La morte di Dea Angelici, travolta da un’auto mentre andava al cimitero (leggi l’articolo) ha molto colpito i maceratesi. Sono state molto anche le polemiche su via Pancalducci dove è stata investita, ritenuta da molti troppo pericolosa.
Dai familiari Albino, Elisabetta, Paolo, Nicola e Filippo riceviamo:
«Lunedì 4 febbraio 2013 è un giorno che non potremo dimenticare. Non solo perché Dea Angelici è morta in un incidente stradale, ma anche per tutto ciò che ne è scaturito.
Vogliamo ringraziare i tanti parenti e amici come i tanti sconosciuti che hanno preso parte al nostro dolore e i Vigili Urbani, la dottoressa e il personale sanitario del 118 intervenuti non solo rapidamente e con professionalità ma anche con umanità.
Desideriamo inoltre suggerire che, se si può vivere nel silenzio e nella discrezione e poi finire sulle pagine dei giornali, non è a causa di un involontario errore umano ma perché nel tempo Dea era diventata la ‘nonnina del Pellegrinaggio’.
Le polemiche non costruiscono nulla e non ridanno la vita a nessuno. È possibile invece imparare che a quasi 92 anni si può essere autonomi e avere la tenacia non solo per fare a piedi i 3 km da casa al cimitero ma perfino per desiderare di tornare ancora a Loreto a piedi. Il Pellegrinaggio era da sempre un appuntamento per lei che anni fa teneva per mano i nipoti, i quali ora invece le facevano da ‘guardia del corpo’. Agli increduli che chiedevano: “Ma come fa?” rispondeva solo: “Con l’aiuto di Dio!”
Non voleva mancare neanche quest’anno perché, per arrivare a Loreto, non servono particolare forza fisica o allenamenti (ripeteva spesso che invece di andare in palestra era meglio prendere la zappa, come lei faceva ancora regolarmente): “bastava” la sua fede semplice e sincera, il desiderio di andare alla casa di Maria, l’unica meta verso cui vale la pena camminare».
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Grazie a Dea,Albino, Elisabetta, Paolo, Nicola e Filippo ho riscoperto la fede anche se è molto piccola nel Signore e nella Vergine sua madre.Grazie per le bellissime parole con cui ci ha lasciato Dea.Grazie di vero cuore.
Troppo spesso a Macerata e in provincia accadono tali fatti di cronaca. Oltre a via Pancalducci, un altro punto critico credo sia Via Beniamino Gigli, la strada che dalla stazione ferroviaria conduce verso l’ospedale. Il punto di confluenza con Corso Cairoli è qualcosa di inverosimile, soprattutto al mattino presto, fascia oraria che vede sfrecciare automobilisti “ritardatari”. In due anni ho rischiato varie volte di essere investito, nonostante attraversassi la strada sulle strisce pedonali. Soprattutto nella fascia 8/10 sarebbe auspicabile la presenza di un vigile urbano.