Dopo un primo periodo di assestamento, da qualche giorno sono iniziati i controlli per il giusto conferimento dei rifiuti secondo le nuove modalità di raccolta differenziata in centro storico.
Controlli che hanno portato anche ad elevare le prime sanzioni che, ricordiamo, vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.
“Da alcuni giorni – interviene l’assessore all’Ambiente, Enzo Valentini – sono iniziati da parte di alcuni agenti in divisa e di altri in borghese i controlli per verificare se i residenti del centro storico stanno effettuando in maniera corretta la raccolta differenziata dei rifiuti. Sono state riscontrare anomalie soprattutto per quanto riguarda la differenziazione – in molti, ad esempio mettono insieme vetro e alluminio – il corretto utilizzo dei sacchetti che, ricordo, sono diversi a seconda del tipo di rifiuto, e anche sugli orari e i giorni di conferimento”.
Ricordiamo che, prima di dare il via alle nuove modalità di conferimento, l’Amministrazione comunale e la Smea hanno provveduto ad organizzare incontri con la cittadinanza, una campagna di informazione e un punto informativo. Rimangono comunque sempre attivi il numero verde 8000 161312 e il numero 0733.201262 della Smea a cui i cittadini si possono rivolgere per avere tutte le informazioni necessarie.
“Inoltre vogliamo ricordare ai residenti nel centro storico – prosegue Valentini – che i sacchetti vanno lasciati vicino al portone di casa e non nei luoghi più disparati mentre quelli contenti rifiuti organici vanno depositati nell’apposito carrellino. I controlli proseguiranno così come si proseguirà all’elevazione delle sanzioni. Un’operazione questa che non vuole essere vessatoria ma solamente un deterrente e un richiamo al rispetto delle nuove regole. Soltanto con la collaborazione dei cittadini si riuscirà a raggiungere l’obiettivo che è quello di arrivare ad una percentuale di raccolta differenziata ben più alta dell’attuale”
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Premetto che fortunatamente non abito nel centro storico di Macerata, ma avendo sperimentato a Civitanova Marche questo delirante modo di raccogliere i rifiuti, mi permetto di smentire l’assessore ed affermare che andare ad elevare sanzioni per errori di conferimento è veramente vessatorio.
I cittadini dovrebbero essere serviti ed agevolati da una amministrazione, e non attirati in dei veri e propri tranelli quali questo sistema, delirante, lo ripeto, di raccolta.
A mio giudizio andrebbero dislocati cassonetti differenziati ove il cittadino possa disfarsi del rifiuto quando vuole e ne ha bisogno effettivo e non quando, ottusamente, gli viene permesso da una ottusa burocrazia.
Ma, ahimè, siamo in Italia, la terra dell’assurdo, e ció che è ovvio è impossibile e la regola è, invece, proprio l’ottusa assurdità!
Mi sa tanto che di ottuso c’è solo la tua testa. Ci sono dei modi, dei luoghi, dei metodi e degli orari. Basta semplicemente osservarli e rispettarli. Dobbiamo essere noi al servizio degli addetti alla raccolta e non vicereversa.
Ma ahimè, siamo in Italia , la terra dell’assurdo, dove si pretende che ci si venga a pulire il sedere dopo aver cagato
Signor Golini, io abito a Tolentino e noi abbiamo iniziato un paio di anni fa a fare la raccolta porta a porta. Prima c’era sempre la raccolta differenziata ma si dovevano inserire i rifiuti in cassonetti diversi in base alla tipologia del rifiuto. Sa cosa succedeva? Che soltanto una minima parte dei rifiuti veniva differenziato perché le persone erano convinte, e alcune lo sono ancora, che non serviva a nulla.
Ora che c’è la raccolta porta a porta c’è chi lascia i sacchetti del RSU il sabato sapendo che verranno raccolti soltanto il lunedi e sopratutto c’è anche chi il sabato lascia i sacchetti del multimateriale (plastica, lattine, ecc…) che invece vengono raccolti il mercoledi. Pertanto questi sacchetti rimangono per la strada anche per 4/5 giorni. Addirittura c’è chi ha gettato un ombrello nel cassonetto dell’umido. SECONDO LEI QUESTE PERSONE NON SONO DA MULTARE?!?!?!?!
Questi non sono errori, questa è soltatno maleducazione e menefreghismo, pertanto se nel suo comune fanno le multe ben venga. Un plauso all’amministrazione che è sicuramente più sveglia della nostra!!!
Prendo atto che per rosso50 e massimo (entrambi privi di cognome e quindi anonimi) non sono lo stato o la pubblica amministrazione al servizio dei cittadini ma sono questi ultimi al servizio dello stato e della p.a.
Il contrario esatto di ció che penso, visto che il servizio si paga pure e va svolto almeno nel modo ottimale per chi ne dovrebbe essere ‘servito’ senza tanti obblighi o complicazioni (cioè nel modo che suggerivo).
Ma, tant’è: o questo è veterocomunismo (nella sua odierna declinazione del veteroambientalismo) oppure piú semplicemente masochismo. Non mi interessa: come dice Nanni Moretti ‘continuate a farvi del male’ …
Certo pago per i rifiuti, quindi dovrebbero venirmeli a prendere quando mi fa comodo, all’ora che dico io, possibilmente senza distrubare il sonnellino pomeridiano…
Già, e voglio pure essere servito: quando arrivano a prendere i rifiuti non sarebbe male che portassero caffè e cornetto…
Mi permetta sig.ra Golini ma quì il veterocomunismo non c’entra proprio nulla. E’ solo un fatto di civiltà, di educazione, di rispetto per gli altri, per la comunità… Tutte cose che, purtroppo nel nostro paese fanno fatica ad attecchire. Anzi, oggi si difende l’evasore, domani non si fa la differenziata… Ripeto quì non c’entrano i comunisti, i Berlusconi, i Grillo…. C’entriamo solo noi cittadini e il nostro (assente) senso civico. I risultati, ahinoi, sono sotto gli occhi di tutti.
Scusate, ma come al solito non sono assolutamente d’accordo con questo tipo di reccolta… fermo restando la necessità di differenziare i rifiuti, non ha assolutamente senso conferire i rifiuti in orari e giorni specifici, tanto più che le strade delle nostre città e paesi ne hanno abbondantemente perso in qualità con sacchetti di rifiuti appesi qua e là almeno fino all’ora di pranzo.Per non parlare poi di tutto ciò che non può essere smaltito come rifiuto urbano ma solo nelle “isole ecologiche”, che sono aperte solo in certi giorni o in certi orari, e vi prego di non voler estremizzare come al solito quello che dico, io non pretendo di andare a buttare i rifiuti all'”isola ecologica” alle 2 del mattino, ma non ha nessun senso che non ci siano orari uguali per tutte le isole e che gli orari varino di giorno in giorno, spesso con esclusione dal servizio per que giorni come il sabato (almeno al mattino) in cui molti non lavorano…. d’altronde non tutti possono lasciare il lavoro per buttare la roba no?
Per tornare al discorso della differenziata, sarebbe molto meglio avere cassonetti di colori diversi, e non essere costretti a tenersi i rifiuti in casa fino al giorno prescritto… per quanto riguarda la civiltà e l’educazione basterebbe che chi vede una persona mettere l’ombrello nel secchio dell’umido chiami i vigili urbani… come sarebbe molto bello che chi fuma in auto si tenesse la cenere e non la buttasse dal finestrino così come la cicca della sigaretta…
come sarebbe facile fare dell’ironia su certe osservazioni di alcuni maceratesi in fatto di raccolta differenziata! poverini. quanto è complicata la vita oggi.
1- la raccolta differenziata va fatta. e questo è indiscutibile a meno che non si voglia essere sommersi dai rifiuti.
2- la raccolta differenziata si può fare meglio, ma pensare che si possa tornare ai cassonetti colorati in centro storico è assurdo. pensarlo significa non avere idea di come funziona.
3- sono d’accordo sul fatto che le isole ecologiche dovrebbero essere di più e funzionare sempre
4- com’è che dove hanno deciso di far pagare in funzione del peso della spazzatura, la raccolta è diminuita del 50%?
Caro Sig. Golino io non sono masochista ma parlo soltanto per esperieza, Se noi cittadini avessimo avuto un pò di materia grigia dentro la testa avremmo pottuto anche risparmiare soldi considerato che la raccolta con i cassonetti costa molto della porta a porta.
ma non possiamo farlo in qaunto ci sono persone che fare delle cose utili a tutti devono essere obbligate!
LE consiglio di leggere il commnento di Francesco74 dovrebbe farle aprire gli occhi.
Mi fa piacere riacontrare che chi mi chiama in causa non legge neppure esattamente il mio nome (chi mi chiama Golino, chi Sig.ra Golini), e questo per dire che quando si parla per partito preso si commette pure l’errore di non comprendere neppure il nome dell’interlocutore. Figuriamoci il resto …..
Torno a ripetere che, ferma l’opportunità della differenziata, nulla vieta di farla posizionando cassonetti differenziati in giro per le città, dove la gente conferisca differenziatamente i rifiuti differenziati. Chiaro?
Cosí facendo il cittadino potrebbe conferire quando ha bisogno o – perchè no? – quando gli fa comodo: tanto per fare un esempio, se io parto la domenica per un mese di vacanza ed ho il sacchetto del giallo pieno, non posso smaltirlo perchè me lo ritirano il lunedí e quindi me lo ritroveró a darmi il benvenuto al mio rientro dalle vacanze: non è ottusità questa?
Viceversa, con il cassonetto differenziato, lo butto quando voglio.
Questa invece mi pare logica.
Ma a quanto pare la logica non appartiene a tutti e poi una domanda: quante assunzioni clientelari si possono fare per questo porta a porta? Diceva Andreotti che a pensar male si fa peccato, ma in genere ci si azzecca …..
P.s. Caro Sig. Massimo gli occhi li ho aperti da un pezzo e sono stufo di paternali e paternalismi, grazie ….
@ Golini
Se deve partire per 1 mese di vacanza (beato lei) basta che, con l’auto, esca dal centro storico: fuori dalle mura ci sono ancora i cassonetti per la differenziata.
Quindi NON deve tenerla dentro casa fino a quando ritorna dalla vacanza (beato lei)
@Cerasi: ci sono comuni come Civitanova dove vivo nei quali questo demenziale sistema si pratica in tutto il comune. Quindi come vede il problema c’è, specie se questa è la tendenza generale (certo: le pecore vanno tutte in branco) …..
Ovvero dela serie: cervelli all’ammasso, almeno fino a che un bambino non scopre che il re è nudo ……
Ovvero ancora della serie: continuiamo a farci del male e diciamo pure che ci piace …. NO GRAZIE, non ci sto
Dalla serie “cervelli all’ammasso”. Beato tu che non hai questo problema. Hai la testa di osso pieno. Alla fine rompi anche il [email protected]@o mio chiaro sapientino
Mi complimento con rosso50 per l’eccellente livello di tolleranza verso le altrui opinioni che traspare dal suo commento che precede
@ Golini
Ci sono altri Comuni dove raccolgono solo l’unido ogni giorno e plastica, vetro, carta, ecc. devono essereportati negli appositi cassoneti; altri Comuni dove nel porta-a-porta si raccoglie tutto; altri Comunui dove ci sono i cassonetti per la differenziata in alcuine zone ed in altre c’è il porta-a-porta…
Come vede le soluzioni sono tante e tutti hanno pro e contro…
@Cerasi: io ragiono in base ad un concetto scomparso dalla realtà, il semplice buon senso: vari cassonetti differenziati dove gettare tutto in modo differenziato quando se ne ha voglia o bisogno. Le sembra tanto strano? Eppure, lo ripeto, è semplice buon senso senza tante chiacchiere pedagogico/paternalistico/ideologiche …..
@ Golini
Più che buon senso mi sembra un suo legittimo punto di vista, che non è il solo….
Per la persona anziana che ha difficoltà di deambulazione, o magari la madre con i bambini piccoli è meglio che gli passino a prendere l’immondizia sotto casa, piuttosto che andare ai cassonetti della raccolta differenziata….
secondo il signor antonio maria golini tutti i comuni che fino ad ora si sono adeguati ad un certo modo di fare la raccolta differenziata sono governati ed abitati da beoti e pecoroni. anche quando hanno raggiunto quote di raccolta differenziata del 70 80 % ed hanno ricevuto premi per la loro abnegazione e contribuzione alla diminuzione della necessità di discariche ed inceneritori.
tutto è perfettibile ma non si può tenere conto delle esigenze particolari di tutti. altrimenti ci vorrebbe un raccogliotore personale che passasse tutte le mattine a casa di ciascudo di noi a chiamata.
sono d’accordo sul fatto che ci sia bisogno di più isole ecologiche sempre disponibili per le emergenze
@Cerasi: certo che è un mio punto di vista, siamo nell’ovvio visto che io non ho mai affermato di possedere il dogma dell’infallibilità, ma finora nessuno mi ha spiegato perchè ció che propongo in base al semplice buon senso non va bene. E pure la vecchietta potrebbe tranquillamente usufruire del cassonetto sotto casa, visto che tanto deve scendere ad abbandonare in strada il suo sacchetto.
@Robert: tutto quello che lei dice è facilmente contestabile: io non voglio un raccoglitore personale che passi a a casa mia a chiamata, io voglio solo un buzzico (cassonetto) dove buttare io la spazzatura quando ne ho e quando devo.
Conlcudo con un esempio lampante dell’idiozia del sistema: giorni fa ho ricevuto dei mobili ed altro, imballati in copiose quantità di cartone, per il mio nuovo studio a Piediripa. Ebbene, ho dvotio girare come un pazzo per trovare quei pochissimi cassonetti ancora disponibili a raccogliere – rigorosamente – carta/cartone.
Cosa avrei dovuto fare? Tenermi tutta sta roba in studio, aspettare il mercoledí e lasciarla fuori dalla porta?
Ecco, questo è un esempio lampante della stupidità di un sistema che pretende di imporre ai cittadini quali devono essere i loro bisogni, piuttosto che rilevare quali sono le esigenze dei cittadini per soddisfarle.
Quanto alle ragioni, rinvio a mio precedente commento …..
@ Golini
Per cortesia non faccia finta di non capire perchè vuole avere ragione a tutti i costi…..
Non sempre i cassonetti sono a 2 metri fuori dall’uuscio di casa; ad esempio i miei sono a più di 100 metri.
Se la vecchietta cammina male credo sia più contenta se può lasciarlo davanti casa piuttosto che strascinarselo dietro per decine e decine di metri…
Come le ho detto, visto che ci sono diverse tipologie di raccolta, ciascuna ha pro e contro.
sig Golini, riprendo alcune sue parole “stupidità di un sistema” per far presente un particolare che nessuno ha evidenziato ma che lei indirettamente ha toccato con l’esempio degli imballaggi del suo nuovo studio ( beato lei). Proprio di imbalalggi volevo parlare….. la stupidità di un sistema che ancora si ostina a incartare..incellofanare, nastrare, polistirolizzare, con quantità elevate e inutili di materiale che poi come lei ha scritto non riesce a smaltire. (anche se nei centri dove la racolta differenziata porta a porta avrebbe risolto il problema dato che ogni materiale ha giorni e modalità di conferimento). Non sarebbe utile fare delle serie campagne contro l’inutile uso di imballaggi?? Un esempio stupido. Ieri sono stato dal supermercato e ho preso nel reparto macelleria 2 hamburger sfusi, e la macellaia me li ha “posizionati” in un contenitore di polistirolo. Premetto che ogni hamburger aveva già sotto e sopra una pellicona di plastica rotonda. Beh la gentile macellaia, mi ha messo il tutto, in una busta di plastica, che a sua volta mi ha messo in un sacchetto di carta..ma io dico….è proprio necesario tutto sto materiale per incartare 2 hamburger? Forse meno imballaggi=meno rifiuti..o no??? Ecco questo per me significa il termine “stupidità di un sistema”.
@antonio maria golini. ma si rende conto di quello che ha scritto? evidentemente no. gli imballaggi? per quelli ci sono le benedette isole ecologiche. poche purtroppo. in alcune citteadine ce ne sono di bellissime ed organizzatissime con personale gentilissimo che aiuta nello scarico e nella distribuzione.
@Cerasi: basta, abbandono il dialogo con lei perchè purtroppo nemmeno l’ovvio è tale per tutti: si tenga il suo porta a porta e si alzi alle 8,00 per lasciare i rifiuti anche quando magari è tornato tardi dalla festa dei giovani socialisti o da quella della bocciofila e magari vorrebbe dormire fino alle 10,00 ma non puó perchè quella mattina ritirano il giallo/blu o altro. Se le fa piacere, buon per lei, io sogno un mondo un po’ piú a misura d’uomo e non di ideologia. Non voglio continuare a farmi del male, se permette.
@El dindo: posso concordare con lei sull’inutilità di certi imballaggi, ma se me li consgenano cosí cosa devo fare? Dove la butto questa roba? Me la tengo in attesa del porta a porta?
@Robert: preciso che i miei imballaggi erano tutti di cartone/carta: perchè non avere un cassonetto della carta a disposizione e dover invece andare a cercare (si, cercare, perchè io non ne ho vista una segnalata) un’isola ecologica, entrare negli orari di apertura etc. etc.?
Perchè?
Dove sta la necessità di tutto ció?
Nell’esigenza di assumere personale?
Alla fine, credo che la ragione ti tanta ostinazione possa essere solo questa.
P.s.: il mio trasferimento di studio è dipeso dall’impossibilità di continuare a lavorare nel centro storico di Macerata che per ragioni ottuse ed ideologiche (un sottile filo rosso, a quanto pare, delle amministrazioni maceratesi) fu blindato tanti anni fa da un sindaco di nome ed oggi è inaccessibile (dopo 18 anni di scarpinate continue credo di saperne qualcosa) ….. Ecco quindi perchè sono quasi letteralmente costretto – come molti altri professionisti, per la verità – ad andare a lavorare a Piediripa.
@Golini.allora vediamo. mettiamo un bel cassonettone sotto il suo studio. perché sotto il suo studio? perché è lei che vuole i cassonettoni. anzi quattro cassonettoni. i quattro mezzi passano a ritirare alle, diciamo, le 10, 0k? una cinquantina di suoi vicinati comincia a scaricare immondizia dalle 10,30 alle 8, 00 del mattino. come crede di riuscire ad entrare nel suo studio la mattina alle 9,00? il suo metodo è quello utilizzato a napoli, palermo, e altre città fino a poco tempo fa, cioè fino a quando hanno capito che forse era meglio cambiare. prima passavano i famosi compattatori che caricavano lindifferenziata. passavano una sola volta, ma poi portavano tutto alle famigerate discariche. ora ogni mezzo raccoglie un solo tipo di immondizia. è per questo che per motivi sia pratici che economici un certo tipo di immondizia viene raccolta solo alcuni giorni della settimana.
tutto è èerfettibile, ma lei vuole tornare alle discariche, che non vuole più nessuno e giustamente.
Non sono un esperto del settore ma da quello che so la raccolta differenziata porta a porta è quella che in Italia (ma non solo in italia credo) sta dando fino a questo momento i risultati più positivi in termini di % di riciclo (si arriva anche all’80% e più ma solo con questa modalità organizzativa) Poi magari ci sono diverse modalità ulteriori per organizzare il servizio al meglio per venire incontro alle esigenze dei cittadini ma da quello che so il porta a porta è l’esperienza più positiva. Anche se si prendono in considerazione non solo i ricavi ma anche i costi del servizio. Qualche distrurbo lo può provocare specie nelle fasi iniziali in cui ci si deve organizzare ma se si pensa ai risultati di interesse generale che determina questi sono considerati poi di importanza superiore ai piccoli svantaggi individuali. Per quanto riguarda i cassonetti della differenziata questi non raggiungono lo stesso risultato perchè evidentemente molti non sono ancora adeguatamente motivati a raggiungerli (o sono impossibilitati) Inoltre e qui riporto la mia esperienza personale (il mio quartiere ha questo tipo di servizio) l’area dei cassonetti viene considerata dai più incvili un isola ecologica più a portata di mano provocando l’abbandono continuo di oggetti anche di grandi dimensioni (elettrodomestici , mobili etc). Con gli effetti che potete facilmente immaginare. Insomma ci si organizza con la differenziata porta a porta perchè è quella che da i migliori risultati. Anzi c’è un altra modalità che da risultati ancora migliori . La differenziata con il pagamento in base alle quantità conferite , perchè in questo modo c’è anche lo stimolo a “produrre” la minore quantità possibile di rifiuti . E questo come è stato sottolineato da qualcuno è davvero l’obiettivo da perseguire
@ Golini
(fortuna che c’è lei che è un non ottuso e un non ideologico, anche se in tutti i suoi interventi compare una grossa forma di ottusità ed ideologia….)
Siccome -per lei- i cassonetti sono migliori, di ogni altra forma di raccolta, deve essere così e basta.
Chi la vede in altra maniera non comprende, perchè lei ha solo ragione…
Che fa si butta a terra e si sporca tutto se questa ragione non gli viene data??
(Io non ho scritto che il porta a porta è il sistema migliore; ho detto che ci sono pro e contro in ogni tipo di raccolta: lei vede solo i contro perchè le fa comodo questo, quindi NON è obiettivo)
@Cerasi: getto la spugna, quel che ho scritto è chiaro, non pretendo di essere approvato nè di essere compreso, ma certo non voglio farmi trascinare in un’interminabile discussione sul nulla tanto piú che sono a Parigi ed ero intervenuto da qui solo perchè trovavo provocatoria la frase dell’assessore alla quale ho inteso replicare dal mio punto di vista. La saluto quindi e la lascio ai suoi ragionamenti
fino a quando sarà acceso l’inceneritore non ha alcun senso differenziare….. noi differenziamo e poi ci avvelenano comprando i rifiuti da napoli magari!
Sig. Golini rispetto la sua idea ma Le dico però che per quanto riguarda imballi sia di carta che di cartone di uffici o negozi o comunque attivati commerciali che possono essre di mobili o di una fotocopiatrice non possono essere gettati per strada fuori dalla porta. Vanno portati all’ isola ecologica che avrà si orari ma col personale gentile, parlo di Tolentino, che c’è dando una mano ci risolviamo il problema in un attimo. La seconda alternativa è ridare gli imballi a chi ci porta, e quindi ci ha venduto, i mobili. Io ho smantellato un ufficio poi mi sono organizzato con un furgone in prestito. All’ ora di pranzo ho iniziato a caricarlo e quando sono arrivate le quattro ho finito. Alle quattro e mezzo ero all’ isola ecologica in pole position e alle cinque avevo fatto tutto a prova di multa. Poi mi hanno portato i nuovi uffici e dopo aver montato tutto hanno preso, caricato e sono andati all’ isola ecologica a buttare gli imballi. Ma porca miseria anche a me girano le scatole per i sacchetti in giro ma alla fine a Tolentino se deve buttare il giallo lo puoi fare sempre così come per l’ umido ed il vetro. Per la carta basta non usare gli scomodi sacchetti appositi e sostituirli con uno scatolone che prende al supermarcato al posto del sacchetto e per il blu non ci sono problemi di puzze o altro. Odio la differenziata ma è giusta e quindi basta un minimo di adattamento. Poi faccia come vuole ognuno è libero di pensare e agire come meglio crede.
@Alessandro S.: credo di aver suggerito semplicemente un modo ovvio per farla in maniera piú comoda. E quello che è piú comodo si fa piú volentieri. Se poi ci si mettono anche le multe e gli sceriffi, allora capisco la sua affermazione di odiare la differenziata.
@ Golini
Il suo punto di vista credo l’abbiano capito tutti.
Si potrebbe riassumere “datemi i cassonetti così vado a buttare l’immondizia quando più mi aggrada”
Quello che manca qui, mi sembra, è che lei sia anche in grado anche di comprendere il punto di vista degli altri.
Io le ho fatto degli esempi banalissimi per cui, in determinate situzioni, i cassonetti a 50 o 100 metri dalla porta di casa possono essere più scomodi che il porta-a-porta.
Poichè questi esempi non collimavano con il suo punto di vista li ha scartati a priori, dimostrando così di essere ben poco obiettivo e di ben poco spessore di ragionamento.
Buona permanenza a Parigi (e già che c’è, se ha tempo e voglia, si informi su come la fanno loro, la raccolta, visto che hanno diverse tipologie per diversi quartieri)…
@Golini: ecco visto che è a Parigi…………..e che sicuramente ha altro di meglio da fare, si goda i suoi impegni e se la pianti di imporre il suo pensiero……e visto che siamo in tema, mi scusi il francesismo: ha rotto un po’ il [email protected]@o
Egregio Cerasi, ho volutamente abbandonato la discussione con lei spiegandone le ragioni.
La prego peró di non rendersi interprete ‘autentico’ del mio pensiero che è già chiaro di per sè.
Quanto al c.d. ‘punto di vista degli altri’ ce l’ho ben presente, sebbene molto articolato e spaziante dall’autolesionismo/’masochismo’ di chi gode nell’adempiere assurde prescrizioni (tipica caratteristica necessaria per sopravvivere a Macerata) al ‘sadismo’ di chi gode nell’imporle, passando per l’interesse di chi lavora per questo servizio senza che sia indispensabile svolgerlo così e l’interesse di chi lo assume al medesimo titolo.
Punti di vista differenti di cui non resta che prendere atto senza ulteriori scambi e soprattutto senza tentare di rendersi interpreti autentici di quanto espresso dall’interlocutore.
@Sirandrew: anche lei si iscrive brillantemente all’albo dei tolleranti per cui non mi resta che complimentarmi con lei e la sua ottima conoscenza del francese … se poi mi farà la cortesia di uscire dall’anonimato sarà un piacere conoscere il nome di un così sottile polemista.
@ Golini
Chiedo venia se ho cercarto di interpretare il suo pensiero… Forse ho osato troppo, parlando di pensiero.
Non avevo proprio idea che il suo intervenire soggiaciesse ad articolate discussioni sull’autolesionismo, sul masochismo e sul sadismo… partendo dal semplice ci sono diversi sistemi per conferire l’immondizia.
@Cerasi: forse semplicemente lei ha osato troppo. E basta.
antonio maria golini, ora ho capito chi è lei. il proprietario di un’area da destinare a discarica e socio di un’azienda produttrice di energia elettrica attraverso l’incenerimento di rifiuti indifferenziati. la prego non mi smentisca.
io non so se sono masochista, ma trovo gratificante dare il mio contributo al non proliferare delle discariche differenziandi i rifiuti e mettendo fuori della porta i sacchetti nei giorni e alle ore prescritte.
@Cecco: scusi ma si sbaglia, non ho alcuna area o discarica o altro.
Che differenza fa se i suoi sacchetti perfettamente differenziati con dentro rifiuti debitamente differenziati li mette in cassonetti differenziati quando vuole lei piuttosto che lasciarli in strada quando vuole qualcun altro? Per l’ambiente cambia qualcosa? è meglio un modo o l’altro? Se si, non capisco la ragione. Me la puó spiegare cortesemente? La ringrazio.
mi scuso in anticipo per la mia ignoranza a riguardo, vedo nei commenti che ci sono esperti nel settore della raccolta differenziata nel comune di macerata, ma mi sembra di ricordare che la raccolta porta a porta nel centro storico era già stata sperimentata qualche anno fa, poi fu abbandonata credo perche non era economicamente conveniente, e non mi sembra portò ad un innalzamento della percentuale di differenziata, per poi essere ripresa da qualche mese. ma questo tira e molla, non porta un po al disorientamento di coloro che vorrebbero rispettare l’ambiente? aggiungo, ci sono dati che possono confortare sull’innalzamento della raccolta differenziata con il porta a porta? mi sembra che il raggiungimento del 50 % era gia stato raggiunto mettendo dei normali cassonetti di differenziata in via sperimentale nelle aree periferiche della città, e se gli articoli pubblicati su cronache maceratesi non sono di parte sotto il profilo ideologico, credo che i commenti dei turisti che sono passati per le vie del centro storico non siano stati idiliaci sotto il profilo dell’aspetto visivo, oltre che sotto il profilo igienico-sanitario. é vero che abbiamo per fortuna le isole ecologiche, che per nostra fortuna sono poche ma dobbiamo ritenerci fortunati se pensiamo che l’assessore Valentini aveva proposto di accorpare le gia rare isole ecologiche x generarne un paio in tutto il comprensorio, ma forse erano soltanto voci di corridoio. Di cosa ci lamentiamo a Macerata? I vigili urbani saranno messi a pattugliare in divisa e persino in borghese (nome in codice: operazione monnezza) a sanzionare giustamente coloro che non rispettano le norme previste in materia differenziata. Ma la domanda mi sorge spontanea… e se controllassero anche quei dirigenti comunali (vedi l’assessore Romagnoli o la sig.ra Poloni ad esempio) che dovrebbero controllare l’operato delle cooperative che hanno l’appalto dello sfalcio erba nelle varie aree verdi pubbliche e che invece non ottemperano, nonostante le svariate segnalazioni fatte da parte di cittadini che pagano onestamente le tasse e che magari vorebbero fare un passeggiata tra il verde pubblico della città reso inaccessibile dal mancato intervento da parte di tale cooperativa? Qualcuno puo darmi una risposta? grazie.
p.s. potrei anche rendere pubblico il nome della cooperativa in questione, ma credo che chiunque a Macerata sappia quale sia.
@golini. il problema, credo, anzi i problemi siano di natura pratica ed econimica.
ho già detto che il sistema può e deve essere migliorato. ad esempio consentendo in alcune zone e soprattutto in presenza di grossi condomini di posizionare (in modo volontario e con il cosenso di tutti) cassonetti come dice lei. il controllo sarebbe facile perché sarebbero i condomini stessi a vigilare.
nel centro storico o in zone periferiche con pochi spazi disponibili tornare ai cassonetti sarebbe più complicato i controlli più difficili ed il rischio di trovarsi con minidiscariche a cielo aperto concreto.
per gli anziani non autosufficienti e per persone malate sole in alcuni comuni è stato istituito un servizio di raccolta a chiamata.
ma per un certo tipo di rifiuti si deve ricorrere alle isole ecologiche che i comuni DEVONO predisporre ed attrezzare. ci sono comuni anche in questo caso che hanno istituito un servizio di raccolta a chiamata a pagamento.
macerata purtroppo è arrivata ultima e deve ancora digerire la cosa. spero per tutti che sappia organizzarsi per dimostrarsi degna almeno di rimanere “Provincia”
copiose quantità di cartone, per il mio nuovo studio a Piediripa. Ebbene, ho dvotio girare come un pazzo per trovare quei pochissimi cassonetti ancora disponibili a raccogliere – rigorosamente – carta/cartone.
Cosa avrei dovuto fare?
Caro Golini, che fare? Dato che ha lo studio a Piediripa, sarebbe bastato fare un giretto nella nuova zona industriale di Corridonia (che Lei dovrebbe conoscere visto che, se non vado errato, la sua famiglia è originaria proprio di quel Comune), dove esiste una nuovissima e avveniristica isola ecologica, dove avrebbe potuto scaricare imballaggi, polistirolo, e anche i mobili vecchi. Basta un po’ di volontà, a volte, per risolvere i problemi. Ma Lei vuole a tutti i costi scaricare nei cassonetti… e allora gira a vuoto alla ricerca di questi oggetti che, tra qualche tempo, non esisteranno più.
Ecco quindi perchè sono quasi letteralmente costretto – come molti altri professionisti, per la verità – ad andare a lavorare a Piediripa.
Su questo concordo perfettamente con Lei, ma non è il problema del centro chiuso al traffico. Il problema è che a Piediripa, come nella zona ind.le di Corridonia, ci sono ampi spazi per i parcheggi e facile accessibilità dalla superstrada. Prima o poi, la maggior parte delle attività commerciali e professionali si DOVRANNO trasferire a Piediripa o in zona, comunque, comoda.
@Cecco: mi scusi ma leggendo il suo commento non ho affatto capito (limite mio, per carità) per quale ragione non si puó fare ció che chiedo, cioè per quale ragione sussiste un imperativo categorico ambientale contrario alla soluzione ovvia e semplice che propongo. Anzi, a mio modo di vedere ‘discarica a cielo aperto’ è quella in cui la mmonnezza viene gettata in strada, e non quella dove la mmonnezza viene conferita in cassonetti. Almeno sulle parole, se possibile, mettiamoci d’accordo, poi ognuno rimanga pure della sua idea.
@filosofo: con lei si aggiunge un nuovo alias all’elenco degli interlocutori anonimi, pur ostentando una conoscenza delle origini della mia famiglia (che peraltro sono molto piú lontane, in entrambi i rami, seppure una mia nonna è effettivamente vissuta a Corridonia per 60 anni) e quindi una probabile conoscenza personale che poteva quanto meno consentire un dialogo fra persone. Cosí non è, per sua scelta, forse per il timore (mio sospetto, confutabile in qualsiasi momento con lo sforzo di una firma credibile ed autentica) di non essere convinto al 100% di ció che sostiene.
Ed infatti:
-in sostanza pare di comprendere che nel futuro che lei filosofeggia (mi permetta un gioco di parole con il suo alias) dovremo rassegnarci al turismo delle isole ecologiche, e che magari finalmente queste, come miraggi, verranno segnalate pure nei gps (sul mio tomtom di qualche anno fa ancora non ci sono, spero nei prossimi modelli), pena la morte in mezzo alle fiamme prodotte dall’incendio del proprio cartone, dantesco contrappasso all’immondo desiderio di volersene sbarazzare velocemente senza doversi raccomandare al padreterno o a qualche consigliere comunale o senza inoltrare istanze con marca da bollo all’ennesima struttura burocratica;
-prendo atto che lei celebra il de profundis dei centri storici: se non ci sono piú quelli che ci vanno perchè ci lavorano (e mi creda, il vero problema è la blindatura del centro, l’ho subita per 18 anni e ne so qualcosa) o fanno acquisti – come lei predice quando afferma che professionisti e commercianti dovranno andarsene – mi spiega chi ci andrà e a fare cosa? Le famigliole a fare le passeggiate oppure i turisti per una mezz’ora prima delle recite dello Sferisterio? E magari ai pochi sventurati che oseranno faremo pure pagare il biglietto?
Cordiali saluti e si faccia coraggio, la prossima volta si firmi con nome e cognome
Mi chiamo Gianpaolo Sbarbati, abito a Corridonia, credo di aver capito benissimo cosa intende dire Cecco e ritengo allucinante che oggi si possa ancora ritenere giusto conferire cartoni ed altro materiale del genere in cassonetti posti davanti alle case e non in appositi luoghi quali le isole ecologiche.
Isole ecologiche che dovrebbero essere più numerose e accompagnate da servizi di supporto ai cittadini eventualmente in difficoltà.
Per trovarle non serve il navigatore satellitare.
I centri storici? E’ stradimostrato che per farli sopravvivere non serve aprirli al traffico, anzi. Occorrono parcheggi, e ce ne sono, attracchi meccanizzati, e ce ne sono, ma anche offerte commerciali, un ambiente e servizi capaci di attrarre.
La politica autarchica decennale di autorità, politici e commercianti di Macerata non ha aiutato in questi ultimi anni di crisi.
Caro Golini, anche lei suona benissimo l’organo?
Sarebbe bello.
Comunque, non voglio profetizzare la morte dei centri sotrici, a me piacciono tantissimo. Mi limito a prendere atto della realtà. Come dice il sig. Sbarbati non bastano le auto per far viviere il centro storico e prova ne sia il centro storico di Corridonia, aperto alle auto, ma morto ugualmente. Se non vi si svolgono iniziative per rivitalizzare i centri o non si fa una politica per le ebitazioni da ristrutturare in centro, chi ci va più??? Ormai tutti vogliamo la comodità del parcheggio davanti al negozio o al bar (basti vedere le macchine che parcheggiano in corso cavour o corso cairoli, con le quattro frecce, solo per andare a prendere un caffè) e questo nei centri storici non è possibile. Se andiamo dall’avvocato (spero di non doverci andare mai, mi scusi) vogliamo parcheggiare davanti allo studio, così per il medico o il parrucchiere. Allora è logico che le attività si spostino dove c’è la comodità, anche lei l’ha fatto.
@ Golini.
apprezzo molto l’ironia della sua risposta, veramente simpatica. Conoscevo di vista sua nonna come conosco di vista suo papà. un bravissimo organista, se non sbaglio
@Giampaolo (Sbarbati) e filosofo: sebbene fuori dall’argomento principale, una breve replica sui centri storici. Finchè erano aperti e c’erano (che orrore!) le auto, vivevano. Dopo sono morti. Dato di fatto: la morte del centro storico di Macerata è iniziata con le scellerate ordinanze di Maulo e non si è piú arrestata. Per me l’analisi finisce qui, contra factum non valet argomentum.
Caro Golini, anche se stiamo andando off topic, le porto alcuni fatti:
1) Il centro storico di Corridonia è aperto al traffico, eppure è morto. Invece, quando viene chiuso , perché c’è qualche manifestazione, è pieno di gente che parcheggia tranquillamente intorno alle mura e va a piedi fino in piazza.
2) il centro di Civitanova Marche è pienissimo nelle giornate di chiusura al traffico, e le persone parcheggiano dove trovano posto (i parcheggi a Civitanova non mancano, ed il fatto che sia in pianura aiuta ). Quando, invece, è aperto al traffico… è pieno e vivo ugualmente, perché è una città turistica che attira sempre, estate o inverno.
3) Il centro storico di Macerata, chiuso al traffico, è morto. Ma non credo che si ravvivi solo facendo circolare le macchine in strade che non permetterebbero, poi, il transito di pedoni, basta vedere cosa accade nelle ore di apertura al traffico. Poi, a S. Giuliano, si ravviva, perché c’è qualche manifestazione che attira persone.
Il problema dei centri storici, non turistici, si risolve solo organizzando iniziative che portino gente in centro e, possibilmente, a piedi, in modo da poter apprezzare le bellezze del centro stesso. Infatti, se anche a Macerata entrassero le macchine, poi dove le parcheggiano????? Fuori dalle mura, quindi tanto vale che non entrino per niente, a meno che non vogliamo fare le sfilate per mostrare di avere il nuovo Suv o la nuova mercedes (magari proprio quelli che dichiarano redditi da fame) presa in leasing.
Le maggiori città hanno la zona a traffico limitato o, addirittura, zona pedonale totale eppure non mi pare stiano morendo, si faccia un giro per Firenze o Roma o in qualche altra città europea (mi sembra sia stato a Parigi, recentemente) nelle zona dove è vietato il traffico e vedrà se c’è vita. Certo, non possiamo paragonare Macerata a queste città, ma è tutto proporzionato. Il problema caro Golini, e non me ne voglia, è che nel centro di Macerata non c’è più niente che possa attirare le persone, soprattutto di altri comuni. Mi ricordo, da piccolo, che andare a Macerata a fare le spese all’Upim o alla Standa era una festa, un’occasione da ricordare. Ora non serve più, ci sono i tristissimi centri commerciali dove, però, trovo le stesse cose che trovavo alla Standa o all’Upim a prezzi minori, con maggior scelta, con parcheggio comodissimo e non a pagamento. I nuovi centri storici sono i centri commerciali. Fanno tristezza, ma è la realtà. Questi sono i fatti. Da non dimenticare, poi, che molti commercianti di Macerata hanno sempre avuto la puzza sotto il naso, per cui anche io preferisco andare nei negozi di Civitanova, perché le commesse sono più simpatiche e meno spocchiose e, partendo da Corridonia, impiego lo stesso tempo che andare a Macerata, cercare parcheggio gratuito, o magari anche a pagamento, fare la scarpinata fino in piazza per farmi guardare dall’altro in basso da una commessa .
@Golini. saprà due parole di latino, ma di storia, urbanistica, economia e matematica non ne sa proprio una mazza.
la macerata di cui parla lei è la macerata delle lirette, del bengodi, degli impiegati in esubero, delle famiglie che arrivavano alla fine del mese e riuscivano a mettere qualche lira da parte e che quando andavano all’upim o alla standa non ci andavano per rinfrescarsi o riscaldarsi. dove parcheggiava tutta quella gente? in centro? ma tu dove vivevi? forse non eri nato ed è per questo ne parli senza sapere le cose. se apri il centro al traffico l’unica cosa di vivo che hai sono le auto che girano per cercare un parcheggio, che non c’è, perché dopo dieci minuti quei pochi che ci sono sono esauriti.
ci sono centinaia di centri storici in italia chiusi al traffico, che vivono propio della chiusura al traffico, informati invece di sostenere le solite stupidaggini sentite mille volte da pompei o da venanzetti.
io i capelli me li taglio a macerata, in centro, ed ho sempre trovato da parcheggiare a non più di cinque minuti di distanza. che dramma! sai perché vado li? perché il barbiere è bravo, gentile e non ha la puzza sotto il naso, come la stragrande maggioranza dei commercianti di macerata.
un giorno ho ascoltato una simpatica discussione. un tizio si esprimeva in questo modo: e che c…. mi sono fatto l’auto da 60000 euro e poi non posso andare in centro? fine della prima parte.
seconda parte. la raccolta differenziata.
ora un tot di autisti in un tot di ore con piccoli e pratici mezzi raccolgono un tot di immondizia in alcuni giorni della settimana.
se si facesse la raccolta come dice lei, dovrebbe essere giornaliera per tutti i tipi di rifiuti, occorrerebbero raccoglitori per strada molto grandi, più autisti e probabilmente più mezzi.
certo forse sarebbe l’ideale, ma potremmo permettercelo?
@ Cecco
Lei ha espresso, in termini più puntuali, tutto quello che ho scritto io sopra con un linguaggio (il mio ) più povero, ma la colpa è della mia scarsa istruzione.
Approvo in pieno tutto quello che ha scritto.
@Cecco: la sua supponenza mi indurrebbe ad astenermi dal replicare per non legittimare certi toni; ma lei dice cose che mi impongono un telegrafico riscontro.
In centro storico ci ho lavorato 18 anni e non ho mai chiacchierato con nessuno da Pompei; c’è chi va ogni tanto dal barbiere (una volta a settimana?), io ci andavo tutti i giorni mattina e pomeriggio: valuti lei chi dei due dice stupidaggini in merito alla comodità di accesso del centro maceratese per una fruizione non occasionale come la sua (come per chi ci lavora o, oramai, lavorava).
Il centro di Civitanova – dove vivo, quindi anche qui parlo a ragion veduta – è invece sempre affollato, ma quando fanno le ztl il traffico impazzisce a tutto danno della fruizione.
Tragga lei le sue conclusioni; se vuol rispondere per me puó farlo pure in turco, non me la prenderó di certo; magari se si firma é meglio (ma capisco che preferisca rimanere anonimo…)
@golini. io non suppongo. constato. lei ha il tipico atteggiamento del provinciale e borghese con la puzza sotto il naso di cui ho avuto modo di parlare. le sue citazioni latine ne sono la testimonianza. invece di rispondere in modo circostanziato, si inalbera e cita i sui 18 anni di vita a macerata e la situazione di civitanova marche.
quale errore! dimostra così quello che già sostenevo e che cioè ne sa poco di urbanistica e tutto il resto. paragonare civitanova marche a macerata è a dir poco ridicolo, data la loro natura urbanistica e sociale completamente diversa.
lei non ha risposto alla mia domanda su dove parcheggiavano i numerosi clienti che riempivano i negozi di macerata 20 anni fa (UPIM, STANDA ecc) e cioè prima che Maulo prendesse il potere e blindasse (sic!) il centro storico. non mi spiega nemmeno a cosa serve aprire il centro storico alle auto quando i luoghi adatti a parcheggiare sono talmente pochi che sarebbero esauriti dopo pochi minuti.
sono contento che lei vada dal barbiere tutti i giorni, chissà che fatica percorrere qualche centinaio di metri a piedi per raggiungerlo. certo molto meglio poter parcheggiare sopra il marciapiede davanti alla barberia con la sua … BMW? AUDI? a lei cosa importa dell’inquinamento, della salute, dei rumori, della vivibilità.
e non risponde nemmeno alle mie spiegazioni sul perché del servizio di raccolta dei rifiuti.
in quanto al nome, lei si preoccupi della sostanza e dei contenuti. sono quelli che le dovrebbero interessare.
conosco una persona che ha lavorato a macerata per più di quaranta anni, ha sempre trovato un parcheggio e non si è mai lamentato. ma non era di macerata
@Cecco: solo una precisazione: io in centro ci andavo tutti i giorni non per andare dal barbiere (come lei faceva ogni tanto) ma per lavorare. E con questo la saluto: continui a cantarsela e suanarsela da solo, ed a tirarsela, ed a dare prova del suo estremo provincialismo nell’illusione di essere un illuminato che peraltro continua a rimanere – chissà perchè – rigorosamente anonimo.
P.s. I discorsi sul centro storico sarebbero lunghissimi ma non è questa la sede (l’articolo parla d’altro ed il tema era stato da me introdotto giusto per una riga) ed è palese (e qui constato) che lei cerca solo la rissa. Ed io non mi sono mai fatto trascinare in una rissa: non lo faró quindi neppure con lei, Cecco, ed il suo alias da Decamerone.
Completamente off-topic ma qui c’è qualcuno che ha i paraocchi e le orecchie foderate di prosciutto e capisce solo quello che gli fa comodo e sente solo la propria campana….
Certo che si fanno paragoni idioti e fuorvianti tra città diverse, per morfologia, al solo scopo di volere avere ragione a tutti i costi…
20 anni fa in città (ed in Italia) inanzitutto circolavano circa 1/3 in meno di auto di oggi, quindi trovare parcheggio era più semplice: quando il centro storico era aperto salivi alle 21.30 e trovavi posto… oggi sali alle 20.31 ed è già tutto pieno poichè le auto (anche dei residenti) si sono moltiplicate mentre i posti auto (in centro) sono rimasti gli stessi
20 anni fa Macerata era un polo di attrazione per molte città intorno (Appignano, Montecassiano, treia, ecc.) in quanto a Macerata (non solo in centro ma anche nei corsi principali) era pieno di Tegozi (e di articoli) che nelle piccole città NON si trovavano ergo o andavi a Macerata oppure dovevi spingerti fino ad Ancona: oggi anche nelle frazioni ci sono negozi (e articoli) che trovi anche a Macerata… Inoltre essendoci Upim e Standa (e non essendoci i centri commerciali) era ovvio che c’era molta più gente che salisse in città dalle piccole cittadine intorno.
20 anni fa gli studenti universitari (che risiedevano e spendevano) erano almeno il doppio, se non il triplo (SOLO la “colonia” dei greci che risiedeva in città era di più di 400 persone) per cui era lapalissiano che se c0’erano più soggetti residenti più gente circolava (all’epoca molti studenti fuorisede NON avevano auto) in città.
20 anni fa i punti di ritrovo erano pochissimi: quindi era logico che dopocena le gente “di fuori” venisse a Macerata, anche per andare al cinema poichè le multisala non c’erano.
Ribadisco che non mi faró trascinare in una rissa.
Gradirei peró sapere a che titolo il Sig. Cerasi distribuisce patenti di idiozia al prossimo. Capisco infatti che la quantità dei suoi commenti su tutto ció che compare su questo sito (se fossero stampati servirebbe una nuova ala alla Mozzi-Borgetti per contenerli tutti) lo illuda di appartenere al ristretto numero dei ‘maitres á penser’ di Cronache Maceratesi, peró certi toni sono assolutamente inaccettabili, specie se guardiamo alla qualità di ció che scrive.
Ci sono degli aspetti OGGETTIVI e degli aspetti soggettivi
Lei NON vede apposta gli aspetti oggettivi (cioè lei non vede ciò che non le interessa vedere) e sottolinea sempre e solo il suo pensiero -che è soggettivo- pretendendo che il suo punto di vista abbia valore, mentre quello che non è conforme al suo valga sempre di meno.
Lei su Macerata, centro storico, parcheggi e desertificazione NON vede volutamente ciò che è OGGETTIVO (aumento auto, diminuzione studenti e popolazione residente, negozi in tutte le città che prima erano solo a Macerata, ecc.) ma continua a portare avanti, graniticamente, il suo punto di vista volendo che sia oggettivo, quando invece non lo è.
Sulla raccolta differenziata è lo stesso: ci devono essere i cassonetti, il porta a porta non funziona.
Poi uno le fa presente che forse, per l’anziano che cammina male, è meglio il porta a porta (per cui ogni tipo di conferimento ha pro e contro: è la teza volta che lo scrivo, fose è quella giusta e finalmente comprende) ma lei finge di non vedere questo aspetto.
Le ho detto che a Macerata, dove ci sono i cassonetti, distano anche 100 metri -se non di più- dalle abitazioni per cui, forse, è meglio il porta a porta per determinate situazioni (difficoltà di deambulazione, mamme con bambini piccoli, mancanza di spazi per la raccolta con i cassonetti, ecc.) ma siccome tale aspetto non collima con il suo graniticoo -unidirezionale- modo di vedere allora lei non lo prende in considerazione.
Per quanto riguarda il voler essere una guida morale di CM le assicuro che non ambisco a tanto, per cui le lascio tranquillamente la palma.
Le lascio lo scettro visto che sicuramente lo merita più di me, non fosse altro per il fatto che lei ci delizia con i latinorum, per far sapere a tutti che è assai colto, anzi quasi “strutto”
una volta quando non si aveva nulla da fare si andava al bar a giocare a biliardo, forse sono cambiati i tempi ed ora si va dal barbiere 2 volte al giorno….
Solidarietà a Cerasi e quanti hanno il tempo e la voglia di commentare in questo luogo, compresi quelli che lo fanno firmandosi con nomignoli più o meno curiosi come Cecco (Angiolieri suppongo).
Contano i contenuti ed a volte si crede che un nome reale ed altisonante sia più importatnte di questi.
E’ proprio vero che non c’è più sordo di chi non vuol sentire.
Oggi, a quanto pare, a Macerata quando non si ha nulla da fare si pontifica su Cronache Maceratesi.
@ Giampaolo
Io non ho la pretesa, ne mai l’ho avuta, di avere la verità in tasca.
Anzi sono sempre il primo cui piace confrontarsi e comprendere (quando ce ne sono, ma non mi sembra questo il caso) le opinioni ed i punti di vista altrui.
Comunque non c’è più cieco di colui che, ipocritamente, non vede e crede che una laurea appiccicata su una parete, automaticamente, lo pone più in alto dei comuni mortali…
C’è di peggio, Cerasi: chi si crede al di sopra dei comuni mortali pur non avendo appiccicata alla parete nemmeno quella laurea tanto desiderata e mai raggiunta, e quindi disprezzata nel più tipico dei ragionamenti esemplificati dalla nota storiella della ‘volpe e l’uva’
Dott. Golini
Devo presumere (visto che io non mi credo assolutamente sopra i comuni mortali, anche perchè ricordo sempre la frase di Guccini “Io… eterno studente, perchè la materia di studio sarebbe infinita, e soprattutto perchè so di non sapere niente…”), fino aprova contraria, che l’ultimo suo intervento non sia da riferirsi a me, pertanto sarebbe utile (per chi legge, ed anche per il sottoscritto) sapere a chi o cosa stesse facendo riferimento perchè purtroppo io, che provengo dalle scuole tecniche, non riesco proprio a comprendere il criptico ed ermetico nesso e/o riferimento tra la volpe e l’uva.
Comunque sia ho conosciuto laureati, anche di prestigiose università, che oltre il loro settore specifico erano, magari a 20 o 30 anni dopo dalla sospirata laurea, ancora presi dal dubbio amletico di dover scegliere il dito;
ed ho altresì conosciuto persone (con la 5 elementare) che, in fatto di esperienza e conoscenza ed intelligenza, avrebbero dato un sacco di punti a tanti avv. ing. dott. che hanno impiccata alla parete la laurea…
Che noia ….
Lo so dott. Golini che si annoia….
E me ne dispiace (lei che da quello che scrive sembrerebbe quasi che faccia un mese di vacanza, che conversi quasi solo con ambasciatori e nobili di altissimo lignaggio ed è abituato a parcheggiare la sua Bentley di fornte al barbiere) che gli tocca discutere abbassandosi al nostro livello….
Ma sa noi che abbiamo fatto le scuole basse, anzi le “squole” non possiamo -ne potremmo- innalzarci al livello di chi fa bella mostra, al muro, di una pergamena rilasciata a tutti gli effetti di legge..
Noia abissale ……
Spero che il giovane Golini in futuro non gli capiti di rileggere quello che ha scritto in questa occasione.
Può capiate a tutti di avere un’opinione diversa dai più e di doverla sostenere. Ma lui non solo non c’è riuscito con argomentazioni valide, ma quasi sempre ha tergiversato non rispondendo a tono alle domande ed alle osservazioni degli altri. Ha inoltre dimostrato purtroppo di avere una natura tipica dello snob, ma del tipo poco furbo.
Il richiamo a visite bigiornaliere dal barbiere, il disturbo per la necessità di dover conferire i cartoni presso l’isola ecologica, la rabbia di non poter contribuire all’avvelenamento degli abitanti del centro storico, le precisazioni su titoli di studio di livello superiore ed infine la noia, ne sono la più evidente testimonianza. Se non si diverte con noi, vada a divertirsi da un’altra parte. Domani tocca alla plastica, sacchetto blu.
@ Robert
Avere un’opinione diversa, di per se, non è una caratteristica negativa.
Anzi significa vedere un argomento da una diversa prospettiva.
Però il dialogo avviene se c’è uno scambio di opinioni (scambio che fuò anche essere vivace e forte).
Non avviene invece quando uno si arrocca (oddio un parolone) su una posizione e si ostina caparbiamente (altro parolone) a difendere il suo punto di vista non portando argomenti ma dilegginado (altro parolone) e sminuendo quelli altrui.
Questa caratteristica, che il dott. Golini mi sembra abbia chiaramente espresso in molti suoi interventi, mi ricorda un pò le discussione degli infanti (altro parolone) che, sul campetto di calcio sotto casa, litigano sul “rigore si, rigore no”.
E siccome la maggioranza è contraria al rigore il proprietario del pallone (che invece lo vuole, il rigore) si prende il pallone e se ne va via perchè non gli è stata data ragione….
Però deve essere un grosso orgoglio poter rimirare ogni giorno il pezzo di carta ricevuto dopo aver passato tanto tempo sulle sudate carte….
Dopo l’inquietante scambio di “opinioni” che precede (meglio sarebbe chiamarlo rissa da stadio) vanno tratte alcune conclusioni.
I temi in discussione, alla fine, erano tre: 1) la raccolta “porta a porta”, 2) la crisi del centro storico, 3) il valore dei titoli di studio (lauree nello specifico).
Il mio primo commento voleva solo criticare l’attuale sistema di raccolta porta a porta, in favore se possibile di un sistema più comodo per l’utente (mediante cassonetti differenziati in prossimità delle abitazioni); successivamente ho incidentalmente spiegato perchè mi trasferivo a Piediripa a lavorare, in relazione alla mia esigenza di smaltire ivi dei cartoni ed è quindi sorto il secondo tema.
Dalle reazioni che sono seguite, decisamente agitate (cito solo alcuni autori di commenti al limite, o oltre il limite, dell’insulto: Rosso50 commento n. 2 e n. 16; Gianfranco Cerasi commento n. 29; sirandrew commento n. 35; cecco commento n. 52; Cerasi commento n. 58: chi vuole li vada a leggere se crede) ho avuto la decisa sensazione di aver toccato degli argomenti “tabù”, o meglio di aver osato esprimere un’opinione non esprimibile.
Ascrivo questo atteggiamento intollerante al fatto che entrambe le tematiche sono strettamente collegate ad una visione “integralista” dell’ambientalismo tipica di alcune frange politiche e sociali; sta di fatto che una semplice ipotesi per entrambi i problemi (mettere ‘sti famosi cassonetti e sblindare un po’ il centro maceratese, di cui tutti dicono che oramai è morto e sepolto) ha suscitato reazioni tipiche di una curva da stadio piuttosto che un pacato confronto di opinioni.
Qualche precisazione: 1) dice tale Robert che non ho saputo sostenere la mia opinione: lo creda pure, se vuole, ma se rilegge i commenti scoprirà che è esattamente il contrario, perchè alla fine, non ho fatto altro che CHIEDERE per quale ragione indiscutibile non si potevano mettere i cassonetti invece che proseguire con il porta a porta, in un commento (n. 41) diretto a cecco; in successivo commento, il 45, richiedevo ulteriori chiarimenti a cecco, che aveva abbozzato una risposta balbuziente ed insufficiente. Orbene, caro Robert, alla mia semplicissima richiesta NESSUNO HA RISPOSTO; tragga lei le sue conclusioni. Sul fatto che scaricare la spazzatura quando si vuole in un cassonetto è più comodo che farlo a piacimento del Con.sma.ri. di mattina presto credo che si possa ragionevolmente concordare e non servano dimostrazioni. O anche no, volendo, ma mi sembra abbastanza evidente da sè.
2) nella foga “argomentativa” il Cerasi mi attribuisce “paragoni idioti e fuorvianti” fra città diverse (Macerata e Civitanova nella specie); non so se detto paragone sia come lo definisce Cerasi, non mi ergo a giudice (come Cerasi fa sempre), ma di certo so che non l’ho fatto io, avendolo fatto il sedicente “filosofo” nel suo 51° commento in cui confronta ben 3 città (con tanto di elenco numerato): Macerata, Corridonia e Civitanova. In un successivo commento (il 55°) io facevo una precisazione su quanto affermato da filosofo su Civitanova (e cioè che lì la vita c’è sempre e non solo quando c’è z.t.l.); quindi Cerasi commenta senza sapere chi dice le cose che lui commenta!
3) sempre il Robert (ma anche altri per la verità) mi attribuisce visite “bigiornaliere dal barbiere” prendendo spunto da una imprecisa formulazione del mio pur sempre comprensibile 54° commento, nel quale dicevo a cecco che se lui in centro ci va per andare dal barbiere io ci andavo mattina e pomeriggio (per lavorare). Il concetto era chiaro (chi va due volte al giorno dal barbiere? nessuno!), ma l’ho precisato nel 56° commento dove ho spiegato chiaramente l’errore precedente e chiarito definitivamente la questione. Quindi in sostanza Robert commenta senza neppure leggere tutti i commenti!
Mi fermo qui e vado alla conclusione.
La libertà di espressione vuole che si possa parlare di tutto senza dover subire la “violenza verbale” dell’insulto specie se proveniente da soggetto anonimo (quali sono tutti quelli – ad eccezione di Cerasi in verità – che hanno dato il meglio di sè in questa rissa): tentare di imporre ad un interlocutore il silenzio con insulti e offese varie è atto intollerabile in democrazia.
Probabilmente questi sono gli stessi che poi si stracciano le vesti quando si impedisce loro di parlare.
D’altra parte, poi, non lamentiamoci se l’immagine del maceratese in giro per l’Italia è quella di un gretto vergaro ruspante sospettoso e diffidente di tutto e tutti; se uno legge il papiro di commenti che precedono cosa dovrebbe pensare?
Infine, il terzo tema (quello della laurea) nasce, vive e muore tutto nella testa di Gianfranco Cerasi che l’ha sollevato, coltivato e decantato, sulla quale preferisco astenersi da qualsiasi indagine e/o commento.
Un invito, quindi, a darsi una calmata a tutti coloro che hanno vissuto i miei commenti (ed ancor prima le mie opinioni) come peccati di “lesa maestà”, ed infine l’auspicio di poter sempre seguire la “regola” di vita ben delineata da Lorenzo da Ponte nel finale del “Così fan tutte” di Mozart, alla quale cerco (magari senza riuscirci e me ne rammarico) di adeguarmi sempre:
“Fortunato l’uom che prende/Ogni cosa pel buon verso/E fra’ casi e le vicende/da ragion guidar si fa […] e del mondo in mezzo ai turbini/bella calma troverà”.
Complimenti per l’intevento in perfetto stile avvocatese….
Sembra quasi il prologo ad una azione legale, con tanto di commenti, riferimenti, numeri di interventi, ecc….
Chissà quanto tempo ci ha perso (o fatto perdere ad un praticante, forse) nel ricostruire, nei minimi dettagli e dal suo punto di vista, tutta la discussione: poi era l’avvocato che parlava di altri che avevano tempo da perdere, vabbè…
Da applausi a scena aperta l’inizio del capoverso 5 “Ascrivo…”
Anche l’inizio delle conclusioni “Mi fermo qui…” merita sicuramente una menzione speciale
Ma l’apoteosi si raggiunge nella conclusione, in cui l’avvocato da il meglio di se, in cui fa la citazione colta sulla “regola” a voler, forse, ancora testimoniare che lui si crede un gradino più su degli altri perchè ascolta Mozart….
clap clap clap
Te le cante e te le suoni da solo e, al di la di ogni ragionevole dubbio, la conclusione è che tu abbia ragione e tutti gli altri torto.
E mamma mia, Cerasi, ma non le sta bene niente! lei è una polemica continua vivente! e se uno dice una parola in latino, non va bene, se tira fuori Mozart (Mozart! ci rendiamo conto? lo conoscono pure le pietre …. avessi tirato fuori, che so, Carlo Gesualdo da Venosa o Dieterich Buxtehude …. ma Mozart!) non va bene ….. ma insomma, mi dica: quale è l’unico codice linguistico che le sta bene? dobbiamo parlare come i personaggi dei programmi della De Filippi o della D’Urso che non azzeccano un congiuntivo oppure è troppo pure questo? e suvvia, si tranquillizzi …. esca e vada a farsi un giro per “Sagnulià” …… non si arrabbi più per favore …..
p.s.: per quel commento che tanto la irrita ho impiegato al massimo 10 minuti oggi pomeriggio, al rientro a casa, dopo la doccia, dopo aver disfatto le valigie e dopo aver fatto altre cento cose ……
irrecuperabile azzecca-garbugli di manzoniana memoria. pensavo continuassi a tergiversare, che fossi un sordo che non volesse sentire, invece non hai prorio capito nemmeno le spiegazioni-motivazioni più semplici su ogni tua contestazione-osservazione-domanda.
mai sentito parlare del rapporto costi-benefici?. no credo. altrimenti non si capirebbe come mai insiste su cose che in teoria sarebbero l’ideale, ma che in pratica sono improponibili per i costi umani e economici che comporterebbero.
ma perché insistere, lei rimanga della sua opinione. ma non si annoiava? sembra di no a giudicare dal tempo che ci ha dedicato.
Egregio cecco, i miei maestri di vita e di professione mi hanno sempre insegnato che è meglio dire ‘forse non mi sono spiegato bene’ piuttosto che ‘tu non hai capito’, anche se immagino lei usi sempre la seconda espressione nelle sue discussioni come quelle al bar dello sport.
Sbagliando, quanto meno in questo caso, nel quale da capire c’era ben poco, visto che nei suoi 43mo e 51mo commenti lei ha balbettato alcune frasette che tutto erano fuorchè comprensibili e tutto erano fuorchè tali da spiegare PERCHE’ questo sistema sia insostituibile, ma sembravano provenire dai vari catechismi ad uso dei militanti di associazioni ambientalistiche e simili.
Anzi, il 53mo commento inizia con una simpatica offesa nei miei confronti (che non capirei ‘una mazza’ di urbanistica etc. etc.) che immagino lei si sia permesso quale epigono del barone di Haussmann o come assistente sul campo di Oscar Niemeyer (esticazzi! Direbbe il Grande Capo) dopo la quale, onestamente, passa pure la voglia di leggere il resto (cosa che, ciononostante, ho fatto).
Costi-benefici, quindi?
Cioè secondo lei, svuotare i cassonetti due volte a settimana costa di piú – e produce meno benefici (fra i quali spero sia contemplata anche la comodità per l’utente) – che il passare casa/casa due volte settimane a raccogliere sacchetti?
Ma dai ….. Ma ci crede? Anzi, caso mai sarà il contrario, secondo me.
Piuttosto a questo punto mi sorge un dubbio: ma lei lavora per il porta a porta?
P.s. Non citi Manzoni, Cerasi potrebbe prenderla male.
@Sig. Golini
delirante modo di raccogliere i rifiuti …. perfettibile sarebbe meglio?
elevare sanzioni per errori (?) di conferimento è veramente vessatorio …. detto da un avvocato …
il cittadino possa disfarsi del rifiuto quando vuole e ne ha bisogno effettivo e non quando, ottusamente …. ottusa ottusità ….
come esordio non c’è male
alle rimostranze di rosso e massimo, che ribattono con gli stessi termini e precisano che quel sistema viene usato da anni in altri comuni tranquillamente e con successo e senza drammi …
lei parla di … veterocomunismo (sic!) …. vetroambientalismo …. masochismo …. continuate a farvi male e prima citazione di Nanni Moretti.
chi cerca la rissa?
l’ironia usata da cerasi a questo punto è quasi scontata. come dire … se l’è cercata.
francesco invece le risponde educatamente e civilmente, concorda?
a questo punto interviene il sig. michele che molto civilmente concorda in parte con alcune delle sue osservazioni, ma fa anche proposte condivisibili che cecco ed altri poi condivideranno come la necessità di avere la possibilità di utilizzare isole ecologiche sempre e a qualsiasi ora. lei ivece vuole conferire i cartoni davanti a casa e insiste anche.
a questo punto cecco fa una prima osservazione, che io giudico chiarissima, non da balbuziente come l’ha definita lei (altra bella espressione di chi non cerca la rissa e si annoia in queste discussioni).
dopo l’intervento di massimo lei esordisce con un bacchettata sulle mani dell’incauto perché ha sbagliato il suo nome. altro modo gentile di non cercare la rissa e di rimarcare le differenze … culturali. cogli quì l’occasione per citare l’eventualità di una vacanza di un mese (beato lei) e l’impossibilità di disfarsi del sacchetto giallo o blu. allora. premesso che i due sacchetti non dovrebbero “puzzare”, ma non ha un parente, un amico, un vicino al quale chiedere una cortesia? e che sarà mai? come vede anche questo grande problema è risolvibile con un pò di buona volontà.
assunzioni clientelari? ma lo sa che con l’altro sistema, quello suggerito da lei, ci sarebbe bisogno di più personale? si informi.
non contento delle bacchettate al povero massimo, gli dice anche che non ha bisogno delle sue paternali … e non cerca la rissa … ma nemmeno amicizie.
e poi di seguito ….
25 agosto … certo le pecore vanno tutte in branco …. e nessuno ancora si era incazzato con lei
25 agosto …. ovvero della serie … cervelli all’ammasso,
a questo punto cosa si aspettava? caro amico ti scrivo?
rosso si incazza e reagisce, ma la così detta rissa l’ha iniziata e portata avanti lei fin dall’inizio.
rosso le da del “sapientino” interpretando forse il pensiero comune.
e lei ha a questo punto la sfacciataggine di invocare la tolleranza? ma mi faccia il piacere!
cerasi, il buono, come se nulla fosse, torna alla discussione ed invita a riflettere sul fatto che ci sono tanti modi di fare la differenziata ….
entra robert a discussione (animata) già avviata e fa notare che la raccolta così come viene fatta in quasi tutto il territorio, visti i risultati, non è così da beoti e pecoroni. dice anche che tutto è perfettibile.
apriti cielo …. per cerasi c’è … siamo nell’ovvio … per gli altri … premesso che lei non ha il dogma dell’infallibilità (sic!) parla di “lampante idiozia del sistema“. che dogma è questo?
e quì arriviamo all’apoteosi del suo ragionamento non dogmatico, ma dogmatico.
i cartoni
“nuovo studio a piediripa” …. cartoni che non si sa dove buttare …. esempio di stupidità del sitema ….
e quì l’asino noi poteva che cascare. chiaramente asino non è riferito a lei.
con quello che ha detto in questa occasione e con le “amicizie” che si era fatto in precedenza non poteva che scatenare un putiferio.
e come risponde lei?
abbandono il dialogo … dalla festa dei giovani socilaisti …. o della bocciofila … (come mai non ha citato la filarmonica o il circolo del tennis?) …. sottile filo rosso … (e poi parla di ideologie) …
a questo punto, stanco per non essere compreso, ci fa sapere che si trova a parigi ….
non vado avanti perché a questo punto sarebbe inutile. cito solo il suo intervento del 30 agosto: ribadisco che non mi farò trascinare in una rissa.
ebbene. lei ha iniziato usando termini e toni che non potevano che scatenare una rissa. con la sua supponenza, la pretesa non dogmaticità regolarmente smentita dai fatti, ha chiamato tutti quellio che non la pensano come lei, pecoroni, ovvi, beoti, masochisti, che altro? e poi si lamenta dell’intolleranza altrui.
un’ultima annotazione.
anche io conoscevo suo padre. se suo padre è quel signore che suonava l’organo nella chiesa di san pietro a corridonia. avrei voluto dirglielo subito, ma visto la non risposta al “filosofo” che le ha detto la stessa cosa, me ne sono guardato bene. per non rimanerci male.
spero che avrà risposto in separata sede al “filosofo”.
Egregio Robert, a quanto pare lei, non contento di aver visto dimostrate in un precedente commento due sue clamorose “sviste”, continua ad errare. Ottimo il suo compitino, a parte qualche imprecisione su cui meglio appresso, ma lei dimentica un concetto fondamentale: se io parlo malissimo (ammettiamo come dice lei: in modo terrificante) della raccolta differenziata porta a porta, è lei – che è un semplice interlocutore, in teoria disinteressato personalmente all’argomento – che ha automaticamente il diritto di insultarmi?
Tutti i miei commenti sarcastici e carichi di invettive o quel che vuole lei NON SONO MAI STATI DIRETTI AD UN ALTRO INTERLOCUTORE SE NON DOPO CHE QUEST’ULTIMO AVEVA INSULTATO ME.
VADA A LEGGERE.
Facciamo qualche esempio.
Due donne parlano di Belen ed una delle due dice che è una zoccola. Questo autorizza lei, che ascolta il discorso o vi partecipa, a dir loro che sono due mignotte? non credo.
Lei potrà partecipare alla discussione sostenendo le sue tesi, ma se insulta per primo una delle due è un cafone. Punto.
Siamo al bar. Uno dice che la Juventus è una squadra di ladri. Lei si gira e gli dice “stronzo”?
Se lo fa è un cafone.
La prova della sua mala fede è nella incompletezza del suo compitino.
Rosso50 infatti non si “incazza” dopo una sequela di insulti, ma fin DAL SUO PRIMO COMMENTO, cioè il secondo della serie, che testualmente le trascrivo in stralcio per quanto ci interessa:
“Mi sa tanto che qui di OTTUSO C’E’ SOLO LA TUA TESTA. […] Ma ahimè, siamo in Italia, la terra dell’assurdo dove si pretende che ci si venga a pulire il sedere DOPO AVER CAGATO”.
Ora, Robert, risponda: in che modo il mio precedente e fino ad allora unico commento poteva aver offeso Rosso50?
Ed il commento di Rosso50 è un commento costruttivo o comunque può ritenersi non offensivo?
E così tutti i successivi interventi dei vari anonimi (categoria alla quale lei pure si iscrive).
Cioè: se si dice una cosa contro la differenziata tutti coloro che sono a favore della differenziata possono insultare colui che protesta?
Oppure si può parlare della differenziata solo come permettono i vari robert, cecco (Angiolieri? D’Ascoli?), filosofo, Cerasi etc. etc.?
E la libertà di espressione dove va a finire?
Signori cari, questo – sia pure sotto il profilo minimo di una risibile discussione sul nulla in un sito internet – si chiama fascismo. Parli di ciò che dico io come dico io, sennò mi sento autorizzato ad insultarti fino a quando non te ne stai zitto.
Se fosse come dice lei la satira e la critica aspra al “sistema” (di cui – a meno che non confessi legami lavorativi finora ignoti con il sistema della raccolta “porta a porta” – lei non fa parte) sarebbero consentite solo entro certi limiti, e quindi per esempio non potremmo vedere la Guzzanti imitare aspramente Berlusconi (tanto per fare un esempio), se non a pena di sentirsi (legittimamente, secondo quanto dice lei) insultare per strada: allora non ci lamentiamo degli editti bulgari di Berlusconi, per favore. Preciso che detesto Berlusconi all’ennesima potenza, ma del pari e proprio per questo detesto quelli che si comportano come Berlusconi dopo averlo stigmatizzato.
E questo perchè ciascuno vede il “fascismo” degli altri, ma ahimè non si accorge del proprio.
Quindi, io non ho scatenato alcuna rissa, ma ho solo posto con modi “forti” (anche perchè sono stufo delle liturgie “politically correct” per le quali il cittadino – già vessato in ogni nanosecondo della propria vita – deve soffrire/godere pure nel momento in cui butta la spazzatura seguendo prescrizioni da ministero della repubblica popolare cinese: di qui il mio accenno al masochismo visto che ad alcuni piace vivere così) ma pur sempre civili un problema, criticato l’istituzione (e quindi nessuno degli interlocutori poi costituitisi nel discorso) e proposto una semplice soluzione. Chi voleva poteva spiegare – cosa che ancora NON E’ AVVENUTA – senza insultare (a meno che io non l’avessi insultato per primo) perchè la raccolta porta a porta DEVE necessariamente essere preferita: lei dice che costa meno, a me risulta il contrario; di certo è più scomoda.
Sono rientrato ieri dalle vacanze ed ho già tre sacchi di giallo sul balcone che NON POTRO’ SCARICARE prima di lunedì, e se permette, se a qualcuno ciò può non dare fastidio e magari fare piacere, a me DISTURBA e pure molto (anche se il giallo “non deve puzzare”), soprattutto perchè la soluzione semplice (cassonetti differenziati) c’è ma ne è imposta senza una reale ragione una diversa molto più scomoda.
E che mi dice poi della stucchevole polemica “cerasiana” sui titoli di studio? anche quella l’ho provocata io? cioè: se uno scrive due parole in latino (il cui uso aiuta perchè esprime un concetto in modo molto più sintetico …..) automaticamente chiunque è autorizzato a dirgli che “saprà due parole in latino” ma del resto “NON SA UNA MAZZA”???
Infine una chiosa su mio padre l’organista, Corridonia etc. etc.: nel momento in cui un anonimo (cioè un illustre sconosciuto) si mette a parlare della mia famiglia, su un sito internet, in un contesto di rissa NON CERCATO NE’ CREATO DA ME, cosa che personalmente non trovo nè educata nè gentile (a proposito del cercare le amicizie!), di certo non mi metto ad alimentare la conversazione sull’argomento.
Però se vuole possiamo parlare di lei, dei suoi genitori, dei suoi nonni o di chi vuole.
Ho seguito con attenzione questo lungo dibattito ( la materia è indubbiamente interessante) e, detto che l’ultimo commento di @robert MI PARE ( ribadisco: è un mio personalissimo parere), rimetta un po’ le cose a posto circa la “rissosità” dei commentatori, per tornare al tema “come fare la raccolta differenziata” si potrebbe semplicemente chiedere a qualche responsabile del servizio SMEA per quale motivo al centro storico NON sono usati i cassonetti, mentre in periferia MI PARE di si. Non penso che non siano disponibili ad offrire qualche chiarimento in merito.
E’ inutile che si attacchi sugli specchi. Anche questa volta ha argomentato disargomentando. E rilegga i vari commenti. Scoprirà l’apertura mentale dei più, che pur accettando l’attuale sistema ne suggerivano correttivi e miglioramenti. Tutti. Compreso Cecco. In un post ha suggerito ad esempio di poter posizionare cassonetti, proprio come dice lei, dove possibile, condomini aree esterne al centro storico ecc. Solo lei caro ha dimostrato con le parole e con i fatti di non sentir ragione e non è vero che ha usato parole forti, ha usato parole offensive fin dall’inizio, chiamando chi non la pensava come lei pecoroni, e quant’altro.
Lei è stato ostile fin dall’inizio anche con chi ha cercato di non esserlo. Il tentativo di dare spiegazioni da parte di Cecco lei le ha liquidate come di un balbettante. Ma vai a quel paese.
Non hai risposto a chi ti chiedeva se eri il figlio dell’organista perché “anonimo”? Che tra l’altro era stato gentilissimo nel chiederlo. Bastava dire si o no, non dovevi mica baciarlo sulla bocca.
E con ciò chiudo il mio dibattito con lei. Ma quando io dico una cosa poi la faccio.
Mi sembra che l’avvocato Golini se le canti e se le suoni da solo.
Senza rimembrare i vari passaggi dei suoi ultimi interventi, che sembrano sempre più dei canovacci utili per una querela, vorrei soltanto far notare (nel suo ultimo scritto) come volutamente fa tutto un gran calderone e dice delle imprecisioni…
Imprecisioni che, però, gli servono per continuare a pontifiare manco fossimo in un’aula di tribunale…
“Oppure si può parlare della differenziata solo come permettono i vari robert, cecco (Angolieri? D’Ascoli), filosofo, Cerasi, etc. etc.”
Vede,c arissimo illustrissimo eminentissimo avvocato, io non permetto e non nego nulla a nessuno: ma non è quanto io ho scritto.
Io per diverse volte (ed a questo punto ritengo che lei faccia il finto tonto apposta, perchè anche un babino di 6 anni avrebbe compreso) ho scritto che vi sono diversi modi per la raccolta e che ognuno ha dei pro e dei contro: non mi sono mai permesso, invece come continuamente fa lei, di dire che un certo modo è giusto e gli altri sono sbagliati.
Non aggiungo altro poichè è oramai chiaro a tutti che l’avvocato si è ripreso il pallone e se ne è andato via poichè non gli si da ragione sul rigore….
A Cerasi non replico più: non saprei in che lingua farlo.
A Robert, però, faccio presente che di scivolata in scivolata (sugli specchi) finalmente ha deciso di fare la cosa giusta, cioè smetterla di tentare di impedire al suo prossimo (nel caso specifico: me; chissà però a quanti altri sarà capitato di imbattersi negli atteggiamenti di Robert o tipi come lui) di esprimere un’opinione a lui sgradita. E forse, smettendola, smetterà anche di dire falsità: “l’apertura mentale dei più” è quella che si è concretizzata, FIN DAL PRIMO COMMENTO SUCCESSIVO AL MIO, nell’insulto e nell’inaccettabilità proclamata di un’alternativa al sistema oggi praticato. Perchè? mistero (tuttora tale).
E quanto – infine – alla mia decisione di non parlare di miei parenti stretti con uno sconosciuto nel bel mezzo di una rissa in un sito internet, dovrebbe ben capirla proprio Robert, che all’80mo commento di questo articolo ancora non ci dice neppure COME SI CHIAMA per davvero.
Adesso ho capito: vuole avere l’ultima parola…
Bene avvocato, ha ragione lei….
Adesso vada pure a dormire tranquillo
L’ho sempre fatto (dormire tranquillo).
Come volevasi dimostrare
A Corridonia, dove vivo attualmente, il sistema è quello Cosmari e in determinati giorni si butta un tipo di rifiuto. Devo dire che mi trovo molto bene, eccetto un problema.
All’inizio di questo tipo di raccolta si buttava il giallo (indifferenziato) il lunedi e il giovedi. Ora hanno eliminato uno di questi giorni e ciò, a mio avviso, non va bene, in quanto soprattutto d’estate tocca tenersi in casa l’indifferenziato che puzza (fortunatamente lo metto in garage..).
All’esterno della mia abitazione ci sono i cassonetti per l’umido, pannolini e vetro, quindi ci vado quando ne ho necessità, senza aspettare un giorno prefissato.
Per l’isola ecologica di Corridonia Z.I. devo dire che è comoda, ma che ha orari troppo ridotti e non consoni con gli orari di lavoro normali.
In conclusione, non posso buttare tutti i rifiuti quando e dove voglio, ma mi adatto tranquillamente poiché penso che ridurre il carico di rifiuti nelle discariche sia un dovere civile, anzi un imperativo, se non vogliamo trovarci sommersi come in altre città d’Italia.
non si curi delle manine rosse sig. cerasi. e’ qualche bambino che ha voglia digiocare
@ Cecco
Maaaaammaaaa….
Mammaaaaaaaaaaaa…..
Ci vuole poco a chiedere ad un pò di amici (o colleghi o praticanti) di cliccare le manine sotto i commenti, soprattutto quando per giorni non clicca nessuno e poi è un’epdemia..