Sinistra per Tolentino analizza il recente voto amministrativo. “Il dato nazionale delle recenti elezioni amministrative ci offre un segnale importante sul declino del centrodestra e sulle esperienze positive di un centrosinistra che guarda a sinistra e non al centro, mentre il dato locale (Tolentino) ci presenta un quadro in cui un ciclo di governo del centrosinistra, che durava da decenni, è stato bocciato da una parte significativa di cittadini che hanno votato. Nonostante il centrodestra in campo nazionale abbia portato il Paese in una situazione drammatica, a livello locale si è accreditato come immagine del cambiamento (ovviamente non nella sostanza) rispetto a chi era da sempre al governo della città.
La difficoltà nel rinnovare uomini, idee e metodi di governo, l’incapacità di intercettare il malessere espresso dai cittadini, alcuni errori politici ed amministrativi – insieme alla forte reazione generale alla crisi morale della politica e alla drammatica situazione economica che ha sviluppato sentimenti “contro” la politica degli ultimi anni – ci offrono spunti per comprendere quanto è accaduto a Tolentino.
D’altra parte, non è un caso che fin dallo scorso anno la “sinistra” (prima la Federazione della Sinistra poi il Gruppo dei 30/Società Civile, a cui si è aggiunta Sinistra Ecologia Libertà) abbia proposto le “Primarie” individuandole come lo strumento per avviare il cambiamento nella nostra città, per contribuire al rinnovamento del centrosinistra e all’unità della sinistra. Esisteva l’urgenza di dare la svolta a sinistra per il cambiamento, proprio per evitare la svolta a destra.
Purtroppo non siamo riusciti a far passare al meglio il progetto delle “Primarie”: incomprensioni, rancori, personalismi, divisioni politiche le hanno depotenziate e il nostro scarso risultato non ha impresso quella spinta di cambiamento che auspicavamo per affrontare con fiducia le elezioni amministrative. Il centrosinistra non si è rinnovato (anzi ha addirittura recuperato uomini del passato e si è frammentato in più liste), la sinistra si è unita solo parzialmente (non riuscendo a fare una lista unica) e il candidato sindaco è stato visto solo come uomo dell’establishment.
Un grazie va a tutti coloro che ci hanno concesso il loro appoggio, ai candidati e ai simpatizzanti che hanno dato il loro contributo e il loro impegno in queste elezioni comunali. “Sinistra per Tolentino” proseguirà quanto iniziato, promuoverà un “progetto comune” fatto di molte “buone idee”, svilupperà una azione quotidiana nel territorio, farà opposizione alla Giunta di destra. In particolare, “Sinistra per Tolentino” lavorerà quotidianamente per unire (valorizzando le idee importanti che uniscono e minimizzando i protagonismi che dividono) tutte le forze di sinistra presenti a Tolentino, per costruire fin da subito un programma di alternativa e ridare speranza a quanti vogliono un radicale cambiamento della nostra città e del nostro Paese.
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non ci siete riusciti Bruni, infatti siete spariti dal consoglio ed è giusto che sia così, andate a lavorare una buona volta, basta con idee assurde e spreco di soldi pubblici.
Avete ancora tempo per continuare a tafazzizzarvi, però ho notato che anche la nuova giunta ha imparato da voi, speriamo che con poco tempo ci liberiamo anche di quelli, anche se a farne le spese saranno sempre i cittadini.
Ci andrei piano sull’attribuire solo ad altri il “marchio” negativo di appartenere all'”establishment”. Ho partecipato anche io alla campagna elettorale e ho “rilevato” in primo luogo una forte avversione verso l’Ammnistrazione uscente. Con particolare riferimento ad un Sindaco quanto meno “assente” che, specialmente negli ultimi 2-3 anni, ha lasciato a briglia sciolta i singoli componenti di Giunta, perdendo completamente di vista la necessità di un “governo collegiale della città” ed esaltando i particolarismi e le convinzioni personali dei singoli assessori ( a prescindere dal merito delle questioni portate avanti da ogni assessore). Ora, se si vuole analizzare correttamente il motivo o i motivi per cui c’era un clima pesante, oltre alla scontata ostilità generale verso i partiti e verso “le stesse facce” non basta parlare genericamente di errori politici e amministrativi. Quali sono stati gli errori politici? E quali sono stati gli errori amministrativi?
Prima di autocandidarsi ad essere i “fondatori” di una nuova sinistra, bisogna mostrare fino in fondo la capacità di cogliere i propri limiti e le proprie responsabilità. Poi si possono individuare anche quelle degli altri. Per le “analisi del voto” io conosco una prima regola elementare da cui partire ( poi ci sono decine di altre considerazioni da fare): si manda a casa qualcuno che ha governato e/o amministrato perchè evidentemente lo ha fatto male.