Centosettantacinque anni dopo la sua morte, Giacomo Leopardi continua a vivere a Recanati. Non c’è via, piazza, muro che non parli di lui in diverse parti della città. Superflue le targhe che riportano i versi del Poeta in ogni angolo perchè il suo spirito è lì ed ogni mattone è intriso di poesia nonostante i continui affronti della modernità. E sarà proprio Giacomo Leopardi a portare a Recanati Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, per la prima volta nella storia della Repubblica, infatti si allontanerà da Roma nel giorno della Festa della Liberazione, e lo farà anche per visitare la biblioteca leopardiana voluta fortemente da Monaldo Leopardi e aperta ai cittadini recanatesi duecento anni fa. Il Presidente della Repubblica ha scelto di entrare nelle sale in cui Giacomo studiava in maniera forsennata, spostandosi con il suo tavolino di finestra in finestra, a favore di luce per combattere le sue difficoltà visive, di toccare le pagine dei volumi che il poeta ha stretto tra le sue mani e sui quali si è formato.
Alla ricerca di Leopardi e mosso dal suo amore per la poesia quindi Napolitano vivrà Recanati con particolare emozione. Chissà se, uscendo da palazzo Leopardi, il Presidente si avvicinerà anche al Colle dell’Infinito, luogo principe della poesia leopardiana che ha ispirato una delle opere più conosciute al mondo e, in diverse fasi, minacciato dal cemento e dalle costruzioni, come sottolineato più volte da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo). Fu proprio il ricorso all’allora Capo di Stato Carlo Azeglio Ciampi, presentato da Paolo Tanoni, avvocato recanatese che voleva ristrutturare una sua proprietà sul Colle, e accolto dal Consiglio di Stato, a far venir meno il vincolo che avrebbe protetto per sempre l’Infinito dai tentativi di incursione di quanti, più che a mantenere l’autenticità del luogo, sarebbero interessati ad utilizzarne la fama per fini molto meno poetici.
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di Mauro Nardi
Stanno addirittura saldando i tombini del quartiere Montemorello dove sorge casa Leopardi, in vista dell’imminente visita privata in città di Giorgio Napolitano. Il piano di sicurezza si è messo in moto e gli addetti ai lavori sono in piena attività per scongiurare ogni possibile pericolo, tanto che da qualche ora sono stati addirittura rimossi persino i cestini delle immondizie tra la perplessità delle scolaresche in visita alla biblioteca leopardiana che non sanno dove gettare i rifiuti. L’antico rione nei giorni scorsi è stato oggetto di uno scrupoloso sopralluogo da parte degli addetti alla sicurezza che hanno setacciato ogni angolo alla ricerca di punti critici. Una prassi che come tradizione anticipa l’arrivo di una carica istituzionale di un certo peso come è quella del Presidente della Repubblica. Come noto il suo arrivo a Recanati è previsto nel pomeriggio di mercoledì, dopo aver presenziato alla cerimonia ufficiale della festa della liberazione che si terrà a Pesaro. Dalla città di Rossini si trasferirà poi in quella di Leopardi per ammirare il palazzo dove è vissuto il sommo poeta, in nome di una doppia promessa lanciata qualche tempo fa sia ai discendenti di Giacomo che al sindaco Francesco Fiordomo. La prima in occasione della Fiera Internazionale del Libro al Lingotto di Torino alla contessa Olimpia, la seconda all’inaugurazione della mostra di Lorenzo Lotto alle scuderie del quirinale al primo cittadino. Ancora top secret il percorso che seguirà l’auto presidenziale per giungere al colle, anche se sembra escluso il passaggio nel centro storico da via 1 luglio che porta al Municipio ma sopratutto a piazza Giacomo Leopardi. Piu’ che probabile invece che la vettura imboccherà direttamente Porta Romana per poi dirigersi nel vicino luogo di destinazione, dove ad accogliere il Capo dello Stato ci saranno i bambini delle scuole elementari con in mano le tradizionali bandierine tricolori. Al momento non è previsto nessun saluto ufficiale ma non è da escludere che Napolitano si intrattenga qualche minuto con la folla. A fare gli onori di casa saranno il sindaco Fiordomo e l’assessore alle culture Marinelli ai quali si affiancheranno il presidente della provincia Pettinari, il vice presidente della Regione Petrini e l’assessore alla cultura Marcolini. Ad accoglierlo nel Palazzo che vide il giovane Giacomo alle prese con le “sudate carte”, saranno il conte Vanni Leopardi e la figlia, la contessa Olimpia. Napolitano visiterà dapprima le stanze private della nobile dimora, per poi ricongiungersi alla delegazione d’accoglienza nella biblioteca di Monaldo che quest’anno è al centro dei festeggiamenti per il bicentenario dell’apertura al pubblico. Napolitano riceverà alcuni doni, sia dai discendenti del sommo poeta che da parte dell’amministrazione comunale che per l’occasione ha commissionato una pergamena ed un cofanetto contenente i migliori lavori artistici del tenore Beniamino Gigli. Prevista una massiccia presenza dei media, tanto che la prefettura di Macerata ha destinato alla stampa venti posti auto nella vicina via Badaloni.
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quali cittadini? selezionati da chi?
i SUOI EX COMPAGNI DI PARTITO ( AD ESEMPIO CESARE LUPORINI E NATALINO SAPEGNO) NON CAPIRONO UN CACCHIO DI LEOPARDI. LUI CHI LO SA ? SICURAMENTE NON E’ UN’ AQUILA.
C è qualche recanatese CORAGGIOSO che gli gridi GOLPISTA ASSASSINO??!!!