Giorni fa sono arrivati a Macerata i capi della “National Ghost Uncover”, la cui attività consiste nel dar la caccia ai fantasmi (ad Arezzo, per esempio, hanno inseguito il fantasma di Cagliostro, a Firenze quello di Lorenzo il Magnifico e a Pavia quello di Federico Barbarossa). Ma perché a Macerata? Perché gli era giunta notizia che in Piazza della Libertà si aggirava lo spettro di un ufficiale francese appartenente all’esercito di Gioacchino Murat, l’eroe bello e sfortunato della battaglia di Tolentino nel 1815. L’hanno trovato? Pare di no. E se ne sono andati senza fornire alla stampa ulteriori particolari (leggi l’articolo). Per fortuna, però, io sono riuscito a farmeli dare da un anziano spiritista locale che ha parlato a lungo con loro e pregandomi di non rivelare il suo nome mi ha riferito tutto quello che c’è da sapere.
“Nessuna traccia dell’ufficiale francese”, mi ha detto, “ma un fantasma l’hanno comunque scovato e dopo aver trascorso un’oretta con lui hanno concluso che non era abbastanza interessante per le loro ricerche”.
“E di chi sarebbe questo fantasma?”
“Di Pied Piper, un ambulante tedesco del Trecento che sbarcava il lunario suonando un piffero magico nelle contrade della Sassonia. Poi, quando morì, il suo fantasma vagò dappertutto, Italia compresa. E adesso, da circa tredici anni, risiede a Macerata, in cima alla Torre di Piazza, da dove continua a suonare il piffero e ne spande le note sull’intera città”.
“Incredibile!”
“E’ una storia lunga, signore. C’entra quel piffero, c’entra una musica che secondo le circostanze può dare la vita oppure la morte e c’entra Hamelin, una città scomparsa da secoli ”.
“Hamelin? Già, il pifferaio di Hamelin! Quello della celebre fiaba dei fratelli Grimm! I topi fatti annegare e i bambini portati in salvo!”
“Attenzione, le cose non stanno così. I fratelli Grimm misero le mani su una leggenda che circolava nelle campagne e siccome le fiabe debbono concludersi per forza con tutti felici e contenti la travisarono e ci misero dentro i topi e i bambini, roba che fa colpo sui lettori e favorisce la vendita dei libri. No, la vera vicenda di Pied Piper è completamente diversa. E se vuole gliela racconto”.
“Sono tutt’orecchi. Mettiamoci a sedere in un bar, beviamo qualcosa”.
“Pied Piper, in vita, si recava dai borgomastri di allora e gli garantiva di poter risolvere, col piffero e dietro lauto compenso, i problemi di ogni città, le buche nelle strade, la spazzatura ammucchiata qua e là, lo sporco sui muri, i troppi mattoni, il poco verde e tanti altri. E proprio questo, suonando, riusciva a fare. Ma poi, se con qualche scusa il compenso gli veniva negato, si vendicava”.
“In che modo?”
“Cambiando musica, trasformandola da buona in cattiva, disinteressandosi dei problemi e intossicando il comune sentire del popolo. Questo, infatti, gli parve il sistema migliore per far fuori quei borgomastri: non colpirli direttamente, ma distruggere la base sulla quale si fondava il loro potere. E la gente, stregata da quelle note malvage, s’incupiva, si chiudeva in se stessa, non distingueva più le cose sbagliate da quelle giuste e cominciava a disprezzare la città fino al punto che molti, maledicendola, l’abbandonarono al suo destino. E fu proprio questo il caso di Hamelin, che, priva dell’amorevole sostegno del popolo suo, a mano a mano decadde e si ridusse a poche case isolate, con un solo negozio che vendeva cipolle”.
“E oggi?”
“Le ho già detto che da tredici anni il fantasma di Pied Piper sta a Macerata, nella Torre di Piazza. Bene. Più volte si è recato dai sindaci, prima Giorgio Meschini e poi Romano Carancini, vantando le prodigiose facoltà del suo piffero e assicurando di poter risolvere, sempre dietro sostanzioso compenso, tutti i problemi della città, le buche nelle strade, la spazzatura ammucchiata qua e là, lo sporco sui muri, i troppi mattoni, il poco verde e tanti altri”.
“Meschini colse al volo questa opportunità e, dopo avergli imposto di non toccare i mattoni, che erano l’idea forza della sua amministrazione, firmò un contratto nel quale s’impegnava a versargli una metà del compenso ai primi successi e l’altra metà a lavoro finito. Così Pied Piper si mise subito all’opera, suonando dall’alba al tramonto la sua musica buona e ottenendone risultati positivi anche se parziali, perché i problemi erano a tal punto numerosi che nessuno, nemmeno col piffero, li avrebbe potuti risolvere tutti in un colpo solo”.
“Però il suono di questo benedetto piffero non s’è mai sentito. Non sarà un’illusione?”
“Illusione, sì, come tutte le magìe. Ma funziona”.
“E c’è anche un detto popolare – sì, col piffero! – per prendersi gioco di chi promette qualcosa che non può mantenere”.
“Mi lasci continuare, la prego. Quando il fantasma di Pied Piper si rivolse al sindaco per farsi consegnare la prima metà del compenso pattuito, Meschini si trincerò dietro presunte ristrettezze contabili e non gli dette neanche la metà della metà. Immaginarsi la rabbia del nostro fantasma, che tuttavia, sapendo che presto ci sarebbe stato un sindaco nuovo, stette al gioco e non smise di soffiare nel piffero traendone note benefiche”.
“E dopo?”
“Il contratto venne firmato pure da Romano Carancini, il nuovo sindaco. E il fantasma di Pied Piper ne fu molto contento, soprattutto perché, in omaggio a un’altra idea forza chiamata ‘nuova storia’, gli si consentiva d’intervenire anche sui mattoni. Così, dopo un anno e basandosi su alcuni successi iniziali, è andato in Comune a chiedere la prima metà del compenso, ma Carancini ha accampato i tagli imposti dalla crisi economica e non gli ha dato nemmeno un euro”.
“Caspita!”
“Che poteva fare, a questo punto, Pied Piper? Convinto di essere stato ingannato sia da Meschini che da Carancini, si è rintanato, infuriatissimo, nella Torre di Piazza e da lì, preso il piffero, ha preso a suonare una musica diversa, la musica della vendetta, quella che mina alla radice il senso stesso della comunità. E non soltanto son tornati i mattoni, sotto forma di tre nuovi supermercati, ma i veleni di quel piffero han cominciato a corrodere prima i consigli comunali, poi le commissioni consiliari, poi le maggioranze tramutate in minoranze, poi le minoranze tramutate in maggioranze, poi i partiti fiaccati da sconti intestini, e, alla fine, il colpo basso sui cittadini, che stregati dal piffero hanno cessato di amarla, la loro città, e l’hanno creduta in preda a un inarrestabile declino. Furbo, il fantasma! Lui sa che se in una piramide fai franare la base, il vertice viene giù come una pera fradicia”.
“Il carattere dei maceratesi è da sempre incline al mugugno e questo non dipende certo dal piffero di Pied Piper”.
“Ma il mugugno, stavolta, è più forte, con l’aggravante che una non piccola parte di loro – la più rancorosa, la più viscerale – spara a palle infuocate contro tutti e contro tutto, anche contro le cose buone che pure ci sono”.
“Beh, non ne vedo tantissime. Vada in Piazza Garibaldi, dove il restauro dei cancelli è bloccato da anni. E pensi alla graduatoria nazionale sulla trasparenza – la comunicazione, il tallone d’Achille della giunta in carica – in cui il Comune di Macerata si piazza al posto duemilaottocentonovantanove” (leggi l’articolo).
“Ma le cose buone, magari poche, ci sono: le manifestazioni culturali, l’integrazione, le misure sociali. E, ultima, la missione a New York per promuovere le eccellenze marchigiane, alla quale, oltre alle autorità regionali e a trentasei aziende del nostro miglior ‘Made in Italy’, hanno partecipato il sindaco e il direttore artistico dello Sferisterio. Un’idea giusta, giacché New York è la capitale del mondo, e oggigiorno nel mondo ha grande importanza farsi conoscere, diffondere un’immagine positiva di sé”.
“Sì, un’iniziativa apprezzabile”.
“Ma qual è stata la reazione? In coda alla notizia pubblicata da Cm è comparsa una sfilza di commenti di questo tono: pubblicità di un lassativo, a spese nostre, gruppo vacanze, zero assoluto, lungo week end, evento diportistico, che c’entrava il sindaco, si vergognino. E così via. Uno solo favorevole, di una certa Letizia che in quei giorni si trovava a New York per conto suo e aveva sentito dir bene della cosa. Ma ecco, puntuale, il commento al commento: “Il viaggio, a Letizia, chi gliel’ha pagato?”
“E il fantasma?”
“Puntava a intossicare la gente, cioè la base della piramide civile, ed è felicissimo che la sua vendetta abbia avuto gli effetti sperati. Privo infatti di quel minimo di sostegno comunitario che può venire solo dal senso della misura, dalla consapevolezza della realtà finanziaria e, ripeto, dall’amore per la città, ogni sindaco anche futuro è indotto a sbagliare e destinato a fallire, travolto dal crollo di tutto ciò che la fascia tricolore intende rappresentare”.
“In Italia non va tanto meglio. C’è un fantasma col piffero pure nelle soffitte del Parlamento e del Governo?”
“Credo di sì, ma non so di chi sia. E lì non basta un piffero, ci vuole un’orchestra. Identici, comunque, i risultati, visto che quasi il quaranta per cento degli italiani non va più a votare e al venti per cento gli è venuto il grillo di votare per Grillo”.
“Torniamo a noi. Adesso, a vittoria ottenuta, la musica di Pied Piper si sarà rabbonita”.
“Nient’affatto, lui insiste coi veleni, vuole il peggio del peggio”.
“Cioè?”
“Macerata come Hamelin”.
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Stucchevole
1)
I cancelli di Piazza Garibaldi sono l’ennesimo esempio di dilettanti allo sbaraglio
Per anni sembra si sia fatta poca manutenzione o addirittura si sia proprio tralasciato di farla e, quando la ditta incaricata di rimetterli a posto si è apprestata a fare i lavori, sembra che si siano accorti che l’intervento di pulizia/manutenzione non poteva essere ordinario in quanto, in molte parti, sono fracidi e fortemente arrugginiti.
Quindi non sarebbe bastato ripulirli e passare solo un pò di antiruggine perchè l’intervento non avrebbe risolto nulla…
Allora sono stati ingabbiati (a tuttela dei cittadini) poichè, da più parti si dice, che l’intervento deve essere straordinario… Così in attesa di intervenire i cancelli ancora di più si deperiscono
2)
Trasferta a NewYork
Dalle foto che sono state distribuite e pubblicate si vede chiaramente che “l’uscita” a Central Park non sembra abbia riscosso molto successo di pubblico in quanto gli spettatori non erano poi così molti: probabilmente se tale iniziativa fosse stata fatta a Macerata, il 15 agosto (con la città semideserta), di spettatori se ne sarebbero trovati di più ai Giardini Diaz..
Lasciamo poi da parte le meravigliose, entusistiche dichiarazione dell’ENIT: questi sono enti turistici inutili (ma costosi: negli uffici più importanti i dirigenti guadaganno NETTI anche 12.000/14.000 euro/MESE) per cui la giustificazione della propria esistenza (e degli alti costi) passa proprio per meravigliare ogni iniziativa, anche la più inutile, la più vuota, la più velleitaria.
Per intenderci: se l’amministrazione di Rocca Pitina Superiore si fosse trasferita a San Francisco, a pubblicizzare i proprio carciofini sott’olio, l’ENIT avrebbe detto che l’INUTILE iniziativa era veramente indispensabile per ampliare e favorire gli scambi culturali, turistici ed economici tra Italia & USA…
Però siamo fiduciosi e positivi e attendiamo vagonate di newyorkesi alla prossima stagione lirica…
….Così come attenderemo fiduciosi e positivi le frotte di turisti -sovietici- che invaderanno la città dopo l’imminete trasferta (sembra 1 intera settimana) che Sindaco, Micheli e si dice corte dei miracoli varia faranno in Russia…
…. Stiamo però ancora aspettando le migliaia e migliaia di turisti cinesi che (ci dissero, giurarono, garantirono, assicuravano tutti) sarebbero arrivati in città per Matteo Ricci
Questo articolo mi ha incantato…. magie della penna!!!! Cosa potrebbero fare i maceratesi per evitare di fare la fine dei cittadini di Hamelin? Come si fa ad allontanarlo sto pifferaio?
Ad ognuno il suo pifferaio, peccato che non è magico ma solo incantatore. Embheeeeeeeee!
Un articolo da premio nazionale! Bellissimo, mi sono incantato! Pubblicizzate questo articolo, fatelo girare in Italia, in Europa e nel mondo…forse per la nostra città è più utile dei viaggi promozionali
Secondo me certi anziani spiritisti non la contano giusta, il fantasma che aleggia sulle torri civiche italiote non è quello del pifferaio di Hamelin, è quello di un Jo Condor fattosi furbo, che ha imparato a fare in modo che gli amministratori locali gli tengano fuori dai piedi il Gigante Amico.
Graziosissimo.
Negli ultimi vent’anni l’Italia ha vissuto una vera e propria sindrome di Hamelin.
A destra come a sinistra la scena è stata dominata dal modello del Pifferaio magico.
Suonatore carismatico che con il potere del suo strumento può liberare una città dai topi oppure, per vendetta, privarla del suo futuro, cioè dei suoi bambini.
Se vogliamo restare nella esemplificazione del pifferaio che suona e si fa seguire dai topi, dovunque li conduca, credo vi sia nella psiche di molti italiani (anche se non di tutti) lo spazio vuoto predisposto per essere occupato dalla musica del pifferaio.
Chiunque se lo vuole può diventare pifferaio purché usi una precisa ricetta fatta di ingredienti noti che qui non voglio elencare ma che i pifferai populisti conoscono molto bene.
Non potevo immaginare che i compagnucci di merenda avessero dalla loro parte anche un ciufolo incantatore
Come sempre Liuti si affanna a trovare attenuanti per gli indifendibili disastri degli ultimi 15 anni di centrosinistra maceratese. Soltanto che ormai non bastano più la fantasia e la capacità di scrittura, infatti, s’ode chiaramente lo scivolare, lo stridere dei polpastrelli sui “vetri insaponati”. Oramai troppo evidenti, marchiani gli errori, le inefficienze, le incapacità del Sindaco e della Giunta! Non si offenda Liuti: nel suo “partigiano” intento fallirebbe anche un “premio Pulitzer”. Nel frattempo, la città – abbandonata alla palese incapacità di chi la (s)governa – annaspa “come nave in gran tempesta”! Carancini novello Schettino?
@ Mr Wolf
Lei è passato dal pifferaio Fini al pifferaio Berlusconi, senza nemmeno un pò di vergogna…
No, veramente un pò di vergogna deve provarla, visto che si nasconde dietro un nick.
Che succede Consigliere: non può dire apertamente quello che pensa perchè potrebbe avere chissà quali carichi a perdere??
X Cerasi: purtroppo – come talvolta capita ai “tuttologi” ed agli “omnicommentatori” – è fuori strada. Comunque, è commovente il suo accorato tentativo di difendere il “Biagi de nuardri”. O forse è soltanto il suo atavico senso di appartenenza/militanza/attaccamento al (più pinto che lindo) PSI di Bettino Craxi, Giuliano Amato e Claudio Martelli, che la porta a ragionamenti preconcetti. Eppure, proprio tale Sua risalente e convinta appartenenza socialista dovrebbe farle avere grande sensibilità verso la politica, oltre a rimembrarLe che B. non era lontano dal Suo caro “garofano”, nè dalla Vostra cara “Milano da bere”. Tuttavia, Le concedo il beneficio dell’ingenuità e scuso il Suo errore, ovverosia, avermi individuato in un politico quale Lei è stato in passato e quale Lei sta cercando pervicacemente – attraverso una faticosa operazione di “restyling/ricostruzione” mediatica – di tornare in futuro con i “pentastellati” maceratesi. Ben sapendo che Lei ha una certa frequenza e/o facilità di commento, Le preannuncio che non replicherò più alle Sue, probabili, doglianze.
@ Mr Wolf
Se non ha nulla da nascondere prioprio non comprendo perchè non si rivela ed invece insistentemente continui a restare nell’ombra e tirare sacchi di monnezza.
Anche nell’ultimo suo intervento mischia tutto, cercando inutilmente di offendere, sperando di ammucchiare tanti sacchi di spazzatura contro di me.
Tentativo, oltre che patetico, anche poco maturo (carino il giochetto di offendere e preannunciare di non replicare) a dimostrazione che lei o le sue idee valgono proprio poco (non ci sono tanti sacchi di letteratura a destra, ma almeno testi sacri li ha letti??)
Vole, pateticamente, far passare la mia passata militanza socialista (che qui su CM tutti sanno) come uno scoop, accomunadomi a personaggi politici (Craxi, Martelli, Amato) che non fanno parte della mia storia.
Se vuole fare melina, e poi cercare di segnare in contropiede offendendo, almeno cerchi da imparare come si gioca da Sacchi, quello di Fusignano.