A casa di Rocco,
il cane che ha commosso tutti

LA STORIA DI NATALE - Il border collie scomparso 9 anni fa e ritrovato nei giorni scorsi a Macerata ha riabbracciato la sua famiglia di Tolentino: "Ha le gambe atrofizzate, abbiamo bisogno di un carrellino per farlo camminare"

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TORNA A CASA, LASSIE! – Alessandro Appignanesi e la sua famiglia abbracciano il loro border collie

 

 

di Beatrice Cammertoni

Questa è la storia di Rocco, che dopo nove anni è tornato per Natale (leggi l’articolo e i commenti dei lettori). A casa ha ritrovato la sua  famiglia, allargata di tanti bambini che lo conoscevano solo dai racconti e dalle foto dei più grandi. E’ un cane invecchiato, bisognoso di cure e ancora frastornato dal lunghissimo viaggio durato nove altri Natali che domenica scorsa l’ha riportato in contrada Colmaggiore a Tolentino. E’ però soprattutto un animale felice, talmente tanto che non toglie gli occhi dai suoi padroni neanche per il tempo di uno scatto fotografico. Per ora, di questa storia, non si riesce a raccontare il capitolo più lungo, quello che inizia intorno alla metà del dicembre 2003 e finisce nel corso della settimana scorsa, quando probabilmente chi l’ha fatto suo per questo periodo ha deciso di abbandonarlo a Montanello, non molto lontano dal canile di Macerata. Da quel punto in poi, però, si aprono degli sviluppi emozionanti, a partire dal commovente incontro tra Rocco, Alessandro Appignanesi e tutto il resto della sua famiglia al canile di Macerata, dalla ritrovata quotidianità di questi primi giorni di nuovo insieme e dall’amorevolezza delle cure che tutti quanti gli riservano. “Domenica scorsa mi hanno chiamato dal canile, mi chiedevano se avessi perso un cane. Dopo averlo cercato per tanto tempo non riuscivo a credere che si trattasse di lui, ho chiuso il telefono con la voce tremante” dice Alessandro, “una volta arrivato, ci siamo riconosciuti subito, lui nonostante le zampe atrofizzate cercava di alzarsi, di venirmi incontro quasi piangendo. Mi sono dovuto allontanare pochi minuti per raggiungere l’auto e lui non vedendomi più già si disperava. Eravamo tutti commossi, anche la signora che ci aspettava al canile, io stesso non ho smesso di piangere per questo cane fino a Tolentino”.

Cane_Rocco-1Rocco ha perso l’uso delle zampe posteriori, i muscoli sono irrimediabilmente atrofizzati da almeno cinque mesi secondo la veterinaria che lo segue. Ha altri acciacchi dovuti all’età, ma anche i postumi di diversi giorni passati al freddo nella speranza di essere trovato. E’ molto probabile che chi l’ha custodito nel corso degli anni passati l’abbia lasciato in quel campo sperando che lo soccorressero dal canile. Una scelta difficile da capire, soprattutto dal momento in cui a parte il problema delle zampe, Rocco è risultato agli occhi della dottoressa e dei padroni un cane ben tenuto e ben nutrito. Rimesso un po’ in sesto, lavato e circondato dall’affetto di tutta la famiglia è tornato a tutto il suo splendore: “Era bellissimo da piccolo ed è rimasto tale, ha un bel pelo, non è stato maltrattato e non sembra spaventato ma ha sofferto molto per quelle terribili giornate al freddo”, ci dicono i padroni.  “Qui siamo tutti i proprietari” e non si fa fatica a crederlo.

Nicolas, con i suoi dodici anni il più grande tra i bambini di questo nucleo familiare allargato composto oltre che dalla famiglia di Alessandro Appignanesi da quella di sua sorella e di suo padre, è l’unico dei piccoli ad aver conosciuto Rocco prima della sua scomparsa: “Giocavamo insieme con il frisbee, mi mettevo persino a cavallo su di lui e ricordo che a volte mi rompeva i palloni. Era sempre in giro, andava fino al boschetto qui vicino, poi è sparito.”

Nel frattempo sono arrivati altri bambini (Sofia, Rachele, Cesare ed Emma) ed è arrivata Luna, il nuovo cane della famiglia, che dal ritorno di Rocco sembra fargli una guardia fedele poco distante da dove lui riposa e lo studia da lontano.

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Nicolas con Rocco

Le condizioni delle zampe posteriori di Rocco sono molto probabilmente non reversibili. Non riesce proprio a muoverle e non ci sono cambiamenti rispetto a quando l’hanno trovato se non una maggiore mobilità della coda. Un miglioramento che dice molto, considerando che scodinzolare è il modo che i cani scelgono per dimostrare la loro felicità. Per potersi muovere avrebbe bisogno di un carrellino che gli sostenga le zampe inferme e gli consenta di usare quelle anteriori. Un supporto che però costa tra i 600 e 1000 euro, che aggiunti alle altre cure di cui Rocco ha bisogno diventano un prezzo non proprio facile da sostenere. Alessandro Appignanesi si sta adoperando per costruirne lui stesso uno artigianale, anche se, come è facile immaginare, è uno strumento complesso da creare:  “Chiediamo anche a voi di aiutarci a reperirne uno. Magari c’è qualcuno che lo possiede e lo tiene in cantina perché al proprio animale non serve più, per Rocco sarebbe uno strumento indispensabile per il tempo che gli rimane.”

Sarebbe bellissimo che questa storia emozionante, commovente e terribilmente natalizia continuasse con un gesto di solidarietà verso questa famiglia e verso Rocco, che per primo non si è ancora abituato all’immobilità e vorrebbe camminare e muoversi alla riscoperta della sua casa e dei suoi padroni.

      (Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)Cane_Rocco-3   Cane_Rocco-4   Cane_Rocco-5           Cane_Rocco-9   Cane_Rocco-10   Cane_Rocco-11




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