
Il funerale di Anna Maria Sopranzi, Romeo Dionisi e Giuseppe Sopranzi nella chiesa di San Pietro

Laura Boldrini in visita alla Camera Mortuaria (Foto inviata dal Comune di Civitanova)
di Filippo Ciccarelli
“Omicidio di stato”, “vergogna”, “neanche gli animali sono trattati così”: sono alcune della urla che la gente ha destinato ad esponenti politici locali intervenuti ai funerali di Anna Maria Sopranzi, suo fratello Giuseppe e suo marito Romeo Dionisi, celebrati nella chiesa di San Pietro a Civitanova (segue servizio completo).
Già durante la mattinata una folla dagli animi contrastanti ma con la ferma volontà di far udire la propria voce aveva atteso l’arrivo e l’uscita da Palazzo Sforza di Laura Boldrini, Presidente della Camera, a Civitanova per omaggiare i tre cittadini che si sono tolti la vita ieri. Un gruppo di persone ha manifestato il proprio dissenso per le condizioni di vita sempre più critiche, cercando uno sfogo nei confronti della stessa Boldrini.

Alcune testate nazionali avevano riportato la notizia di un dissidio tra la sorella di Romeo Dionisi e la stessa Boldrini, ma nel pomeriggio un comunicato stampa del Comune di Civitanova ha smentito tutto: “Le notizie riportate dall’Ansa e riprese da alcuni giornali nazionali attribuite alla sorella di Romeo Dionisi nei confronti della Presidente della Camera a Civitanova durante la visita all’obitorio non corrispondono assolutamente a verità. Laura Boldrini ha infatti visitato la camera mortuaria dell’ospedale di Civitanova Marche dove erano composte le salme di Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e Giuseppe Sopranzi ed è rimasta a lungo davanti alle salme in raccoglimento. Poi la sorella di Romeo, Gianna si è intrattenuta con la Presidente di fronte alle tre bare. Un incontro affettuoso durante il quale Gianna ha parlato alla Presidente delle preoccupazioni per i debiti lasciati dai suoi cari. Le due donne si sono poi salutate con un abbraccio. La Boldrini ha poi incontrato riservatamente il sindaco Corvatta e il vice sindaco Silenzi con i quali ha affrontato la questione debitoria sollevata dalla signora Gianna”.

La presidente della Camera si intrattiene con la signora Gianna Dionisi
La stessa Presidente della Camera aveva affidato a Facebook un pensiero circa la sua visita a Civitanova: “La mia presenza a Civitanova è frutto della convinzione che il primo dovere delle istituzioni è esserci, metterci la faccia, tanto più nei momenti duri. Sarebbe troppo comodo – e per quanto mi riguarda inaccettabile – scegliere di essere soltanto dove è garantito l’applauso. Non mi sono accorta di alcuna contestazione, né all’ingresso, né all’uscita dal Comune di Civitanova. E comunque chi sopporta il peso di queste tragedie ha tutto il diritto di esprimere come ritiene il suo dolore e la sua indignazione (che non hanno niente a che vedere con le strumentalizzazioni politiche imbastite da qualche frangia estremista). A maggior ragione dopo aver incontrato i familiari delle vittime (che inizialmente avevano espresso qualche perplessità sulla mia presenza) e la comunità di Civitanova, ritengo che fosse giusto venire qui oggi, come cittadina di questa Regione e come Presidente della Camera. Ho voluto in ogni caso testimoniare la mia vicinanza e solidarietà, in quanto non avrei potuto partecipare ai funerali perché impegnata da stasera a Marsiglia, per l’incontro dei Parlamenti della regione euromediterranea“.
Qualche contestazione, però, c’è stata, anche se effettivamente la Boldrini era all’interno del palazzo comunale quando alcune persone si sono radunate davanti alle telecamere per esprimere il proprio malcontento(GUARDA IL VIDEO) . “Sono venuta a dire che non ce la facciamo più!” grida Clara Tundis, 63enne civitanovese con un passato da candidata nell’Udc (era in lista alle comunali del 2002 e prese 14 voti), inferocita e motivata come non mai ad urlare alla politica, rappresentata dalla Presidente della Camera Boldrini, il proprio disagio. Lei, come molte altre persone, lamenta la difficoltà nel sopravvivere: “Ho 63 anni e solo la pensione di mio marito. Mi danno 450-500 euro al mese, uno deve andare a rubare? Uno non ce la fa più, mio figlio mi ha detto se ci dovevamo andare a impiccare! Sono italiana e voglio essere tutelata” . Nell’insoddisfazione generale finiscono anche gli stranieri: “Le case le danno a loro: io volevo solo un alloggio – dice un ragazzo che manifesta davanti all’ingresso del municipio civitanovese – vivo in mezzo a una strada. Ho parlato con gli assistenti sociali, non ho lavoro, non mi è stato dato nessun tipo di aiuto”.

Una signora che assiste da un po’ più lontano solidarizza con chi urla ai politici di vergognarsi: “Stanno facendo morire la gente. La politica deve aggiustare quello che ha sbagliato prima, rubando, deve far vivere la gente e non arricchirsi come è stato fatto”. Ma tra la folla di cittadini c’è anche chi elogia la neo Presidente della Camera, che ha parlato della necessità di fare di più per il sociale e di dare qualità alle persone per quelli che sono i loro valori, e non il reddito. “Lasciate stare la Boldrini – urla una signora a chi la contesta – è una ragazza onesta, che può fare, ha fatto parte della Fao e non della casta”.
(Foto di Lucrezia Benfatto)


Laura Boldrini con il sindaco Corvatta (clicca sull’immagine per guardare il video)

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inutile parlare delle responsabilità della politica ce ne sono e tantissime, però:parenti, amici, vicini di casa….non è che siamo diventati tanto egoisti e anche noi pensiamo solo a noi stessi senza vedere niente altro (mi metto per prima).
Sarei curioso di sapere cosa ne pensano, i contestatori della signora Boldrini, di quelli che l’hanno preceduta. Questa è una società malata, dove la gente come vede una telecamera si scatena ma che quando c’è da proporre o fare qualcosa, aspetta sempre che lo faccia qualcun’altro per poter poi criticare a prescindere.
Tutti a dare addosso agli altri, ovviamente; perché è sempre colpa degli altri, dello stato in generale.
Chissà quanti dei contestatori pagano le tasse o si sono sforzati, alle elezioni, di votare per politici onesti.
http://www.youtube.com/watch?v=AaBbj_JWNK0
http://www.youtube.com/watch?v=1ILsJRmt2vE
Non leggo i commenti de “i soliti”…strano…
Il servizio completo sui funerali: https://www.cronachemaceratesi.it/2013/04/06/lultimo-saluto-a-romeo-giuseppe-e-anna-maria-monsignor-conti-chi-governa-faccia-presto/310163/
……..il “governo “che lei Boldrini presiede ha la colpa morale di quei suicidi ,quindi per coerenza nel suo impegno verso gli ultimi si dimetta …….
Io sono uno dei “soliti”, Lord Kelvin. Che commento vuole da me? Io non ho parole, ma solamente una grande, un’invincibile tristezza: perché di casi come questi poveracci di Civitanova purtroppo ne conosco parecchi, e sento che sempre di più se ne creeranno. Nessuno si illuda sulla bonarietà del popolo italiano: quando mancheranno anche gli spaghetti sul piatto, sarà l’inizio dei guai più seri. Certo, mi sconcertano le cifre cicciotte dilapidate per lo spettacolo e la cultura o per gli stipendi tanto dei politici quanto dei dirigenti a tutti i livelli, mentre la maggior parte della popolazione normale boccheggia. La stessa Macerata, che piange miseria nelle proprie casse come un mantra dall’insediamento di Carancini, quanti soldi riesce puntualmente a trovare per Musicultura, per lo Sferisterio, per i famosi incentivi ai dirigenti, etc.? Chiedete però, contemporaneamente, a quanto ammonta l’assegno di solidarietà alla povera gente che non riesce oggettivamente ad andare avanti, perché senza lavoro, o magari con problemi ulteriori di salute (circostanziati: sto parlando di gente che conosco personalmente e molto bene). Chiedete, chiedete! No, signori: non si arriva nemmeno a trecento euro! E sapeste con quanta sicumera vengono elargiti a seguito di domande, controdomande e domande sulle controdomande…
E’ vero che davanti alle telecamere anche della più infima televisione locale molti credono che sia arrivato anche per loro il momento di gloria in cui potersi far vedere e ricordare. Ma questo viene dopo, tutto questo brutto spettacolo viene comunque dopo: prima viene lo squallore.
@paoolo
La Boldrini non presiede nessun governo, e i politici non sono tutti uguali, non hanno tutti le stesse colpe per la crisi che viviamo.
@Filippo Davoli
La rabbia degli italiani non la considero qualcosa di sacro, spesso neanche qualcosa di giustificato o di giustificabile; prima ci affidiamo a cialtroni incompetenti e poi ci svegliamo solo quando è troppo tardi.
@Stefano V.
….la Boldrini e’ vero non presiede nessun governo ma e’ stata eletta ( ha accettato di farne parte ) dalla stessa politica che ha ridotto in miseria il paese …. riguardo ai meno peggio indichi lei
“Non immaginavo un’Italia così povera”. Un politico, un rappresentante dello Stato dovrebbe sapere in che condizioni vive una persona con 600 euro al mese di pensione. Il brutto di queste parole è il fatto che chi ci comanda non si rende neanche conto delle condizioni di vita di uno che campa con questi introiti. Prima ci fanno delle leggi a nostra insaputa e contro di noi, poi ci dicono….”Ma dai, con 600 euro al mese con arrivi alla fine del mese? Non lo sapevo.” Vergognatevi e almeno quando succedono questi drammi abbiamo il buon senso di stare zitti se non sapete cosa dire. Fareste una figura più dignitosa.
Per chi è nato a Civitanova come me, oggi è davvero orribile vedere da lontano i servizi dei tg che raccontano di una città che urla in maniera incivile e che testimonia l’assenza di solidarietà e la mancanza di rispetto persino per la funzione religiosa. Al di là delle colpe delle istituzioni, mi chiedo: noi civitanovesi siamo diventati così chiusi ed egoisti da non scambiare più due chiacchiere con i vicini di casa e da non interessarci delle difficoltà di chi ci sta accanto? Questa è la tragedia delle tragedie…che rende e renderà, a mio parere, ogni crisi un macigno sempre più pesante.
@Paoolo
Quindi quella della Boldrini è una colpa oggettiva: in quanto eletta da un mese, deve pagare per tutti?
E’ una posizione alquanto singolare. Come se i politici fossero tutti uguali.
E, anche se lo fossero, chi ha votato per loro non è ugualmente corresponsabile?
LE BRIOCHES DI MARIANTONIETTA
Scritto da: Giuseppe Germinario (07/04/2013, da http://www.conflittiestrategie.it/14462 .
Sono esterrefatto. Ho ascoltato più volte l’intervento di Laura Boldrini, Presidente della Camera, ai funerali dei tre suicidi a Civitanova Marche. Ascoltatelo anche voi e soprattutto interpretatelo (http://www.youtube.com/watch?v=hUqAUwufmqY&NR=1&feature=endscreen , http://www.youtube.com/watch?v=CMmk6YJwT_E).
Sono stato funzionario sindacale per diversi anni negli anni ’70 nel settore meccanico ed edilizio. Il nocciolo duro del sindacato di allora era costituito dagli operai professionalizzati e dai tecnici i quali fondavano sulla considerazione del lavoro, sulla consapevolezza professionale la legittimità delle battaglie sindacali, anche le più dure e l’orgoglio della rivendicazione di diritti e condizioni di vita e lavoro decenti. Tralascio il resoconto della mia vicenda professionale una volta tornato al lavoro dipendente; vi presterò attenzione una volta giunto alla pensione non per narcisismo, ma per divertimento e per stigmatizzare il rapporto che esiste in tante grandi aziende, spesso e volentieri inversamente proporzionale, tra appartenenza a combriccole e competenza professionale. Il segno, anche se degenerato, che comunque il potere, il conflitto di potere prevale sul cosiddetto merito specie quando si sceglie di sopravvivere negli interstizi del mondo.
Dalla mia attuale postazione di lavoro osservo con sempre maggior frequenza lo stesso atteggiamento e pudore, così come rivelato, dei tre suicidi di Civitanova, anche se smentito da alcuni loro concittadini: il rifiuto della richiesta di assistenza, vissuta come una umiliazione insopportabile, da parte di chi ritiene di essersi guadagnato il diritto a un reddito e a una pensione decente con il proprio lavoro di una vita. Noto altresì la gran “generosità” con la quale vengono elargiti oboli, assistenzialismo e prebende a persone in transito occasionale in questo nostro paese; non ne faccio colpa ai singoli opportunisti di turno. Sono la conseguenza di un welfare ormai del tutto avulso dalla capacità di un paese di produrre ricchezza e attività e di riconoscere il contributo dei propri cittadini alla prosperità e all’indipendenza della comunità nazionale; sono il riverbero dell’umanitarismo e del dirittocittadinario pelosi dell’Unione Europea così lesta a riconoscere uguali diritti di cittadinanza sociale all’universo mondo, così subdola nel delegare però ai singoli stati nazionali, all’interno dei propri confini e con poche possibilità di verifiche efficaci, sempre che ne abbiano l’intenzione, l’erogazione e il controllo delle elargizioni.
Un discorso che riprenderò con dovizia di argomenti quanto prima e senza alcuna venatura di razzismo.
Ad una rivendicazione estrema e disperata di dignità negata, la nostra Maria Antonietta offre simbolicamente la propria brioche: “la misura della dignità di una persona va associata ai valori di cui è portatrice, non alla ricchezza materiale di cui dispone” è la sintesi del suo predicozzo.
Annamaria, Romeo e Giuseppe avranno finalmente compreso, da lassù, di essere vittime delle apparenze della società consumistica e del proprio inganno; si saranno già pentiti della loro scelta irreversibile.
La nostra benefattrice non fa che riproporre al proprio piccolo paese, all’Italietta bisognosa e questuante, il proprio ruolo planetario di assistente e prefica di profughi, spesso al seguito diretto degli artefici del degrado e della distruzione che li producono.
Gli espropriati, i depredati, gli annullati diventano “poveri”; gli interventi auspicati diventano pura e semplice assistenza. Nessuna parola su un patrimonio professionale, imprenditoriale, di competenze costruito in decenni che si sta vaporizzando in pochi mesi; un paese con sempre meno identità, coerenza e amor proprio e uno stato spappolato che si vorrebbe ridotto a una ONG o ad una succursale dell’UNICEF e dell’ONU dei quali si sente, evidentemente, ancora dipendente a pieno titolo.
Una mutazione antropologica mostruosa che rispecchia fedelmente l’evoluzione della sedicente sinistra superstite degli ultimi decenni.
Questi signori e, nella fattispecie, la Signora vivono ormai in una sfera di cristallo; non si accorge nemmeno, quest’ultima, degli insulti compassionevoli che dispensa sin dal suo insediamento alle vittime compassionate; rischia di irretire prematuramente oltre ogni misura i “poveri” e fustigati che ancora plebe non sono.
A fine ‘700, in Francia, non riuscirono a tacitare la sua antenata e sopraggiunsero sei anni terribili.
È probabile che l’attuale rediviva sarà messa a tacere dai suoi stessi mentori prima che contribuisca a determinare con entusiasmo plasticoso definitivamente l’irreparabile.
Ma la Storia, come la gatta frettolosa, fa spesso i figli ciechi, specie quelli più supponenti.
sig. Corvatta, se fossi in lei avrei dato subito le dimissioni , in quanto e’ uno scandalo nazionale non solo della provincia . Continuiamo ad aiutare gli stranieri , e lasciare morire i cittadini I T A L I A N I . In altri paesi non succede tutto cio’ . Prima si aiutano gli I T A L I A N I, poi se ci uscisse qualcosa anke x loro ok , ma devono dimostrare ke lavorino ……… complimenti bravo.
L’Assessorato per il Reddito di Cittadinanza
Per quanto riguarda le modalità con le quali si dovranno articolare esperimenti come quello di Guardiagrele, lo stesso Auriti ha posto in evidenza come il progetto debba essere realizzato in due fasi:
• la prima, che si può denominare “dell’avviamento”, è servito perché il SIMEC a far conseguire “quel VALORE INDOTTO che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di PROPRIETÀ DEL PORTATORE”, e che lo distinguerà dalla moneta corrente non più soltanto formalmente, ma anche sostanzialmente;
• la seconda fase dovrebbe consentire ai Comuni di “beneficiare” del servizio econometrico, mediante un Assessorato per il REDDITO DI CITTADINANZA, che prima della stampa dei SIMboli EConometrici e della loro assegnazione tramite un CODICE DEI REDDITI SOCIALI, avrebbe il compito di promuovere in modo adeguato, anche culturalmente, in modo da attuare l’iniziativa, e distribuire i SIMEC tra i cittadini”.
http://www.scribd.com/doc/103273320/13-Moneta-e-Reddito-e-Linee-Di-Intervento