Non una marcia funebre ma il ritmo di una canzone rap per l’addio a Massimo Cingolani, il 26enne civitanovese trovato morto domenica nella sua abitazione a causa di un mix fatale di droghe (in particolare risulterebbe letale la presenza di ecstasy e Mdma, detta anche “polvere d’angelo”) come appurato in seguito dall’autopsia.
Oggi pomeriggio nella Chiesa di San Marone è toccato a Don Giovanni Molinari porgere l’estremo saluto allo sfortunato ragazzo in una Chiesa riempita dal dolore degli amici più intimi, dei familiari e della fidanzata. Toccante, profonda e durissima l’omelia del parroco che con parole semplici ma dirette ha condannato i responsabili di questa tragedia: “Esistono carnefici che speculano sulle vite degli altri – ha detto Don Giovanni dal pulpito – e questi carnefici faranno i conti con Dio. Non uccidere è un comandamento e chi uccide non è degno di Dio. Ragazzi, amate la vita, difendetela, lottate perchè nessuno debba soffrire, lottate contro la cultura della morte e della violenza, Dio vi ricompenserà”. Poi l’invito per tutti a rifugiarsi nella preghiera, credenti e non: “non si possono trovare le parole adeguate, volgete gli occhi a Dio, non importa se la vostra fede è grande o piccola, forte o debole, abbiate il coraggio di alzare gli occhi a Dio”. E durante l’omelia il parroco ha anche ricordato un episodio personale, un altro giovane, una stessa bara, un’identica morte “improvvisa ed ingiusta”.
Parole dure che vanno nella direzione della condanna senza appello ai “mercenari di morte” con l’invito ai tanti ragazzi, tutti giovanissimi, di cercare altrove le strade che conferiscono un senso alla vita. Sulla bara gli amici hanno appoggiato una T-shirt con scritto “Ciao Massimo”, un ultimo dono prima del rito della sepoltura. Ma è stata un’amica di famiglia a farsi voce delle parole e dei pensieri della fidanzata affranta, Eleonora e di tutti gli amici che hanno seguito tutta la cerimonia con le lacrime agli occhi, cercando coraggio l’uno nell’altro: “Ah Chicco ma che te passa per la testa? – scrivono gli amici nella lettera – ma che so sti scherzi, a te piaceva scherzare e quando abbiamo saputo la notizia abbiamo pensato fosse uno dei tuoi scherzi. Amavi scherzare, hai fatto sempre sorridere tutti, ma eri tu per primo che invece non riuscivi a farlo veramente con te stesso. Dietro una maschera da bullo nascondevi una persona fragile, amavi gli animali, viaggiare e tornare nella tua Austria, il rap e avevi paura del giudizio degli altri dietro un atteggiamento da gangster. Chi ti conosceva bene lo sa, difenderemo il tuo essere sano e pulito da qualsiasi infamia, la tua Lella e i tuoi amici, ciao Massimo”. Le lacrime si mescolano agli applausi anche mentre il feretro viene portato in corteo al cimitero di San Marone a piedi, davanti l’auto funebre e quel ritmo rap.
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un altro ragazzo se n’è andato, nell’indifferenza dei suoi carnefici … nel dolore di chi lo ha amato… ciao massimo…
Finite le omelie, gli addii, la musica “rap” d’accompagno, prepariamoci al prossimo decesso. Anzi, al prossimo morto assassinato. Assassinato da chi?
Assassinato da chi spaccia al minuto, da chi rifonisce lo spaccio al minuto, e così via fino ai grossi fornitori. Che sono i primi carnefici che guadagnano sopra un fenomeno minimizzato dai politici, dagli organi di controllo, dai genitori e dagli stessi giovani.
Cominciamo dai politici. Ricordiamoci quei politici radicali e della Sinistra che partivano dallo slogan “droga libera” per terminare con “spinello libero” e con “modica quantità ad uso personale”. Spinello libero e modica quantità erano pure un mio slogan, trent’anni fa…
Continuiamo con chi deve controllare. Certo, le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo una lotta senza quartiere alle grosse centrali della droga, lasciandoci a volte la vita, o costretti a vivere segregati.
Ma, le notevoli quantità di droga vengono ostacolate quando passano per le discoteche? Si controlla lo spaccio quando avviene “dentro” le discoteche?…
Lo spaccio minuto come viene controllato? In quale percentuale viene bloccato? Cosa si fa per fermarlo?
Ma, sono le grosse quantità di denaro che vengono investite in realizzazioni edilizie quelle che più contano e che sono il fondamento per lo spaccio della droga…
Ormai gli organi di informazione hanno fatto sapere che l’immissione di fondi mafiosi e del crimine organizzato servono solo per “lavare i soldi sporchi”, facendoli diventare “puliti”. Infatti, non “puzzano” più di crimine, di dolore e di sangue.
E quanto individui considerati “puliti” sono invece “sporchi” del sangue e del dolore creato dal crimine organizzato.
In una crisi tremenda per mancanza di fondi soprattutto per i piccoli imprenditori, si assiste ad un fiume di denaro investito in grossi complessi di tipo commerciale. Di alcuni si presume che provengano dal crimine organizzato. In altri, invece, esistono soci nella costruzione di grossi supermercati “in odore” criminale. Altre ditte sull’orlo del fallimento diventano improvvisamente altamente produttive e piene di quattrini…
Ebbene, I CONTROLLI DA PARTE DI MAGISTRATURA, GUARDIA DI FINANZA ED ALTRE FORZE DELL’ORDINE AVVENGONO CON LA CELERITA’ E L’ACCORTEZZA NECESSARIE PER VINCERE UNA GUERRA CRIMINALE CHE STA DISTRUGGENDO LA NOSTRA SOCIETA’, LA NOSTRA ECONOMIA E LA IMPRENDITORIALITA’ ONESTA?
LA POLITICA STA INTERVENENDO CON UNA LEGISLATURA SPIETATA – RIPETO: “SPIETATA” – CHE METTA IL GROSSO E IL PICCOLO SPACCIO DI DROGA IN CONDIZIONI DI NON PIU’ NUOCERE?
Personalmente, credo che non a tutta la Politica interessi fermare la peste della droga, poiché non interessa salvare individui, famiglie e società…
Diverse forze politiche hanno come obiettivo proprio la distruzione dell’individuo, della famiglia e della società, con la giustificazione di permettere all’individuo l’auto-affermazione verso un chimerica libertà. L’INDIVIDUO HA DIRITTO DI FARE CIO’ CHE VUOLE, SENZA FRENI E SENZA MORALI IMPOSTE NEL PASSATO. Nel nostro caso, la Morale cristiana.
Perciò, si permette l’assassinio dell’individuo prima della nascita, l’assassinio dell’individuo nato e sviluppato tramite la droga, la distruzione della famiglia tramite il divorzio e, di conseguenza, della società, in quanto la famiglia è l’ossatura della società. E con l’eutanasia permessa il cerchio si chiude.
Ciò che è tragico è che politici che si definiscono “cattolici” si siano venduti alla logica del potere e si siano ammucchiati con il Nemico dell’Uomo per amore delle poltrone, sfoggiando deboli difese in rispetto dei “principi non negoziabili” chiesti dalla Gerarchia cattolica.
Il “Mondo”, laicista, relativista, multiculturalista, senzadio, che non può tollerare che vi sia il “Cristiano” con la sua morale e la vittoria sul “Mondo”, con questi cosiddetti “cattolici” ha già vinto.
Il direttore del Sert di Civitanova Marche, il dottor MARIO DE ROSA, afferma, in una intervista, che ai ragazzi di oggi sembra del tutto “normale” che si usino sostanze stupefacenti per divertirsi.
Non solo, ormai, sembra che l’uso di drogarsi rientri nella “normalità”: la casta politica ha stabilito che sia “normale” volersi drogare, molti docenti chiudono gli occhi, faccendo finta che i loro istituti siano immuni dalla piaga, molti genitori minimizzano – come facevo io trent’anni fa – l’uso dello spinello e che, comunque, sia normale che un figlio vada in discoteca con le piene percezioni e ritorni “strafatto”.
A me, con i miei figli andò, bene, ma figli di altri ci lasciarono la pelle. Oggi, siamo ad un bollettino di caduti di guerra giornaliero, poichè siamo ormai al “fenomeno di massa”.
Allora, tutto e perduto? Dovremo continuare ad ascoltare omelie in cui si ricorda che i carnefici faranno i conti con Dio? Con un Dio di cui non frega nulla al crimine organizzato, agli spacciatori, ai politici pro-droga, ai genitori “ciechi” ed agli stessi giovani?
L’unico modo sarebbe l’uso “spietato” della legge e della forza, non accettabile dai perbenisti della cosiddetta “Sinistra”, dagli ottimisti del “multiculturalismo”, dai benpensanti e benparlanti del Cattolicesimo impegnato e progressista.
Se l’azione di contrasto è tutta come l’ho esposata sopra, ALLORA, AVANTI IL PROSSIMO…
@ giorgio rapanelli
Ci provarono in USA, negli anni ’20, con il proibizionismo che non fece altro che arricchire la Mafia…
Tutte le politiche “repressive” in fatto di stupefacenti hanno fallito, creando soltanto grandi imperi economici illegali
Forse è il caso di ripensare complessivamente a tutto, a cominciare da un aspetto semplicissimo: se oggi sembra normale drogarsi forse è il caso di intervenire con politiche di sostegno nelle famiglia e nelle scuola…
@ giorgio rapanelli, non è colpa delle famiglie, non è colpa dei giovani, se dice questo è come fare le battaglie di Don Chisciotte. L’unico colpevole è la “CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”, mafia, camorra, ndrangheta, finanza deviata del riciclaggio del denaro sporco (di droga e di morti). Per queste organizzazioni non è niente per caso, dal prodotto all’induzione al consumo. Manca semmai una legislazione durissima e attenta contro gli apici di queste organizzazioni che peraltro sono internazionali. Nel nostro piccolo nazionale basterebbe trasparenza sui patrimoni, ma questo implicherebbe una classe politica onesta e pulita, difficile di questi tempi trovarne. Intanto noi poveri comuni mortali convinti che la vita vada goduta con le proprie naturali sensazioni cosa possiamo pretendere, io dico ancora trasparenza, NOMI COGNOMI E FOTOGRAFIE, facciamo vuoto intorno, forse mi sbaglio ma sarebbe un buon esempio di cattivo esempio.
@ Gianfranco Cerasi
Gli USA sono la patria delle democrazia. Questa è l'”apparenza”. La “realtà” è che i vertici finanziari, economici e politici statunitensi convivono ed utilizzano il “crimine” organizzato.
Quella contro il “crimine” organizzato dovrebbe essere una lotta spietata, senza quartiere. Una guerra dove non dovrebbero essere fatti prigionieri. Questa è la soluzione da parte di chi, come me, non crede più alla bontà della democrazia, ossia dell’inganno dei ceti dominanti per tenere sottomesso il Popolo.
@ Abitante
Neanche io me la sento di dare tutte le colpe ai genitori. Anche io lo fui e non andai mai a controllare i miei figli in discoteca. E poi, oggi, i genitori sono oberati da problemi grossi, come il lavoro. La gente sta perdendo la speranza di farcela e di avere una normalizzazione della vita civile.
Sappiamo per certo che il crimine organizzato investe in centri commerciali e in complessi edilizi per lavare il denaro sporco. Anche qui, lungo la vallata del Chienti… Di sicuro, le Istituzioni di controllo del crimine stanno agendo…
Ma una volta trovati: CAMPI DI CONCENTRAMENTO! Sia per i criminali, sia per i conniventi… Che piaccia o non piaccia ai politici cosiddetti democratici.
Facciamoli giudicare da coloro che hanno perduto i figli a causa della droga.
In alternativa, affidiamoci alla giustizia divina…