di Marco Ricci
Più chiari di così. In un colpo solo i renziani escono dalla maggioranza che aveva portato l’avvocato Paolo Micozzi alla segreteria cittadina, ribadiscono le loro critiche alle modalità con cui è stata portata avanti la verifica, rivendicano il loro ruolo nel gruppo consiliare e fondano l’associazione Macerata Adesso, “un regalo al partito e alla città”, come afferma Nicola Perfetti, il coordinatore cittadino dei renziani. Nessuna intenzione di andarsene, nessuna intenzione di uscire dal Partito Democratico, la volontà di dare un segnale forte e chiaro alle altre componenti del Pd e agli elettori del principale partito del centro-sinistra.
Che non avessero intenzione di cogliere i tentativi di pacificazione del segretario Micozzi era chiaro tempo. Nessuno però si aspettava che durante la conferenza stampa di oggi i renziani marcassero le differenze addirittura creando una propria associazione. “C’era l’esigenza di trasformare il Comitato per Renzi delle primarie in un soggetto attivo per la città” – ha spiegato Stefano di Pietro – “Un’associazione che accolga anche chi non ha la tessera del Partito Democratico e che declini nella politica locale quei principi portati avanti a livello nazionale da Renzi, a cominciare dai costi della politica”, e qui giù contro la scelta di mantenere in Giunta gli otto assessori: “Tutti stanno cercando di contenere i costi e il numero di poltrone tranne Carancini. Il PD” – ha concluso di Pietro – “deve attraversare una fase di ricostruzione in cui cambia la dirigenza ma si rinnova anche la forma del partito.” Insomma, se il partito non lo fa allora lo facciamo noi.
E’ chiaro che i renziani stanno cercando di allargare le maglie in cui a loro parere si è stretta la dirigenza del Pd, ritornando verso quel partito a vocazione maggioritaria di veltroniana memoria che, dopo la defenestrazione proprio di Veltroni, era stato subito blindato dai nuovi regolamenti e dalle correnti più nostalgiche dei Ds e della Margherita. “Primarie ad ogni livello, anche per gli organismi locali” – ha spiegato Alessia Scoccianti citando proprio quella prima forma di partito morta quasi sul nascere. E se l’associazione “Macerata Adesso” significa voler procedere proprio in direzione del partito “liquido”, i significati da dare alla sua nascita non terminano qui. Significa guardare ad un elettorato più ampio di quello attualmente rappresentato dal Partito Democratico e lo scavalcamento del vecchio partito “a tessere” difficile da aprire e da scalfire dall’interno. E sopratutto, in vista dei prossimi congressi, indica l’intento di dar battaglia non solo a Macerata ma in tutta la Provincia dove altre associazioni – sulla scorta della Fondazione che sta mettendo in campo lo stesso Matteo Renzi – sono in via di nascere. Non ultimo, è evidente, che i renziani stanno scaldando i motori per le prossime amministrative a Macerata. Appunto con un’associazione aperta che possa fungere da nucleo di aggregazione di soggetti esterni al Pd e utile trampolino di lancio per eventuali liste di appoggio.
Se la nuova associazione guarda verso l’esterno del partito, le dimissioni di cui avevamo già parlato del renziano Giovanni Scoccianti dalla segreteria di Paolo Micozzi sono un chiaro segnale rivolto all’interno del Pd maceratese. La rottura con la maggioranza congressuale che ha portato lo stesso Micozzi a rivestire il ruolo di segretario sottintende una critica dura sia a come è stata condotta la verifica che ai nuovi equilibri che si sono creati all’interno del Pd dove gli ex-Margherita hanno stretto in un caloroso abbraccio i bersaniani del “Pd nuovo corso”, critiche comunque che i renziani avevano già più volte espresso in passato e che vertevano sulla sconfessione da parte di Micozzi del documento congressuale, accusa però che Micozzi ha rispedito ai mittenti . Oltre a rimanere scettici sui risultati, e in particolare sulla mancata risposta al problema dei costi della politica, i renziani rimarcano per l’ennesima volta la mancanza di condivisione, l’essere venuti a conoscenza del documento di verifica solo dopo la firma delle altre forze di maggioranza. Così Marco Gasparrini, Consigliere Comunale e portavoce dei renziani che siedono in Consiglio Comunale, prende polemicamente atto che il “Segretario del Pd ha chiuso la verifica anche per noi”, aggiungendo inoltre un passaggio che sa di avvertimento per il futuro: “Il gruppo renziano in Consiglio fornirà il suo apporto costruttivo all’azione della Giunta Carancini solo nell’ottica di scelte condivise e partecipate”. Appunto, più chiari di così.
Nonostante tutte le critiche da loro espresse i renziani sembrano comunque non avere la minima intenzione di abbandonare la nave e ribattono duramente al bersaniano Renis che li accusava di questo: “E’ paradossale che proprio lui ci dica di uscire dal partito. Come è paradossale che lui che ha sempre scritto documenti oggi ci critichi per aver scritto un documento” – ha ironizzato Di Pietro prima di rincarare la dose – “Renis dice che i renziani hanno spaccato il gruppo consiliare quando è avvenuto esattamente il contrario. Infatti il novanta per cento dei Consiglieri si è ritrovato sul nome di Netti come capogruppo.” Della stessa opinione Nicola Perfetti da oggi Presidente dell’associazione Macerata Adesso: “A chi lo domanda rispondiamo che non siamo usciti dal partito e non usciremo” – ha tenuto a precisare – “Così come i nostri Consiglieri non usciranno dal gruppo. La nostra idea è quella di raddoppiare, di creare un Pd più ampio, non di andarcene altrove.”
Nel gioco delle parti al “chi se ne va per ultimo” nessuno sembra dunque starci. E forse neppure nessuno se ne andrà. Rimane però in prospettiva il difficile superamento dei diversi modelli di partito che sono in ballo, modelli difficili da amalgamare anche per la semplice evidenza che una struttura d’apparato porta con sé gli uomini d’apparato. Pochi dalle nostre parti ma moltissimi in altre regioni d’Italia dove c’è da aspettarsi che questi ultimi venderanno cara la pelle prima di annegare nelle acque del partito liquido. E in prospettiva, soprattutto, c’è in ballo il diverso modo di giocarsi – e magari una volta tanto vincere – le prossime elezioni.
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Più che una rottura col botto mi sembra una rottura infinita……….
Tutto bene, peccato però che tra questi “rottamatori” maceratesi ve ne siano alcuni, tra l’altro in prima fila, che sono i più grandi responsabili dello scempio della città di Macerata avvenuto durante le due giunte Meschini. E ciò toglie ogni credibilità alla genuina voglia di rinnovamento dei più giovani.
MMmmmmmmm…..
Qualcuno sa spiegarmi perchè dal 26 febbraio 2013 (a livello nazionale, a livello locale da ben prima) il PD fa di tutto (e di più) per perdere consensi???
Questi, scientemente, si prendono a martellate sugli zebedei ogni giorno e continuano a dirci che gli gusta pure…. Contenti loro…
Adesso, coerentemente con quanto hanno fatto negli ultimi mesi, mi aspetto una candidatura unitaria (di tutte le correnti) come nuovo segreario del PD: Silvio Berlusconi!!! 🙂
Come non dare ragione a Cerasi…la disperata ricerca di una collocazione a sfondo familiare conduce verso terreni accidentati una parte del PD che non si capisce bene esattamente da quale collante viene tenuta. Consiglierei alla “Little Scoccianti” di andare a vedere quale fine ha fatto il partito liquido e sopratutto di chiedersi quali benefici potrebbero pioverle addosso rispetta alla magra figura giá vista alle scorse amministrative. Un associazione che mira a cosa?!? Qual’è il progetto?!? Il rinnovamento in salsa “Big Scoccianti-Pambianchi” risulta indigesta alla piazza Maceratese che auspica ad un ricambio reale che vada oltre le associazioni messe su come tendone a copertura del solito baraccone!!! Un elettore deluso…
..”Resta di stucco, è un barbatrucco!” ……aaahaahaah
Tra i motivi per perdere consensi;mi sa tanto che ci possiamo inserire la depenalizzazione del reato di clandestinità,e la legge della cittadinanza per immigrati…
Ho letto con interesse che alcuni dirigenti e amici del p.d. di Macerata hanno presentato tramite una conferenza stampa, un’associazione denominata “Macerata Adesso” e ribadito delle critiche all’amministrazionne comunale ed al partito democratico. Non li conosco tutti, ma da quanto emerge dall’articolo sopra esposto, sono alcuni che fino a qualche giorno fa, facevano parte della maggioranza del partito che lo scorso novembre portò all’elezione del segretario Micozzi, che per due anni e mezzo circa ha sostenuto il segretario Mandrelli, che alcuni di loro hanno fatto l’ass.re per decenni e che ora si presentano “nuovi e rifatti” con i vestiti di Renzi. Mi astengo di esprimere giudizi sui risultati politici negativi prodotti da codesti amici, rischierei di apparire troppo di parte. Non mi sottraggo però, a sostenere che la città di Macerata ha bisogno di vera nuova linfa politica, di nuova energia. Che i cittadini di Macerata meritano piu’ impegno, piu’ trasparenza, piu’ sobrietà, piu’ lealtà. Meritano una politica seria e funzionale ai propri bisogni. Basta con vecchi giochetti. Si può anche azzeccare una mossa politca, si può anche avere l’illusione di vincere una battaglia ma alla fine, sono sicuro, che la gente saprà distinguere fra un presunto nuovo, oramai vecchio e un nuovo vero. Nell’articolo appare inoltre, un’afferrmazione falsa a me attribuita che mi permetto a sottolineare. Non mi sono mai permesso a dire che i firmatari del documento cui trattasi dovevano uscire dal partito. Anche se la mia militanza nel partito democratico è di circa tre anni, so bene che ogni opinione, anche se non condivisibile, ha un valore fondamentale nella dialettica democratica di un partito come il nostro. Rimango in ogni modo convinto, che il documento presentato dagli amici cd. Renziani, contenente affermazioni alquanto discutibili sul versante politico, doveva essere messo ai voti nella direzione del partito.
Romeo RENIS
noinfine-
Il psicodramma continua…….è vai!!!!!
se non è zuppa è pan bagnato
La conferenza stampa mi pare fuori luogo e fuori tempo.
Il dato attuale e’ che in città governa la sinistra; il dato reale e’ che non c’è una maggioranza, un programma condiviso, un rispetto delle reciproche differenze, una legittimazione degli assessori.
Sotto tale profilo i Renziani non stanno rappresentando il nuovo, ma semplicemente una nuova corrente. Una piccola delusione per chi vi guardava con molto interesse.
Primo: sono d’accordo con Alberto Camerini per il vezzo che è ancora a Sinistra di proporre teorie astratte e fuori del buonsenso e della Storia, che ci fanno perdere voti.
Secondo: i “renziani” non convincono. Partono dal principio di essere “rottamanti”, per giungere al
“levati tu che mi ci metto io”. Poi ramazzano, tanto per fare numero, tutto ciò che
fuoriesce da altri ambienti, ormai saturi di posti di potere. Qui sopra sono citati ex-
repubblicani e pseudo-massoni. Gli ex-DC, da parte loro, che hanno contaminato i
Compagni sono arroccati da altra parte… Chi pensiamo che fossero coloro che hanno
trombato Prodi e Marini?
Restado così le cose, il Partito rimane un “cesso”.
Terzo: l’unica strada auspicabile rimane quella di avere un punto di riferimento nei Compagni Barca
e Civati pure a Macerata e in provincia. Altrimenti, ai Compagni non rimane che aggregarsi
e votare il Movimento 5 Stelle.
Ha perfettamente ragione Bommarito. Come si può chiamare rinnovamento un gruppo di politici che hanno compiuto lo scempio di Macerata negli ultimi 20 anni? Ci vuole un bel coraggio a fare passare per nuovo il più veccho del più vecchio !!!!
Sig.Rapanelli:il suo consenso mi onora,so di sicuro che molti elettori di sinistra sono d’accordo con noi.difendere a spada tratta certe posizioni,come quella sull’integrazione degli stranieri non può che far perdere consensi:anche gli elettori di sinistra leggono giornali,guardano i vari TG ascoltano la radio,ecc.e notano sicuramente il comportamento degli extracomunitari sul territorio italiano,e,se ne fanno una opinione…..Alcuni anni fa in Spagna il partito gemello del PD,vale a dire il PSOE con il suo premier Rajoy,non solo non propose una idiozia come quella dell’integrazione,ma rispedì a casa centinaia di migliaia di clandestini,impedendo allo stesso tempo l’arrivo di nuovi immigrati,tenendo sotto controllo le coste spagnole per evitere gli sbarchi con metodi coercitivi…Da quel giorno la nuova rotta per l’Europa sappiamo tutti quale è diventata…
Mamma mia che confusione. I rottamatori che associano il “vecchio che avanza” mentre qualcun altro ci propone un mix fra Grillismo e razzismo come “sole dell’avvenire” (fra l’altro facendo molto confusione sulla storia politica spagnola… meglio lasciar perder). Eppure non c’è alternativa ad un dibattito democratico per andare alla ricerca della identità di un partito (liquido o solido che sia ) di cui il nostro paese ha terribilmente bisogno visto che come alternativa possiamo scegliere fra Grillo e Berlusconi (my god!!). Non mi esprimo sul livello nazionale ma per quanto riguarda la realtà locale mi sento di condividere certamente l’invito alla massima discussione e alla massima apertura verso tutte le realtà e soprattutto verso i giovani.