di Laura Barbato
In casa Civitanovese si respira aria di tranquillità e di attesa. Attesa, di conoscere quali saranno le conseguenze della probabile rivoluzione del calcio professionistico: non più una serie C1 e una C2, bensì una serie C unica, composta da tre gironi di 20 o 22 squadre ciascuno. Rivoluzione che inevitabilmente si ripercuoterà anche sul dilettantismo, con tanti giocatori che rimarranno senza squadra. Ed ecco che entra in gioco il lavoro silenzioso del direttore generale Cabrini che sonda il terreno nell’attesa di piazzare il colpo di mercato vincente. Una politica ben definita quella che sta seguendo la società rossoblu: seguire il buon senso, aspettando le evoluzioni del mercato e non fare come Samb e Ancona, fin troppo attive. Tanti i motivi che portano la Civitanovese ad andarci piano, non solo l’imminente rivoluzione del professionismo ma anche il fatto di non conoscere ancora se per la prossima stagione la squadra sarà inserita nel medesimo girone dell’anno scorso e anche gli eventuali ripescaggi, ovvero le squadre da affrontare. Dopo le cessioni certe di Castracani, Filiaggi e Trillini, anche Hrivnak sembra intenzionato a lasciare Civitanova per andare a giocare in Scozia. Diversi sono i giocatori da sostituire e la politica che sta seguendo la società è quella di lavorare in silenzio per portare giocatori utili alla causa rossoblu senza eccedere in tempi di crisi.
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