di Marco Ricci
La vicenda del rinnovo degli organi della Camera di Commercio – legata ormai a doppio filo con la sfiducia che i consiglieri di Confcommercio hanno avanzato nei confronti del presidente Mario Volpini – sta creando un clima di gran confusione e tensione sempre più palpabile che – secondo alcuni consiglieri – rischierebbe di ripetere quanto si consumò all’Hotel Terminus di Napoli quando il politico Pdl, Nicola Cosentino, escluso dalle liste elettorali se ne fuggì con tutte le carte. Così il silenzio in cui si è chiuso Mario Volpini – dopo aver siglato l’accordo di apparentamento con le altre associazioni di categoria e che in qualche modo lascerebbe presagire la riconferma di Giuliano Bianchi al vertice della Camera di Commercio – starebbe facendo allarmare alcuni consiglieri di Confcommercio. C’è infatti il diffuso timore che il presidente non consegni entro domani mattina le liste ufficiali per il rinnovo degli organi camerali, con il rischio che Confcommercio non abbia rappresentanti, lasciando così liberi i sui posti che andrebbero alle altre associazioni di categoria. Questo, secondo i timori che si respirano in Confcommercio, per evitare che il prossimo consiglio possa rimettere in discussione le decisioni prese, sebbene lo stesso Cda abbia approvato giovedì sera a maggioranza di andare avanti nell’apparentamento.
Fondati o meno che siano i timori, questa mattina è stata ricevuta in Confcommercio una diffida scritta indirizzata al presidente Volpini da parte di un numero non precisato di consiglieri. La diffida inviterebbe Volpini a presentare entro domani mattina in Camera di Commercio le liste necessarie per il rinnovo delle cariche camerali, pena la possibilità di intraprendere eventuali azioni legali, chiedendo inoltre un possibile risarcimento dei danni. Questo perché domani entro le 12.30 – lo ricordiamo – vanno non solo consegnati i moduli con gli apparentamenti ma anche le liste sulla cui base viene calcolata la ripartizione dei posti in base al peso di rappresentatività di ciascuna associazione.
Non si può certo dire che all’interno di Confcommercio si respiri un clima di fiducia reciproca se questi sono i timori che si nutrono. E certamente il rinnovo degli organi camerali in coincidenza con la crisi dell’associazione non agevola la risoluzione del quadro, con la possibilità che i prossimi organismi – date per certe le dimissioni di Volpini e l’azzeramento del Cda – possano mettere in discussione gli accordi che Confcommercio ha preso con le altre associazioni di categoria.
A proposito del rinnovo degli organi camerali, sono intervenuti con un comunicato congiunto Coldiretti, Confartigianto, Cna, Casa Artigiani e Confesercenti. Le associazioni hanno invitato a confrontarsi sui programmi piuttosto che su nomi, perché al centro del discorso del rinnovo degli organi camerali andrebbero posti “i programmi ed i problemi delle imprese, non certo questo o quell’incarico. E’ questo il metodo scelto dalle associazioni della rappresentanza di diversi settori imprenditoriali e di altri soggetti interessati al futuro del nostro territorio in merito al rinnovo degli organi camerali, al centro, in questi giorni, di inspiegabili polemiche e inusitati attacchi, spesso addirittura personali”.
Le associazioni firmatarie vorrebbero che l’attenzione sia “spostata dal numero di posti in Consiglio camerale, aspetto peraltro regolato dalla legge dello Stato, a un programma di azioni concrete. Pensiamo, in particolare, ad iniziative di sostegno del vero made in Italy, con forte spinta verso l’internazionalizzazione, all’innovazione ed alla creazione di una rete di imprese nel rispetto delle esigenze di reddito di ciascun settore, allo sviluppo di filiere produttive che mettano insieme settori differenti”. Il concetto che è stato ribadito anche dal direttore di Coldiretti Macerata, Assuero Zampini, da noi raggiunto telefonicamente: “Quello che vorrei spiegare – ha detto – è che stiamo ragionando da mesi su i programmi, sui problemi dell’economia, delle imprese e sul futuro della provincia. Mischiare insieme cose diverse o parlare solo di chi andrà qui e chi andrà lì non da merito al lavoro svolto e non fa capire i motivi dell’apparentamento. Dopo aver ricordato alcune delle iniziative portate avanti, quale ad esempio il progetto delle aree interne della provincia che vede la Camera di commercio affiancata da diversi comuni e dalle università, Zampini è venuto all’apparentamento di Confindustria e alla possibile riconferma di Bianchi.
Per Confindustria – la quale è chiusa in un silenzio degno del Ministero dell’Economia – Zampini afferma “che la porta è aperta come lo è sempre stata”, mentre sulla riconferma di Giuliano Bianchi il direttore di Coldiretti, che sottolinea di parlare a titolo personale, sembrerebbe favorevole. “Ho conosciuto Bianchi nel ruolo di presidente camerale – ha spiegato – e non posso non darne un giudizio positivo. Come presidente della Camera di Commercio ne ho quindi la massima stima, essendosi sempre comportato in modo presente, imparziale e attento. Tutti i progetti sono sempre stati seguiti e portati avanti con competenza, ma le ripeto – ha concluso – le parlo a titolo personale.”
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.30 – E’ arrivata poco fa ai consiglieri la risposta del presidente di Confcommercio, Mario Volpini, alla diffida che lo invitava a procedere nell’apparentamento e a presentare in Camera di Commercio i dati per partecipare al rinnovo degli organismi camerali. Secondo quanto contenuto nella risposta, le altre associazioni di categoria non avrebbero più la volontà di procedere ad un accordo tecnico con Confcommercio, tenendo fuori l’associazione dei commercianti dall’apparentamento. Il presidente ha aggiunto comunque che presenterà i dati, così come previsto dalle normative.
Un colpo di scena in qualche modo sorprendente, considerato come l’accordo era dato per fatto da venerdì scorso, a seguito della riunione avvenuta tra le associazioni di categoria e a cui aveva partecipato lo stesso Volpini. La notizia della rottura dell’apparentamento – che rischia di far perdere a Confcommercio posti all’interno degli organismi camerali – ha colto un po’ di sorpresa il presidente della Cna, Silvano Gattari. “C’è un problema in Confcommercio – ci ha dichiarato – forse un po’ di confusione che rischia di far perdere i punti di riferimento, con un presidente in via di lasciare e altri dirigenti che sembrano contraddire le scelte fatte. In ogni caso – ha concluso Gattari – non è stata certo la Cna ad escludere Confcommercio”. Secondo Assuero Zampini della Coldiretti, invece, la decisione sarebbe puramente tecnica e non riguarderebbe la coalizione che sta scrivendo il programma. Zampini ha anche aggiunto che, per le modalità con cui si rinnovano le cariche, non esiste la possibilità tecnica di apparentarsi tra rappresentanti dell’agricoltura e rappresentanti del mondo del commercio.
Il dito, a questo punto, sembrerebbe puntato su altre categorie. Una sorpresa in ogni caso che solleverà altre polemiche. Sicuramente non tutti i consiglieri di Confcommercio erano infatti stati informati dal presidente di questo nuovo colpo di scena prima della sua comunicazione di pochi minuti fa in risposta alla diffida inviata questa mattina.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non rottamazione, ma rinnovamento è quello che desiderano gli Italiani.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.30 – E’ arrivata poco fa ai consiglieri la risposta del presidente di Confcommercio, Mario Volpini, alla diffida che lo invitava a procedere nell’apparentamento e a presentare in Camera di Commercio i dati per partecipare al rinnovo degli organismi camerali. Secondo quanto contenuto nella risposta, le altre associazioni di categoria non avrebbero più la volontà di procedere ad un accordo tecnico con Confcommercio, tenendo fuori l’associazione dei commercianti dall’apparentamento. Il presidente ha aggiunto comunque che presenterà i dati, così come previsto dalle normative.
Un colpo di scena in qualche modo sorprendente, considerato come l’accordo era dato per fatto da venerdì scorso, a seguito della riunione avvenuta tra le associazioni di categoria e a cui aveva partecipato lo stesso Volpini. La notizia della rottura dell’apparentamento – che rischia di far perdere a Confcommercio posti all’interno degli organismi camerali – ha colto un po’ di sorpresa il presidente della Cna, Silvano Gattari. “C’è un problema in Confcommercio – ci ha dichiarato – forse un po’ di confusione che rischia di far perdere i punti di riferimento, con un presidente in via di lasciare e altri dirigenti che sembrano contraddire le scelte fatte. In ogni caso – ha concluso Gattari – non è stata certo la Cna ad escludere Confcommercio”. Secondo Assuero Zampini della Coldiretti, invece, la decisione sarebbe puramente tecnica e non riguarderebbe la coalizione che sta scrivendo il programma. Zampini ha anche aggiunto che, per le modalità con cui si rinnovano le cariche, non esiste la possibilità tecnica di apparentarsi tra rappresentanti dell’agricoltura e rappresentanti del mondo del commercio.
Il dito, a questo punto, sembrerebbe puntato su altre categorie. Una sorpresa in ogni caso che solleverà altre polemiche. Sicuramente non tutti i consiglieri di Confcommercio erano infatti stati informati dal presidente di questo nuovo colpo di scena prima della sua comunicazione di pochi minuti fa in risposta alla diffida inviata questa mattina.
Prendiamo atto dell’immutata stima di Zampini, ma forse dovrebbe avere voce in capitolo anche la stima da parte degli associati, dei contribuenti e di tutti i cittadini. O no?! O pensa di far parte di una razza speciale?
Il sig. Volpini farebbe bella figura solo scusandosi nell’uscire definitivamente di scena
Il mondo assiste con il fiato sospeso, qui si gioca sulla pelle dell’Umanità tutta intera, i protagonisti di questa crisi ne tengano conto.
Con costernazione ho saputo questa mattina che la presidente della “Banda delle Stronze” Barbara Trasatti ha abbandonato Confcommercio, lasciandosi dietro una scia di Chanel n° 19, “inorridita” e preoccupata che il rimanerci dentro avrebbe comportato la perdita della faccia, e pure del resto. Barbara è un pubblicitaria molto nota pure in Italia – e leader di migliaia di aderenti alla “Banda delle Stronze”, con cui è meglio, come maschietti, non sbatterci contro (pure se in un mondo sessualmente capovolto la normalità “trasattiana” è una cosa ancora bella a vedersi) e non ama perdere tempo in chiacchiere spossanti, camminando sulle sabbie mobili…
La vicenda di Confcommercio è l’ennesimo esempio che rivela che il metodo democristiano del compromesso, ormai imperante nel PD e satelliti e in Forza Italia e satelliti, non tiene più in una società in crisi economica ed esistenziale. Il “chi sono io per poter giudicare” è un modo pilatesco di nascondere la testa sotto la sabbia pur di non affrontare di petto i problemi. Per cui, chi ancora non è omologato e vuole invece “giudicare” ha elettoralmente due chances: o non andare più a votare, oppure votare M5S.
Non so politicamente come sia orientata Barbara Trasatti. Ma M5S ha bisogno di combattenti come lei e della “Banda delle Stronze”. Ci pensi…
Le vicende nazionali – Mastrapasqua – o locali – Volpini, Bianchi ecc – differenti per dimensioni, ma identiche per dinamica, sono l’ennesima dimostrazione di come un sistema marcio e debole si appoggi uno sull’altro per cercare di restare in piedi. Considerazione generale: quelli che ne sono stati i puntelli – associazioni di categoria e più a valle associati – sono in grado scardinarlo e produrre un rinnovamento? Speriamo! Considerazione psicologico/individuale: perché questi personaggi, nonostante siano circondati da macerie che cadono anche per loro responsabilità dirette ed indirette – Banca Marche, Coturfidi – continuano, anche in sprezzo del ridicolo, a tentare di tenere le prezioso terga attaccate alla cadrega? Perché questa ne ha preso, ormai, la forma?
Il fatto gli è, caro Visconte, che in taluni quella cadrega non è più un oggetto esterno attaccato alle loro auguste terga bensì costituisce ormai un prolungamento ultacoccigeo della colonna vertebrale stessa. Insomma è’ un po’ come quando a Pinocchio spuntarono le orecchie d’asino, uno può anche sentirsi ridicolo ma che ci può fare, ormai, se non consolarsi appoggiandosi (come Lei stesso acutamente osserva) ai propri simili?