Dal gruppo di tifosi della Recanatese “Irriducibili Recanati” riceviamo:
“Ad un solo giorno dalla partita Santegidiese – Recanatese (successivamente alla nostra decisione di organizzare un pullman al seguito), veniamo a conoscenza della modalità di acquisto dei biglietti, che riteniamo inconcepibile e soprattutto non prevista per questa categoria. Per la prima volta e senza apparenti motivazioni, siamo obbligati all’acquisto di biglietti nominativi con successivo invio dei documenti d’identità con un giorno di anticipo alla questura di Teramo. Oltre all’invio dei documenti, è davvero incomprensibile che la questura imponga la presenza di soli 50 ospiti, compresi dirigenti, genitori dei giocatori, semplici tifosi e ultras, quando il settore ospiti ne può contenere almeno 150. Inoltre i biglietti sono acquistabili nella sola giornata di martedì, in orario pomeridiano; poiché cedibili solo esclusivamente attraverso la presentazione del documento, è impossibile per tutti coloro che lavorano reperire il tagliando per la partita. Per di più le limitazioni imposte riguardano solo esclusivamente la tifoseria ospite. Queste restrizioni ci sembrano incomprensibili e più simili ad una punizione per qualcosa che non abbiamo mai commesso, più che un incentivo alla sicurezza! Nonostante ci pianga il cuore al solo pensiero di saltare una partita, per di più una delle trasferte più aspettate della stagione, abbiamo deciso di non accettare le assurde imposizioni della questura di Teramo. Infatti da sempre siamo stati contro i biglietti nominativi, tessera del tifoso e tutte le limitazioni restrittive e schedature riguardanti la libertà dei singoli cittadini e tifosi, partecipando a manifestazioni, incontri e dibattiti. Coerenti con i nostri ideali e le nostre battaglie, non ci piegheremo di fronte a queste assurde imposizioni. A queste condizioni di stretta sorveglianza non ci interessa andare in trasferta, non è ciò che ci ha portato a seguire la Recanatese in ogni stadio d’Italia. Non siamo manichini da esporre negli stadi, ma liberi cittadini che vogliono tifare nell’unico modo che conosciamo, quello che ci ha contraddistinto in tutti questi anni. Stare alle condizioni di nessuno è il nostro ideale”.
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