E’ morto questa mattina nella sua casa maceratese Primo Boarelli, già protagonista della guerra di liberazione nella zona del Monte San Vicino, nel dopoguerra fu impegnato in politica e nel sindacato. Militante dell’ANPI, non ha mai cessato di portare la sua testimonianza e di diffondere i valori dell’antifascismo e della Resistenza presso i giovani, per i quali rimane una guida ed un esempio.
Avrebbe compiuto 89 anni il prossimo 1 luglio, lo ricorda con commozione il presidente provinciale Anpi Lorenzo Marconi: “Un punto di riferimento per tutti noi e soprattutto per i giovani, sempre presente per le ricorrenze del 25 aprile, del 1 maggio, nelle scuole e in ogni iniziativa per diffondere i valori della democrazia”
La notizia dell’improvvisa scomparsa del Partigiano è stata diffusa dall’ Istituto Storico della Resistenza di Macerata. Lo ricorda con affetto anche il Sindacato pensionati della Cgil dove era impegnato come membro del Consiglio Direttivo Provinciale dello SPI.
Ha conosciuto fin dalla più tenera età le difficoltà della vita (poco dopo la nascita era dovuto emigrare in Francia per ricongiungersi al padre; da qui tornò a Braccano di Matelica a soli 7 anni dove visse sulla propria pelle le angustie e le miserie della mezzadria). Terminata la guerra, la sua prima scelta operativa è proprio in ambito sindacale, divenendo membro della neo-costituita Camera del Lavoro di Matelica, occupandosi specificatamente del settore mezzadrile, organizzando anche manifestazioni di protesta di un certo spessore, come il blocco della trebbiatura (azione repressa più volte dai carabinieri). Di pari passo inizia il suo progressivo impegno politico, fino ad essere eletto nel primo Consiglio Provinciale del dopoguerra. La sua attività sindacale, invece, trova sbocco nel 1949 con l’assunzione nella Camera del Lavoro di Macerata dove rimane fino al 1953, quando, per coerenza con i principi di massima trasparenza si dimette dal Sindacato per essere stato eletto Segretario Provinciale del PSI. Nel 1955, esaurito il suo mandato, torna nel nostro Sindacato e viene mandato per la sua esperienza nel settore mezzadrile, nella CdL di Frosinone. Nello stesso anno sposa anche la sua compagna Enza Vanni. Dalla città laziale fa ritorno a Macerata nel 1957 e viene eletto come membro della Segreteria provinciale della Camera del Lavoro. Contemporaneamente amplia il suo impegno politico fin quando, nel 1964, lascia il PSI per aderire al PSIUP (Partito Socialista di Unità Proletaria). Il pane per casa se lo guadagna lavorando come impiegato dell’Ospedale di Tolentino (1972-1984) dove viene eletto come rappresentante sindacale della CGIL. Risale proprio a quell’anno (1984) anche il suo ingresso ufficiale nelle fila del Sindacato Italiano Pensionati (SPI-CGIL).
I funerali si celebreranno in forma civile domani, sabato 23 giugno, alle ore 10,30, presso la Sede dell’ANPI provinciale in via Verdi 10/A a Macerata.
(g. c.)
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IL COORDINAMENTO PROVINCIALE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTà DI MACERATA ESPRIME IL SUO DOLORE PER LA PERDITA DEL CARO COMPAGNO E AMICO PARTIGIANO PRIMO BOARELLI.
INSTANCABILE NEL SUO BISOGNO DI COMPRENDERE POLITICAMENTE IL MONDO E NELLA SUA VOLONTà NEL CAMBIARLO, PRIMO HA SEMPRE LAVORATO NEI PARTITI, NEL SINDACATO E NELLE ISTITUZIONI REPUBBLICANE, NATE DALLA SUA STESSA LOTTA ANTIFASCISTA, AFFINCHè QUESTO MONDO TROPPO SPESSO OTTUSO, ARROGANTE, FALSO E PREPOTENTE ASSOMIGLIASSE, ALMENO UN POCO, AL RISPETTO PROFONDO CHE EGLI PROVAVA PER OGNI UOMO LIBERO, O CHE LIBERO VOLESSE DIVENTARE.
CON LA MORTE DI PRIMO LA NOSTRA TERRA PERDE UNO DEI SUOI COLORI PIù BELLI: GLI ADULTI, IN SPECIAL MODO I POLITICI, PERDONO UN MONITO INDEFESSO CONTRO L’IPOCRISIA E L’EGOISMO; I RAGAZZI E LE RAGAZZE UN UOMO CAPACE DI ASCOLTARE, DI SOSTENERE E DI BUTTARSI NELLA MISCHIA QUANDO DIVENTAVA NECESSARIO.
SEL SI STRINGE INTORNO ALLA FAMIGLIA TUTTA E IN PARTICOLARE ALLA MOGLIE ENZA, COMPAGNA DI SEMPRE, SENZA LA CUI PRESENZA COSTANTE AL FIANCO DI PRIMO IN CASA, NELLE PIAZZE, SOTTO AI PALCHI DEI COMIZI, NON AVREMMO AVUTO ANCHE PER NOI QUELL’L’UOMO CHE IN TANTI ABBIAMO AMATO.
IL COORDINATORE PROVINCIALE SEL ESILDO CANDRIA
Ciao Primo, Tu Comunista io Democristiano siamo iscritti da tantissimi anni all’ANPI con un unico ideale. Libertà – Lavoro – Untifascismo. Condoglianze vivissime a tutta la Famiglia del Partigiano Primo Boarelli.
Il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, a nome dell’Amministrazione comunale e della città intera ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Primo Boarelli, 88 anni, già consigliere comunale, partigiano fra i protagonisti della guerra di Liberazione del monte San Vicino, figura di spicco dell’Anpi provinciale e da sempre testimone dei valori dell’antifascismo e della Resistenza.
Primo Boarelli era legato a San Severino per le note vicende della guerra di Liberazione del monte San Vicino di cui sarà celebrato a breve il sessantottesimo anniversario. “Boarelli, che ci ha fatto spesso dono della sua partecipazione alle cerimonie in ricordo degli eccidi di Chigiano e Valdiola – ha sottolineato Martini -, è stato uno straordinario esempio soprattutto per i giovani. Teneva incontri a scuola in cui si rivolgeva alle giovani generazioni portando personalmente la sua testimonianza di partigiano e di eroe della Resistenza”
“Con Primo Boarelli scompare l’ultimo dei partigiani della nostra città – afferma il sindaco Romano Carancini in un telegramma inviato alla famiglia. Uomo dai grandi valori ha dedicato ha combattuto la lotta contro il fascismo e per l’affermazione della Libertà. La città di Macerata ne ricorda, con ammirazione e riconoscenza, l’altissimo contributo offerto attraverso gli insegnamenti, la passione civile e il forte impegno profusi per l’affermazione e la difesa dei valori di libertà e democrazia. Lo ricordo, prosegue Carancini, in occasione dell’incontro con Edgar Morin svoltosi in Comune nel novembre scorso. Un incontro molto significativo tra due uomini che hanno fatto la storia della democrazia moderna”.
Ricordo con commozione la sua contentezza per la stampa di un suo racconto nel libro pubblicato dall’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra “..E tornammo a piedi”. Era una persona seria e fortemente legata ai valori della pace e della libertà. Buon viaggio Primo e che la terra ti sia lieve.
“La segreteria provinciale del PRC-FdS si unisce al lutto che ha colpito la famiglia Boarelli e l’ANPI di Macerata per la scomparsa di Primo Boarelli, un punto di riferimento per i valori dell’antifascismo e della democrazia del nostro territorio.
Un esempio di militante, della resistenza prima, del sindacato e della politica poi, che ha dato il senso più pieno alla parola libertà nel nostro paese.
Con lui se ne va un testimone ed un protagonista di un’epoca in cui si è avuta la capacità e la caparbietà di ri-costruire il senso di una convivenza civile di una comunità provata da vent’anni di dittatura, dalla guerra, dalla povertà diffusa, proprio a partire dalle battaglie per la conquista di quei diritti che oggi troppo spesso vengono trattati come privilegi che possono essere sacrificati sull’altare di una modernità sempre più distante dall’idea di democrazia che proprio quella generazione ci ha insegnato.
Spetta a chi resta l’immane opera della memoria e, soprattutto, l’impegno a rinnovare quella lezione di umanità e determinazione che protagonisti come Primo ci hanno lasciato in eredità.
un grande Uomo andato avanti.
un onore averlo conosciuto, un dovere morale portare avanti i suoi insegnamenti.
http://www.youtube.com/watch?v=TeLAGblQhZQ
Il Presidente della Provincia, Antonio Pettinari, ha espresso il cordoglio suo personale e dell’Amministrazione provinciale per la scomparsa di Primo Boarelli, esponente di primo piano dell’Anpi provinciale, deceduto questa mattina nella sua abitazione di Macerata. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 89 anni. In un telegramma di condoglianze inviato alla famiglia, la moglie Enza ed i figli Mauro e Sandro, Pettinari ha ricordato l’attiva partecipazione alla Resistenza di Primo Boarelli e la sua successiva appassionata testimonianza di partigiano, unita all’impegno civile e politico anche come pubblico amministratore. Negli anni Cinquanta Boarelli, per un quinquennio, ricoprì un seggio in Consiglio provinciale, eletto nelle file del Psi nel collegio di Matelica, sua città d’origine. Successivamente negli anni Settanta fu consigliere comunale a San Severino Marche, eletto nelle liste del Psiup e successivamente del Pci. Particolarmente attivo Boarelli è stato nell’Anpi maceratese. Più volte è stato relatore in convegni e manifestazioni pubbliche dedicate alla Resistenza. Tra le ultime, era stato oratore ufficiale alla celebrazione del 25 aprile nel2007 inPiazza Mazzini a Macerata.
Quando muore un Partigiano ognuno di noi dovrebbe riflettere su quello che questi uomini e queste donne sono stati capaci di fare, di costruire, vivendo una battaglia impari, soffrendo storie quasi incredibili ma vere, vissute sulla propria pelle ma con la coscienza di essere tutti insieme parte di un grande progetto. Il loro progetto è diventato il nostro, il loro era, ed è stato, un progetto di liberazione, una guerra di Liberazione, perché questa è stata la Resistenza. Quando muore un Partigiano ognuno di noi sente di dover fare qualcosa, sente di dovergli qualcosa, sente il debito di riconoscenza che non sa come ripagare. Forse noi, che di questi partigiani siamo nipoti, figli e compagni dovremmo fare qualcosa, così come fecero molto loro, per noi. Quando muore un Partigiano, guardiamo il suo volto e specchiamoci nella sua storia.
Tutti potremo imparare qualcosa e trovare l’orgoglio che ci serve, oggi più che mai.
Sentite condoglianze alla famiglia.
Quoto enossam
Nell’esprimere il cordoglio per la morte del partigiano e soprattutto dell’uomo Primo Boarelli non posso che INDIGNARMI per le condoglianze quantomeno fuoriluogo del presidente Pettinari che proprio oggi ha negato l’autorizzazione all’allestimento della camera ardente presso la sala della provinvia. Questo gesto disdicevole vergonoso e vigliacco getta un’ombra ed una distanza insanabili tra i cittadini democratici e progressisti e l’attuale presidente. Vorrei ricordare a Pettinari che le istituzioni che lui rappresenta sono state create con il sangue e la fatica di tanti giovani coraggiosi che come Primo non si sono arresi alla barbarie ed alla violenza. Con i coraggiosi si è fatta L’Italia e con i vili come lei, presidente Pettinari la si sta distruggendo!! Addio Primo ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!
P.S. Esigiamo delucidazioni ufficiali dal presidente ed anche dal PD locale!! Ma già sappiamo in cuor nostro che non arriveranno mai!!
Ciao compagno Primo, uomo onesto. serio, sempre impegnato per ottenere il bene generale, mai per soddisfare interessi personali e particolari.
Ricordi le tante camminate che noi facevamo in campagna per far ottenere a loro il 3% che i propriettari non volevano concedere? E con il 3% i mezzadri acquistarono anche una loro dignità.
Primo un esempio di uomo politico che dovrebbero seguire tanti attuali politicanti in auto blu.
Gli indelebili ricordi che hanno caratterizzato la mia fanciullezza, sono tanti e molti relegati alle varie divise che identificavano i militi che passavano, nel giugno 44, nel mio paesello. I repubblichini a caccia di giovani che non avevano voluto arruolarsi, i tedeschi in ritirata dall’aspetto truce e intimidatorio; quindi gli alleati, inglesi, polacchi, canadesi e anche italiani. Una sorta di miscugli che non dicevano granché a noi bambini che vedevamo la guerra con gli occhi della fantasia; un gioco più grande per la nostra limitata visione. Certamente avevo anche sentito parlare dei “partigiani”, ma la loro ‘divisa’ mi era ‘sconosciuta’. Quando nei primi anni ottanta, appena tornato, dopo due decenni, da Milano, in via Mozzi conobbi Primo e scoprii così l’immagine del ‘vero’ partigiano; uomini autentici, senza alcuna divisa; essenzialmente internazionali. Nel tempo avemmo varie divergenze nelle idee che sempre confrontammo con convinzione e assoluto rispetto. Gli ideali furono però sempre gli stessi per entrambi. Un grande Uomo; un esempio indelebile. Ciao Primo
Il saluto laico a Primo Boarelli ha visto centinaia di maceratesi sfilare per onorare un grande uomo che ha dedicato la vita a questa provincia e a diffondere tra i giovani il valore fondativo dell’antifascismo come base della nostra democrazia.
Causa allora doppiamente scandalo l’ipocrisia del presidente Pettinari che, dopo aver negato la camera ardente, manda stantii telegrammi di condoglianze.
La scelta grave, immotivata, ingiustificabile, imperdonabile del presidente Pettinari è inconciliabile sia con l’onorare la memoria dell’altissima figura di Primo Boarelli sia con i valori fondativi della Costituzione repubblicana.
La politica non può essere solo un equilibrismo tra interessi e comitati d’affari ma deve innanzitutto rappresentare e difendere tali valori dei quali, tristemente, uomini come Boarelli sono stati testimoni e uomini come Pettinari no.