di Filippo Ciccarelli
Il sindaco di Camerino Dario Conti ha fatto visita, insieme all’assessore ai servizi sociali Enrico Pupilli e alla funzionaria comunale Andreina Castelli, ai detenuti della casa circondariale di via Sparapani la Vigilia di Natale. Il primo cittadino ha portato i saluti dell’Amministrazione e si è sincerato delle condizioni degli ospiti della casa circondariale, allestita in un ex convento del XIV secolo. «Mi sembrava giusto che il sindaco della città dove ha sede il carcere portasse gli auguri di Natale e di un felice anno ai nostri carcerati, che vivono una situazione difficile per un po’ di sovraffollamento e non degna di una situazione normale. Bisogna intervenire politicamente, in Parlamento, per cercare di prendere provvedimenti che possano trovare misure alternative per certi tipi di reati alla carcerazione preventiva, come ad esempio gli arresti domiciliari».
Sindaco, a che punto è l’iter per la nuova casa circondariale di Morro?
«Cercherò di riprendere insieme ai parlamentari marchigiani la costruzione del nuovo carcere. Si tratta di una struttura che non riguarda solo il territorio di Camerino. Si è visto in questi giorni, un po’ su tutti i media nazionali, quanto sia difficile e indegna la vita dei detenuti. E nonostante tutto, non si costruiscono nuove carceri. La struttura di Camerino era prevista nel piano di edilizia carceraria, in attesa di andare a gara. Poi però sono venuti a mancare i finanziamenti, e allora è stata sfilata dal piano carceri. Ma noi ci riproveremo: è tutto pronto, serve la volontà politica del Ministero. A proposito della politica nazionale, penso che sia giusto consentire ai sindaci delle città dove ci sono carceri di poterle visitare come avviene per i Parlamentari, senza cioè richiedere tutte quelle autorizzazioni e permessi che servono».
Quanti sono i posti previsti nel nuovo carcere?
«Il piano ne prevede 400. Nell’attuale casa circondariale ci sono invece 50 detenuti, la stragrande maggioranza dei quali sono uomini. Ai carcerati ho detto che siamo disponibili a riattivare l’articolo 21, con cui l’Amministrazione poteva chiedere di far lavorare alcuni ospiti della casa circondariale con il Comune. Bisogna intervenire per dare dignità a queste persone».
Sembra che, da Roma, ci siano novità anche per quanto riguarda il Tribunale (leggi l’articolo)…
«Ci sarebbe in effetti una decisione della Commissione Giustizia del Senato che cerca di salvare su 30 tribunali soppressi: 10 di questi dovrebbero rimanere tali, e sono scelti in base a determinati parametri, quali il numero di residenti nel territorio, almeno 170mila, e il numero di cause, almeno 6 mila. Poi ci sono altri 20 Tribunali, tra cui anche il nostro, che potrebbero essere trasformati in sezioni distaccate, sia per il civile che per il penale. Ora l’iter passerà alla Camera. Anche qui, stiamo cercando la massima collaborazione da parte dei Parlamentari eletti nel nostro territorio, per ottenere un risultato che sarebbe importantissimo».
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L’Italia e’ uno strano paese, i nostri rappresentanti Politici sono molto piu’ preoccupati della vita dei delinquenti “quanto sia difficile e indegna la vita dei detenuti” di quella degli onesti cittadini ridotti alla fame. Questo e’ confermato da un vostro articolo di qualche giorno fa’, un ex detenuto chiedeva di ritornare in carcere perche’ fuori si sta peggio!!!!!! Poi queste visite e questi annunci prima delle elezioni…………………………….
Signor Sindaco, La invito a completare la frase:
“bisogna intervenire per dare dignita’ ” anche alle persone oneste che non hanno mai commesso reati…..e che magari sono disoccupate in cerca di lavoro , in mobilita’ e cassa integrazione….
GRAZIE
signor sindaco, leggendo qua e la, mi pare che anche il suo comune, come tutto il territorio maceratese, non è immune da furti e rapine in casa, di giorno e di notte e da delinquenza dilagante. Lo vada a dire a quelle povere persone che hanno avuto la sfortuna di essere visitati dai ladri, di dare dignità ai delinquenti. L’unica cosa in cui sono accordo è fare più carceri. Io non riesco a provare pena per chi fa del male al prossimo. E’ troppo facile fare programmi strappalacrime, o manifestazioni natalizie come quelle dei radicali, in cui si fa vedere la “sofferenza” di un essere umano dentro un carcere ( che sarà pure vero). ma pensiamo anche a chi subisce il trauma della rapina, un segno che ti rimane per tutta la vita.