fideiussioni presentate da alcuni broker e dove il Comune di Civitanova e la società Civita Park sono parti lese. A conclusione del lavoro della procura sono partiti 11 avvisi di garanzia. Tra questi ce n’è uno anche per Maurizio Scarpecci, dirigente dell’urbanistica al Comune di Civitanova. I fatti sono relativi al periodo compreso fra il 2010 e il 2012 quando in ottemperanza al suo ruolo Scarpecci firmò alcune fideiussioni presentate da broker a garanzia di importanti lottizzazioni. I broker indagati sono tutti provenienti da fuori regione e si tratta di Domenico Visone, napoletano di 64 anni,Giuseppe D’Andrea, 51 anni di Roseto degli Abruzzi, Claudio Ricciardi, foggiano di 58 anni, Cesare Longoni, 40 anni di Briosco, Alberto Strada, 63 anni di Desio, Gabriele Introini, 51 anni di Verona, Paolo Landi, romano di 65 anni, Antonio Nigro, di 65 anni di Roma, Barbara Landi, romana di 40 anni e Mario Tritapepe, 68 anni di Lanciano. Il capo d’imputazione è di abuso in atti d’ufficio, ma Scarpecci, tramite il suo legale nega ogni addebito: “Il mio assistito è vittima in questo procedimento esattamente come il Comune – ha riferito l’avvocato Fabrizio Cesetti – siamo fiduciosi, dopo l’interrogatorio la scorsa estate dove a nostro avviso il dirigente ha chiarito la sua posizione, ho presentato una memoria difensiva chiedendo al Pm l’archiviazione perché a nostro avviso non ci sono le condizioni per un’azione penale”. A Scarpecci viene contestata la violazione della normativa sugli appalti pubblici perché, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe omesso di verificare la regolarità di sette fidejussioni stipulate tra le società Civita Park srl e Mediafinance spa e dei relativi sette rinnovi. In più avrebbe omesso di verificare anche la regolarità di quattro fidejussioni stipulate tra le società Progetti abruzzesi srl e Cofitalia confidi spa e dei relativi dodici rinnovi. “I soggetti non erano abilitati e hanno compiuto raggiri su scala nazionale – conclude Cesetti – Scarpecci è vittima tanto quanto il comune”.

(Redazione Cm)



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